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lunedì 4 agosto 2025

Retrospettiva di Caroline Demangel, “Indagare l’emozione tra impulso e tensione visionaria”.

 Caroline Demangel, “Indagare l’emozione tra impulso e tensione visionaria”

SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA   

Mostra Retrospettiva di Caroline Demangel

Dal 2 al 30 agosto 2025

56 opere del periodo 2011-2022


 

Dopo la retrospettiva dell’artista indonesiano Noviadi Angkasapura, continua  il ciclo di mostre dedicate all’Art Brut proponendo questa volta un’artista outsider francese come Caroline Demangel che pare rievocare un insolito mondo sommerso di entità figurative umane caratterizzate da grovigli e da intensi colori che toccano le corde emotive più profonde dell’animo umano, catturano e nel contempo  ingannano lo sguardo lasciando un intrigante dubbio di ciò che siamo. Caroline Demangel è un’artista autodidatta e non ha alcuna formazione artistica, nata nel 1972 a Remiremont, nei Vosgi, in Francia. Attualmente vive a Parigi. Ha iniziato a disegnare nel 2008 durante un ricovero in ospedale in cui l'arteterapia gli fece scoprire mondi inesplorati, spazi incontaminati in cui poter raccordare la realtà  con emotività dell’essere. Sedici anni dopo Demangel si è dedicata totalmente alla pittura come se la sua vita dipendesse da questo.

Il suo indagare è caratterizzato da un assiduo lavoro di scavo in profondità, alle origini in cui raccogliere tracce di memorie personali dell’infanzia disvelate con il disegno e la pratica della pittura. Un viaggio davvero solitario e profondo  nei ricordi e nelle emozioni a lungo dimenticate. Una sorta di primordiale ‘work in regress’, ovvero, interrogare l’origine delle cose e regredire in un’epoca in cui il concetto di futuro e di progresso appare sempre più fragile e labile l’opera di Demangel rileva margini di riflessione e di lettura alternativa rispetto alla realtà monotona  del nostro presente. Un impulso davvero forte, insistente e oscuro  che suggerisce corpi, grovigli di segni, viscere e persino parole scritte che si raccordano nello spazio visionario della rappresentazione e che fa lievitare in superficie  presenze sospese e sovrapposte che si aggregano e si sdoppiano nello spazio  prossime al cambiamento.

Da questo mondo oscuro  sono nati nel tempo, attraverso il pastello e l'acrilico, personaggi  inascoltati carichi di un malessere che si fa sempre più presenza ossessiva. Una espressione  e una visionarietà davvero forte e ignota che raccoglie e aggrega frammenti di emozioni come la rabbia, la paura e altresì come atto urgente di riflessione sulla nostra precaria e monotona esistenza caratterizzata dall’incomunicabilità ormai diffusa e dirompente  destinata a una tragica solitudine. L’arte è sempre lo specchio della vita, quella autentica raccoglie frammenti di battiti  e di emozioni contraddittorie di verità nascoste, di pulsazioni primordiali e di  conflitti interiori che l’occhio spesso non vede. Questa è la riflessione straordinaria e profonda che accoglie il visitatore in questo secondo appuntamento espositivo presso la galleria Sandro Bongiani Vrspace.

  


La presentazione di Sandro Bongiani

Retrospettiva di Caroline  Demangel, “Indagare l’emozione tra impulso e tensione visionaria”. Presentazione di Sandro Bongiani, Salerno 9 luglio 2025

Dopo la retrospettiva dell’artista indonesiano Noviadi Angkasapura, continua  il ciclo di mostre dedicate all’Art Brut proponendo questa volta un’artista outsider francese come Caroline Demangel che pare rievocare un insolito mondo sommerso di entità figurative umane caratterizzate da grovigli e da intensi colori che toccano le corde emotive più profonde dell’animo umano, catturano e nel contempo  ingannano lo sguardo lasciando un intrigante dubbio di ciò che siamo.

Per Caroline Demangel, l’amore per l’arte è nato per caso, un incontro folgorante, nato per urgenza intorno al 2008  durante un ricovero ospedaliero in cui l'arteterapia  gli fece scoprire mondi inesplorati,  spazi incontaminati in cui poter raccordare la realtà  con emotività dell’essere. Ci confessa: "Quando sono stata recentemente (ri)coverata, i pazienti, con tutte le loro stranezze e idiosincrasie mi hanno ispirata profondamente senza che nemmeno me ne rendessi conto” – aggiungendo –    durante i mesi successivi a questa scoperta mi sono costantemente isolata per rivivere e materializzare visioni che non avrei potuto immaginare un secondo prima.”  Una sorta di regressione e un ritorno alle origini che non è fuga nostalgica ma  riflessione critica. Un ricercare di  mondi diversi rispetto la realtà oggettiva e monotona  del nostro presente. Si direbbe un assiduo lavoro di scavo in profondità in cui raccogliere tracce di memorie personali dell’infanzia disvelate con il disegno e la pratica della pittura. Un viaggio davvero solitario e profondo  nei ricordi e nelle emozioni a lungo dimenticate. Una sorta di primordiale ‘work in regress’, ovvero, interrogare l’origine delle cose e regredire in un’epoca in cui il concetto di futuro e di progresso appare sempre più fragile e labile l’opera di Demangel ricerca una forma espressiva di resistenza simbolica lasciatoci margini di riflessione e di lettura alternativa al nostro inquieto presente.

Da questo mondo oscuro  sono nati nel tempo, attraverso il pastello e l'acrilico, personaggi inascoltati carichi di un malessere che si fa sempre più presenza ossessiva. Per Demangel rappresentare i personaggi figurativi sono sempre molto importanti perché le permettono di non sentirsi sola. Insomma, é come creare una presenza, un altro sé, un doppio che possa farle anche compagnia. il disegno per lei è un mezzo perfetto che le permette di catturare gli stati d'animo e l’emozioni fugaci  di esseri che si intrecciano tra loro, si duplicano creando  molteplici associazioni e sfaccettature che permettono di far affiorare in superficie nascoste emozioni e le contraddizioni che si raccordano con il presente inquieto  della vita. Infatti, quando disegna o dipinge vi è in lei qualcosa di insolito e trascendente che le permette di connettersi con un altrove, al di fuori del reale e del visibile. Un impulso forte, insistente e oscuro  che suggerisce corpi, grovigli di segni, viscere e persino parole scritte che si raccordano nello spazio visionario della rappresentazione. Una espressione  davvero potente e ignota  che fa lievitare in superficie  presenze solitarie aggrovigliate e sovrapposte che si aggregano e si sdoppiano sospese nello spazio e  prossime al cambiamento. Sospensione e trascendenza caratterizzano da sempre il suo lavoro di ricerca con frammenti di ricordi che per strano sortilegio affiorano improvvisamente in una accumulazione visionaria  apparentemente caotica e in verità accorta e struggente di presenze leggere e insostanziali che  occupano lo spazio assorto della rappresentazione.

Caroline Demangel indaga l’esistenza inquieta dell’uomo attingendo alla sfera emotiva e simbolica con presenze in rapido e contraddittorio mutamento  come i pensieri lungamente inascoltati che tentano di associarsi per definirsi in figure e in scenari del tutto innaturali. Un groviglio di linee e stesure piatte di colore fortemente espressive, tramutate nell’indeterminatezza e sospensione in presenze beffarde in cui spicca la deformazione espressiva e caricaturale dei corpi, la presenza assidua delle mani e dei piedi, caratterizzate da un’ossessione urgente quasi violenta e ignota. Una  visionarietà che raccoglie e aggrega frammenti di emozioni come la rabbia, la paura e altresì come atto di riflessione profonda sulla nostra precaria e inquieta  esistenza caratterizzata dall’incomunicabilità ormai diffusa destinata a una tragica solitudine.

Chissà se gli insetti quando dormono hanno la capacità di sognare? L'arte dell’uomo é un potente strumento per esplorare la memoria e l'immaginazione, tuttavia, solo gli artisti con la loro creatività hanno la possibilità di evocare emozioni e ricordi attraverso il loro vissuto, trasportarci in mondi nuovi e farci rivivere esperienze di mondi unici. È come se avessero una chiave assoluta per accedere a dimensioni diverse della realtà. L’arte è sempre lo specchio della vita, quella autentica, sa raccogliere frammenti di battiti  d’ali  e di emozioni, di verità nascoste, di pulsazioni primordiali e di  conflitti interiori che l’occhio spesso non vede. Questa è la riflessione straordinaria e profonda che accoglie il visitatore in questo secondo appuntamento espositivo presso la galleria Sandro Bongiani Vrspace. 

 

Biografia di Caroline Demangel


Caroline Demangel è nata nel 1972 a Remiremont, nei Vosgi, in Francia. Ha iniziato a disegnare nel 2008 durante un ricovero ospedaliero. L'atto di creare arte le ha dato una nuova libertà di espressione creativa ed emotiva. Demangel racconta quanto segue: Quando sono stata recentemente (ri)ricoverata, i pazienti, con tutte le loro stranezze e idiosincrasie, mi hanno ispirata profondamente senza che nemmeno me ne rendessi conto. I personaggi figurativi sono sempre molto importanti per me, perché mi permettono di non sentirmi sola. Ad esempio, creo un "uomo in piedi", un po' come creare una presenza, un altro sé, un amico, un doppio. Anche la messa in scena nel mio lavoro è molto importante. Si tratta di ballare a ritmo di musica e, a seconda del ritmo, lasciarla prendere il sopravvento fino a trovare il gesto giusto. L'opera mi aiuta molto. È anche una questione di messa in scena materiale, poiché la disposizione ordinata di matite, pastelli e tubetti acrilici è importante per me. Perché più di ogni altra cosa, c'è l'impulso, che non può essere preparato, non può essere intellettualizzato, non può essere espresso a parole e non può essere rappresentato in alcun modo. C'è l'urgenza e la necessità del linguaggio pittorico, una sorta di ribambelle (moltitudine) di segni, nodi, viscere, nuclei (l'interno del corpo è molto presente) e a volte mi vengono parole che si frappongono tra il foglio e me, chiedendomi di inscriverle. Quando lavoro, c'è davvero qualcosa di trascendente, qualcosa di "più grande di me", un grande spirito che permette il gesto "perfetto", giusto. Mi connetto a ciò che non conosco altrove, al di fuori del luogo di lavoro, e questo mi guida. A volte ho l'impressione di realizzare un'opera che non proviene interamente da me. Un messaggio da recapitare. Sedici anni dopo, nonostante le battute d'arresto, Demangel ha continuato a dipingere come se la sua vita dipendesse da questo. Il disegno è per lei un mezzo perfetto, che le permette di catturare stati d'animo e stati d'animo, anche fugaci. I personaggi si intrecciano, si duplicano. Le sue linee creano molteplici sfaccettature, portando in superficie emozioni spesso contraddittorie contemporaneamente. Le immagini, ricche di colori, producono scintille e si impongono con un'espressione libera e potente.

Caroline Demangel espone regolarmente alla Galleria Polad-Hardouin di Parigi e alla Galleria Cavin-Morris dal 2015. Le sue opere sono state esposte alla Halle St. Pierre di Parigi e sono state incluse in dRAW, una mostra di Intuit organizzata da Jan Petry nel 2015


Si ringrazia l’Archivio personale di  Caroline Demangel di Parigi  per aver permesso per la prima volta in Italia  la realizzazione di questa  importante retrospettiva che riassume con 56 opere  12 anni di assiduo lavoro  (2011-2022).

 

 

 

 


Sandro Bongiani Vrspace

Opening  sabato 2 agosto 2025  h. 18:00

EVENTO:  Retrospettiva dal 2 al 30 agosto 2025

TITOLO: Caroline Demangel “Indagare l’emozione tra impulso e tensione visionaria”

LUOGO: Salerno (Italy).

CURATORI:  Sandro  Bongiani

 

INDIRIZZO: Via S. Calenda 105/D – Salerno

 

ORARI:  tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225

E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com

 

SITO UFFICIALE: https://www.sandrobongianivrspace.it/

 

 

lunedì 30 settembre 2024

SHOZO SHIMAMOTO: "LA POÉSIE DU GESTE" DA BONHAMS - 11 al 17 ottobre 2024 Art Basel Paris

 

 

 

 

SHOZO SHIMAMOTO: LA POÉSIE DU GESTE

 PRIMA RETROSPETTIVA IN FRANCIA DA BONHAMS

Una mostra unica di opere inedite di un membro del gruppo Gutai

In mostra dall'11 al 17 ottobre

 


"Incarnare il fatto che il nostro spirito è libero. La cosa più importante per noi è che l'arte contemporanea agisca come uno spazio libero che fornisca la massima libertà alle persone per sopravvivere alle difficili condizioni della vita contemporanea. È nostra profonda convinzione che la creatività in uno spazio libero contribuirà davvero allo sviluppo della razza umana".   Primo Gutai Journal, gennaio 1955”

 

Shōzō Shimamoto (1928-2013), Untitled, 1960 183x138 cm (estimate on request)

 

Parigi - Bonhams Cornette de Saint Cyr esporrà una selezione di opere di Shōzō Shimamoto (1928-2013), membro del gruppo Gutai, durante la settimana di Art Basel Paris di quest'anno. Intitolata Shōzō Shimamoto: La poésie du geste, questa mostra-mercato sarà la prima retrospettiva dedicata all'artista che si terrà in Francia e presenterà opere dal 1950 (il periodo pre-Gutai), attraverso il famoso periodo Gutai (1954-1972), fino alle ultime performance dell'artista in Italia dal 2008 al 2011. Alcune di queste opere saranno esposte per la prima volta. Il gruppo Gutai fu fondato in Giappone negli anni '50 ed era noto soprattutto per una vasta gamma di forme d'arte sperimentali, che spesso combinavano pittura e performance. Saranno esposte anche le scarpe usate dall'artista durante una delle sue ultime performance. 

La mostra presenterà una selezione di opere particolarmente forte, tra cui un olio e gesso su tela di Shōzō Shimamoto (1928-2013), Senza titolo del 1960 (stima su richiesta). Altri pezzi forti includono Punta Campanella 44, 2008 (stima su richiesta) e Bottle Crash, 2011 (200 x 185 cm), acrilico su tessuto e vetro (stima su richiesta).

 

Shimamoto's live performance at the 2nd Gutai Exhibition, Ohara Kaikan, Tokyo, October 1956 © Osaka City Museum of Modern Art GA1707

  

Durante gli anni '50 e '60, Shozo Shimamoto esplorò i confini della pittura lanciando bottiglie su tele di grandi dimensioni, applicandovi strati di materia spessa e perforando la tela di carta, dando vita alla sua serie Ana (Buchi).

Le opere con i buchi che iniziò prima della sua partecipazione e appartenenza all'influente gruppo d'avanguardia giapponese, Gutai Art Association, sono particolarmente significative. Più o meno nello stesso periodo, l'artista italiano Lucio Fontana iniziò a realizzare perforazioni nella tela per riportare il piano dell'immagine a tre dimensioni o creare una nuova profondità spaziale. Shimamoto concepì la sua pittura come buchi, rompendo strati di giornali incollati per ottenere questo effetto.

