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SHOZO SHIMAMOTO -
SPAZIO NEL TEMPO
Palazzo Sant’Elia - Palermo
Mostra del 14
giugno 6 agosto 2018 a cura di Achille Bonito Oliva
L’artista giapponese,
considerato il "kamikaze del colore” intende la pittura come azione forte,
sentimento prepotente capace di travolgere e triturare qualsiasi precaria
certezza. Le bottiglie di colore che lancia direttamente sulle tele servono a
liberare i suoi tormenti, le sue paure. La sua pittura, se così vogliamo
chiamarla, nasce dal gesto dell’artista che agisce a contatto con il pubblico,
per definirsi e condensarsi in opera. Nei suoi interventi non è importante l’atto
finale che porta alla realizzazione dell'oggetto, ma l’azione diretta, il suo
svolgersi nel momento stesso che si fa colore. Ciò che conta è riuscire a
materializzare l’energia e di colpo svelarla come in un precario battito
d’ali. Per questo, Shozo
Shimamoto si affida alla performance come
pratica necessaria a liberare le energie accumulate dentro di sé nel momento
stesso dell’accadimento e dell’azione. A volte, l’opera viene creata
anche all’aperto, a contatto con gli eventi atmosferici; il vento, la pioggia,
la neve fanno parte dell’azione
dell’artista con un contributo del tutto casuale nella definizione finale
dell’opera.
Il dibattito: Shozo Shimamoto o Lucio Fontana?
Shozo
Shimamoto alcuni anni prima del 1950
aveva già realizzato una serie di opere aprendo uno squarcio concreto sulla superficie della pittura.
Anche queste opere, sono nate come
risultato di un`azione casuale.
In quel periodo, per risparmiare sui materiali, Shimamoto usava come
base carta di giornali incollati, tuttavia,
un giorno per sbaglio fini` per
fare un buco su una superficie di carta
fragile. D`istinto Shimamoto si accorse
che si trattava comunque di un`espressione. E` interessante sottolineare come
circa nello stesso periodo in Italia, Fontana tentava di aprire dei fori sulla
tela e successivamente i tagli, tuttavia, bisogna notare come i primi buchi e tagli di
Fontana risalgono al 1949, come sono testimoniate dai cataloghi e dalle mostre
svolte, mentre Shimamoto di certo ha iniziato a fare i primi buchi nel
1946, praticamente tre anni prima di Fontana. Inoltre, occorre aggiungere che i Maestri Gutai dal 1949
erano in Europa già molto conosciuti con
le loro opere, invitati dallo scrittore e artista francese Henri
Michaux. Solo nel 1994, durante la mostra "l'Arte giapponese dopo
il 1945: il Grido Contro il Cielo" tenutasi al Museo Guggenheim in New York, il curatore
Alexandra MONROE scopre che i "Buchi" di Shimamoto sono antecedenti
ai buchi di Fontana (sulla polemica Shimamoto-Fontana cfr. il sito della Tate
Gallery). Sandro Bongiani
Palermo è l'inizio di un progetto sperimentale di distribuzione
partecipata e alternativo . Una comunità prima di tutto, un gioco di
informazione e formazione utile alla comunità stessa e alla cultura.
Video. Durata: 5:50