Prendersi cura dell’arte. Mario Codognato
Questa domenica sulle pagine dedicate all’arte di Domani Luca Fiore scrive di Mario Codognato, il critico e teorico italiano che firma come curatore due mostre da poco inauguratesi in Italia: Damien Hirst alla Galleria Borgese e Georg Baselitz al Museo di Palazzo Grimani, a Venezia. Personaggio mediaticamente poco esposto, Codognato gode di una forte reputazione in Europa e negli Stati Uniti, basti pensare che tra gli artisti con cui ha lavorato ci sono Jannis Kounellis, Rachel Whiteread, Thomas Struth, Franz West, Francesco Clemente, Jeff Koons, Richard Serra, Anselm Kiefer, Robert Rauschenberg, Joseph Kosuth, Sol Lewitt. Attualmente è direttore della Anish Kapoor Foundation che aprirà l’anno prossimo a Palazzo Manfrin a Venezia. Luca Fiore lo ha intervistato per la pagina domenicale di Domani curata da me e ha tracciato un ritratto che ne mette in luce lo spessore critico. Due domeniche fa, Giuseppe Iannaccone ha scritto sul collezionare (leggi qui). Questa settimana l’intervista di Fiore è rivolta alla figura di un curatore-teorico. Domenica prossima Sabina Spada traccerà un ritratto del gallerista e scrittore Jean Frémon, mentre David Carrier scriverà delle proteste contro il MoMA di New York.
George Shaw ritorna nei luoghi dipinti nel 1999
Nuova mostra di George Shaw intitolata Of Experience alla galleria Anthony Wilkinson a Londra. Di Shaw ho scritto il 17 gennaio 2021 sulle pagine di Domani. Puoi leggere l’articolo-intervista qui. La mostra si propone come ideale proseguimento della personale intitolata Of Innocence, che si è tenuta nel 1999, e ripropone luoghi familiari all’artista visti vent'anni dopo averli dipinti per la prima volta. “E come al solito” scrive Shaw, “il tempo non passa come pensavo […] Lo stesso vecchio percorso, in una direzione diversa, anche in condizioni meteorologiche diverse, può offrire nuovi tesori o stronzi da calpestare”.
Italian Newbrow a Pietrasanta
Curata da Valerio Dehò e Ivan Quaroni, Italian Newbrow presenta (dal 20 giugno al 12 settembre) negli spazi del Complesso di Sant’Agostino a Pietrasanta opere di Silvia Argiolas, Vanni Cuoghi, Paolo De Biasi, Fulvia Mendini, Laurina Paperina, Giuliano Sale e Giuseppe Veneziano. Come spiegano gli autori, “Newbrow è un neologismo anglosassone che si frappone tra i termini lowbrow e highbrow che stigmatizzano l’opposizione tra un’arte popolare e un’arte colta. Italian Newbrow non è dunque un linguaggio o una scuola di pensiero, ma piuttosto un’attitudine, un’inclinazione, una modalità di pensiero che attinge simultaneamente a una pluralità di fonti iconografiche, con riferimenti che includono sia allusioni alla cultura popolare (fumetto, illustrazione, cinema e cronaca) sia riferimenti alla cultura alta (storia dell’arte, letteratura, architettura e design)”. L’opera sopra riprodotta è un dipinto a olio su tela di Vanni Cuoghi, che fa parte del ciclo La messa in scena della Pittura. Il dipinto è realizzato copiando dal vero un paesaggio ricreato, come se fosse un presepe, assemblando scatole di cartone e figure ritagliate da riviste. “In teatro si realizza prima il bozzetto dipinto e poi il modellino”, spiega Cuoghi, “Io faccio il contrario. Le figure umane sono solo un pretesto per dare un'idea delle dimensioni dell'ipotetica scena. Hanno la stessa funzione dell'asta a bande colorate adoperata dall'archeologo nelle fotografie di rilievo per dare un'idea delle misure del ritrovamento”.
Le Isole di Tommaso Strinati e Anna Budkova a Roma alla Villa di Massenzio
Il Mausoleo di Romolo alla Villa di Massenzio sull’Appia Antica ospita (dal 10 giugno all’8 agosto) Isole, una videoinstallazione di Tommaso Strinati e Anna Budkova. Per la sua realizzazione Budkova ha disegnato e colorato a mano circa duemila bozzetti, successivamente montati e animati con la tecnica dello stop-motion dal polistrumentista e videomaker Francesco Arcuri. La videoinstallazione, come spiegano Strinati e Budkova “racconta simbolicamente il senso d’inquietudine e l’aspirazione al cambiamento che ognuno porta dentro di sé in questo momento storico. Lo scenario è quello della Roma antica e della Roma odierna, immaginate come un solo organismo vivo anche se distanti nel tempo e profondamente diverse l’una dall’altra”.
Un inedito anni novanta del visionario Giacon
Ed eccolo sulla mia scrivana, fresco di stampa, Masticando Km di Rumore (Feltrinelli), il nuovo libro con testi e disegni di Massimo Giacon. Il racconto è quello a me caro dei concerti rock. Intanto per i miei amici ecco la prima di due pagine autoconclusive inedite, realizzate da Giacon insieme al suo sceneggiatore Mimì Colucci per Cyborg, rivista dei primi anni novanta, che pubblicava fumetti di fantascienza cyberpunk. Negli anni novanta c’era grande attenzione attorno al tema del post-human e sugli artisti che lavoravano sul corpo, sulla biotecnologia, sulla chirurgia plastica e sui fluidi corporei. Franko B, Ron Athey, Orlan, Stelarc erano alcuni di loro. Come sua abitudine Giacon cambia nome ai personaggi oggetto della sua satira: Stelarc diventa Stella K e Orlan diventa Ròlan. Didascalie delle foto: ⦁ Copertina: Damien Hirst, Female Archer, 2013, bronzo. Foto A. Novelli © Galleria Borghese – Ministero della Cultura © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved DACS 2021/SIAE 2021 ⦁ Veduta parziale della mostra Archinto di Georg Baselitz al Museo di Palazzo Grimani, a Venezia. Artwork © Georg Baselitz Foto: Matteo De Fina Courtesy Gagosian ⦁ George Shaw The Goal Mouth Revisited 2019 – 2021, humbrol enamel su legno 43 x 53 cm. Courtesy dell’artista e Anthonu Wilkinson, Londra ⦁ Vanni Cuoghi, 16 Strani giorni (La messa in scena della Pittura), 2021, acrilico e olio su tela, cm 100x130 cm. Courtesy dell’artista Veduta parziale della videoinstallazione Isole di Tommaso Strinati e Anna Budkova al Mausoleo di Romolo alla Villa di Massenzio sull’Appia Antica
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