domenica 10 aprile 2022

Vietri sul Mare: dal 13 aprile 2022 la mostra Sono tazza di te!




 “Sono tazza di te! – 100 smashing women designer

un progetto di “DcomeDesign”, a cura di Anty Pansera

Palazzo comunale di Vietri sul Mare 


...tazze, tazzine, tazzone, gentili e sfacciate…

In ceramica, porcellana, plastica, vetro, carta, tessuto, metallo…

Tonda, quadrata poligonale, svasata, cilindrica, smussata.

Da tè, caffè, cioccolata, brodo… da tutto e da niente…

 


Dopo la mostra del 2021 a Milano presso la celebre Casa Boschi di Stefano in occasione della Milano Design Week 2021 e poi quella svolta a Lugano presso le affascinanti sale neoclassiche di Villa Ciani a Lugano,  per  la terza edizione di YouNique – Fine Craft Art & Design > Mostra – mercato di Alto Artigianato,  la rassegna di ceramica SONO TAZZA DI TE! 100 smashing women designer”  viene presentata  il 13 aprile 2022 anche a Vietri sul Mare.  Un’esposizione originale in cui tante professioniste dell’arte e del design, hanno accettato la sfida di cimentarsi con  un banale oggetto della vita quotidiana, come la tazza, un pezzo d’arte unico ed esclusivo da collezionare. A promuoverla l’Associazione DcomeDesign a cura di Anty Pansera – storica e critica del design e delle arti applicate e Compasso d’Oro alla Carriera– e Patrizia Sacchi, designer della comunicazione, ha scelto per il 2022 Vietri sul Mare come location dell’evento. Una rassegna tutta al femminile, nella scelta di esporre lavori in ceramica realizzati solo da donne.  

Il titolo – SONO TAZZA DI TE! – gioca sull’ambiguità e fa il verso alla classica locuzione “Sono pazza di te!”, a significare la passione, lo spirito curioso e geniale che caratterizza la creatività femminile che si è sprigionata su un oggetto di uso comune, una “semplice” tazza appunto…non solo da tè in questo caso! La mostra presentata  nell’ottocentesco, salone del Palazzo comunale di Vietri sul Mare che nel ‘700 era di proprietà della nobile famiglia D’Avossa, espone circa 100 tazze firmate da altrettante donne progettiste – designer, artigiane, artiste, architette maestre nell’uso dei più diversi materiali, che hanno liberato la loro immaginazione per dare vita alle più disparate tipologie di tazze, facendole diventare dei veri e propri oggetti del desiderio. L’esposizione, sarà  l’occasione per vedere gli esiti della gioia creativa delle artiste.



SONO TAZZA DI TE!




BIOGRAFIA

Chi è Anty Pansera?





Da più decenni  Anty Pansera lavora sul campo e sulle carte, nel territorio fluido della ricerca e della proposta, in una zona di confine fra teoria e prassi, fra arte, critica d'arte e design.

 



Nata come studiosa di arti figurative, ben presto è uscita dall'ambito della specializzazione, sia nella quotidianità dell'insegnamento, sia nell'approccio al paesaggio del disegno industriale, da indagare e interpretare con criteri di metodo e di ricerca saldamente ancorati alla tradizione scientifica e storica.

 

Nasce così lo Studio Pansera che opera nel campo della ricerca, riservando grande attenzione alle problematiche metodologiche, grazie alla costante collaborazione di Mariateresa Chirico e  di un team di giovani studiosi e progettisti. Lo Studio, che ospita anche i materiali cartacei dell'Archivio Cesare Andreoni, conserva un notevole  patrimonio fotografico e bibliografico, legato ai temi delle arti decorative e applicate, del disegno industriale e della progettazione.

Frequenta il Liceo Classico Parini, a Milano (la sua città natale) e si laurea in Storia della critica d'arte all'Università Statale: da sempre si è interessata e ha studiato le arti decorative e applicate (dalle Biennali di Monza alla Triennale di Milano, sulle cui vicende ha pubblicato “Storia e cronaca della Triennale”, Longanesi, 1978)  e  il disegno industriale (con Alfonso Grassi), l’”Atlante del design italiano 1940-1980” (Fabbri Editore 1980).

