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domenica 23 maggio 2021

L’architetto pensa di salvare il mondo? Quasi una rassegna degli anni 70

 



Ritratto di Demetrio Paparoni    
Courtesy Archivio Tano Corallo



Oggi, su Domani  La Biennale Architettura a Venezia, il Premio Paradiso 2021 assegnato a Demetrio Paparoni e ad Arthur C. DantoLupo Alberto va in Europa a discutere di Europa e d'identità culturale.

 

   DOMANI
 
Pagina del 23 maggio  2021 




Se l’architetto pensa che salverà il mondo




A Venezia i tanti amici incontrati hanno chiesto più volte a Demetrio Paparoni: “Perché non scrivi tu della Biennale Architettura? Visto che sei qui certo un’opinione te la sarai fatta”. La risposta è stata sempre la stessa: “Perché c’è chi sull’argomento è più competente di me. Ne scrive Stefano Casciani” (in edicola oggi o sul sito di Domani).
E infatti, come si prevedeva, Casciani, autore tra l’altro della recente monografia su Gio Ponti pubblicata da Taschen, ha spiegato bene i tanti risvolti non solo di questa Biennale Architettura, ma anche di alcuni fenomeni connessi al modo di intendere oggi il ruolo dell’architetto. 




Detto questo, ovviamente un’opinione sulla Biennale Architettura ce l’ho. Ne scriverò presto e le mie saranno riflessioni da critico d’arte. Qui mi limito a dire che, come sottolinea già Casciani nel suo articolo, non sono pochi i rischi che corre questa Biennale diretta da Hashim Sarkis, dove gli autori invitati a esporre usano tecniche e media riconducibili in maniera diretta al mondo dell’arte, in particolar modo a quella degli anni settanta.
Sicuramente la confusione dei linguaggi portata così al limite non aiuta il visitatore a capire gli orientamenti dell'architettura. Il rischio peggiore è confondere il progetto delle cose, degli edifici e delle città con la loro rappresentazione, per quanto sofisticata e di grande impatto scenografico possa essere.



Il Premio Paradiso 2021 ad Arte e Poststoria  
Conversazioni sulla fine dell’estetica e altro


Il CEA, Concilio Europeo dell’Arte HA conferito Al critico d'arte contemporanea Demetrio Paparoni il Premio Paradiso 2021 come autore – insieme ad Arthur C. Danto – di Arte e Poststoria, Conversazioni sulla fine dell’estetica e altro, pubblicato nel 2020 da Neri Pozza Editore.  Il premio è stato assegnato con la seguente motivazione: “Per aver indagato da sempre i significati di Arte, opera d’Arte e Bellezza e di aver indicato una chiave di lettura, una direzione di pensiero, secondo la quale l’arte contemporanea non si è allontanata dalla bellezza in senso programmatico, ma ha piuttosto contribuito a ridefinirla, seguendo i mutamenti storici e lo sviluppo di nuovi linguaggi e per mantenere viva costantemente la discussione, la riflessione sul concetto di estetica, sul senso e sul destino dell’arte contemporanea
La cerimonia della consegna del Premio si è volta presso InParadiso Art Gallery, ai Giardini della Biennale.



Lupo Alberto e l’Europa



Un’ultima tavola di Guido Silvestri, in arte Silver, con Demetrio Paparoni, che ringrazia, per aver permesso di accompagnare questa  lettera settimanale con le sue divertenti strisce a tema arte a e cultura. È datata 1996 ma sempre attuale.
Alla fattoria McKenzie si discute di Europa e identità culturale… e l’atmosfera si surriscalda! Bella sintesi di una condizione della contemporaneità.
 

Didascalie delle foto
1. Future Assembly, installazione con la regia di 1. Olafur Eliasson e Sebastian Behmann (1. Studio Other Spaces), che riunisce eterogenei interventi di molti autori. Foto Stefano Casciani.
2. Across Borders, l'installazione di 2. Tomàs Saraceno, grande gonfiabile fatto di sacchi di plastica saldati insieme. Foto Stefano Casciani
3. Un momento della premiazione. Da sinistra, Fabio Marafatto Presidente della Fondazione Concilio Europeo dell’Arte, Marina Bertoldini, presidente della CEA, Demetrio Paparoni, Nicoletta Saggio, project manager del CEA.  



Alcuni  articoli di Demetrio Paparoni su Domani


Il senso religioso di Andy Warhol


Famoso a livello mondiale come colui che ha portato nell’arte l’estetica dell’effimero e dei beni di consumo, teneva rigorosamente nascosta la sua vita privata e il legame con le sue radici cattoliche


I musei ipocriti uccidono l’arte. L’autocensura nel «caso Guston»














Dopo l’omicidio di George Floyd, la mostra sul pittore che ha rappresentato la banalità del male con i cappucci del KKK è stata rimandata, per evitare una discussione troppo complicata. I critici sono insorti per difendere la libertà dell’arte



    Segui Demetrio Paparoni  su demetriopaparoni.com                                       



Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

domenica 18 aprile 2021

IL RAPPORTO DELL'ARTE CONTEMPORANEA CON LE IMMAGINI RELIGIOSE

 


Ritratto di Demetrio Paparoni    
Courtesy Archivio Tano Corallo


Oggi, la pagina dell’arte di Domani affronta un tema controverso: il rapporto dell’arte contemporanea con le immagini religioseLupo Alberto compra arte in Fiera, qualche  immagine della mostra di Rafael Megall  che  il critico Demetrio Paparoni ha curato al MoMA di Mosca.



  DOMANI
     Pagina del 18 aprile  2021 
 








Arte contemporanea e simboli religiosi 2





L’odierna pagina domenicale dell’arte di Domani torna ad affrontare il tema del 
rapporto dell’arte contemporanea con le immagini religiose. Riallacciandosi 
all'articolo di Giuseppe Frangi pubblicato su Domani domenica 4 marzo e a 
quello di Demetrio Paparoni  sul quotidiano di domenica scorsa, Giacianto di 
Pietrantonio torna a soffermarsi su Piss Christ di Andres Serrano per 
sottolineare che non tutti all'interno della Chiesa l'hanno ritenuta blasfema. Di 
Pietrantonio estende le sue considerazioni alle vicende censorie legate al dipinto 
Crocifissione (1942) di R. Guttuso e a La  civilización occidental y cristiana (1965) 
del pittore argentino Léon Ferrani (Leone d’oro alla Biennale di Arti visive di Venezia 
nel 2007), al centro di polemiche in questi giorni in Spagna, dove è esposta al Museo 
Reina Sofia di Madrid nell'antologica a lui dedicata. Su quest'opera, che ha suscitato 
vivaci dibattiti anche in passato, ha detto più volte la sua anche  Papa Francesco.


Dal 1986 al 1992 è stato redattore di Flash Art. Dal 2000 al 2017 è stato 
direttore della GAMeC di Bergamo.


Nella foto in alto: León Ferrari, La civilización occidental y cristiana,1965
gesso, legno e pittura ad olio, 198 x 122 cm. 

Courtesy e © Fundación Augusto y León FerrariArte y Acervo, Buenos Aires 

Galleria Michela Rizzo, Venezia. Foto Ramiro Larraín.




 
Stefano Casciani, scrittore, artista e designer, nato a Roma, vive e lavora
a Milano dal 1979. Dal 2000 al 2011 è stato Vice Direttore della rivista 
Domus, fondata da Gio Ponti. Ha scritto, curato e pubblicato oltre 35 
libri, tra i più recenti Thom Mayne, Strange Networks, Rizzoli 
New York 2020. Premio Compasso d’Oro per la trasmissione RAI 
Lezioni di Design nel 2001, nel 2010 pubblica con Skira l’antologia 
di scritti critici Flâneur. Nel 2012 fonda disegno: la nuova  cultura 
industriale, rivista cartacea di cui è editore e direttore. Nel 2006 ha 
iniziato a lavorare per Taschen al grande volume Gio Ponti. Life and 
Works / La vita e le opere, pubblicato nel 2021



Lupo Alberto compra arte in Fiera

In questa tavola del 1996 ideata da Guido Silvestri, in arte Silver, Enrico la talpa 
racconta di essere andato a comprare dei quadri in una fiera dell'arte. Scopre così 
che anche Marta, la gallina, ha comprato lo stesso quadro. Ancora una volta non 
tutte le ciambelle riescono col buco, come dimostra la conclusione di questo 
episodio.


Qualche immagine della mostra di Rafael Megall 
che  Demetrio Paparoni ha curato al MoMA di Mosca






 Vedute parziali della mostra di Rafael Megall che il critico 
Demetrio Paparoni ha curato al MoMA di Mosca. 

Alcuni articoli nelle domeniche precedenti 
 
 
Andy Warhol
 
Leggi
 
Arte contro Trump
 
Leggi
 
arte e censura
 
Leggi


  
                         Segui Demetrio Paparoni  su demetriopaparoni.com                                       




Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno