MAIL ART - BRAIN CELL
Ryosuke Cohen
Ryosuke Cohen
“Quando ero
studente d'arte e facevo pittura figurativa, sono rimasto molto impressionato
dalla chiarezza del metodo di comporre l’opera di Matisse e di Cézanne.
Dopo di ché, il mio interesse per l'arte contemporanea si è evoluto interessandomi al movimento DADA e FLUXUS.
Nel 1981 ho conosciuto da un video dell’artista canadese Byron Black gli artisti della corrente alternativa
dell’arte postale e ho iniziato a fare la MAIL ART.
Lavorare con
il disegno, il collage, la copia Xerox, la foto, il CD con una vasta gamma di metodi di espressione e
concetti in un interscambio con artisti
di tutto il mondo e con una diffusione
ramificata.
La MAIL ART è semplicemente utilizzare le idee di altri
artisti A differenza di altre cellule, i metodi e il pensiero dello schema sono
rispettivamente disposti in modo ordinato
e regolare, tale pratica io la chiamò "BRAIN CELL" come nel complesso intreccio di sovrapposizione delle
cellule nervose del cervello.
"BRAIN CELL" n ° viene completato dall’utilizzo
di adesivi, timbri e collage ricevuti su
carta in formato A3 in 10 giorni. Ogni numero è continuamente alimentato dalla partecipazione di circa 55 persone, sono
passati già 30 anni quest'anno. E’ in
preparazione il lavoro Nà. 925 e tra 2-3 anni è previsto il lavioro per
completare il BRAIN CELL N° 1000.
Da "BRAIN CELL" ho approdato al FRACTAL PROJECT del viso e del corpo a partire dal l'Italia
del 2001, al fine di realizzare in diversi
paesi e più proficuamente il
concetto di "BRAIN CELL".
Nel titolo SOUP ORION chiediamo a tutti di cercare
di discutere in una libertà di pensiero.
Nella recente diffusione di SNS , Oggi ci sono più scambi
in rete che consentono ancora più
facilmente una rapida trasmissione. Ogni giorno
Io ricevo da voi molte opere
provenienti da tutto il mondo. Questo mi carica
ad un forte impegno e passione nel lavoro,
DADA,
ciò che nasce dal flusso di Fluxus e
della mail art è l'unico modo per dirigere
la nuova arte del domani”. Ryosuke
COHEN
July 28,2015 translated
by Giovanni Bonanno
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