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venerdì 30 gennaio 2015

E' di Paolo Scirpa il manifesto ufficiale degli spettacoli classici del 2015 a Siracusa




Scelti i tre traduttori. Il nuovo manifesto affidato al siracusano Paolo Scirpa.


Teatro Greco, Ciclo di Spettacoli Classici, scelti i tre traduttori.
Il nuovo manifesto affidato al siracusano Paolo Scirpa
SIRACUSA - Sono Guido Paduano  per “ Supplici” di Eschilo, Giulio Guidorizzi per “Ifigenia in Aulide” di Euripide e Giusto Picone per “Medea” di Seneca i traduttori scelti per il cinquantunesimo ciclo di spettacoli classici in programma al Teatro greco di Siracusa dal 15 maggio al 28 giugno.
La scelta è arrivata al termine del consiglio d’amministrazione della Fondazione Inda, presieduto da Giancarlo Garozzo, e costituito anche da Walter Pagliaro, Paolo Giansiracusa, Arnaldo Colasanti e Antonio Presti. Il consiglio ha poi deciso di affidare al siracusano Paolo Scirpa la realizzazione del nuovo manifesto degli spettacoli classici.
“Con la nuova stagione la Fondazione entra nel secondo secolo di vita – ha dichiarato Garozzo –. La macchina operativa dell’Istituto si è già messa in moto per coniugare ancora una volta la qualità degli spettacoli ai grandi numeri in termini di presenze. Abbiamo scelto tre tra i più illustri nomi nel mondo della filologia classica con l’obiettivo di offrire un momento unico al pubblico che deciderà di assistere al ciclo di spettacoli classici”.



Inoltre segnaliamo alla direzione del Teatro Greco di Siracusa  il "Progetto archetipo del Teatro greco di Siracusa con luci al neon, ideato tra 1988/2003,  Ø 10 m,  che l'artista siciliano aveva presentato nella Retrospettiva dal titolo  "L'Utopia Praticabile", tra il novembre del 2010 e gennaio del 2011  all'Ophen Virtual Art Gallery di Salerno, come progetto-evento   da realizzare all'interno della cavea del teatro siragusano. 

Una occasione ancora interessante  da attuare  per vedere  concretamente all'opera il grande artista cinetico siciliano ormai conosciuto a livello internazionale  per  la  personale visione  percettiva del suo lavoro.                     Sandro  Bongiani





lunedì 26 novembre 2012

PAOLO SCIRPA, LA LUCE VERA E LO SPAZIO SIMULATO.


PAOLO SCIRPA
Luce vera - spazio simulato
a cura di Marco Meneguzzo


Inaugurazioni

Padova: venerdì 23 novembre 2012, ore 18
Maab Studio d’Arte, riv. San Benedetto 15


Milano: martedì 27 novembre 2012, ore 18
Galleria Allegra Ravizza, via Gorani 8


Fino al 18 gennaio 2013
Milano: da martedì a venerdì dalle 11.30 alle 19
Padova: da mercoledì a sabato dalle 16 alle 19.30


Una mostra in due sedi, Milano e Padova, a cura di Marco Meneguzzo, incentrata sull’attività storica di Paolo Scirpa.



Questo progetto, fortemente voluto dai due galleristi, non vuole essere unicamente un osservatorio privilegiato sul lavoro dell’artista, ma anche uno spunto di riflessione storica sulla presenza, nella storia dell’arte contemporanea italiana, di personalità singole di forte spessore espressivo e inventivo, che vanno riscoperte alla luce di un rinnovato interesse per gli anni Settanta e per l’attenzione che oggi, anche in campo internazionale, si pone verso ogni esperienza ottico-percettiva.

 

Ludoscopio. Espansione, 1977
“l’infinito nello spazio simulato è un’idea che ha nutrito a lungo i miei pensieri e la mia dimensione interiore” P.S.




Viene presentata in mostra una selezione di Ludoscopi, opere luminose realizzate a partire dagli inizi degli anni ’70 che, grazie a un inganno ottico, si protraggono all’infinito. In esse la luce, emanata da tubi al neon piegati secondo le forme geometriche “platoniche” e riflessa da pareti specchianti, si moltiplica in una serie di traslazioni e di incroci che superano lo spazio fisico dell’opera, simulando uno spazio concettualmente infinito.

L’interesse per la luce da parte di Scirpa, nasce dalla tensione spirituale, dalla ricerca dell’infinito nella sfera più profonda della condizione umana, nonostante l’utilizzo di materiali di consumo o elettrici, come in questo caso, venga talvolta interpretato con l’assenza di significato come ad esempio nella ricerca minimalista o nell’arte cinetica: l’artista tratta infatti la luce ideale come fu concepita e studiata dalla filosofia medievale e dall’ottica protoumanistica, ancora permeata di trascendenza religiosa e persino mistica.

Così, la ricerca di Scirpa - nonostante oggi venga riproposta in maniera formalmente identica da altri artisti come cosa nuovissima e originale - se ne distacca per questa attenzione al lato spirituale e al significato contemplativo che la luce, intesa come metafora dell’essere “illuminati”, ha sempre portato con sé in tutte le esperienze di riflessione e di indagine interiore: “…auspico - ha scritto l’artista - che i fenomeni straordinari del nostro tempo, pronti a mettere in crisi i valori dello spirito, possano invece rivelarci la ricchezza della fantasia e la volontà di indagare nel buio”.


Paolo Scirpa

Paolo Scirpa (Siracusa, 1934) vive a Milano. Il suo lavoro è sempre stato proteso ad una ricerca interiore fuori da ogni legame di appartenenza.

Dagli anni '70 passa da una iconografia bidimensionale alla modularità di uno spazio oggettuale che la luce e gli specchi trasformano in polioggettuale. La sua ricerca si orienta verso una dimensione in cui luce e spazio divengono protagonisti immateriali e spettacolari. L’artista è interessato a rappresentare non tanto la luce reale quanto la luce “ideale” cioè l’idea dell’infinito e per questo si serve dei mezzi a sua disposizione, tubi luminosi e specchi. Realizza i Ludoscopi, opere tridimensionali che propongono la percezione di profondità fittizie, veri iperspazi-luce in cui è abolito il limite tra il reale e l’illusorio. Bruno Munari ne evidenzia anche l’aspetto ludico. I suoi spazi virtuali sollecitano l’attenzione di studiosi di arte e scienza. Nel corso degli anni realizza anche grandi opere di denuncia consumistica - tra le quali Megalopoli consumistica del '72 - delle installazioni e delle pitture che sono quasi una rappresentazione bidimensionale dei Ludoscopi.

Negli anni ‘80 sviluppa i primi interventi progettuali inserendo le sue voragini luminose in architetture varie e ambienti di grande prestigio.

Per anni è presente al Salon Grands et Jeunes d’aujourd’hui di Parigi; alla IX e alla XIII Quadriennale di Roma, al Palazzo dei Diamanti (Ferrara) e di recente allo ZKM (Karlsruhe), alla Neue Galerie (Graz), al MART (Rovereto), alla GNAM e al MACRO (Roma), al Museum Ritter (Waldenbuch).

Inoltre sue opere sono in collezioni e musei tra i quali il Museo del Novecento (Milano), le Civiche Raccolte delle Stampe Achille Bertarelli (Castello Sforzesco, Milano), il MAPP (Milano), il MAGA (Gallarate), il Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti (Ferrara), la VAF-Stiftung del MART (Trento/Rovereto), la GNAM (Roma), il Museum Ritter (Waldenbuch), il Museo Civico d'Arte Contemporanea (Gibellina), il Museum (Bagheria), le Fabbriche Chiaramontane (Agrigento).  É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera.




                                                                                                                                            Inserito da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno