OPEN CALL
Nuovo Progetto Internazionale di Arte Contemporanea
”RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI SHOZO
SHIMAMOTO “AVERE UN’IDEA PER CAPELLO”
PROGETTO INTERNAZIONALE DI
ARTE CONTEMPORANEA
"Avere un’idea per
capello"
SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA
SHOZO SHIMAMOTO
Osaka, 22 gennaio 1928 – 25 gennaio 2013
Invito a partecipare ad
un progetto internazionale dal titolo: ”Relazioni marginali sostenibili / Shozo
Shimamoto, avere un’idea per capello” per il decennale anniversario della scomparsa dell’artista giapponese
Shozo Shimamoto 2013- 2023“.
Caro amico/a, sto per
preparare una mostra collettiva internazionale di Mail Art a invito dal titolo: ”RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI / Shozo Shimamoto, avere un’idea per
capello”, con la partecipazione di artisti italiani e stranieri. Se hai
desiderio di partecipare a questo evento ti prego di darmi conferma con una
email a: bongianimuseum@gmail.com
Con questa mia
comunicazione, invio l’invito del progetto “Add & Return”, con
le sei basi delle matrici di lavoro da scaricare e intervenire per realizzare
l’opera da inviarmi solo per via postale.
Per sicurezza, per
evitare che le immagini spedite per posta si perdano, si chiede di
inviarli anche in formato file JPG) all’e-mail personale: bongianimuseum@gmail.com
Spedire le card
per via postale a:
Giovanni Bonanno /
Bongiani Art Museum
Via S. Calenda,
105/D 84126 SALERNO (Italy).
indicando dietro in modo chiaro il nome
dell’autore, il formato, l’anno di esecuzione, la città, il paese di
provenienza dell’opera e la rispettiva e-mail personale.
(Ultima scadenza del
progetto 15 dicembre 2022)
Per chiarenti puoi
telefonarmi al mio numero di cellulare: 3937380225. Spero di ricevere le opere
entro il giorno 15 dicembre 2022 affinché io possa preparare al meglio la
mostra interattiva dal 25 gennaio-30 marzo 2023. In attesa, invio cari
saluti. Sandro Bongiani Arte
Contemporanea.
Progetto
Internazionale
SHOZO SHIMAMOTO
“AVERE UN’IDEA PER
CAPELLO”
Progetto dedicato a Shozo Shimamoto
COLLEZIONE BONGIANI ART MUSEUM
MEMORIAL
SHOZO SHIMAMOTO 2013-2023
”RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI / Shozo Shimamoto, avere un’idea per
capello”
Mostra Collettiva Internazionale, progetto “Add & Return” per il
decennale della scomparsa di Shozo Shimamoto (25 gennaio 2013).
A cura di Sandro Bongiani & Ruggero Maggi
Mostra condivisa dal 25 gennaio al 30 marzo 2023 presso la Galleria
–SANDRO BONGIANI VRSPACE
–SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY di Salerno (Italy).
Si prega d’inviare le opere possibilmente in formato verticale max A4 (cm.
29,7×21) a:
Giovanni Bonanno, Collezione Bongiani Art Museum di Salerno (SA)
Via S. Calenda 105/D 84126 SALERNO – Italy
(Ultima scadenza del progetto 15 dicembre 2022).
Tutte le opere arrivate per posta non verranno restituite, saranno
archiviate in modo permanente nella sala 19 della Collezione Bongiani Art
Museum
http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=64
e faranno parte ufficialmente della Collezione
Bongiani Art Museum di Salerno per eventuali altri eventi da realizzare.
Il 25 gennaio 2023 tutte le opere arrivate entro il 15 dicembre 2022 saranno
presentate ufficialmente in una mostra collettiva internazionale
condivisa presso la Galleria Sandro Bongiani Vrspace e la Ophen Virtual
Art Gallery di Salerno (Italy).
Dopo la mostra verra’
pubblicato un catalogo digitale su ISSUU edito da Sandro Bongiani Arte
Contemporanea con tutte le opere presenti in mostra.
Si precisa che le opere
arrivate dopo il 15 dicembre 2022 non potranno per ovvii motivi di tempo essere
presentate nelle due mostre ma verranno archiviate e inserite lo stesso nella
sala 19 del Bongiani Art Museum a documentare l’avvenuta partecipazione a questo progetto internazionale
per il decennale di Shozo Shimamoto.
© – Collezione Bongiani Art Museum di Salerno – Italy
E-Mail: bongianimuseum@gmail.com
Per ulteriori chiarimenti puoi visitare, a breve, le opere arrivate
della sala 19 della Collezione Bongiani Art
Museum http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=64
MEMORIAL
SHOZO SHIMAMOTO 1928 - 2013
“Inside
and outside the body”
(dentro e
fuori il corpo).
di Sandro Bongiani
L'aspetto più evidente della concretezza del
movimento Gutai e in particolare di Shimamoto è sicuramente
l'azione, intesa come dinamismo della creazione che diventa, appunto,
evento e rivelazione. Confessa: “L'arte come gesto
artistico, consiste nello stupire lo spettatore”, e aggiunge, “Al
presente io mi faccio fare dei disegni sulla testa rasata oppure mi faccio
proiettare dei film, ma non allo scopo di fare cose strane. L'opera d'arte è di
per sé un'espressione libera, l'atto di dipingere è proporre un'espressione
libera. Questo è il vero compito dell'artista." E poi, “nelle
performance il corpo è impiegato come elemento di Natura, quindi in entrambi i
casi credo di avvicinarmi al Taoismo col quale del resto è in linea tutta la
mia formazione di pensiero”. Di certo, il rapporto con il
pubblico rimane un aspetto essenziale in tutta l’opera di Shozo Shimamoto
con l’utilizzo della performance intesa come azione dell'uomo nel
tentativo di annullare qualsiasi distinzione tra l'arte e la vita. E’ del ’95
la realizzazione del suo “funerale in vita” col rito Buddista mentre
dodici monaci recitavano un sutra. Tra il “mostrare e l’essere”
Shimamoto sceglie “l’essere” e l’utilizzo del corpo che mettendosi in relazione
crea il messaggio creativo. Praticamente
un’arte diretta, corporea e viva utilizzando il corpo
come strumento relazionale, comunicativo e poetico in una zona marginale
di confine tra linguaggi diversi, in cui la pittura, l’evento e il
teatro convivono dando vita alla rappresentazione dell’essenza e
dell’energia concreta.
Shozo Shimamoto: avere
un’idea per capello
Shozo Shimamoto, scrive: “Con la mia testa rasata,
nel 1987 sono stato in America ed in Canada, e ho poi viaggiato nel 1990 in
Europa da Londra fino a Leningrado. Nel 1993 sono andato in Italia ed in
Finlandia. Durante le mie tappe sono stato accolto da molti artisti della mail
art che hanno scritto i loro messaggi sulla mia testa, oppure vi hanno
proiettato diapositive o anche film. Tutti infatti erano pronti ad aspettarmi
con alcune idee in mente. Nel 1988 un mio studente mi portò una copia della
rivista che aveva trovato nella tasca del sedile dell'aereo della JAL in un
volo Tokyo-Parigi. Era una sorta di guida del Giappone dove si presentavano in
lingua inglese le bellezze dei templi buddisti, le informazioni sui piatti
tipici e quant'altro. Ma fra le altre cose, nella pagina che trattava di
cinema, era anche riportata come curiosità la possibilità di vedere un film
proiettato sulla mia testa, con tanto di illustrazione disegnata a mano. Senza
saperlo, la mia testa rasata stava volando in giro per il mondo. Nel 1987 spedii
agli artisti della mail art un foglio con stampata la silhouette della mia
testa vista da dietro ed un messaggio in cui invitavo gli artisti a fare il
loro intervento. Ricevetti circa 500 risposte. Il fatto che le risposte fossero
così numerose è dovuto al sistema del network caratteristico dell'arte postale,
in cui non è raro che degli artisti copino e reinterpretino il contenuto
originale per poi stamparlo di nuovo inviandolo ad altri artisti e così via.
[...] Un giorno mi arrivò una mail art molto singolare. Proveniva
dalla Francia e l'autore era Pascal Lenoir, anche se il foglio originale era
partito dall'artista olandese Cor Reyn che aveva a sua volta fotocopiato
la mia testa e inserito il messaggio di invito a disegnarvi dentro qualcosa.
Ebbene Lenoir dentro alla mia testa fotocopiò una decina di altre silhouette
rimpicciolite della stessa , riproponendo l'invito a disegnarci dentro
qualcosa, e la spedì anche a me. Vedendola, non riuscii a trattenermi dal
ridere. Il pezzo di mail art che avevo spedito io si era moltiplicato, il
numero delle teste era aumentato, e passando per diverse vie era ricapitato
proprio a me con la scritta: Perché non partecipi anche tu? Nell'arte postale
non ci sono i diritti d'autore, anzi, all'opposto lo spirito che la caratterizza
è quello di invitare gli altri ad usare senza limiti i vari contenuti. Così è
possibile che a mia insaputa un mio pezzo venga modificato, arricchito di nuove
idee, e ritorni al mio indirizzo. L'americano Cracker Jack Kid addirittura
spedisce dei modellini tridimensionali della mia testa” .
Di certo, una parte di lavoro di Shozo Shimamoto
risulta ancora poco noto, e precisamente la ricerca svolta negli anni 80 e 90
in ambito della Mail Art, una stagione vissuta non in modo marginale,
bensì come protagonista principale. Sono in parte noti le sue
particolari azioni, i suoi messaggi di pace e le proiezioni di
spezzoni di film sulla sua testa rasata utilizzata come spazio e luogo per
ospitare l’opera. Praticamente, quasi una galleria del corpo a cielo aperto;
forse “la più piccola galleria ambulante al mondo attiva negli anni 80”. In
questa mostra collettiva internazionale, a margine della rassegna vi sono
presenti diverse immagini che documentano tale attività a corollario
del progetto di Mail Art “Head” concretizzato
proficuamente tra gli anni 80 e 90, come risulta dalle “oper/azioni”
realizzate sulla sua testa rasata da personaggi come Ray Johnson,
Ben Vautier, G. Achille Cavellini, Mayumi Handa, Allan Kaprow e diversi altri
protagonisti internazionali dell’arte che sono intervenuti sulla testa
dell’artista giapponese disegnando, incollando carte, materiali diversi e
persino proiettando frammenti di film. Dopo la morte dell’artista, per
ricordarlo a oltre due anni dalla scomparsa abbiamo ritenuto utile non
inviare per posta la solita testa rasata di Shozo Shimamoto. Questa volta
è stata spedita per tutto il 2014 a diversi artisti, una Card
digitale creata appositamente da Giovanni Bonanno dal
titolo: “Virtual Fluxus Poetry”,
con una piccola sala vuota a forma di nicchia ad arco in
cui sembra che aleggi il fantasma della testa rasata di Shozo
Shimamoto. In questo “spazio apparentemente vuoto” abbiamo, come aveva
fatto lui a partire dal 1987, invitato gli artisti a
realizzare il proprio intervento performativo chiedendo a loro di
inserire ciò che ritenevano utile per completare degnamente
l’opera.
Un’ultima considerazione, per evitare
possibili equivoci di qualsiasi sorta riguarda la partecipazione attiva di
Shimamoto al gruppo giapponese Gutai; esperienza nata concretamente
negli anni 50’, quasi un decennio prima della proposta americana
del movimento Fluxus. Il titolo “Virtual Fluxus Poetry” utilizzato da noi
nelle due mostre organizzate non deve trarre in inganno, non deve
essere inteso o peggio “frainteso” come
reale partecipazione attiva nell’ambito del movimento Fluxus ma
come convinta concezione e condivisione poetica
di “flusso immateriale”, di energia poetica a cui Shimamoto
è stato lungamente interessato, (il termine “fluxus” “dal latino.
tardo fluxiōne, deriv. di flŭxus, part. pass. di fluĕre,
significa ‘scorrere, fluire). Del resto, sono risaputi gli intensi scambi
intercorsi negli anni 60’ tra il Gutai , il movimento Fluxus e
la scena artistica di Parigi, Milano e Torino. Non è un caso,
quindi, che nella stanza, apparentemente vuota della card inviata per
posta, la silhouette della sua testa vista da dietro affiora
magnificamente come energia e flusso immateriale, inaspettata e “fluida”,
presenza insostanziale perfettamente in linea con le idee di
ricerca portate avanti lungamente dal grande artista giapponese,
pronta a ricevere l’apporto comunicativo e creativo di tanti artisti
internazionali per essere compiutamente
completata. (Sandro Bongiani)
Le basi allegate da scaricare e intervenire:
Card n°1
Card n° 2
Card n° 3
Card n° 4
Card n° 5
Card n° 6
© Collezione Bongiani Art Museum, Salerno – Italy
Biografia di Shozo
Shimamoto
Shozo SHIMAMOTO / BIOGRAFIA
Nato nel 1928 a Osaka,
in Giappone.
1947 / Frequenta
l’atelier del maestro Jiro Yoshihara, dove produce la sua prima opera
“Høie”.
1948 / Prende parte
alla mostra “Sette artisti d’avanguardia” presso il department store Kintet-su
a Osaka.
1950 / I laureati del
Gakuin University Kansai in Hyugo.
1953 / Partecipa alla
prima mostra del gruppo Genbi, con Jiro Yoshihara,. Diver si giovani artisti
che espongono si uniranno al gruppo Gutai
.
1954 / Fonda Gutai con Jiro
Yoshihara. Partecipa alle più importanti mostre
Gutai.
1955/ Alla prima mostra
Gutai presenta un lavoro rivoluzionario per essere vissuto e goduto dal corpo:
“Prego, camminate qui”. Il lavoro è stato ricostruito nel 1993.
1956 / In occasione della mostra a cielo aperto
Gutai mostra la sua opera realizzata attraverso l’utilizzo di un cannone a mano
che verrà presentata alla Biennale di Venezia del 1993, in cui bottiglie
di vetro contenenti pigmenti sono gettati ed esplodere il colore direttamente
sulla tela
1957 / Mostra il suo video pionieristico arte
alla mostra Gutai prestazioni. Un altro dei suoi lavori, un lavoro sonoro, che
può essere considerato come musica concreta, è inserito nella
Raccolta Centro Pompidou…
1970 / Produttore artistico
per 1000 spose al Festival EXPO
1976 / Partecipa a un
progetto di Mail Art che coinvolge 60 paesi e con una rete di 8000 scambi.
Crea una strada con 10.000 giornali lungo il lato del fiume Mukogawa
1992 / Mentre continua a produrre nuove opere,
diventa Presidente della Japan Society Arte e Cultura di disabili-persona (ora
Arte Giappone) e organizza la prima mostra su larga scala di persone disabili
in Osaka. Nello stesso anno viene intervistato di Jane Kennedy Smith per il
quotidiano più famoso giapponese, Mainichi Shinbun
1993 / Invitato a partecipare alla Biennale di
Venezia come membro del Gutai
1994 / Invitato ad esporre al
Guggenheim (New York)
1996 / Shimamoto viene proposto come candidato
per il Premio Nobel per la Pace in riconoscimento delle sue
attività pacifiste da numerose riunioni Bern Porter, il medico che ha
fatto la bomba atomica sganciata su Hiroshima.
1997 / Unico artista
giapponese dopo la Restaurazione Meiji ad avere la sua foto in Storia
dell’Arte, pubblicato da l’America Album
1998 / Invitato come uno dei
primi quattro migliori artisti del mondo dal dopoguerra, insieme a Jackson
Pollock, John Cage e Lucio Fontana, a partecipare a una mostra al MOMA (USA)
1999 / Invitato ancora una volta a partecipare
alla Biennale di Venezia, con David Bowie e Yoko Ono
2000 / Tiene una mostra a
Parigi (Unesco) e propone una collaborazione artistica in Francia,
co-sponsorizzata dall’Unesco del Giappone e dalla Felissimo Museo.
Inizia la creazione di un lavoro enorme che sarà conservata da 100 anni a
Shin Nishinomiya (Prefettura di Hyogo.
2001/ Invitato alla
manifestazione Giappone Anno a Londra. Alcune opere sono assegnati alla Tate
Modern da inserire nella collezione.
2003 / Invitato a partecipare
alla Biennale di Venezia (Extra 50)
2004 / Performance con un
elicottero vicino a Venezia.
Performance Nyotaku a Ca ‘Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna
(Venezia). Tre opere ora appartengono alla collezione della galleria.
2005 / Performance con
Elicottero a Trevi e mostra al Trevi Flash Art Museum.
Mostra personale a Reggio Emilia (Pari & Dispari Agency, Italia).
Realizzazione dell’opera piccola d’arte nel mondo, utilizzando nanotecnologie,
per realizzare immagini sulle estremità delle setole di uno spazzolino da
denti (in collaborazione con Ritsumeikan Università di Kyoto)
2006 / Invitato ad esporre
alla ZONE ZERO a Duesseldorf.
Invitato ad esporre alla Hsinchu City International Glass Art Festival.
Exhibition e Performance della gru a Napoli.
Invitato ad esporre alla Tokyo International Art Fair
2007 / Espone quaranta opere
prodotte dal periodo Gutai ai giorni attuali nella mostra “Shozo Shimamoto:
Action Colors 1950-2006” presso la Galleria Pier Giuseppe Carini di San
Giovanni Valdarno.
Presso il Fashion Museum di Kobe tiene la performance Felissimo WHITE PROJECT;
le opere realizzate vengono esposte allo Hyogo Prefectural Diplomatic
Estabilishment e al Kobe Fashion Museum. Presenzia al P3 Project per la
Biennale di Venezia; qui si cimenta in una performance, Bottle Crash, nel
Chiostro di San Nicolò, organizzata in collaborazione con l’Architetto Luigi de
Marchi presidente del “ABCOnlus”. Viene coinvolto nell’organizzazione di un
evento a Pechino, “Art Challenged Project”, cui partecipano molti artisti
disabili arrivati dal Giappone. Alcuni dei suoi lavori più rappresentativi
vengono esposti nella collettiva “Artempo” organizzata da Mattijs Visser e Axel
Vervoordt nel Palazzo Fortuny di Venezia.
2008 / Il 7 maggio realizza una performance a
Punta Campanella, Napoli, coinvolgendo un gruppo di danzatrici vestite da spose
con la testa ricoperta da bicchieri saturi di colore.
Il 9 maggio fa una performance nel chiostro della Certosa di San Giacomo di
Capri lanciando il colore su otto tele disposte a terra e su due contrabbassi
disposti a lato delle tele, ricoperti da spartiti musicali e sorretti da due
giovani donne. Sempre alla Certosa di San Giacomo di Capri espone alcuni suoi
lavori nella mostra “Vento d’Oriente”. Presso il Museo Magi ‘900 di
Pieve Di Cento (BO) si tiene la mostra Shozo Shimamoto / Yasuo Sumi – I colori
della pace, con una performance nella sala Modigliani del Museo.
Il 13 novembre 2008 presso il Museo d’ Arte Contemporanea di Villa Croce di
Genova “Shozo Shimamoto. Samurai, acrobata dello sguardo”, curata da Achille
Bonito Oliva.
2009 / In occasione di Roma.
Road to Contemporary Art , sono esposte sue opere in diverse mostre:
Hofficina d’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva;
Palazzo Barberini, “Cose mai viste II” a cura di Achille Bonito Oliva, dedicata
alle opere delle collezioni private degli artisti.
Palazzo delle Esposizioni, in collaborazione con la Fondazione Morra,
l’Archivio Pari & Dispari e l’Associazione Shozo Shimamoto.
Partecipa alla mostra collettiva “Madre Coraggio: l’arte” a cura di Achille
Bonito Oliva che si tiene all’interno del Festival di Ravello.
Tiene una mostra personale presso la galleria “VV8 artecontemporanea” di Reggio
Emilia, in collaborazione con l’Associazione Shozo Shimamoto, dal titolo “La
danza del colore”, in occasione della quale ha luogo una performance del
coreografo Mauro Bigonzetti e quattro ballerini della Fondazione nazionale di
danza Aterballetto che animano gli abiti da sposa realizzati da Shimamoto
nell’azione di Punta Campanella.
2011 / Sculture e grandi tele
provenienti dalle performance di Venezia, Punta Campanella, Capri e Genova sono
esposte nella basilica di Santo Stefano di Bologna in occasione di Arte Fiera
OFF in una mostra a cura di Achille Bonito Oliva.
Mostra personale presso la galleria “Nicola Pedana” di Caserta.
Mostra personale presso la Fondazione Morra di Napoli. Assieme a opere di
grandi dimensioni sono proiettati due video di Mario Franco che documentano le
performance di Piazza Dante a Napoli (2006) e Punta Campanella.
Viene invitato a condurre due performance presso il Moderna Museet di Stoccolma
in Svezia in occasione dell’evento “AN EXPERIMENTAL CONFERENCE ON ART AND
SCIENCE TO CHALLENGE THE MID-SUMMER SUN” dove reinterpreta la performance con
il cannone del 1956 e quella su palcoscenico del 1957.
2012 / Dal 14 marzo al 5 maggio
2012 la mostra personale “SHOZO SHIMAMOTO” c/o la Axel Vervoordt Gallery di
Anversa (Belgio). Mostra personale “Shozo Shimamoto, Opere 1950-2011” a
Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Partecipa alla mostra “Explosion: Pittura in
Azione” al Moderna Museet di Stoccolma. Mostra “Dipingere il Vuoto” al MOCA di
Los Angeles con una sala dedicata a Shimamoto.
2013 / Partecipa a
Milano al progetto internazionale di Mail Art
“INviso” curato da Ruggero Maggi. Prima del 25
gennaio 2013, l’anno della morte, partecipa a Salerno al
Progetto Internazionale “Wunderkammer Artistamps ” a cura di Giovanni
Bonanno, con una delle ultime partecipazioni alla mostra Collettiva
Internazionale in omaggio ai 70 anni di Marcello Diotallevi
svoltasi a giugno. Prima retrospettiva dopo la morte alla
Galerie Hofburg a Bressanone con una ventina di dipinti a cura
di Vittoria Coen. Prima antologica milanese di Shozo
Shimamoto allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano con
30 opere presentate in grado di ripercorrere la ricerca dell’artista
giapponese.
2015 / Collettiva
internazionale “Add & Return” con la partecipazione di 97 artisti dal
titolo: “VIRTUAL FLUXUS POETRY” che lo Spazio
Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista giapponese Shozo
Shimamoto come evento contemporaneo ed indipendente
progettato in concomitanza con la 56th Biennale Internazionale d’Arte di
Venezia 2015, a cura di Sandro Bongiani.
2016 / CRUCIFIXION –
Shozo Shimamoto, ArtVerona I Art Project Fair 2016 – i7 Spazi
Indipendenti Italiani, a cura di Sandro Bongiani, Spazio Ophen Virtual
Art Gallery di Salerno.
2019 / SHIMAMOTO –
CAVELLINI – COHEN, IDENTITY OF ARTIST / Marginal Active Resistances, a cura di
Sandro Bongiani, Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno.
2020/ La galleria Cardi di
Milano con la collaborazione dell’Archivio Pari&Dispari, gestito dalla
figlia di Rosanna, Laura Montanari, inaugura l’esposizione SHOZO SHIMAMOTO,
CARDI GALLERY MILANO, 19 febbraio – 18 dicembre 2020.
2021/2022 / Viene presentata presso il
Centro Italiano Arte Contemporanea a Foligno un’ampia retrospettiva con grandi
opere di Shozo Shimamoto, a cura di Italo Tomassoni.
19.09.2021 – 09.01.2022
COLLEZIONI: Giappone
Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo, Museo d’Arte di
Fukuoka, Museo di Kitakyushu, Museo d’Arte di Hyogo, Museo d’Arte Moderna di
Osaka, Museo di Nara, Museo d’Arte di Takamatsu, Museo d’Arte di Ashiya, Museo
d’Arte di Miyagi, Museo d’Arte di Shizuoka, Museo di Gifu, Museo d’Arte
Contemporanea di Osaka, etc.
All’estero:
Tate Modern (Londra), Museo Nazionale di Arte Moderna
di Roma, Art Center di Milano, Paris Gallery, Mail Art Museum (Berna,
Svizzera), Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro, Collezione
Bongiani Ophen Art Museum di Salerno, etc. .(aggiornamento biografia a cura di Sandro Bongiani Arte Contemporanea di Salerno).
Il sito ufficiale di Shozo Shimamoto www.shozo.net
EVENTO:
Mostra condivisa in due
gallerie di Arte Contemporanea
da mercoledi’ 25 gennaio
a giovedi’ 30 marzo 2023
presso:
–SANDRO BONGIANI VRSPACE
https://www.sandrobongianivrspace.it/
–SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
http://www.collezionebongianiartmuseum.it/
© Collezione Bongiani
Art Museum, Salerno – Italy