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venerdì 10 dicembre 2021

Mostra Antologica di Paolo Gubinelli “Segni, graffi e colore”. Opere dal 1977- 2021

 



Spazio Ophen  Virtual Art Gallery

Mostra Antologica di Paolo Gubinelli

“Segni, graffi e colore”

(Carte, ceramiche, vetri e progetti in plexiglass)

 Opere dal 1977- 2021

a cura di Sandro Bongiani

11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022

Via S. Calenda 105/D, 84126  SALERNO (Italy).

http://www.collezionebongianiartmuseum.it


Preview /AMACI - 11 dicembre 2021 ore 18:00

 (L’evento partecipa alla diciassettesima giornata del contemporaneo

promossa da AMACI Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani)

#GiornataDelContemporaneo




 

In occasione di AMACI-17 Giornata Del Contemporaneo viene organizzata dalla Collezione Bongiani Art Museum di Salerno presso lo SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY http://www.collezionebongianiartmuseum.it la mostra antologica a cura di Sandro Bongiani dedicata a Paolo Gubinelli dal titolo “Segni, graffi e colore”, 72 opere del 1977-2021 tra carte, ceramiche, vetri, e progetti in plexiglass. L'attività artistica di Paolo Gubinelli si innesta in un particolare versante di ricerca, di esperienze e di sperimentazioni in cui  il segno, la traccia e il colore, unitamente alla carta, sono  gli assoluti protagonisti. Un bisogno urgente di purificare la materia, con un bianco assoluto che riemerge sempre per divenire apparizione, luce, e riflessione del vivere. Queste autentiche e insolite trascrizioni e progressioni analitiche innervate da una costante tensione immaginativa diventano autentiche partiture di luce, nella consapevolezza di una realtà puramente visibile. Una delicata e insolita geometria affiora dalla superficie dell'opera alla ricerca della luminosità, giocata sul filo sottile e oscuro del segno e sul tratto cromatico, con una variazione di umori sempre in continua tensione nella necessità  di un bisogno impellente della ricerca e della rappresentazione. In questa insolita e immediata tensione a trascrivere i pensieri nascosti della mente, con un segno velato appena percepibile, Paolo Gubinelli ci svela il libero moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirica che fa affidamento alla poesia e all'intima immaterialità di umori nascosti e trascorrenti. Raccordare per segni sospesi e tracce di materia fragile, sinteticamente provvisoria e avvolgente, con  un vivo interesse per la carta, sentita come mezzo congeniale di espressione; nei primi tempi rivelata con un rigore degnamente geometrico-costruttivo e  in una forma analitica logico razionale alla ricerca della luce, e oggi, negli ultimi lavori, indagata in una espressione più libera che si concreta con qualche sottile segno e graffio minimo, inciso a rilievo sulla carta immacolata,  e definita  provvisoriamente dentro i toni delicati e i gesti acquerellati o a pastello di una materia decisamente insostanziale e fragile. Un segno inciso davvero l'unico come strumento per indagare l'esistenza e la vita oscura dell’uomo. Tracce minime, segnate da un insolito procedere permettono all'artista di rilevare una materia di umori sofferta e decantata, giocata insistentemente sulla presenza e sul filo teso della meditazione tra coscienza, desiderio  e aspirazione. Davvero un’insolita geometria della mente raccordata per lacerti di senso in divenire che fa emergere improvvisamente e nel contempo dissolve nel vuoto della fragile carta la materia per collocarsi nei meandri oscuri, nell'angolo più nascosto e intimo del nostro mondo interiore, in una sorta di trascorrente consistenza rarefatta e mentale di umori in cui possa finalmente incarnarsi l’esistenza ormai ridotta a un fragile affiorare del pensiero nella più inconsistente e sofferta incoscienza dell’agire. 

 

 

Breve biografia di Paolo Gubinelli



Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l'Istituto d'arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l'importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un'intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni. In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell'ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale. Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l'uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.  Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

Nel 2011 ha esposto  alla 54° Biennale Internazionale di Venezia, Padiglione Italia, presso L'Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, con l’installazione di n. 28 carte di cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.

Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all'estero.

 

 

PAOLO GUBINELLI

BIOGRAFIA 

 


 Please consulting my fb contact...thank you teacher:

 https://www.facebook.com/paolo.gubinelli.16

 www.archimagazine.it

 

 ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART

Università Bocconi Milano / L'OPERA SU CARTA DI PAOLO GUBINELLI

 Visit.  https://archivioophenvirtualart.blogspot.com/2019/10/universita-bocconi-milano-lopera-su.html

 

       

SANDRO  BONGIANI ARTE  CONTEMPORANEA

 

ANTOLOGIA CRITICA PAOLO GUBINELLI

 Visit.  https://ophenartecontemporanea.wordpress.com/2018/01/01/antologia-critica-paolo-gubinelli/

 

COLLEZIONE  BONGIANI  OPHEN  ART  MUSEUM  DI  SALERNO

 La Mostra Tutta Virtuale / Presentazione on-line dei lavori di Paolo Gubinelli

 

Avvia  Slideshow 

 -VISITA  LA MOSTRA  ANTOLOGICA VIRTUALE  DI  PAOLO  GUBINELLI  A  CURA  DI  SANDRO  BONGIANI  

 

      L’Antologia dei testi critici su Paolo Gubinelli è visibile su:

 SANDRO  BONGIANI  ARTE  CONTEMPORANEA

1 – Antologia Critica e biografia in Italiano e inglese di Paolo Gubinelli aggiornata al 2019

 

 oppure:

1 – Antologia Critica 2019 NOV. in Italiano aggiornata al 2019  

2 – ANTOLOGIA CRITICA AGGIORNATA E STRALCI CRITICI in INGLESE, NOV. 2019

3 – Paolo Gubinelli, BIOGRAFIA ITALIANO e INGLESE, 2019

4 – MOSTRE PERSONALI E ANTOLOGICHE, 2019

 

  






PAOLO GUBINELLI 

VIA REGINALDO GIULIANI N. 525 - 50141 FIRENZE

 

domenica 28 marzo 2021

Nyoman Masriadi, Yuan & Peng Yu e le chimere sulla Via della Seta

 

  Ritratto di Demetrio Paparoni

Courtesy Archivio Tano Corallo





La pagina domenicale dell’arte di Domani è dedicata a Nyoman Masriadi, artista balinese residente a Yogyakarta, nato nel 1973, tra i più talentuosi e apprezzati pittori del Sudest asiatico. A Firenze la mostra di Yuan & Peng Yu, al Museo Salvatore Ferragamo, nell'ambito della mostra Seta.

Nyoman Masriadi e l'arte di Domani

 



 

L’odierna pagina domenicale dell’arte di Domani è dedicata a Nyoman Masriadi, artista balinese residente a Yogyakarta, nato nel 1973, tra i più talentuosi e apprezzati pittori del Sudest asiatico. Nei suoi quadri, pieni di figure di uomini dalla pelle nera e dalla muscolatura esagerata, troviamo scene di vita quotidiana, incontri agonistici di calcio, box o wrestling, ricchi borghesi, uomini e donne in spiaggia, coppie di amanti, individui intenti a litigare, bodybuilder, personaggi dei fumetti e dei videogames. In molte sue opere, Masriadi dà immagine allo stereotipo del macho, dell’uomo duro e imperturbabile che ostenta attraverso una muscolatura scultorea la propria virilità. Le sue figure grottesche non tendono a esaurire la loro carica critica in una risata. Per chi volesse saperne di più suggerisco di leggere l’articolo che trovate oggi sul quotidiano.

Nella foto in alto: Nyoman Masriadi, Sorry Hero, I Forgot, 2008, olio e acrilico su tela, 200 x 300 cm. Courtesy dell’artista.

 


Porta sempre la mascherina, proteggi te stesso e rispetta la salute degli altri

 


 

Nyoman Masriadi, No Matter What, 2020, acrilico su tea, 95 × 65 cm. Courtesy dell'artista.

 

 

 

Seta: Yuan & Peng Yu al Museo Salvatore Ferragano di Firenze

 


 

Yuan & Peng Yu, veduta parziale dell'installazione al Museo Salvatore Ferragamo, Firenze, nell'ambito della mostra Seta.

 

 

 

Il 25 marzo il Museo Salvatore Ferragamo di Firenze ha virtualmente inaugurato la mostra Seta, a cura dalla direttrice del museo e della fondazione Ferragamo, Stefania Ricci, con il contributo scientifico di Chiara Fucci e con la collaborazione dell’exibition maker Judith Clark. Clicca qui per vedere le sale allestite del Museo Salvatore Ferragamo.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da 
Electa, in edizione italiana e inglese. Una sezione dell’esposizione include una mostra di Sun Yuan & Peng Yu intitolata Were creatures born celestial?

Per la mostra, realizzata in collaborazione con la Galleria Continua, gli artisti hanno tra l’altro espressamente realizzato un’opera su seta. Per questa sezione dell’esposizione Demetrio Paparoni ha scritto un testo in catalogo intitolato Sun Yuan & Peng Yu e le chimere sulla Via della Seta. Oltre a quelli della curatrice il volume accoglie testi di Fausto Barbagli, Judith Clark, Eva Desiderio, Rocco Gurrieri, Simona Mammana, Margherita Rosina, Luca Scarlini, Riccardo Spinelli, Elvira Valleri.

 





Alcuni articoli nelle domeniche precedenti 
 
 
Andy Warhol
 
Leggi
 
Arte contro Trump
 
Leggi
 
arte e censura
 
Leggi


                         Segui Demetrio Paparoni  su demetriopaparoni.com                                       





Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

martedì 19 marzo 2019

ELIZA ZADI a ARTOUR-O il MUST - FIRENZE



ARTOUR-O il MUST, il Museo Temporaneo - Firenze 



Cos’è – ARTOUR-O il MUST, il MUSeo Temporaneo, attivo a Firenze dal 2005 dove torna ogni anno, è composto anche da un secondo appuntamento all’estero. Ė una piattaforma dedicata alla promozione della creatività dell’arte contemporanea, del design, del mondo dell’Impresa e delle Istituzioni. Crede nella forza della Committenza, realtà strutturale alla storia dell’arte italiana.
Chi – i Partecipanti sono i Team composti da Artisti e Committenti con le Sezioni INTERIOR, a Tavola, Blow up, Punto Critico, Red Carpet, Saper Vedere, UnRolls, ARTOUR-O d’Argento, e i Focus Il Bello fa bene alla Salute, Arte e Committenza e Punto Critico.
Dove – il Percorso in Città è scandito dalle diverse " briciole” di Arte Contemporanea, Design, Architettura e Storia dell’Arte: Accademia delle Arti e del Disegno, ASP Montedomini, Basilica della SS.MA Annunziata, Centro Sauro Cavallini, Fani Gioielli, Officina Profumo Farmaceutica di S. Maria Novella, OOO Out of Ordinary, Penko, Parco di Villa la Vedetta.
Come – Aziende, Istituzioni, Imprese, Fondazioni, Associazioni, partecipano presentando opere d’arte e design.
Perché – Lo scopo è quello di fare comunicazione attualizzando il ruolo della Committenza illuminata che nel passato ha avuto fulgidi testimonianze in Cosimo I, Isabella d'Este e Lorenzo il Magnifico lasciando così anche oggi il segno della nostra identità e del nostro momento storico. 





In occasione di ARTOUR-O il MUST, il Museo Temporaneo, che si svolgerà a Firenze dal 20 al 24 marzo 2019, Elisa Zadi presenterà due opere inedite “Monna Lisa Shoes” e “Bia e Cosimo”. Le opere concepite appositamente per l’evento, saranno rispettivamente presentate il 20 di marzo ore 19:00 presso OOO Out of Ordinary e il 21 marzo ore 16:00 presso il Chiostrino della Basilica della SS.MA Annunziata.



“Bia e Cosimo” è un’opera appositamente concepita per ARTOUR-O che quest’anno vuole rendere omaggio a Cosimo I de’ Medici. L’opera si presenta come un’installazione pittorica interattiva che vuole invitare a riflettere sul legame affettivo che si era instaurato fra Cosimo e Bianca e coinvolgere il pubblico a partecipare con delle azioni dirette sull’opera.
Fra i numerosi figli illegittimi di Cosimo I solo Bianca de’ Medici ha madre ignota e da alcuni scritti d’archivio si evince che fosse una delle figlie predilette e Cosimo passasse molto tempo con lei: questi fatti hanno scaturito l’interesse di Elisa Zadi che si è dedicata a questo lavoro prescindendo da fatti storico-politici e restituendo uno spaccato intimo e familiare del Granduca coinvolgendoci in una riflessione sull’importanza dei rapporti affettivi.
“Ricostruendo il simulacro del piccolo corpo di Bianca, attraverso lo studio dell’abito indossato nel famoso ritratto del Bronzino, ho voluto ricrearne la presenza essenziale e inserirla in una struttura-porta simbolica con cui lo spettatore potrà interagire afferrando fra i fili e gli specchi appesi al suo interno dei cartigli con dei messaggi segreti di cui ne diventerà il tramite e il custode” così Elisa Zadi racconta e convoca nel partecipare alla sua opera.










“Monna Lisa Shoes” è un’opera dedicata a Leonardo da Vinci in occasione del cinquecentenario dalla sua morte. Elisa Zadi parte da una ricerca storica sui calzari e, imitandone l’estetica del periodo, crea un supporto ligneo sagomato su cui dipinge ad olio il paesaggio presente dietro il ritratto della Gioconda. “Personalmente, il fatto che più mi ha incuriosito osservando questa opera è stato pensare a cosa potesse esserci oltre quell’immagine che Leonardo a scelto di mostrare” dice l’artista “mi sono sempre chiesta come potesse continuare la veste della donna al di sotto di quell’inquadratura … E che tipo di scarpe avrebbe potuto indossare la Monna Lisa?”. Il desiderio di Elisa Zadi è quello di incuriosire lo spettatore e fornire una chiave interpretativa immaginifica e alternativa di un’opera tanto popolare, ma che riveli ancora una diversa possibilità interpretativa.





Biografia/ 


Elisa Zadi esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni interattive e performative.