Qualche anno dopo, in seguito al suo incontro con il critico d'arte francese Michel Tapié e al suo crescente interesse per l'arte informale, Shimamoto creò diverse opere in questo stile. Queste divennero alcune delle sue opere più importanti, segnando una transizione verso un approccio ispirato a Tapié che enfatizzava la materialità e le superfici ruvide, pur continuando a fare riferimento ai suoi precedenti esperimenti Ana con giornali perforati.

 

Left: Shōzō Shimamoto (1928-2013), Punta Campanella 44, 2008 (226 x 286 cm), acrylic on canvas and glass (estimate on request) – Right: Shōzō Shimamoto (1928-2013), Bottle Crash, 2011 (200 x 185 cm), acrylic on fabric and glass (estimate on request)


 

Shozo  SHIMAMOTO / BIOGRAFIA

 Nato nel 1928 a Osaka, in Giappone, morto  il 25 gennaio  2013 a Osaka, in Giappone 

Shozo  SHIMAMOTO / BIOGRAFIA

 Nato nel 1928 a Osaka, in Giappone, morto  il 25 gennaio  2013 a Osaka, in Giappone 

1947 / Frequenta l'atelier del maestro Jiro Yoshihara, dove produce la sua prima opera "Høie".                       

1948 / Prende parte alla mostra "Sette artisti d'avanguardia" presso il department store Kintet-su a Osaka.                                                                                                                                                          

1950 / I laureati del Gakuin University Kansai in Hyugo.                                                                              

1953 / Partecipa alla prima mostra del gruppo Genbi, con Jiro Yoshihara,. Diver si giovani artisti che espongono si uniranno al gruppo Gutai.                    

1954 / Fonda Gutai con Jiro Yoshihara. Partecipa alle più importanti mostre Gutai.                                         

1955/ Alla prima mostra Gutai presenta un lavoro rivoluzionario per essere vissuto e goduto dal corpo: "Prego, camminate qui". Il lavoro è stato ricostruito nel 1993.

1956 / In occasione della mostra a cielo aperto Gutai mostra la sua opera realizzata attraverso l'utilizzo di un cannone a mano che verrà presentata alla Biennale di Venezia del 1993, in cui bottiglie di vetro contenenti pigmenti sono gettati ed esplodere il colore direttamente sulla tela

1957 / Mostra il suo video pionieristico arte alla mostra Gutai prestazioni. Un altro dei suoi lavori, un lavoro sonoro, che può essere considerato come musica concreta, è inserito nella Raccolta Centro Pompidou...                

1970 / Produttore artistico per 1000 spose al Festival EXPO

1976 / Partecipa a un progetto di Mail Art che coinvolge 60 paesi e con una rete di 8000 scambi.
Crea una strada con 10.000 giornali lungo il lato del fiume Mukogawa

1992 / Mentre continua a produrre nuove opere, diventa Presidente della Japan Society Arte e Cultura di disabili-persona (ora Arte Giappone) e organizza la prima mostra su larga scala di persone disabili in Osaka. Nello stesso anno viene intervistato di Jane Kennedy Smith per il quotidiano più famoso giapponese, Mainichi Shinbun

1993 / Realizza
in Finlandia   la performance “Crucifixion”  con un video dal titolo: “HOLY MEN” prodotto nel 1996 da IIkka J. Takalo Eskola. Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia come membro del Gutai. Shozo  Shimamoto, in un breve discorso in occasione a questa partecipazione  aveva dichiarato che in futuro voleva presentare un progetto con il possibile titolo  “Crucifixion” con la collaborazione di diversi artisti internazionali del  Network. 

1994 / Invitato ad esporre al Guggenheim (New York)

1996 / Shimamoto viene proposto come candidato per il Premio Nobel per la Pace in riconoscimento delle sue attività pacifiste da numerose riunioni Bern Porter, il medico che ha fatto la bomba atomica sganciata su Hiroshima.

1997 / Unico artista giapponese dopo la Restaurazione Meiji ad avere la sua foto in Storia dell'Arte, pubblicato da l'America Album

1998 / Invitato come uno dei primi quattro migliori artisti del mondo dal dopoguerra, insieme a Jackson Pollock, John Cage e Lucio Fontana, a partecipare a una mostra al MOMA (USA)

1999 / Invitato ancora una volta a partecipare alla Biennale di Venezia, con David Bowie e Yoko Ono
2000 / Tiene una mostra a Parigi (Unesco) e propone una collaborazione artistica in Francia, co-sponsorizzata dall'Unesco del Giappone e dalla Felissimo Museo.
Inizia la creazione di un lavoro enorme che sarà conservata da 100 anni a Shin Nishinomiya (Prefettura di Hyogo. 

2001/ Invitato alla manifestazione Giappone Anno a Londra. Alcune opere sono assegnati alla Tate Modern da inserire nella collezione.

2003 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia (Extra 50). 

2004 / Performance con un elicottero vicino a Venezia. 
Performance Nyotaku a Ca 'Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna (Venezia). Tre opere ora appartengono alla collezione della galleria.

2005 / Performance con Elicottero a Trevi e mostra al Trevi Flash Art Museum. 
Mostra personale a Reggio Emilia (Pari & Dispari Agency, Italia). Realizzazione dell'opera piccola d'arte nel mondo, utilizzando nanotecnologie, per realizzare immagini sulle estremità delle setole di uno spazzolino da denti (in collaborazione con Ritsumeikan Università di Kyoto)

2006 / Invitato ad esporre alla ZONE ZERO a Duesseldorf.
Invitato ad esporre alla Hsinchu City International Glass Art Festival.
Exhibition e Performance della gru a Napoli.
Invitato ad esporre alla Tokyo International Art Fair

2007 / Espone quaranta opere prodotte dal periodo Gutai ai giorni attuali nella mostra "Shozo Shimamoto: Action Colors 1950-2006" presso la Galleria Pier Giuseppe Carini di San Giovanni Valdarno.
Presso il Fashion Museum di Kobe tiene la performance Felissimo WHITE PROJECT; le opere realizzate vengono esposte allo Hyogo Prefectural Diplomatic Estabilishment e al Kobe Fashion Museum. Presenzia al P3 Project per la Biennale di Venezia; qui si cimenta in una performance, Bottle Crash, nel Chiostro di San Nicolò, organizzata in collaborazione con l’Architetto Luigi de Marchi presidente del “ABCOnlus”. Viene coinvolto nell'organizzazione di un evento a Pechino, "Art Challenged Project", cui partecipano molti artisti disabili arrivati dal Giappone. Alcuni dei suoi lavori più rappresentativi vengono esposti nella collettiva "Artempo" organizzata da Mattijs Visser e Axel Vervoordt nel Palazzo Fortuny di Venezia.

2008 / Il 7 maggio realizza una performance a Punta Campanella, Napoli, coinvolgendo un gruppo di danzatrici vestite da spose con la testa ricoperta da bicchieri saturi di colore.
Il 9 maggio fa una performance nel chiostro della Certosa di San Giacomo di Capri lanciando il colore su otto tele disposte a terra e su due contrabbassi disposti a lato delle tele, ricoperti da spartiti musicali e sorretti da due giovani donne. Sempre alla Certosa di San Giacomo di Capri espone alcuni suoi lavori nella mostra "Vento d'Oriente".   Presso il Museo Magi ‘900 di Pieve Di Cento (BO) si tiene la mostra Shozo Shimamoto / Yasuo Sumi - I colori della pace, con una performance nella sala Modigliani del Museo.
Il 13 novembre 2008 presso il Museo d' Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova “Shozo Shimamoto. Samurai, acrobata dello sguardo”, curata da Achille Bonito Oliva.

2009 / In occasione di Roma. Road to Contemporary Art , sono esposte sue opere in diverse mostre:
Hofficina d’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva;
Palazzo Barberini, “Cose mai viste II” a cura di Achille Bonito Oliva, dedicata alle opere delle collezioni private degli artisti.
Palazzo delle Esposizioni, in collaborazione con la Fondazione Morra, l’Archivio Pari & Dispari e l’Associazione Shozo Shimamoto.
Partecipa alla mostra collettiva “Madre Coraggio: l’arte” a cura di Achille Bonito Oliva che si tiene all’interno del Festival di Ravello.
Tiene una mostra personale presso la galleria “VV8 artecontemporanea” di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Associazione Shozo Shimamoto, dal titolo “La danza del colore”, in occasione della quale ha luogo una performance del coreografo Mauro Bigonzetti e quattro ballerini della Fondazione nazionale di danza Aterballetto che animano gli abiti da sposa realizzati da Shimamoto nell’azione di Punta Campanella.

2011 / Sculture e grandi tele provenienti dalle performance di Venezia, Punta Campanella, Capri e Genova sono esposte nella basilica di Santo Stefano di Bologna in occasione di Arte Fiera OFF in una mostra a cura di Achille Bonito Oliva.
Mostra personale presso la galleria “Nicola Pedana” di Caserta.
Mostra personale presso la Fondazione Morra di Napoli. Assieme a opere di grandi dimensioni sono proiettati due video di Mario Franco che documentano le performance di Piazza Dante a Napoli (2006) e Punta Campanella.
Viene invitato a condurre due performance presso il Moderna Museet di Stoccolma in Svezia in occasione dell’evento “AN EXPERIMENTAL CONFERENCE ON ART AND SCIENCE TO CHALLENGE THE MID-SUMMER SUN” dove reinterpreta la performance con il cannone del 1956 e quella su palcoscenico del 1957.

2012 / Dal 14 marzo al 5 maggio 2012 la mostra personale “SHOZO SHIMAMOTO” c/o la Axel Vervoordt Gallery di Anversa (Belgio). Mostra personale "Shozo Shimamoto, Opere 1950-2011" a Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Partecipa alla mostra "Explosion: Pittura in Azione" al Moderna Museet di Stoccolma. Mostra "Dipingere il Vuoto" al MOCA di Los Angeles con una sala dedicata a Shimamoto.

2013 / Partecipa a Milano  al  progetto internazionale di Mail Art  "INviso" curato da Ruggero Maggi. Prima del 25 gennaio  2013,  l'anno della morte, partecipa a Salerno al Progetto Internazionale "Wunderkammer Artistamps " a cura di Sandro Bongiani, con  una delle ultime partecipazioni alla mostra Collettiva Internazionale in omaggio ai 70 anni di Marcello Diotallevi svoltasi  a giugno. Prima retrospettiva dopo la morte alla Galerie Hofburg a Bressanone con una ventina di dipinti  a cura di  Vittoria Coen. Prima antologica milanese di Shozo Shimamoto  allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano  con 30 opere presentate  in grado di ripercorrere la ricerca dell’artista giapponese.

 2015 / Collettiva internazionale “Add &  Return” con la partecipazione di 97 artisti dal titolo:VIRTUAL FLUXUS POETRY che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista giapponese Shozo  Shimamoto come  evento  contemporaneo ed indipendente  progettato in concomitanza con la 56th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2015, a cura di Sandro Bongiani.

2016 / Collettiva internazionale “site- specific” con la partecipazione di 73 artisti dal titolo:“CRUCIFIXION” – Una croce per Shozo Shimamoto che la Collezione Bongiani art Museum di Salerno dedica all’artista giapponese Shozo  Shimamoto con un progetto a cura di Sandro Bongiani come  evento  contemporaneo  ed indipendente  site-specific  ideato per i7 spazi indipendenti l ArtVerona | Art Project Fair 2016.

2019 / SHIMAMOTO - CAVELLINI – COHEN, IDENTITY OF ARTIST / Marginal Active Resistances, a cura di Sandro  Bongiani, Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno

2023 / MEMORIAL SHOZO SHIMAMOTO 2013-2023. ”Relazioni marginali sostenibili “avere un’idea per capello”.  Mostra Collettiva Internazionale, per il decennale della scomparsa dell’artista giapponese  a cura di Sandro Bongiani e Ruggero Maggi. -  Galleria Sandro Bongiani VRspace e Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno.

 

COLLEZIONI:

In  Giappone

Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo, Museo d’Arte di Fukuoka, Museo di Kitakyushu, Museo d’Arte di Hyogo, Museo d’Arte Moderna di Osaka, Museo di Nara, Museo d’Arte di Takamatsu, Museo d’Arte di Ashiya, Museo d’Arte di Miyagi, Museo d’Arte di Shizuoka, Museo di Gifu, Museo d’Arte Contemporanea di Osaka,  etc.

All’estero  

Tate Modern (Londra), Museo Nazionale di Arte Moderna di Roma, Art Center di Milano, Paris Gallery, Mail Art Museum (Berna, Svizzera), Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro, Collezione Bongiani Art Museum di Salerno.

VISIT: Il sito ufficiale di  www.shozo.net  

 

 

 


 

Eng

Paris - Bonhams Cornette de Saint Cyr will be exhibiting a selection of works by Gutai group member Shōzō Shimamoto (1928-2013), during the week of Art Basel Paris this year. Entitled Shōzō Shimamoto : La poésie du geste, this selling exhibition will be the first retrospective dedicated to the artist to take place in France and will be featuring works from 1950 (the pre-Gutai period), through the famous Gutai period (1954-1972), to the artist's last performances in Italy from 2008 to 2011. Some of these works will be exhibited for the first time. The Gutai group was founded in Japan in the 1950s and was best known for a broad range of experimental art forms, often combining painting with performance. The pair of shoes used by the artist during one of his last performances will also be on view.

The exhibition will feature a particularly strong selection of works, including a standout oil and plaster on canvas by Shōzō Shimamoto (1928-2013), Untitled from 1960 (estimate on request). Additional highlights include Punta Campanella 44, 2008 (estimate on request) and Bottle Crash, 2011 (200 x 185 cm), acrylic on fabric and glass (estimate on request).

During the 1950s and 60s, Shozo Shimamoto explored the boundaries of painting by throwing bottles onto large-scale canvasses, applying layers of thick matter on them, and perforating the paper canvas, giving way to his Ana (Holes) series.

The hole works that he began prior to his participation and membership in the influential Japanese avant-garde group, Gutai Art Association, are particularly significant. At approximately the same time, Italian artist Lucio Fontana began making perforations in the canvas to restore the picture plane to three dimensions, or create a new spatial depth. Shimamoto conceived his painting as holes, breaking through layers of glued newspapers to achieve this effect.

A few years later, following his encounter with French art critic Michel Tapié and his growing interest in art informel, Shimamoto created several works in this style. These became some of his most pivotal pieces, marking a transition to a Tapié-inspired approach that emphasized materiality and rough surfaces, while still referencing his earlier Ana experiments with punched newspaper.

 

 


FINE Mostra: SHOZO SHIMAMOTO: LA POÉSIE DU GESTE

Indirizzo: 6 avenue Hoche, Parigi

Data: dall'11 al 17 ottobre 2024

PRIMA RETROSPETTIVA IN FRANCIA DA BONHAMS

Una mostra unica di opere inedite di un membro del gruppo Gutai

In mostra dall'11 al 17 ottobre

 

COMUNICATO STAMPA

Per la pubblicazione immediata

Immagini disponibili: https://bonhams.box.com/s/dq0sjvcvf8xqivnybe7n38wubu98i2fu 

 

Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno