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venerdì 8 aprile 2022

Al Politeama Tolentino la mostra dedicata all’opera di Paolo Gubinelli


 Eventi / Paolo Gubinelli "segni di luce" testo di Paola Ballesi, Politeama Tolentino

Mostra organizzata dal CeSMa in collaborazione con il Politeama di Tolentino per l'artista Paolo Gubinelli. Il CeSMa Centro Studi Marche è una Associazione che opera da anni con la Regione Marche Marchigiani nel Mondo.

 

Paolo Gubinelli, Graffi,colori in polvere e spray, cm77x112, 2020



SEGNI DI LUCE.

Al Politeama la mostra dedicata all’opera di Paolo Gubinelli

Paolo Gubinelli

“Segni di luce”

Dal 2 al 30 aprile 2022
Massimo Zenobi
Politeama – Direzione

A cura di Paola Ballesi

direzione@politeama.org
Mob.: +39 335 5987168
Tel.: +39 0733 968043
Corso Garibaldi, 80
62029 Tolentino (MC) Italy

 

 Paolo Gubinelli,

“Segni di luce” 




Carta piegata, incisa, tagliata, segnata, disegnata, colorata, graffiata, piagata, illuminata, oscurata, ombrata. La carta per Paolo Gubinelli è la superficie ideale, lo spazio più ricettivo ma anche più reattivo,  il campo di battaglia   e la materia più duttile per un corpo a corpo con il linguaggio espressivo. E con essa l’artista  gioca una partita lunga una vita  perché c’è in palio il trofeo dell’immaginazione creativa che sfonda il muro della consuetudine e dell’acquietamento nell’abitudine per liberare il propellente energetico fatto di segni e significati,  sogni e costrutti, le impalcature culturali che muovono il mondo.

 La carta è infatti nel DNA dell’artista, e non poteva essere altrimenti, nato a Matelica  la città  che, insieme  a Pioraco, fa parte del più importante distretto della carta dell’Italia centrale il cui storico centro nevralgico è la più famosa Fabriano. 

Dunque fin dagli esordi nella seconda metà degli anni ’60, Paolo Gubinelli, marchigiano di nascita ma toscano di adozione, imposta la sua ricerca facendola virare dal più tradizionale supporto della tela al  materiale cartaceo che sente congeniale ed adatto per approfondite indagini sulle incidenze della luce nelle sue infinite varianti e sull’articolazione dello  spazio nelle sue molteplici relazioni strutturali.  L’analisi dello spazio, a partire dalla percezione fino allo sfondamento virtuale, lo fa entrare  in stretta sintonia  col filone astratto-geometrico internazionale, con lo spazialismo e con il rigore delle sperimentazioni optical che facevano capo  ai già affermatissimi Dorazio, Fontana, Manzoni e Castellani.  Gubinelli li considera suoi maestri e naturali punti di riferimento, così come sente il fascino intellettuale della ricerca analitica sugli elementi primari  di un linguaggio visivo elementare promossa dal minimalismo di matrice americana,  da Newman  a Reinhardt.

L’indagine puntuale sui  gradienti percettivi del linguaggio visivo sperimentato sulla materia viva del supporto cartaceo hanno caratterizzato da sempre il suo lavoro che nel tempo ha registrato il passaggio, apparso attorno agli anni ’80, da una impronta inizialmente razionalista, per la presenza di una componente grafico-architettonica costante ed essenziale, a modalità espressive più aperte  caratterizzate da una libertà narrativa fatta di segni muti meno rigorosi, ma tanto più eloquenti quanto più intriganti,  innescata anche da certe seduzioni sulle infinite potenzialità del vuoto dell’arte orientale. Così se nella prima fase era il cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, ad essere  inciso con una lama per creare strutture geometriche tridimensionali sensibilizzate al gioco luministico con piegature manuali lungo le incisioni, successivamente la ricerca spaziale avanzata attraverso linee e giochi cromatici, apre alle più svariate tecniche e a nuove materie come le creazioni in vetro propiziate dall’imprenditore e creativo  mecenate Vittorio Livi. Mentre l’indagine sempre più puntuale sui generi cartacei,  dalla grammatura al formato,  lo porta a selezionare le superfici più svariate, da quadrate a tonde,  da fogli a rotoli che diventano il luogo elettivo per dispensare  tracce di passaggi esistenziali raccolti e disseminati in tessiture poetiche.

Infatti suggerisce Lara Vinca Masini “l’uso del segno colorato libero e gestuale  crea un effetto di profonda suggestione lirica”, un incantamento che Gubinelli insegue da sempre sciogliendo in  sequenze di pura poesia gli effetti luministici del colore, “ trame… di prezioso cromatismo”, come le chiama Enrico Crispolti.

Anche le opere più recenti presentano segni apparentemente indecifrabili ma eloquenti: graffi, tracce, impronte e colori che interrogano la nostra percezione, alcuni  più decisi e forti, altri appena percettibili, ma aperti alla luce come impronte di lievi passi di danza modulati su accordi musicali  che toccano le corde del sentimento.

Parlano dell’artista che si abbandona ad una vena espressiva sempre più libera per  tradurre i suoi moti dell’anima, le eco montanti del suo sentire profondo scaturite in tonalità affettive che registrano i ritmi del cuore e l’ansimare delle sue passioni nella variazione tonale del colore e nelle impronte del segno sciorinate in liriche partiture musicali.  Su questo fertile  terreno della creatività e della poesia è così avvenuto nel tempo anche il naturale incontro con grandi letterati e poeti come Cesare Vivaldi, Luzi, Spaziani, Merini, Zanzotto, Loi, solo per citarne alcuni,  che sono diventati  suoi compagni di strada.  Hanno condiviso con lui l’enigmatico tracciato del percorso esistenziale che Paolo Gubinelli da più di mezzo secolo tenta di rischiarare e rendere più agevole con il calore e il colore dei suoi “Segni di luce.”

    Paola Ballesi, Marzo 2020

    Politeama Tolentino

 


 Paolo Gubinelli

“Segni di luce”

INAUGURAZIONE SABATO 2 APRILE 2022 ALLE ORE 17,30

DAL 2 AL 30 APRILE

Al Politeama la mostra dedicata all’opera di Paolo Gubinelli



Biografia di Paolo Gubinelli



Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.


Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.

Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.


Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Marchi, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Davide Rondoni, Elena Pontiggia, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.


Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Guido Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.


Stralci critici:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro  Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.

In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.  Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.


 Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

 

venerdì 10 dicembre 2021

Mostra Antologica di Paolo Gubinelli “Segni, graffi e colore”. Opere dal 1977- 2021

 



Spazio Ophen  Virtual Art Gallery

Mostra Antologica di Paolo Gubinelli

“Segni, graffi e colore”

(Carte, ceramiche, vetri e progetti in plexiglass)

 Opere dal 1977- 2021

a cura di Sandro Bongiani

11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022

Via S. Calenda 105/D, 84126  SALERNO (Italy).

http://www.collezionebongianiartmuseum.it


Preview /AMACI - 11 dicembre 2021 ore 18:00

 (L’evento partecipa alla diciassettesima giornata del contemporaneo

promossa da AMACI Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani)

#GiornataDelContemporaneo




 

In occasione di AMACI-17 Giornata Del Contemporaneo viene organizzata dalla Collezione Bongiani Art Museum di Salerno presso lo SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY http://www.collezionebongianiartmuseum.it la mostra antologica a cura di Sandro Bongiani dedicata a Paolo Gubinelli dal titolo “Segni, graffi e colore”, 72 opere del 1977-2021 tra carte, ceramiche, vetri, e progetti in plexiglass. L'attività artistica di Paolo Gubinelli si innesta in un particolare versante di ricerca, di esperienze e di sperimentazioni in cui  il segno, la traccia e il colore, unitamente alla carta, sono  gli assoluti protagonisti. Un bisogno urgente di purificare la materia, con un bianco assoluto che riemerge sempre per divenire apparizione, luce, e riflessione del vivere. Queste autentiche e insolite trascrizioni e progressioni analitiche innervate da una costante tensione immaginativa diventano autentiche partiture di luce, nella consapevolezza di una realtà puramente visibile. Una delicata e insolita geometria affiora dalla superficie dell'opera alla ricerca della luminosità, giocata sul filo sottile e oscuro del segno e sul tratto cromatico, con una variazione di umori sempre in continua tensione nella necessità  di un bisogno impellente della ricerca e della rappresentazione. In questa insolita e immediata tensione a trascrivere i pensieri nascosti della mente, con un segno velato appena percepibile, Paolo Gubinelli ci svela il libero moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirica che fa affidamento alla poesia e all'intima immaterialità di umori nascosti e trascorrenti. Raccordare per segni sospesi e tracce di materia fragile, sinteticamente provvisoria e avvolgente, con  un vivo interesse per la carta, sentita come mezzo congeniale di espressione; nei primi tempi rivelata con un rigore degnamente geometrico-costruttivo e  in una forma analitica logico razionale alla ricerca della luce, e oggi, negli ultimi lavori, indagata in una espressione più libera che si concreta con qualche sottile segno e graffio minimo, inciso a rilievo sulla carta immacolata,  e definita  provvisoriamente dentro i toni delicati e i gesti acquerellati o a pastello di una materia decisamente insostanziale e fragile. Un segno inciso davvero l'unico come strumento per indagare l'esistenza e la vita oscura dell’uomo. Tracce minime, segnate da un insolito procedere permettono all'artista di rilevare una materia di umori sofferta e decantata, giocata insistentemente sulla presenza e sul filo teso della meditazione tra coscienza, desiderio  e aspirazione. Davvero un’insolita geometria della mente raccordata per lacerti di senso in divenire che fa emergere improvvisamente e nel contempo dissolve nel vuoto della fragile carta la materia per collocarsi nei meandri oscuri, nell'angolo più nascosto e intimo del nostro mondo interiore, in una sorta di trascorrente consistenza rarefatta e mentale di umori in cui possa finalmente incarnarsi l’esistenza ormai ridotta a un fragile affiorare del pensiero nella più inconsistente e sofferta incoscienza dell’agire. 

 

 

Breve biografia di Paolo Gubinelli



Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l'Istituto d'arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l'importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un'intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni. In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell'ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale. Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l'uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.  Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

Nel 2011 ha esposto  alla 54° Biennale Internazionale di Venezia, Padiglione Italia, presso L'Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, con l’installazione di n. 28 carte di cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.

Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all'estero.

 

 

PAOLO GUBINELLI

BIOGRAFIA 

 


 Please consulting my fb contact...thank you teacher:

 https://www.facebook.com/paolo.gubinelli.16

 www.archimagazine.it

 

 ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART

Università Bocconi Milano / L'OPERA SU CARTA DI PAOLO GUBINELLI

 Visit.  https://archivioophenvirtualart.blogspot.com/2019/10/universita-bocconi-milano-lopera-su.html

 

       

SANDRO  BONGIANI ARTE  CONTEMPORANEA

 

ANTOLOGIA CRITICA PAOLO GUBINELLI

 Visit.  https://ophenartecontemporanea.wordpress.com/2018/01/01/antologia-critica-paolo-gubinelli/

 

COLLEZIONE  BONGIANI  OPHEN  ART  MUSEUM  DI  SALERNO

 La Mostra Tutta Virtuale / Presentazione on-line dei lavori di Paolo Gubinelli

 

Avvia  Slideshow 

 -VISITA  LA MOSTRA  ANTOLOGICA VIRTUALE  DI  PAOLO  GUBINELLI  A  CURA  DI  SANDRO  BONGIANI  

 

      L’Antologia dei testi critici su Paolo Gubinelli è visibile su:

 SANDRO  BONGIANI  ARTE  CONTEMPORANEA

1 – Antologia Critica e biografia in Italiano e inglese di Paolo Gubinelli aggiornata al 2019

 

 oppure:

1 – Antologia Critica 2019 NOV. in Italiano aggiornata al 2019  

2 – ANTOLOGIA CRITICA AGGIORNATA E STRALCI CRITICI in INGLESE, NOV. 2019

3 – Paolo Gubinelli, BIOGRAFIA ITALIANO e INGLESE, 2019

4 – MOSTRE PERSONALI E ANTOLOGICHE, 2019

 

  






PAOLO GUBINELLI 

VIA REGINALDO GIULIANI N. 525 - 50141 FIRENZE

 

sabato 17 luglio 2021

L'OPERA DI PAOLO GUBINELLI AL MONASTERO DI CAMALDOLI (AR).

 



L’OPERA DI PAOLO GUBINELLI

MONASTERO DI CAMALDOLI

agosto – settembre 2021


IndirizzoLocalità Camaldoli, 14, 52014 Camaldoli AR

ProvinciaProvincia di Arezzo

Telefono0575 556012

A cura di ROBERTO LUCIANI

 

PAOLO GUBINELLI AL MONASTERO DI CAMALDOLI



Marchigiano di nascita ma fiorentino di adozione, Paolo Gubinelli utilizza la “carta” come mezzo congeniale di espressione artistica. Si tratta di opere incise e talora piegate nel piano pittorico con un ordine geometrico capace di tradursi in ritmo e segno di un’architettura dematerializzata, allo scopo di prendere le distanze emotive ed intellettuali dall’attuale società caotica e priva di valori etici.

La semplicità e l’essenzialità che l’artista esprime attraverso la scelta del materiale carta, accoglie i segni della mano rispettosa di Gubinelli che esterna emozioni, riflessioni, sensazioni di vita che tendono verso la ricerca della bellezza e del dono ricevuto che fonda la sua radice nella Verità, quella stessa verità che porta l’uomo dentro la meraviglia, dentro il sogno, dentro il mondo delle idee che in ogni dove, e in ogni tempo, portano verso l’Eternità.

Nella recente produzione, sempre su carta, il maestro abbandona il segno geometrico dal rigore costruttivo per una espressione più autarchica che traduce, attraverso l’uso di incisioni delicatamente percepibili e pastelli colorati, l’inatteso e inimmaginabile moto della coscienza, in una interpretazione elegiaca e lirica. Il citato linguaggio si arricchisce di toni acquerellati che acquistano una più intima densità di significati, con segni incisi e in rilievo, in uno spazio incantato e sublime.

Si tratta di graffi realizzati con colori in polvere su carta, il concetto di “struttura-spazio-luce” si articola nell'ambito di una approfondita ispezione, in cui il pittore tende a ridurre sempre più i mezzi e i modi operativi in una severa meditazione, diventando occasione per ripercorrere la miscellanea di emozioni tra armonie e inquietudine di una mutevole vita dove alle ombre si avvicendano le luci e alla notte si sostituisce il giorno.

Nell’esposizione odierna il maestro oltre alle opere su carta a colori espone anche otto suoi ritratti fotografici in bianco-nero realizzati nel castello di villa Smilea a Montale, in provincia di Pistoia, realizzati da Aurelio Amendola, famoso per il suo lavoro sulla scultura di Michelangelo.

Artista di profonda moralità e appassionato impegno, Gubinelli interagendo con la carta, cerca risposte sul senso più profondo dell’esistenza, restituendo al segno e al colore la possibilità di parlare di universi interiori, nell’ascolto silenzioso e profondo dei luoghi della memoria che riaffiorano repentinamente nella alienante confusione di una contemporaneità che crea separazione.

Il suo profondo e impegnativo linguaggio artistico trova all’interno del Monastero di Camaldoli, immerso insieme al Sacro Eremo nella pace della foresta e curato amorevolmente dai Monaci Benedettini, l’ambiente ideale per l’esposizione: la relazione tra il contenitore architettonico religioso e i quadri è spontanea, entrambi si rivolgono all’eternità. Le atmosfere cultuali e mistiche sono capaci di cogliere una visione metafisica che diventa veicolo di un percorso in continua evoluzione per procedere oltre la soglia del visibile, portando i segni del pittore verso il trascendente.






Nelle opere realizzate da Paolo Gubinelli esposte nell’estate 2021 al Monastero di Camaldoli il divino e l’umano si toccano e il tempo e il senza tempo sono in dialogo sereno, esprimendo la ricerca di quello che c’è oltre ciò che si può toccare, aprendo una finestra al di là del tempo che passa, oltre la carta che possiamo disegnare, oltre le forme che possiamo prendere, collegando la caducità dell’uomo con l’incorruttibilità di Dio, in un movimento corale in cui l’immagine diventa domanda a cui può rispondere solo lo sguardo degli ospiti del Complesso monastico.  

Roberto Luciani Curatore della Mostra

 

 

 


PAOLO GUBINELLI AT THE MONASTERY OF CAMALDOLI


Born in Le Marche but Florentine by adoption, Paolo Gubinelli uses "paper" as a congenial means of artistic expression.  These are works engraved and sometimes folded in the pictorial plane with a geometric order capable of being translated into rhythms and symbols of a dematerialized architecture, in order to distance themselves emotionally and intellectually from our current chaotic society devoid of ethical values. 

The simplicity and essentiality that the artist expresses through his choice of paper collects the signs of Gubinelli's respectful hand that externalises emotions, reflections, sensations of life that tend towards the search for beauty and the received gift that bases its roots in Truth, that same truth that brings man into wonder, into dreams, into the world of ideas that in every place and in every time lead towards Eternity. 

In his recent production, as ever on paper, the maestro abandons the geometric sign of constructive rigour for a more self-sufficient expression that translates, through the use of delicately perceptible incisions and coloured pastels, the unexpected and unimaginable movement of consciousness, into an elegiac and lyrical interpretation.  The aforementioned language is enriched with watercolour tones that acquire a more intimate density of meaning, with engraved and embossed signs in an enchanted and sublime space.

These are scores, created with powder colours on paper, the concept of "structure-space-light" is articulated in the context of an deepened inspection, in which the painter tends to ever more reduce the means and methods of operation in a severe meditation, becoming the opportunity to recast the mix of emotions between the harmony and restlessness of a changeable life where shadows approach light and night is replaced by day.

In today's exhibition, in addition to the coloured works on paper, the maestro also exhibits eight of his black and white photographic portraits produced in Castello Villa Smilea in Montale, in the province of Pistoia, taken by Aurelio Amendola, famous for his work on the sculptures of Michelangelo.

An artist of profound morality and passionate commitment, Gubinelli, interacting with paper, searches for answers to the deepest meanings of existence, giving back to symbols and colours the possibility of conversing about inner universes, in silent and profound listening to those places of memory that resurface suddenly in the alienating confusion of a contemporaneity that creates separation.

His profound and demanding artistic language finds within the Camaldoli Monastery, immersed together with the Sacred Hermitage in the peace of the forest and lovingly cared for by the Benedictine Monks, the ideal environment for the exhibition - the relationship between the religious architectural container and the paintings is spontaneous, they both turn to eternity.  The cultic and mystical atmospheres are capable of capturing a metaphysical vision that becomes the vehicle of a constantly evolving path extending beyond the threshold of the visible, carrying the painter's signs towards the transcendent.

In the works created by Paolo Gubinelli and exhibited in the summer of 2021 in the Camaldoli Monastery, the divine and the human touch, and time and timelessness are in serene dialogue, expressing the search for what is beyond what can be touched, opening a window beyond the time that passes, beyond the paper on which we can draw, beyond the forms we can take, connecting the transience of man with the incorruptibility of God, in a choral movement in which the image becomes the question which only the eyes of the guests of the monastic complex can hope to answer.

 

Roberto Luciani

Curator of the Exhibition

English translation by Derek Ian Barnes

  https://www.facebook.com/paolo.gubinelli.16

 

BIOGRAFIA

Paolo Gubinelli. Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:

Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in italia e all’estero.

Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.

Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico; Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo Mazzeo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Roberto Luciani, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

 

Stralci critici:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani , Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Carlo Franza, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.

In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.

Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.


Paolo Gubinelli, biography. Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space which would become a constant in his development: he became friends with such artists as :

Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, and Zoren, and established a communion of ideas and work.

His work has been discussed in various catalogues and specialized reviews by such prominent critics as:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo Mazzeo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Roberto Luciani, Lara Vinca Masini, Marco Marchi, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Davide Rondoni, Elena Pontiggia, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

Many others have also written about his work:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani,

Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Carlo Franza, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

His works have also appeared as an integral part of books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi,  Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.

He participated in numerous personal and collective exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression. During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade according to geometric structures to accent the play of light and space, and then manually folded it along the cuts.

 In his second phase, he substituted thin white cardboard with the transparent paper used by architects, still cutting and folding it, or with sheets arranged in a room in a rhythmic-dynamic progression, or with rolls unfurled like papyruses on which the very slight cuts challenging perception became the signs of non-verbal poetry.

 In his most recent artistic experience, still on transparent paper, the geometric sign with its constructive rigor is abandoned for a freer expression which, through the use of colored pastels and barely perceptible cuts, translates the free, unpredictable motion of consciousness in a lyrical-musical interpretation.

 Today, he expresses this language on paper with watercolor tones and gestures which lend it a greater and more significant intensity.

He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.


PAOLO GUBINELLI

BIOGRAFIA PAOLO GUBINELLI

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ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART

Università Bocconi Milano / L'OPERA SU CARTA DI PAOLO GUBINELLI

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SANDRO  BONGIANI ARTE  CONTEMPORANEA

ANTOLOGIA CRITICA PAOLO GUBINELLI

Visit.  https://ophenartecontemporanea.wordpress.com/2018/01/01/antologia-critica-paolo-gubinelli/

 

COLLEZIONE  BONGIANI  OPHEN  ART  MUSEUM  DI  SALERNO

La Mostra Tutta Virtuale / Presentazione on-line dei lavori di Paolo Gubinelli

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VISITA  LA MOSTRA  ANTOLOGICA VIRTUALE  DI  PAOLO  GUBINELLI  A  CURA  DI  SANDRO  BONGIANI  

L’Antologia dei testi critici su Paolo Gubinelli è visibile su:

SANDRO  BONGIANI  ARTE  CONTEMPORANEA

1 – Antologia Critica e biografia in Italiano e inglese di Paolo Gubinelli aggiornata al 2019

 

oppure:

1 – Antologia Critica 2019 NOV. in Italiano aggiornata al 2019  

2 – ANTOLOGIA CRITICA AGGIORNATA E STRALCI CRITICI in INGLESE, NOV. 2019

3 – Paolo Gubinelli, BIOGRAFIA ITALIANO e INGLESE, 2019

4 – MOSTRE PERSONALI E ANTOLOGICHE, 2019

 

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evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno