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domenica 6 giugno 2021

BIENNALE ARCHITETTURA A VENEZIA / Ma quando gli artisti crescono, diventano architetti?

 

Ritratto di Demetrio Paparoni    

Courtesy Archivio Tano Corallo





DOMANI


Pagina del 6 giugno  2021 


Su Domani  Demetrio Paparoni scrive della Biennale Architettura a Venezia, ma cosa pensava Franco Battiato dell'arte?, ricordo di  Luigi Spagnol con una mostra alla Galleria Milano, Sottssas e Pivano in una tavola del 1989 di Massimo Giacon.



Quando gli artisti crescono, diventano architetti e pianificatori urbani?



Questa domenica sulle pagine dedicate all’arte di Domani Demetrio Paparoni scrive della Biennale Architettura. Ce ne siamo già occupati domenica 23 maggio, ma ora ci  accostiamo all’argomento con l’occhio del critico d’arte. Abbiamo già manifestato la nostra perplessità sul fatto che Hashim Sarkis ha concepito questa grande rassegna veneziana in maniera tale da essere sovrapponibile a quella dell’arte, tanto da invitare anche artisti che non lavorano come architetti e da dare spazio a lavori di architetti che si presentano come artisti visivi. Anche chi è sia artista che architetto ha presentato lavori ascrivibili alle dinamiche dell’arte e non a quelle dell’architettura.

Paparoni si è chiesto cosa si nasconda dietro questo fenomeno. La mostra ai Giardini si apre con un video di Michal Rovner, già esposto alla Biennale Arte nel 2003. L’installazione (vedi immagine) di Pinar Yoldas, architetto, artista e teorica, la cui ricerca è indirizzata ai temi che concernono l’antropocene e le tecnoscienze, ha tutte le caratteristiche di un’opera d’arte. Cosa porta il curatore e l’artista-architetto a presentare una installazione di questo tipo in una Biennale Architettura? Se la tesi che questa Biennale Architettura vuol far passare è che la linea di confine tra le due discipline si è assottigliata sempre più, perché si continua allora a organizzare una Biennale di arte e una di architettura?

Nel 2000 Vito Acconci, uno dei protagonisti della Body Art,  invitato a scegliere una frase per la copertina di Tema Celeste, propose di scrivere «Quando gli artisti crescono, diventano architetti e pianificatori urbani». Demetrio Paparoni, per questa recensione non ha potuto fare a meno di ricordare le sue parole affrontando l’argomento, che però a distanza di vent’anni si è caricato di nuove problematiche. La questione ambientale, per esempio, ha assunto una tale rilevanza da cambiare le priorità poste in passato da artisti come Acconci. In questo articolo si cerca di dare risposta a queste e altre domande. Le questioni affrontate (dal punto di vista del critico d’arte) sono tante e non vogliamo banalizzarle in queste poche righe. 

 



Cosa pensava Franco Battiato dell’arte



Artribune ha riproposto l'intervista di Demetrio Paparoni sull’arte a Franco Battiato pubblicata sul numero 32/33 di Tema celeste nell’autunno del 1991, accompagnandola con un suo personale ricordo dell’amico artista. Se hai voglia di leggerla basta cliccare qui



Ricordo di Luigi Spagnol con una mostra alla galleria Milano e un libro edito da Longanesi


 Luigi Spagnol è stato uno dei più brillanti editori italiani. A lui si deve, con Salani, Ponte alle Grazie, Vallardi e altri marchi editoriali una vasta produzione di libri che hanno inciso sulla cultura italiana. Tra i successi editoriali basti ricordare Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda (1996) e la saga di Harry Potter di J.K. Rowling (1998). Spagnol è stato anche pittore. “Ogni tanto penso che la pittura stessa sia la strategia che mi sono costruito per rimanere solo con me stesso”, ha detto, ma avrebbe potuto dire la stessa cosa della musica, essendo stato anche un pianista e un compositore. È stato inoltre scrittore, traduttore e illustratore.

Curare adesso, - scrive Demetrio Paparoni - a un anno dalla sua morte, una mostra dei dipinti realizzati negli ultimi due anni della sua vita alla Galleria Milano è  per me assai più che un omaggio a un caro amico. La mostra, nella quale si ricordano anche le innumerevoli attività di Luigi, si inaugura tra pochi giorni, il 10 giugno, e resterà aperta fino al 19. Vale la pena visitarla. Il catalogo,  contiene, oltre alle riproduzioni delle opere in mostra, testimonianze di  Nicola Gardini (presidente della Salani editore), di Stefano Mauri (presidente e amministratore delegato del gruppo GeMS, che ha curato la bacheca relativa ai bestseller), di Stefano Bartezzaghi (che ha curato la bacheca su Harry Potter), di Leopoldo Carra e Roberto Mussapi (curatori della bacheca sulle traduzioni), di Pierdomenico Baccalario e Paolo Zaninoni (curatori della bacheca su Spagnol scrittore), di Jean Blanchaert (curatore della bacheca su copertine e illustrazioni), di Fulvio Luciani e Sergio Torta (curatori della bacheca sul rapporto di Spagnol con la musica).

Oltre al catalogo della mostra sarà in libreria Correre davanti alla bellezza. Editoria, letteratura e altri scritti sull’arte e sulla musica, un volume edito da Longanesi che raccoglie gli scritti più significativi di Luigi Spagnol, alcuni dei quali realizzati per Tema Celeste.

 


Sottssas e Pivano by Massimo Giacon


E riecco Massimo Giacon, con una tavola del 1989 apparsa per la prima volta sulla rivista TIC e ripresa nel 2015 in un fumetto biografico dedicato a Ettore Sottsass (edito da 24 Ore Cultura). Qui Sottsass diventa un personaggio da fumetto con il nome di Achille Compass, mentre Fernanda Pivano diventa Pivia Fernandel.

 

domenica 30 maggio 2021

L'ARTE TRA IDENTITA' CULTURALE E FUNZIONE SOCIALE DEL COLLEZIONISMO

 



Ritratto di Demetrio Paparoni    
Courtesy Archivio Tano Corallo




DOMANI















Pagina del 30 maggio  2021 



Oggi, su Domani  Jimmie Durham e l'identità culturale, Giuseppe Iannaccone scrive del collezionista J. Paul Getty, Massimo Giacon con  la tavola dedicata  a Maurizio Cattelan e Mendini. 



Jimmie Durham, postcolonialismo e identità culturale




Questa domenica sulla pagina dell’arte di Domani Angela Maderna scrive del lavoro di Jimmie Durham che in occasione della Biennale Architettura espone, insieme a Maria Thereza Alves, ai Giardini Reali di Venezia. L’articolo, oltre che sull’edizione cartacea, si può leggere anche sul sito di Domani.

Jimmie Durham – noto soprattutto per le sue sculture realizzate assemblando diversi oggetti con un processo che egli stesso definisce “combinazione illegale di oggetti rifiutati” –  è nato in Arkansas nel 1940 e oggi vive tra Napoli e Berlino. Nel corso della sua ricerca, Durham si è confrontato con i temi del postcolonialismo mettendo in discussione la visione occidentale del mondo e affrontando il tema dell’identità culturale. 


 

Giuseppe Iannaccone scrive del collezionista J. Paul Getty e sul collezionare come funzione sociale.



Nella stessa pagina Giuseppe Iannaccone, traendo spunto dalle recente pubblicazione del libro di J. Paul Getty, Le gioie di collezionare, (Johan & Levi) affronta questioni legate al ruolo del collezionista. Anche in questo caso l’articolo si può leggere, oltre che sul quotidiano cartaceo, sul sito di Domani.

Intanto settantatré opere della Collezione Giuseppe Iannaccone saranno esposte a partire dal 5 maggio alla GAM di Torino nella mostra Viaggio Controcorrente, Arte italiana 1920-1945. L’esposizione, a cura di Annamaria Bava, Riccardo Passoni e Rischa Paterlini, nata in sostegno della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, raccoglie centotrenta opere attinte, oltre che dalla Collezione Iannaccone, dal patrimonio del museo e dalla Galleria Sabauda.






Come il surreale Giacon raccontò Cattelan e Mendini a Cattelan e Mendini



Esaurite le tavole di Lupo Alberto dedicate all’arte realizzate da Guido Silvestri, ecco un altro ospite d’eccezione: Massimo Giacon, con  il suo nuovo libro in uscita, edito da Feltrinelli con il titolo Masticando km di rumore, ci regala cento tavole e cento pagine di testo dedicate a concerti che egli stesso definisce “indimenticabili”. In attesa di poter tornare ad ascoltare musica dal vivo, ecco intanto la tavola realizzata da Giacon per il numero di Domus del marzo 2011, quando la rivista era diretta dallo straordinario Alessandro Mendini. In quell’occasione Domus dedicò un inserto a Maurizio Cattelan, e Mendini e Cattelan chiesero a Giacon di disegnare una pagina a fumetti su di loro. Per chi se la fosse persa, ecco la tavola autoconclusiva, umoristica e surreale di Giacon.

 

Didascalie delle foto:

Jimmie Durham, Musk Ox, 2017, teschio di bue muschiato, vetro di Murano, legno, impalcatura metallica, materiali vari (cotone, cuoio, lana), 328 x 123 x 190 cm. Courtesy dell’artista e Kurimanzutto, Mexico City / New York. Photo: Nick Ash

J. Paul Getty alla sua scrivania, 1942 circa.  Courtesy J. Paul Getty Family Collected Papers. Institutional Archives, Getty Research Institute, Los Angeles/ Johan and Levy, Milano. 

Scipione, Natura morta con piuma,1929, olio su tavola, 45,5 × 50,7 cm. Collezione Giuseppe Iannaccone, Milano.




Alcuni  articoli di Demetrio Paparoni su Domani


Il senso religioso di Andy Warhol


Famoso a livello mondiale come colui che ha portato nell’arte l’estetica dell’effimero e dei beni di consumo, teneva rigorosamente nascosta la sua vita privata e il legame con le sue radici cattoliche


I musei ipocriti uccidono l’arte. L’autocensura nel «caso Guston»














Dopo l’omicidio di George Floyd, la mostra sul pittore che ha rappresentato la banalità del male con i cappucci del KKK è stata rimandata, per evitare una discussione troppo complicata. I critici sono insorti per difendere la libertà dell’arte



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Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno


domenica 23 maggio 2021

L’architetto pensa di salvare il mondo? Quasi una rassegna degli anni 70

 



Ritratto di Demetrio Paparoni    
Courtesy Archivio Tano Corallo



Oggi, su Domani  La Biennale Architettura a Venezia, il Premio Paradiso 2021 assegnato a Demetrio Paparoni e ad Arthur C. DantoLupo Alberto va in Europa a discutere di Europa e d'identità culturale.

 

   DOMANI
 
Pagina del 23 maggio  2021 




Se l’architetto pensa che salverà il mondo




A Venezia i tanti amici incontrati hanno chiesto più volte a Demetrio Paparoni: “Perché non scrivi tu della Biennale Architettura? Visto che sei qui certo un’opinione te la sarai fatta”. La risposta è stata sempre la stessa: “Perché c’è chi sull’argomento è più competente di me. Ne scrive Stefano Casciani” (in edicola oggi o sul sito di Domani).
E infatti, come si prevedeva, Casciani, autore tra l’altro della recente monografia su Gio Ponti pubblicata da Taschen, ha spiegato bene i tanti risvolti non solo di questa Biennale Architettura, ma anche di alcuni fenomeni connessi al modo di intendere oggi il ruolo dell’architetto. 




Detto questo, ovviamente un’opinione sulla Biennale Architettura ce l’ho. Ne scriverò presto e le mie saranno riflessioni da critico d’arte. Qui mi limito a dire che, come sottolinea già Casciani nel suo articolo, non sono pochi i rischi che corre questa Biennale diretta da Hashim Sarkis, dove gli autori invitati a esporre usano tecniche e media riconducibili in maniera diretta al mondo dell’arte, in particolar modo a quella degli anni settanta.
Sicuramente la confusione dei linguaggi portata così al limite non aiuta il visitatore a capire gli orientamenti dell'architettura. Il rischio peggiore è confondere il progetto delle cose, degli edifici e delle città con la loro rappresentazione, per quanto sofisticata e di grande impatto scenografico possa essere.



Il Premio Paradiso 2021 ad Arte e Poststoria  
Conversazioni sulla fine dell’estetica e altro


Il CEA, Concilio Europeo dell’Arte HA conferito Al critico d'arte contemporanea Demetrio Paparoni il Premio Paradiso 2021 come autore – insieme ad Arthur C. Danto – di Arte e Poststoria, Conversazioni sulla fine dell’estetica e altro, pubblicato nel 2020 da Neri Pozza Editore.  Il premio è stato assegnato con la seguente motivazione: “Per aver indagato da sempre i significati di Arte, opera d’Arte e Bellezza e di aver indicato una chiave di lettura, una direzione di pensiero, secondo la quale l’arte contemporanea non si è allontanata dalla bellezza in senso programmatico, ma ha piuttosto contribuito a ridefinirla, seguendo i mutamenti storici e lo sviluppo di nuovi linguaggi e per mantenere viva costantemente la discussione, la riflessione sul concetto di estetica, sul senso e sul destino dell’arte contemporanea
La cerimonia della consegna del Premio si è volta presso InParadiso Art Gallery, ai Giardini della Biennale.



Lupo Alberto e l’Europa



Un’ultima tavola di Guido Silvestri, in arte Silver, con Demetrio Paparoni, che ringrazia, per aver permesso di accompagnare questa  lettera settimanale con le sue divertenti strisce a tema arte a e cultura. È datata 1996 ma sempre attuale.
Alla fattoria McKenzie si discute di Europa e identità culturale… e l’atmosfera si surriscalda! Bella sintesi di una condizione della contemporaneità.
 

Didascalie delle foto
1. Future Assembly, installazione con la regia di 1. Olafur Eliasson e Sebastian Behmann (1. Studio Other Spaces), che riunisce eterogenei interventi di molti autori. Foto Stefano Casciani.
2. Across Borders, l'installazione di 2. Tomàs Saraceno, grande gonfiabile fatto di sacchi di plastica saldati insieme. Foto Stefano Casciani
3. Un momento della premiazione. Da sinistra, Fabio Marafatto Presidente della Fondazione Concilio Europeo dell’Arte, Marina Bertoldini, presidente della CEA, Demetrio Paparoni, Nicoletta Saggio, project manager del CEA.  



Alcuni  articoli di Demetrio Paparoni su Domani


Il senso religioso di Andy Warhol


Famoso a livello mondiale come colui che ha portato nell’arte l’estetica dell’effimero e dei beni di consumo, teneva rigorosamente nascosta la sua vita privata e il legame con le sue radici cattoliche


I musei ipocriti uccidono l’arte. L’autocensura nel «caso Guston»














Dopo l’omicidio di George Floyd, la mostra sul pittore che ha rappresentato la banalità del male con i cappucci del KKK è stata rimandata, per evitare una discussione troppo complicata. I critici sono insorti per difendere la libertà dell’arte



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Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

domenica 16 maggio 2021

Su Domani la Criptoarte con la parola agli artisti per uno dei fenomeni contradittori dei nostri giorni.

 



Ritratto di Demetrio Paparoni    
Courtesy Archivio Tano Corallo


Oggi, su Domani  ancora il tema della criptoarte con la  quarta e ultima pagina dedicata a uno dei fenomeni artistici dei nostri giorni, Biennale Architettura, Bruce Nauman e Georg Baselitz a Venezia,  Lupo Alberto e la Fenice di Venezia.

 

   DOMANI

 


     




Pagina del 16 maggio  2021 


 

L’arte per il grande pubblico non può

Ignorare gli Nft

Quarta e ultima pagina dedicata a uno dei fenomeni artistici più significativi dei nostri giorni


Nicola Verlato, Mishima, 2021

10" animation  NFT
Courtesy Postmastersblockchain, Postmasters Gallery 


 

Questa domenica si conclude l'indagine sulla criptoarte dando parola agli artisti cinesi Zhang HuanWang GuangyiLiu Jianhua Zhang Enli, ai russi Pokras Lampas e Olga Tobreluts, al filippino Riel Hilario, alle americane Lynn HershmanTaryn Simon e Sandy Skoglund, all’italiano Nicola Verlato.

Questo non significa che non si tornerà più sull’argomento. Sempre pronti a ospitare riflessioni teoriche sugli NFT scritte per Domani dagli artisti. Con queste quattro pagine, grazie agli artisti coinvolti, si è dato un contributo significativo al dibattito su questo importante fenomeno dei nostri giorni.

Nell’introdurre i nuovi testi ci siamo soffermati sulle posizioni di Robert Longo, Peter Halley, Tom Sachs e Nicola Verlato. Impossibile commentare tutti gli interventi acquisiti.

Nelle due pagine della scorsa settimana ci ha colpito che Robert Longo ritenga che “il mondo digitale ha distrutto l’industria musicale” e che “l’unico modo di far soldi che hanno oggi i musicisti sono le esibizioni”. Nello stesso tempo, però, il digitale ha dato modo ai musicisti di elaborare nuove sonorità.

Che qualcosa cambierà anche in arte è probabile, ma questo non significa che gli artisti smetteranno di fare quello che hanno sempre fatto. Apre a interessanti riflessioni, tra gli altri, anche Nicola Verlato quando scrive che “tutta la modellazione poligonale che sta dietro alle immagini in 3D discende da Leon Battista Alberti. Ha dunque un’origine rinascimentale”.

Ovviamente quella che trovate qui è una sintesi della sintesi. Vi rimandiamo agli scritti degli artisti pubblicati sulla pagina domenicale che Domani dedica all’arte. Trovate i testi nel nostro sito, basta cliccare qui

Intanto suggerisco di guardare qui l’NFT realizzato da Vanessa Beecroft.



Bruce Nauman, Walking a Line, 2019, 4K 120fps 3D projection (color, stereo, sound), continuous play, 515,6 x 289,5 cm, 15 min. 46 sec. Courtesy of the artist and Sperone Westwater, New York © Bruce Nauman by SIAE 2021. Courtesy Sperone Westwater, New York

 

Biennale Architettura, Bruce Nauman e Georg Baselitz a Venezia

 

Questa settimana si inaugura a Venezia la Biennale Architettura. Come sempre accade in concomitanza con le grandi rassegne, aprono al pubblico importanti mostre.

Si segnala l’ampia imperdibile personale di Bruce Nauman, intitolata Contrapposto Studies presso la sede di Palazzo Grassi di Punta della Dogana, a cura di Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois, e la mostra di Georg Baselitz a Palazzo Grimaldi, a cura di Mario Codognato.

 

Veduta parziale della mostra di Georg Baselitz a Palazzo Grimani, Venezia. Foto Matteo De Fina.  Courtesy Galleria Gagosian.

Georg Baselitz espone a Palazzo Grimani. Il titolo della mostra, Archinto, così come i 12 grandi dipinti appositamente realizzati, fa riferimento al ritratto del cardinale Filippo Archinto, dipinto da Tiziano nel 1558.

L’esposizione, con tele appositamente realizzate, come quella del 2019 alla Galleria dell’Accademia in concomitanza con la Biennale Arte, è prodotta con il supporto della galleria Gagosian, ulteriore dimostrazione del peso che le gallerie private più importanti hanno nel rendere possibili mostre museali che diversamente non avrebbero luogo. Vale la pena di sottolineare che le opere in mostra a Palazzo Grimani rimarranno in comodato al museo per un lungo periodo.

Della Biennale Architettura 2021 e di queste mostre torneremo a scrivere sulla versione cartacea di Domani nelle prossime settimane.

 


Lupo Alberto e la Fenice di Venezia


In questa tavola del 1996 ideata da Guido Silvestri, in arte Silver, Lupo Alberto e la sua fidanzata, la gallina Marta, invitano gli amici della fattoria McKenzie a visitare una mostra degli impressionisti.

L’idea è accolta con entusiasmo, ma a giudicare dal loro armamentario non è detto che abbiano capito dove stiano andando.

© Silver

  

Alcuni  articoli di Demetrio Paparoni su Domani


Il senso religioso di Andy Warhol


Famoso a livello mondiale come colui che ha portato nell’arte l’estetica dell’effimero e dei beni di consumo, teneva rigorosamente nascosta la sua vita privata e il legame con le sue radici cattoliche


I musei ipocriti uccidono l’arte. L’autocensura nel «caso Guston»













Dopo l’omicidio di George Floyd, la mostra sul pittore che ha rappresentato la banalità del male con i cappucci del KKK è stata rimandata, per evitare una discussione troppo complicata. I critici sono insorti per difendere la libertà dell’arte



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Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno