A Venezia i tanti amici incontrati hanno chiesto più volte a Demetrio Paparoni: “Perché non scrivi tu della Biennale Architettura? Visto che sei qui certo un’opinione te la sarai fatta”. La risposta è stata sempre la stessa: “Perché c’è chi sull’argomento è più competente di me. Ne scrive Stefano Casciani” (in edicola oggi o sul sito di Domani).
E infatti, come si prevedeva, Casciani, autore tra l’altro della recente monografia su Gio Ponti pubblicata da Taschen, ha spiegato bene i tanti risvolti non solo di questa Biennale Architettura, ma anche di alcuni fenomeni connessi al modo di intendere oggi il ruolo dell’architetto.
Detto questo, ovviamente un’opinione sulla Biennale Architettura ce l’ho. Ne scriverò presto e le mie saranno riflessioni da critico d’arte. Qui mi limito a dire che, come sottolinea già Casciani nel suo articolo, non sono pochi i rischi che corre questa Biennale diretta da Hashim Sarkis, dove gli autori invitati a esporre usano tecniche e media riconducibili in maniera diretta al mondo dell’arte, in particolar modo a quella degli anni settanta.
Sicuramente la confusione dei linguaggi portata così al limite non aiuta il visitatore a capire gli orientamenti dell'architettura. Il rischio peggiore è confondere il progetto delle cose, degli edifici e delle città con la loro rappresentazione, per quanto sofisticata e di grande impatto scenografico possa essere.
Il Premio Paradiso 2021 ad Arte e Poststoria
Conversazioni sulla fine dell’estetica e altro
Il CEA, Concilio Europeo dell’Arte HA conferito Al critico d'arte contemporanea Demetrio Paparoni il Premio Paradiso 2021 come autore – insieme ad Arthur C. Danto – di Arte e Poststoria, Conversazioni sulla fine dell’estetica e altro, pubblicato nel 2020 da Neri Pozza Editore. Il premio è stato assegnato con la seguente motivazione: “Per aver indagato da sempre i significati di Arte, opera d’Arte e Bellezza e di aver indicato una chiave di lettura, una direzione di pensiero, secondo la quale l’arte contemporanea non si è allontanata dalla bellezza in senso programmatico, ma ha piuttosto contribuito a ridefinirla, seguendo i mutamenti storici e lo sviluppo di nuovi linguaggi e per mantenere viva costantemente la discussione, la riflessione sul concetto di estetica, sul senso e sul destino dell’arte contemporanea.
La cerimonia della consegna del Premio si è volta presso InParadiso Art Gallery, ai Giardini della Biennale.