Annunciati i temi della 59ma Biennale d'Arte di Venezia
Il potere dell’immaginazione, nel processo di trasformazione
degli individui e delle società. Questo il fulcro, tanto poetico quanto
politico, intorno al quale verterà la 59ma Biennale d’Arte Contemporanea che,
curata da Cecilia Alemani e in
programma dal 23 aprile al 27 novembre 2022, ha svelato oggi il suo
titolo: “Il latte dei sogni”. Come ha spiegato la stessa Alemani, la mostra
prende il nome da un libro di Leonora Carrington,
scrittrice e artista britannica scomparsa nel 2011, vicina al movimento
surrealista e compagna di Max Ernst.
«L’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale la vita è
costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è
concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. La mostra propone un
viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni
dell’umano», ha commentato Alemani.
Scritto
negli anni ’50, recentemente ripubblicato in Italia da Adelphi, nel suo libro
Carrington raccoglie e illustra una serie di favole misteriose, che aveva
precedentemente ritratto sui muri della sua casa in Messico, dove l’artista –
che pure viaggiò molto e per un periodo, da giovanissima, fu anche in Italia, a
Firenze – visse per diversi anni. «Raccontate in uno stile onirico che pare
terrorizzasse adulti e bambini, le storie di Carrington immaginano un mondo
libero e pieno di infinite possibilità, ma anche l’allegoria di un secolo che
impone sull’identità una pressione intollerabile, forzando Carrington a vivere
come un’esiliata, rinchiusa in ospedali psichiatrici, perenne oggetto di
fascinazione e desiderio ma anche figura di rara forza e mistero, sempre in
fuga dalle costrizioni di un’identità fissa e coerente», ha continuato Alemani
che, nel 2020, ha coordinato il lavoro dei direttori di tutti i settori della
Biennale – Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica, Teatro – per realizzare
la “Mostra Le muse inquiete. La Biennale di fronte alla storia”.
«Cecilia
Alemani mette al centro del suo “viaggio immaginario attraverso le metamorfosi
dei corpi e delle definizioni dell’umano” una serie di domande su “questioni
che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo”. Anche il
titolo della 17ma Mostra Internazionale di Architettura curata da Hashim Sarkis
è una domanda: “Come vivremo assieme?”. Due scelte frutto dei tempi correnti
privi di certezze che caricano l’umanità di immense responsabilità», ha
dichiarato il Presidente della Biennale, Roberto Cicutto.
Dunque,
almeno leggendo tra queste prime righe, sembra proprio che la prossima Biennale
d’Arte di Venezia proporrà una visione “magica” della realtà, interpretata
nella sua dimensione relazionale ma anche intima, personale. Come di
consueto, oltre alla mostra centrale, l’Esposizione prevedrà anche le varie
partecipazioni nazionali con specifici progetti espositivi allestiti nei
Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro storico di Venezia.
Confermata anche la selezione di Eventi Collaterali, proposti da enti e
istituzioni internazionali, che presenteranno le loro esposizioni e le loro
iniziative in tutta la città.
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