giovedì 11 dicembre 2014

VINCENZO NUCCI / Giardino d'inverno





 

Mostra: Giardino d’inverno
Autore: Vincenzo Nucci
Curatore: Andrea Guastella
Organizzazione: Comune di Ragusa
Rassegna: Palazzi aperti (Natale Barocco 2014-2015, seconda edizione)
Catalogo: Aurea Phoenix Edizioni
Luogo: Civica Raccolta “Carmelo Cappello”, Palazzo Zacco, via San Vito 158, Ragusa
Recapito telefonico: 0932 682486 (Centro Servizi Culturali, Ragusa)
Inaugurazione: 13 dicembre 2014, ore 18.00
Durata: 13 dicembre 2014- 17 gennaio 2015
Orario: ore 10.00 – 12.00, 16.00 – 20.00

  

soffio di primavera 2012 olio su tela cm120xcm 95
 

Si inaugura sabato 13 dicembre 2014, alle ore 18.00, presso la Civica Raccolta “Carmelo Cappello” di Palazzo Zacco a Ragusa, la mostra Giardino d’inverno, catalogo Aurea Phoenix Edizioni, a cura di Andrea Guastella. L’esposizione, compresa nella rassegna “Palazzi aperti”, organizzata dal Comune di Ragusa in cartellone al Natale Barocco 2014-2015, raccoglie una selezione di opere recenti, oli e pastelli, del maestro Vincenzo Nucci.


 Vincenzo  Nucci,  La palma e l'azzurro  2011. Olio su Tela

Dal testo in catalogo di Andrea Guastella: “Sono milioni i curiosi che dedicano ogni giorno un po’ di tempo a un’azione tanto insolita quanto naturale: osservare. In pochissimi, però, possiedono il dono di dipingere lo sgretolarsi di un muro, il guizzare di un ramo, lo scintillio di un sole abbacinante o il timido e pungente pulsare delle stelle. Occorre tornare per decenni nei medesimi luoghi, fissarli nella memoria, farli propri. C’è, ad esempio, tra i soggetti preferiti da Vincenzo Nucci, la facciata di una casa in rovina che sorge davanti il suo studio, da cui è possibile scrutarla dall’alto, sorvolando una parete che racchiude, come una siepe leopardiana, un cortile e delle palme. Quella casa Vincenzo non l’ha mai visitata. Eppure gli appartiene. Abbandonata per decenni, si è cristallizzata in una sorta di limbo paragonabile al non luogo di Ritorno, uno splendido testo di Caproni: “Sono tornato là / dove non ero mai stato. / Nulla, da come non fu, è mutato. / Sul tavolo (sull’incerato / a quadretti) ammezzato / ho ritrovato il bicchiere / mai riempito. Tutto / è ancora rimasto quale / mai l’avevo lasciato. / Tutti i luoghi che ho visto, / che ho visitato, / ora so – ne sono certo: / non ci sono mai stato”. Oggi la facciata di quella casa, dopo un lungo restauro, ha cambiato aspetto. Ma anch’io sono certo che Vincenzo continuerà a dipingerla come l’ha da sempre vista e immaginata. I soggetti della pittura di Nucci, infatti, non esistono: non ci sono in Sicilia campi gialli o cieli azzurri come i suoi. Non ci sono perché Vincenzo li ha guardati con gli occhi, ma ancor prima col cuore. Ha camminato sulle gambe, ma coi piedi tra le nuvole. Ha sognato un paesaggio familiare che la reiterazione in cicli ha reso noto, ma non certo immutabile, anzi continuamente variato. Lo proverebbe, se lo interrogassimo, il canto dei colori delle sue ultime prove. Qui, messo da parte il reticolo di colpi di pennello – o tratti di pastello – dei lavori più famosi, il bianco dell’imprimitura si insinua liberamente tra l’uno e l’altro tocco, simulando una luce proveniente dall’interno, come un’aura. L’esito è di una brillantezza che fa pensare a un concerto di uccelli, a un tripudio di odori, alle sensazioni sinestetiche di una passeggiata in un giardino che non è un giardino. Semmai un giardino d’inverno, una limonaia adibita ad accogliere agrumi e piante rare. Un prodigio di fantasia e natura, ma anche di tecnica, di sapienza creativa. Vincenzo, uno dei pochi maestri del colore ancora attivi, sa bene che il suo dono, per esprimersi al meglio, deve essere protetto e coltivato. Sa che la somma spontaneità coincide col massimo artificio. Perciò, nel suo hortus conclusus, niente è lasciato al caso. “Soggetto principe”, come era solito asserire Bonnard, il pittore cui si sente più vicino, “è la superficie, che ha il suo colore, le sue leggi, al di là degli oggetti”. E, al di là degli oggetti, tutti i quadri di Nucci sono costruiti attorno a un centro su cui la “superficie” si squaderna in un perenne accumulo di tagli, sfocature, contrasti di colore. Non si tratta, si è ormai capito, di osservare le cose, ma di animarle dal di dentro impersonandone ogni angolo, ogni aspetto. Anche a costo di rimanere incatenati a un’illusione. Del resto, lo aveva compreso Neruda in un libro che – guarda un po’ – ha il medesimo titolo della mostra di Vincenzo, “Non c’è libertà per noi che siamo / frammento dello stupore / non c’è uscita per questo ritornare / a se stessi, alla pietra di se stessi”. Non c’è altra meta che la palma, altro orizzonte che il mare”.

 finestra sul mediterraneo olio su tela cm 94xcm 65

Vincenzo Nucci nasce a Sciacca, in provincia di Agrigento, nel 1941. Le sue prime personali, nel decennio fra il 1960 e il 1970, all’insegna dell’impegno, lo vedono affrontare temi drammatici e di grande impatto sociale come la guerra del Vietnam e il terremoto del Belice. Sono questi gli anni nei quali Nucci diventa una presenza costante nelle principali rassegne nazionali e internazionali dedicate alla pittura. Ma già a partire dal decennio successivo, la sua ricerca, allontanatasi gradualmente dal sociale, si orienta in una precisa direzione: dipingerà solo paesaggi, anzi il paesaggio siciliano; e, del paesaggio siciliano, le case padronali, le mura di cinta, dove si arrampicano rigogliose buganvillee, le rovine di Agrigento e Selinunte e infine la palma, protagonista e simbolo della Sciacca araba da lui tanto amata. Tutta la sua ricerca a venire sarà caratterizzata dal tentativo di catturare sulle tele o nei pastelli le emozioni suscitate dalla luce. Nel 1989 è invitato alla XXXI Biennale Nazionale d’Arte Città di Milano, Palazzo della Permanente. Nel 1990 conosce Philippe Daverio, che lo invita ad esporre alla rassegna Anni Ottanta in Italia all’ex Convento di San Francesco a Sciacca e, successivamente, in una sua personale alla Galleria Daverio a Milano. Nel 1994 Marco Goldin gli organizza un’antologica a Palazzo Sarcinelli di Conegliano, mentre l’anno successivo una sua mostra si tiene presso la Galleria Forni di Bologna. Nel 1996 espone con una personale alla Galleria Etienne de Causans, a Parigi. Nel 1998 Aldo Gerbino lo invita alla mostra L’Isola dipinta. Sicilia: cinquant’anni di natura e paesaggio, 1948-1998, presso il Palazzo del Vittoriano di Roma. Del 1999 è l’antologica Pastelli 1981-1999, a Treviso nella Casa dei Carraresi. Nel 2001 si tiene una sua personale allo Stadtmuseum di Tubinga, in Germania. Nel 2003-2004 la Provincia di Palermo promuove una sua antologica nel Loggiato San Bartolomeo di Palermo, Opere 1981-2003, a cura di Aldo Gerbino. Nel 2006 è invitato al LVII Premio Michetti Francavilla a Mare (Chieti), a cura di Philippe Daverio. Sempre nel 2006, su invito di Marco Meneguzzo, partecipa alla mostra Sicilia! alla Galleria Credito Siciliano di Acireale. Nel 2007 è invitato alla mostra ideata da Vittorio Sgarbi Arte Italiana, 1968-2007. Pittura al Palazzo Reale di Milano. Del 2008 è l’antologica Opere 1984-2008, all’ex Convento di San Francesco, Sciacca. Sempre nello stesso anno, è invitato alla mostra Pittura d’Italia. Paesaggi veri e dell’anima, a cura di Marco Goldin, nel Castel Sismondo a Rimini. Nel 2011 partecipa a Padiglione Italia, LIV Biennale di Venezia, Regione Sicilia, nella Civica Galleria d’Arte Montevergini di Siracusa e all’esposizione Artisti nella luce di Sicilia, nel Palazzo della Cultura di Catania. Nel 2014 è invitato da Marco Goldin alla mostra Attorno a Veermer presso il Palazzo Fava di Bologna; partecipa inoltre alla mostra itinerante Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice, a cura di Vittorio Sgarbi. Vincenzo Nucci vive e lavora a Sciacca.
 
 paesaggio del Belice 2013 olio su tela cm 63xcm 94

  Info: Andrea Guastella, mail: andreguast@yahoo.com  

Vincenzo Nucci, sito: www.vincenzonucci.it



Milano / MICRO 2





micro2    

Collettiva  internazionale      itinerante di opere di piccolo formato, 
con la partecipazione di oltre 700 artisti
  Vernissage | Domenica 14.12.2014 h 18
Circuiti Dinamici | Via Giovanola 21/c Milano
Catalogo in mostra.

 Anche la parte musicale della serata sarà all'insegna del "frammento": il pianista/compositore Martino Vergnaghi eseguirà brevi brani pianistici tratti dal suo ultimo album "The Many Colours Of Life" e leggerà alcuni sonetti di Giovanni Raboni - poeta che in poche righe é stato capace di parlare dei dettagli più minuti della vita, come del resto le opere presenti in mostra.
 Dopo aver raggiunto quota 700 artisti, abbiamo deciso di chiudere la raccolta delle opere per micro2. Da un lato è naturale chiedersi per quale motivo abbiamo fatto questa scelta, considerando il grande interesse che l'iniziativa continua a suscitare. Dall'altro è più che mai necessaria una riflessione consuntiva sull'intera iniziativa, che è iniziata 4 anni fa e si è sviluppata attraverso oltre 10 mostre in vari spazi tra Milano ed hinterland.

Iniziamo a provare a rispondere alla prima domanda: quando lanciammo l'idea, volevamo capire se fosse possibile realizzare un interscambio osmotico tra mondo reale e virtuale: microbo.net aveva infatti creato un social network di artisti, i quali avevano l'occasione di mettere in mostra le proprie opere e di dialogare attraverso uno spazio ou-topico sulla rete. Ci piaceva vedere la community che cresceva e si confrontava costantemente e ci chiedevamo se saremmo riusciti a riportare questo dialogo nel mondo reale. Con micro2 questo progetto ha trovato piena realizzazione: oltre 700 artisti, ognuno rappresentato dal proprio 5x5 cm come da un avatar, sono entrati in un dialogo diretto, mediato solo dalle cornici in cui li abbiamo proposti. L'iniziativa ha continuato a crescere ed abbiamo avuto l'occasione di presentarla in molte sedi: tanti visitatori l'hanno potuta vedere dal vivo, un numero ancora maggiore ha potuto navigarla virtualmente. Ecco, ci sembra che sia giunto il tempo di chiudere questa esperienza, mentre l'interesse che suscita è ancora alto, in una fase ancora ascendente, prima che la sua parabola inizi la fisiologica discesa. Anche perché microbo.net è curioso e in continuo mutamento: desideriamo esplorare nuove iniziative e siamo sicuri che - come ci hanno già dimostrato - molti degli artisti della straordinaria comunità che ha creato ed animato micro2 - vogliano aiutarci a sviluppare nuove idee.

Che cosa abbiamo imparato da questa esperienza? Micro2 è un'iniziativa che in un certo senso ci ha restituito speranza: in un mondo, come quello dell'arte, in cui spesso la creatività è inquinata da logiche che di creativo hanno davvero poco, abbiamo riscoperto la genuina passione. Passione dei 700 e più artisti, che ci hanno donato le proprie opere (in molti casi, anche più di una, per sostenere il progetto!), ma anche passione dei responsabili degli spazi che ci hanno ospitato gratuitamente (galleristi, ma anche istituzioni pubbliche) dimostrando che è ancora possibile, entro certi limiti, scommettere su iniziative poco redditizie ma cariche di significato, passione di tutti i critici che hanno presentato l'iniziativa, proponendo ognuno la propria lettura di un mondo multiforme, colorato ed in continuo mutamento, passione infine di tutte le persone che sono venute a scoprire personalmente micro2 durante una delle mostre. Il successo dell'iniziativa è passato soprattutto attraverso chi ha visitato le mostre, si è incuriosito ed appassionato, ed ha pensato di proporla ad altri artisti, creando un interessante effetto di passa-parola, che ha portato all'incredibile numero di opere che possiamo vedere oggi.

Per concludere il percorso di micro2 assieme a circuiti dinamici, che ha creduto in questa iniziativa sin dal primo giorno, abbiamo realizzato un catalogo che è l'ideale punto fermo dell'iniziativa è che sarà disponibile in mostra, ma è già online pronto per essere sfogliato virtualmente (all'indirizzo http://issuu.com/microbo/docs/2014micro2). 







CURATELA | Anna Epis e Aldo Torrebruno
PRESENTAZIONE | Anna Epis, Antonia Guglielmo, Piergiorgio Pardo, Lara Piffari, Aldo Torrebruno
MUSICA | Martino Vergnaghi
ALLESTIMENTO | Anna Epis e Lorenzo Argentino
WEB&MULTIMEDIA | Anna Epis e Aldo Torrebruno

martedì 9 dicembre 2014

ROMA / EDDIE PEAKE






EDDIE PEAKE  Dropping Warheads for Fun 2012
3 Black and white photographs and three paintings, oil on board
142 x 294 cm overall
EDDIE PEAKE
inaugurazione 24 gennaio 2015 ore 18.00

Galleria Lorcan O'Neill è lieta di annunciare la mostra personale di Eddie Peake che presenta i suoi lavori più recenti.
L’artista inglese presenta, nella nuova sede della galleria nel centro storico di Roma, pitture, sculture, performance e installazioni che invaderanno tutto lo spazio espositivo, compresa la cantina e il cortile.
Approfondendo l’idea nata con Psychosis, la performance-installazione che Peake ha realizzato per Frieze New York 2014, la mostra raccoglie la ricerca durata sei mesi che l’artista ha trascorso a Roma lavorando a questo progetto.

Tra questi: il nuovo ciclo appena terminato di ‘mask paintings’, in cui angoli acuti e linee convergono su stesure luminose di colore, disegnando volti frammentati. Installazioni con figure a grandezza naturale, sottili e ondultate come se fossero state schiacciate da un rullo compressore, e teste fatte da scatole di plexiglass riempite di materiale di scarto. Scaffali laccati di nero e rivestiti di pelle che ricordano divani da psichiatra, su cui sono disposte pipette di bronzo brunito e seducenti forme astratte in gesso levigate a mano. Sagome di orsi alte più di due metri realizzate con un accattivante ton sur ton acrilico, che indossano sciarpe lavorate a maglia. L’instancabile creatività di Eddie Peake è nutrita sia dai materiali senza tempo, come il marmo di Carrara, sia dalle tecnologie innovative. Ed i nuovi lavori fotografici e video confermano l'interesse dell'artista per l’espolarzione del corpo, del sesso, per l'attrazione fisica e il voyeurismo.

immagini di repertorio uso stampahttps://www.dropbox.com/sh/t64fok88wwftbck/AAByYZM36eTcQzWRvRwXbl4fa?dl=0

Eddie Peake
Nato a Londra nel 1981, Eddie Peake ha vissuto a Gerusalemme, Roma e Londra. Dopo aver ottenuto il diploma alla Slade School of Fine Art di Londra nel 2006, è stato in residenza alla British School at Rome (2008-2009) e, nel 2013, ha conseguito il Master alla Royal Academy Schools of Art di Londra. Nel 2012 Peake ha realizzato una performance alla Tate Modern's Tanks e nel 2013 ha presentato una delle sue opere più importanti alla Performa Biennial di New York. Precedentemente ha realizzato performance per The David Roberts Art Foundation (2012), Chisenhale Art Gallery (2012) e Royal Academy of Arts (2012). Tra le mostre personali internazionali: Galleria Lorcan O'Neill, Roma (nel 2010 e nel 2012), Mihai Nicodim Gallery, Los Angeles (2011), Southard Reid, Londra (2011), Cell Project Space, Londra (2012), WhiteCube, Londra e São Paulo (2013), Focal Point Gallery, Southend (2013), e Peres Projects, Berlino (2014). Peake ha in programma una mostra personale alla Curve Gallery del Barbican a Londra per ottobre 2015.

Galleria Lorcan O'NeillLa Galleria Lorcan O'Neill ha inagurato nel 2003 come spazio per l’arte contemporanea internazionale a Roma. La galleria lavora con artisti affermati come Martin Creed, Tracey Emin, Anselm Kiefer, Richard Long, Kiki Smith, Jeff Wall, Rachel Whiteread e Cerith Wyn-Evans. Molti di questi artisti hanno esposto per la prima volta in Italia proprio con Lorcan O'Neill. La galleria collabora inoltre con importanti artisti italiani come Emilio Prini, Francesco Clemente e Luigi Ontani, e sostiene una generazione di artisti più giovani che comprende Manfredi Beninati, Pietro Ruffo, Eddie Peake e più recentemente Prem Sahib, Juliana Leite e Celia Hempton. Nel 2008 Lorcan O'Neill ha aperto uno spazio per opere site-specific e ha portato a Roma artisti come Carsten Nicolai e Hanna Liden. A maggio 2014 la galleria si è trasferita in uno spazio nuovo e più grande: le stalle riconvertite di un palazzo rinascimentale nel cuore del centro di Roma.

Galleria Lorcan O'Neill
vicolo dei Catinari 3
00186 Roma
+39 06 6889-2980
www.lorcanoneill.com | mail@lorcanoneill.com
Press Office
Silvia Macchetto | silvia.macchetto@gmail.com | T + 39 338 3429581 www.silviamacchetto.com

venerdì 5 dicembre 2014

Franco Mulas


CARLO IACOMUCCI: una vita per l'arte



IACOMUCCI,  OLTRE  LO  SPAZIO  E IL  TEMPO
L’artista marchigiano è presente con le sue opere in diverse città e negli Usa 
 
  di  STEFANO  FABRIZI 


(Incisore e pittore)

Carlo Iacomucci nasce a Urbino (PU) nel 1949, vive e opera a Macerata.
www.carloiacomucci.it      carloiacomucci@libero.it

 Con  serietà e costanza ha potuto  per gradi e per avvio naturale avvicinarsi alla grande tradizione della scuola urbinate che porta avanti da circa 40 anni. Nella sua città natale riceve la prima formazione artistica e culturale presso l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Tra il 1969 e il 1970 vive a Roma dove frequenta stamperie d’arte, studi e ambienti artistici, maturando la passione per l’incisione e, in modo particolare, per l’acquaforte. Si iscrive quindi al Corso Internazionale della Tecnica dell’Incisione Calcografica che si tiene a Urbino.   La necessità di approfondire lo stimola poi a frequentare per soli due anni la sezione di pittura dell’Accademia di Belle Arti ad Urbino.  Nel 1973 inizia la sua esperienza didattica che prosegue fino al 2008: insegna Discipline pittoriche ed Educazione Visiva all’Accademia di Belle Arte di Lecce, poi al Liceo Artistico Statale di Varese ed infine all’Istituto Statale d’Arte di Macerata.
-Tra  gli anni ottanta ed i primi del duemila, per brevi periodi, si sposta all’estero;  realizza disegni a china e acquerelli a Parigi, Praga e, in particolar modo, a Londra, dove  rimane affascinato dal quartiere “Portobello Road-Notting Hill”.   

-Nel 1993 riceve a Terni il Premio Internazionale S. Valentino d’Oro per la sezione delle Arti Visive come “Messaggio d’Amore”.    Sempre in questo anno viene inserito nel repertorio degli incisori italiani censiti sul territorio nazionale a cura del Centro Culturale del Comune di Bagnacavallo (RA).   Nel 1995 alcune sue incisioni entrano a far parte della prestigiosa Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano.     

-Pubblica un libro d’arte sulle sue incisioni dal 1971 al 2000 dal titolo: “ Un nuovo e sempre antico “Paesaggio dell’Anima”a cura di Floriano De Santi con testi antologici di Vittorio Sgarbi e Pietro Zampetti, edito dalla Fondazione  “Il Pellicano” Trasanni di Urbino.
-Tra le tante mostre  segnaliamo nel 2003 la personale “Le Carte dell’Arte-The Papers of Art” a cura di George Raso e Pacific Valeriote, Gallery Giorgio’s – Guelph Ontario Canada. 
 -In occasione della  nona edizione della rassegna di grafica “Omaggio a Luigi Bartolini” riceve un riconoscimento dal Comune di Cupra Montana come ”Incisore marchigiano distintosi per particolare qualità”, e per l’occasione viene allestita una mostra personale d’incisioni presso il Palazzo Leoni a cura di Armando Ginesi e con un testo critico di Floriano De Santi. 

 


- Ha realizzato delle illustrazioni originali di vedute di Macerata ai tempi di Padre Matteo Ricci del 1500 per la mostra “Europa am Hofe der Ming” del Gesuita Maceratese allestita presso il Museum Für Ostasiatische Kunst Staatliche Museen di Berlino. (Alcune illustrazioni sono state anche riprodotte nel prezioso libro-catalogo tradotto in lingua tedesca, edito da Mazzotta).
- Gli è stata conferita  l’onorificenza  di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per motivi artistici e culturali con decreto del Presidente della Repubblica nel 2011.
-Ha realizzato un’edizione d’arte a tiratura limitata contenente un’acquaforte originale dal titolo “La Scena Ideale” con un testo critico del poeta Francesco Scarabicchi per l’Associazione Culturale La Fenice per il Premio Senigallia di Poesia “Spiaggia di Velluto 2006”, e per l’occasione riceve dall’Amministra­zione Comunale la medaglia d’oro come autore dell’edizione d’arte che accom­­pagna le cento copie in edizione speciale del volume “Ethanol” vincitore della ventiseiesima edizione.

 

-L’invito alla 54^ Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia-Padiglione Italia per Regioni,  a cura di Vittorio Sgarbi, per le Marche sede espositiva ad Urbino Orto dell'Abbondanza;
-Nei diversi anni della sua attività artistica, Iacomucci ha sempre nutrito un vivo interesse per gli ex-libris, pertanto viene segnalato tra 20 artisti internazionali dallo storico degli ex-libris Giancarlo Torre e alcune sue opere sono state inserite nel libro d’arte edito da Artur Mario Da Mota Miranda “Contemporary International Ex-Libris Artists” in Portogallo.
- Nel 2012 mostra personale: “Oltre lo spazio e il tempo” organizzata dal Centro Studi “Carlo Crivelli” in collaborazione  con il Comune di Massa Fermana a cura dello storico dell’arte Prof. Stefano Papetti.
- Nel 2013 mostra personale: “Vetrine d’Artista-Arte contemporanea” a cura di Silvia Bottaro in collaborazione con l’Associazione Culturale “R.Aiolfi” Sede Centrale Cassa di Risparmio di Savona.
-Ha realizzato un’edizione cartella d’arte a tiratura limitata ” Il Cielo d’Assisi”  con  poesie di P. Stefano Troiani contenente un’acquaforte originale dal titolo “Laudato Sii…., con un testo critico di Mariano Apa, edita dall’Istituto Internazionale di Studi Piceni  di  Sassoferrato.
- 2013 mostra Personale: “Il segno dinamico” a cura del critico d’arte Silvia Bottaro, Antica Chiesa del SS.Crocefisso, Vico Pancellorum Bagni di Lucca (paese d’arte crocevia di artisti).
-Nel 2014 è stato presentato presso la Libreria Del Monte di Macerata il nuovo libro d’artista“Armonie e Contrappunto”, curato dal graficoeditore  Acerbotti, con un testo critico di Mauro Carrera di Parma, (edizione limitata in15 esemplari stampati più 5 prove d’autore; ciascuna copia è impreziosita da un’opera originale firmata dall’artista).
-Nel maggio 2014 presso la Sala Protomoteca del Campidoglio riceve per le arti visive il riconoscimento-premio  come “Marchigiano dell’Anno” a cura del Ce.S.Ma.-Centro Studi Marche di Roma.
- “Generazione” Rassegna di artisti italiani del novecento per generazioni anni quaranta, a cura di Giuseppina Caldarola, Galleria Officina d’Arte & Tessuti – Spoleto
- “Art is Our Last Hope” a cura di Vanessa Davidson, Phoenix Art Museum, Phoenix Arizona USA.


Proposte per una Collezione di arte Contemporanea


solologo
 
Via Ercole Bombelli 22, 00149 Roma – 06.5578101 – 328.1353083
 
 
SPECIAL PRICE 4
proposte per una piccola collezione
 
 
Martedì 9 dicembre 2014 , alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra Special Price 4.proposte per una piccola collezione.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 2 gennaio 2015, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00. Chiuso i festivi.
Come per gli anni precedenti questo appuntamento, diventato ormai un punto fermo nella programmazione espositiva della galleria, nasce dal desiderio di avvicinare al collezionismo quanti pur con la passione per l’arte non hanno un’ampia disponibilità. In un momento di grande difficoltà economica la proposta di acquistare opere d’arte cogliendo al volo l’offerta speciale si presenta allora come occasione per riflettere sulla radicata abitudine al consumismo e, soprattutto, come risposta ironica, ma concreta per affrontare la crisi che scuote la quotidianità di tutti.
All’appello di Studio Arte Fuori Centro per un collezionismo low cost hanno risposto trentuno artisti:Minou Amirsoleimani, Antonio Baglivo, Paolo Beltrambini, Franca Bernardi, Francesco Calia, Maria Pia Campagna, Massimo Casamenti, Elettra Cipriani, Nino De Luca, Luce Delhove, Raffaele Della Rovere, Piero Delucca, Gabriella Di Trani, Salvatore Giunta, Paolo Gobbi, Silvana Leonardi, Daniele Lisi, Rita Mele, Patrizia Molinari, Franco Nuti, William Para, Juliette Pearce, Teresa Pollidori, Luciano Puzzo, Cesare Reggiani, Rosella Restante, Marcello Rossetti, Alba Savoi, Grazia Sernia, Renato Trusso, Oriano Zampieri che offrono al pubblico a un prezzo fuori mercato lavori di piccolo formato, appositamente realizzati a costruire un percorso espositivo ricco di soluzioni formali eterogenee.Ognuno, infatti, ha creato un’opera nelle dimensioni stabilite (cm 30x30) utilizzando la tecnica e i materiali che più congeniali alla propria operatività. Si spazia quindi dalla pittura all’utilizzo di materiali extramediali per esemplificare la molteplicità di scelte spesso molto distanti, le differenze di orientamenti e le singolarità della sperimentazione contemporanea.