Da allora ha curato pubblicazioni, mostre, rassegne e convegni su questi temi. Con Laterza ha pubblicato “Il disegno del mobile italiano - dal 1946 a oggi” (1990) e “Storia del disegno industriale in Italia” (1993) e per lo stesso editore ha diretto la collana I designer italiani con Gillo Dorfles . Ha dedicato studi e scritti al Futurismo e sulle problematiche che questo movimento artistico ha sollevato sul rapporto con la progettazione ed è direttore scientifico dell'Archivio Cesare Andreoni.

Affianca alla ricerca, la consulenza per enti pubblici (per le Civiche Raccolte d'Arte del Castello Sforzesco di Milano nel 2000 ha messo a punto il progetto per una nuova sezione dedicata a “I modi dell'abitare”) e aziende, per l'organizzazione degli Archivi e dei Musei aziendali (Italtel, A. L. Colombo, Alessi, FiMaG- Aziende del Gruppo Guzzini).

Dal 2001 analizza e registra il contributo delle donne artiste, artigiane e designer italiane al progetto e nel  2009 fonda, con Luisa Bocchietto, Loredana Sarti e Patrizia Scarzella, l'Associazione DcomeDesign, di cui è Presidente.  Lo studio delle attrezzature sportive l’ha portata invece a progettare e curare, con Alfonso Grassi, “Sport e Design, progettare la competizione”, mostra evento (Ivrea; Pechino e Toronto, 2009; Johannesburg, 2010).    

Anche l’insegnamento, prima di “Storia dell’arte” all’ISA di Monza e poi di “Storia del design”, al Politecnico di Milano (1996-2008 e all’Accademia di Belle Arti di Brera (2000-2017), ha caratterizzato il suo lavoro: e con questo background, eccola a presiedere, dal 2010 al 2016,  l’ISIA di Faenza  e a pubblicare  il saggio su “La formazione del designer in Italia. Una storia lunga più di un secolo” (Marsilio 2015).

Membro del Comitato direttivo della Design History Foundation, dal 2012 nel cda della Fondazione del Design Museum della  Triennale di Milano e poi nel Comitato Scientifico dello stesso ente. Dal 2009 fa parte dell’Associazione italiana degli storici - A/I/S/Design.

Giornalista pubblicista dal 1976, è nel board di “Design Issue”, rivista dell'associazione degli storici del design inglesi, ha scritto per quotidiani italiani quali “Il Giorno” (dove ha curato la prima rubrica di design su un quotidiano), “Il Sole 24 Ore”, “La Repubblica”,  "Il Mattino" di Napoli, per periodici di politica culturale come "Il Moderno" e per riviste italiane e straniere del settore. È stata nel Comitato di redazione de “L'Arca”, consulente di “Habitat Ufficio”, nel comitato scientifico di “Keramicos” e de “L'artigianato”; ha collaborato con le testate “Dossier Habitat”, rivista dell'abitare e “Arredo Urbano”.

Nel 2018 è chiamata a far parte del Comitato scientifico dell’Associazione Archivio Gabriele De Vecchi.

Dal 2019 fa parte del comitato scientifico di Quasar Institute for Advanced Design (Roma) ed è in giuria per Premio MIDeC per il Design Ceramico, Laveno.

Dal 2019 è nel comitato scientifico di Fondazione Plart.

Nel 2020 è in giuria per la 23° edizione del Salone Satellite/Salone del mobile di Milano. 


Visit:   

https://youtu.be/RGnCNUgYATc  


Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno


venerdì 8 aprile 2022

Al Politeama Tolentino la mostra dedicata all’opera di Paolo Gubinelli


 Eventi / Paolo Gubinelli "segni di luce" testo di Paola Ballesi, Politeama Tolentino

Mostra organizzata dal CeSMa in collaborazione con il Politeama di Tolentino per l'artista Paolo Gubinelli. Il CeSMa Centro Studi Marche è una Associazione che opera da anni con la Regione Marche Marchigiani nel Mondo.

 

Paolo Gubinelli, Graffi,colori in polvere e spray, cm77x112, 2020



SEGNI DI LUCE.

Al Politeama la mostra dedicata all’opera di Paolo Gubinelli

Paolo Gubinelli

“Segni di luce”

Dal 2 al 30 aprile 2022
Massimo Zenobi
Politeama – Direzione

A cura di Paola Ballesi

direzione@politeama.org
Mob.: +39 335 5987168
Tel.: +39 0733 968043
Corso Garibaldi, 80
62029 Tolentino (MC) Italy

 

 Paolo Gubinelli,

“Segni di luce” 




Carta piegata, incisa, tagliata, segnata, disegnata, colorata, graffiata, piagata, illuminata, oscurata, ombrata. La carta per Paolo Gubinelli è la superficie ideale, lo spazio più ricettivo ma anche più reattivo,  il campo di battaglia   e la materia più duttile per un corpo a corpo con il linguaggio espressivo. E con essa l’artista  gioca una partita lunga una vita  perché c’è in palio il trofeo dell’immaginazione creativa che sfonda il muro della consuetudine e dell’acquietamento nell’abitudine per liberare il propellente energetico fatto di segni e significati,  sogni e costrutti, le impalcature culturali che muovono il mondo.

 La carta è infatti nel DNA dell’artista, e non poteva essere altrimenti, nato a Matelica  la città  che, insieme  a Pioraco, fa parte del più importante distretto della carta dell’Italia centrale il cui storico centro nevralgico è la più famosa Fabriano. 

Dunque fin dagli esordi nella seconda metà degli anni ’60, Paolo Gubinelli, marchigiano di nascita ma toscano di adozione, imposta la sua ricerca facendola virare dal più tradizionale supporto della tela al  materiale cartaceo che sente congeniale ed adatto per approfondite indagini sulle incidenze della luce nelle sue infinite varianti e sull’articolazione dello  spazio nelle sue molteplici relazioni strutturali.  L’analisi dello spazio, a partire dalla percezione fino allo sfondamento virtuale, lo fa entrare  in stretta sintonia  col filone astratto-geometrico internazionale, con lo spazialismo e con il rigore delle sperimentazioni optical che facevano capo  ai già affermatissimi Dorazio, Fontana, Manzoni e Castellani.  Gubinelli li considera suoi maestri e naturali punti di riferimento, così come sente il fascino intellettuale della ricerca analitica sugli elementi primari  di un linguaggio visivo elementare promossa dal minimalismo di matrice americana,  da Newman  a Reinhardt.

L’indagine puntuale sui  gradienti percettivi del linguaggio visivo sperimentato sulla materia viva del supporto cartaceo hanno caratterizzato da sempre il suo lavoro che nel tempo ha registrato il passaggio, apparso attorno agli anni ’80, da una impronta inizialmente razionalista, per la presenza di una componente grafico-architettonica costante ed essenziale, a modalità espressive più aperte  caratterizzate da una libertà narrativa fatta di segni muti meno rigorosi, ma tanto più eloquenti quanto più intriganti,  innescata anche da certe seduzioni sulle infinite potenzialità del vuoto dell’arte orientale. Così se nella prima fase era il cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, ad essere  inciso con una lama per creare strutture geometriche tridimensionali sensibilizzate al gioco luministico con piegature manuali lungo le incisioni, successivamente la ricerca spaziale avanzata attraverso linee e giochi cromatici, apre alle più svariate tecniche e a nuove materie come le creazioni in vetro propiziate dall’imprenditore e creativo  mecenate Vittorio Livi. Mentre l’indagine sempre più puntuale sui generi cartacei,  dalla grammatura al formato,  lo porta a selezionare le superfici più svariate, da quadrate a tonde,  da fogli a rotoli che diventano il luogo elettivo per dispensare  tracce di passaggi esistenziali raccolti e disseminati in tessiture poetiche.

Infatti suggerisce Lara Vinca Masini “l’uso del segno colorato libero e gestuale  crea un effetto di profonda suggestione lirica”, un incantamento che Gubinelli insegue da sempre sciogliendo in  sequenze di pura poesia gli effetti luministici del colore, “ trame… di prezioso cromatismo”, come le chiama Enrico Crispolti.

Anche le opere più recenti presentano segni apparentemente indecifrabili ma eloquenti: graffi, tracce, impronte e colori che interrogano la nostra percezione, alcuni  più decisi e forti, altri appena percettibili, ma aperti alla luce come impronte di lievi passi di danza modulati su accordi musicali  che toccano le corde del sentimento.

Parlano dell’artista che si abbandona ad una vena espressiva sempre più libera per  tradurre i suoi moti dell’anima, le eco montanti del suo sentire profondo scaturite in tonalità affettive che registrano i ritmi del cuore e l’ansimare delle sue passioni nella variazione tonale del colore e nelle impronte del segno sciorinate in liriche partiture musicali.  Su questo fertile  terreno della creatività e della poesia è così avvenuto nel tempo anche il naturale incontro con grandi letterati e poeti come Cesare Vivaldi, Luzi, Spaziani, Merini, Zanzotto, Loi, solo per citarne alcuni,  che sono diventati  suoi compagni di strada.  Hanno condiviso con lui l’enigmatico tracciato del percorso esistenziale che Paolo Gubinelli da più di mezzo secolo tenta di rischiarare e rendere più agevole con il calore e il colore dei suoi “Segni di luce.”

    Paola Ballesi, Marzo 2020

    Politeama Tolentino

 


 Paolo Gubinelli

“Segni di luce”

INAUGURAZIONE SABATO 2 APRILE 2022 ALLE ORE 17,30

DAL 2 AL 30 APRILE

Al Politeama la mostra dedicata all’opera di Paolo Gubinelli



Biografia di Paolo Gubinelli



Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.


Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.

Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.


Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Marchi, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Davide Rondoni, Elena Pontiggia, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.


Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Guido Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.


Stralci critici:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro  Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.

In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.  Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.


 Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

 

mercoledì 6 aprile 2022

Mediterraneus ars liber, Casina Vanvitelliana parco del Fusaro.

 

Mediterraneus ars liber

Casina Vanvitelliana parco del Fusaro    

16 aprile -1 maggio 2022

Sabato 16 aprile 2022, dalle ore 10.00 alle 12.30, alla Casina Vanvitelliana al Fusaro, in Piazza G. Rossini,1 Bacoli (NA), si inaugurerà la collettiva “Mediterraneus | ars liber”la mostra ideata da Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito, Enzo Trepiccione e Vittorio Vanacore.




La rassegna  campana è Patrocinata dal Comune di Bacoli ed è curata da Antonio Ciraci ,Giovanna Donnarumma  e Gennaro Ippolito  ed è, altresì, proposta promossa da Lineadarte Officina Creativa, Spazio Vitale, Biennale del libro d’artista. Nella precedente edizione della mostra, tenuta in Spagna presso il Museo del mar  di Santa Pola ,    si è vista la collaborazione con Museo Macs, Taller De Arte-Villa de Caudete e Fundacion Paurides e lartecontinua. 

In quell’occasione il critico d’arte Valeriano Venneri, ha così scritto: “… Il Mediterraneo è un grande confine liquido, che divide e nello stesso tempo collega le terre. Citando il grande sociologo Cassano “è il paradigma del significato di un mare che mantiene le differenze, tenendole insieme”. In questa pluralità di voci cogliamo il significato di un luogo che si pone come "mediazione tra terra e mare", poiché Mediterraneo vuoi dire mare che media tra le terre. Terre che si sono spesso ignorate oppure combattute. Terra e mare: il paradigma del certo e dell'incerto. Da una parte la terra statica, ferma. Dall'altra, il mare, con il suo tremolio e con il suo incessante movimento che "mette in discussione la pretesa fedeltà della terra". Il mare ci spinge verso l'inquietudine, ci costringe a nuovi paradigmi, a mettere tutto in discussione, ad aprirci a un ignoto che ancora oggi non ha risposte, a una continua mutevolezza che non può lasciarci indifferenti. Lo sguardo dalla riva ci impone uno sforzo di immaginazione verso l'altrove. Un pontile rappresenta una spinta verso la partenza per terre altre, con la curiosità di chi è disposto all'accoglienza di modelli non propri. Chi parte sa di abbandonare le certezze su cui si fonda un'esistenza e si apre al ventaglio della nostalgia fino ad approdare in un nuovo porto, per definizione quasi sempre sicuro: ancora qui si staglia la dicotomia sicurezza/insicurezza rapportata a terra e mare. Dalle rive del Mediterraneo è possibile immaginare mondi completamente differenti. L’Europa che guarda all'Africa e viceversa, in uno scambio di sguardi ed esperienze ancora troppo incomprese e sottovalutate, se si pensa a quella parte di Europa che, invece, mostra indifferenza - quando non fastidio - al suo mare, alle sue rive. Mare dal quale arrivano, se non vengono inghiottiti nel naufragio, gli ospiti ingrati, il dramma, la fuga, gli inganni e i sogni dei clandestini, che minano le certezze su cui si erige un certo tipo di società che guarda all'altro come al terzo mondo , in una assai discutibile classifica fra esseri umani. Chiunque ha diritto a un orizzonte marino, nel quale potersi perdere a vista d'occhio nello sconfinato elemento sempre vivo, sotto il quale si compiono conflitti, si sperimentano le solitudini, si attuano i viaggi dei branchi sospinti dalle correnti." La mostra sarà visitabile ogni venerdì e sabato dalle 17,00 alle 20,30 e le domeniche dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 17,00 alle 20,30, nonché negli eventi programmati con prenotazione, fino al 31 gennaio 2022.


L’esposizione vede protagonisti  circa 200 libri d’artista di altrettanti autori di provenienza internazionale:

PAOLA ADAMO   LAURA AGOSTINI   CRISTOBAL ALCARAZ DEL VALLE   PATRIZIA ALETTA   FRANCO ALTOBELLI   LAURA ALUNNI   JUAN AMOROS BAÑON   ROSA AMOROS BAÑON   JOSE AMOROS SANTA   UNDURRAGA ANA   MARIA DARMELI ARAÚJO.  MELISSA ARENA   GIUSEPPE ARGIENTO  ANDREINA ARGIOLAS MIGUEL AVILA M. LUZ AVILES MONGE PURA AZORIN ZAFRILLA JANE SPERANDIO BALCONI CIRO BALZANO CALOGERO BARBA  VINCENZO BARBA   ANTONIO BARBAGALLO  FABIOLA BARNA GIOVANNI BARTOLOZZI LUISA BERGAMINI VIRGINIA BERNAL ELISABETTA BERTULLI LUCIA BIRAL LECI MARIA BOHN    GIOVANNI BONANNO    CECILIA BOSSI   ALFONSO CACCAVALE SIRLEI CAETANO ANGEL CAJAL MARZIA CALÌ ANNAMARIA CAPACCHIONE ANGELA CAPORASO LUCREZIA CAPPONI  ANTONIO CARBONE    MARIA JOSÉ CÁRCELES   DONATO ROCCO CARDINALI  UMBERTO CAROTENUTO    F.JAVIER CARPE G.(J. Carpe)  PAOLA CARROLI MARA CARUSO KOSTAS CATZIMAVROS TERRY CAZZARO ROSARIA CECERE   BIAGIO CERBONE DANIELA CHIONNA ELETTRA CIPRIANI PAOLO CIPRIANI  ANNA MARIA COGNIGNI LUIGI COLA LUISA COLANGELO ANNA MAYERCOL MARIA GRAZIA COLONNELLO ANNA COPPOLA CARMELA CORSITTO PEPE CORTIJO MORA ALICE CORTOPASSI   MARIA CREDIDIO   GIANLUCA CRESCIANI FRANCESCO CURRELLI  ANTONIO D'ANTONIO  GLORIA DE MARCO  SIMONETTA DE MURO  TEO DE PALMA CONCETTA DE PASQUALE ANNA DI FUSCO  LUCIA DI MICELI RENATA DI PALMA MARIA GRACIA DIAZ MEDINA JUANA DIAZ NUÑEZ MARCELLO DIOTALLEVI GIOVANNA DONNARUMMA GIANFRANCO DURO JUAN EIZAGUIRRE EMILY JOE NUNZIA FATONE FELIPE ALARCÓN ECHENIQUE SALVATORE FELLINO PIERA FIDENTEA JESSICA FIORILLO ASUNCION FRANCES MARTI ILDE GADONI  OMBRETTA GAZZOLA  PAOLA GIORDANO   LILLO GIULIANA   Mº.ANGELES GOMEZ ORTIGOSA ANTONIO GÓMEZ RIBELLES  Natalia González Abellán GRUPO GRALHA AZUL MANOLO GRANADO GUIRALDO LUIZA GUTIERREZ ELIZABETH LEYLY GUZMAN CRUZ (JUAN JESUS HERNANDEZ MARTINEZ ANA HERNANDEZ MENOR MOROTE LEONOR HOCHSCHILD ANDREJA HOJNIK FIŠIĆ BENEDETTA IANDOLO ILARIA FEOLI - IVAN PIANO  GENNARO IPPOLITO LUIS IZQUIERDO GARCÍA TÁRSILA JIMÉNEZ PEÑARRUBIA JEANETE ECKER KÖHLER MARILENA LA MANTIA FELIPE LAMADRID CONCETTA LAURETTA GLORIA VERONICA LAVAGNINI MARIA ANDREEA LAVRIC NORBERTO LEGIDOS JUSSARA LEITE KRONBAUER STEFANIA LICCARDO THEREZINHA FOGLIATO LIMA ORONZO LIUZZI MARINA LOMBARDI PATRIZIA LOVATO PASQUALE LUONGO JUAN ELDA LUZ TANIA LUZZATTO MABI COL FABIANA MACALUSO RUGGERO MAGGI MAHA SAEDAWAY MAGY LOREDANA MANCIATI MARIA MANNA JODIE MANNINI SILVIA MARCHIONNE MARIO COBÀS ENCARNA MARTINEZ GUILLEN JUAN MARTÍNEZ LAZARO  CONCHA MARTINEZ MONTALVO GIUSEPPE MASSA JOSÉ MATEOS MICHELE MAUTONE MAYA LÓPEZ MURO  MONICA MICHELOTTI MARAT MINGALEEV ANNALISA MITRANO  MARIA DOLORES MULÁ PÉREZ CHAZARRA NATALIA JOSÉ JORGE NICOLÁS SALAS MATA DUQUE NIEVES SOFIA PIERONI LUNA ORLANDINI BELÉN ORTA NÚÑEZ ANA ORTÍN MAESTRE ANTONIO PALLOTTA SILVIA PANIGATA LINDA PAOLI PASQUALE PETRUCCI  MARI PAZ PELLÍN SÁNCHEZ ADRIANA PEREGO YOLANDA PEREZ LUCIO PINTALDI MARIA PISCITELLI VINCENZO PIZZORUSSO GIULIANA POLIMENI PATRIZIO MARIA  VERA REGINA DE GASPERI CARMEN PRESOTTO  REMEDIOS ANTONIO REQUENA SOLERA GIAMPIERO REVERBERI MAVI RICO VIDAL    GIUSEPPINA RIGGI   CARLO CLAUDIO RIVIERI SABINA ROMANIN MARIA TERESA ROMITELLI MARINO ROSSETTI GIOVANNI RUGGIERO NICOLA RUSSO SOFIA RUSTIGHI ROSALBA RUZZIER SILVANA SABBIONE PILAR SALA VALLEJO   MARIA SALMERÓN(María Sal)    SILVIA SANCHEZ GRACIÁ CARMEN SANZ SOTO LUDOVICA SANZARI  AGOSTINO SAVIANO   IRENE SAYAS ORTIZ   ANNA MARIA SCOCOZZA LELLO SERAFINO LUCIA SERRA JESUS SEVILLA ERMINIA MARASCA SOCCOL  MARÍA JESÚS SOLER FERRÁNDEZ SANDRA SPERDUTO GENNARO TELARO MARIA TIROTTA PAOLA TOFFOLON MARIA DO CARMO TONIOLO KUHN ALEJANDRO TORRES SALVADOR TORRES VINCENZO TREPICCIONE  ILIA TUFANO IVANA URSO ANTONIO VIDAL MAIQUEZ PABLO VILA BAS SILVIA VIñAO MARINA VITOLO PEPE YAGÜES FATEMEH - Y - MANSOUR ZAHAB SANIEI - Y - KHOSHNAMA

Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual art di Salerno

Ruggero Maggi a Seriate (BG) / C’era una volta a Bergamo la Galleria 72

 

C’era una volta a Bergamo....

 Collettiva di opere di arte moderna anni ‘60, ‘70, ‘80 in ricordo della Galleria 72

Curata da Carlo Ballaré  

La mostra sarà allestita presso la sala espositiva Virgilio Carbonari in p.zza Alebardi 1 a Seriate (BG)

La mostra è aperta da domenica 10 aprile 2022 a sabato 30 aprile 2022

E' visitabile da mercoledì a sabato dalle 16:00 alle 19:30, domenica e festivi dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 18:30

 


La mostra

Il progetto espositivo in Seriate è ispirato alla storia della Galleria 72 di Bergamo, fondata da Carlo Ballaré nel 1974, ed ha come tema di fondo l'esposizione collettiva di opere di un nutrito gruppo di artisti che hanno esposto in Galleria 72 dal 1974 al 1978, anno di chiusura della stessa. La mostra nasce con il supporto dell'Associazione Seriatese Arti Visive e il patrocino, collaborazione e contributo del Comune di Seriate - Assessorato alla Cultura. Titolo dell’esposizione è "C'era una volta a Bergamo...", un amarcord attualizzato con la presenza di opere dei seguenti artisti: Algardi Alessandro; Antico Italo; Baratella Paolo; Benedetti Mario; Benedini Gabriella; Biglione Annibale; Canu Giovanni; Capogrossi Giuseppe; Carrara Rino; Cremonesi Emilio; Daleffe Franco; Frabasile Mario; Gambelli Federico; Maggi Ruggero; Mauri Giuliano; Nanni Mario; Nicolotti Vanna; Ramous Carlo; Rastelli Giorgio; Romagnoni Bepi; Rotella Mimmo; Spagnulo Pino; Spinoccia Pippo; Staccioli Mauro; Tadini Emilio; Tagliaferro Aldo.

Ruggero Maggi, Identità cancellate, 1985, polimaterico con neon, cm40x35


Storia della Galleria 72

La galleria d'arte moderna Galleria 72 ha aperto nel settembre 1974 in via XX settembre 70 aBergamo ad opera di Carlo Ballaré, ed espose nei suoi locali i più promettenti artisti della scena Bergamasca e Lombarda dell'epoca. Epoca di fermento artistico, del dopo '68, del design italiano negli anni '70 di cui la vicina Milano era capitale. Bergamo piccola laboriosa, determinata e testarda città di provincia in grado di accogliere diversi movimenti artistici e ospitare ferventi gallerie d'arte. Gallerie d'arte come punti di incontro di artisti, di menti aperte con voglia di scambiare idee, progetti, entusiasmi, di appassionati, commercianti, clienti in cerca di affari o semplici curiosi.Luoghi dove stringere amicizie capaci di durare lustri. Numerosi scultori, pittori e fotografi di talento si sono messi in mostra attraverso esposizioni monografiche o collettive. Cosa è stata la Galleria 72 nella storia del movimento artistico di Bergamo degli anni settanta? Nell’articolo "1970...Ritorno al futuro" di Giovanna Brambilla Ranise e Simona Mazzocchi, apparso nella raccolta "Arte a Bergamo 1970-1981" si parla di “scuderia” del gallerista, termine non casuale perché Carlo Ballaré puntò con convinzione su artisti come cavalli vincenti, promuovendoli attraverso  la presenza della Galleria 72 a diverse esposizioni nazionali quali “Expo arte” di Bari nel 1976 e “Arte fiera” di Bologna nel 1977.




Il curatore della Galleria 72

Carlo Ballaré non è bergamasco. Figlio di Ignazio, piemontese, e di Elisa, siciliana, ha vissuto la sua infanzia, frequentato le prime scuole in Piemonte ed il liceo in Sicilia, per poi tornare a Torino per l'università e quindi a Milano per studiare Belle Arti all'Accademia di Brera, epoca in cui ha conosciuto il fermento artistico milanese. A fine anni '60 domiciliatosi in un piccolo paese della bassa bergamasca, frequenta le esposizioni e mostre di Bergamo, e in una di queste conosce la pittrice Massimiliana Preda con la quale convolerà a nozze nel 1970. Con Massimiliana frequenterà maggiormente l'ambiente artistico bergamasco intrecciando legami e  rapporti con gli artisti e gli appassionati di arte moderna, fino a maturare l'idea di aprire una galleria.  Dal Gruppo 72 nascerà quindi la galleria d'arte moderna Galleria 72. Sono anni intensi pieni di iniziative, durante i quali le esibizioni degli artisti si succedono all'incirca ogni due settimane, precedute da un brillante lavoro di preparazione dell'allestimento della mostra e di redazione e stampa dei manifesti, della spedizione degli inviti a critici ed appassionati, di promozione attraverso i canali della stampa locale o di quella specializzata. La Galleria 72 chiude purtroppo presto nel 1978. L'evento di Seriate intende far rivivere concretamente, per qualche giorno, lo spirito della Galleria 72 a 44 anni dalla sua chiusura.


INGRESSO LIBERO esibendo il Green Pass

Catalogo in mostra
Per informazioni:

E-mail: info@galleria72.it

Tel: 3891427741 – 3294079322

www.galleria72.it

www.galleria72.it/eventi/104-la-galleria-72-a-bergamo

www.comune.seriate.bg.it

https://www.comune.seriate.bg.it/servizi/eventi/cerca_fase03.aspx?ID=17754

A.S.A.V. - Ufficio cultura 035.304345



Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno