venerdì 26 luglio 2013

55 Biennale di Venezia 2013/ PADIGLIONE TIBET

PADIGLIONE TIBET - VENEZIA
a cura di Ruggero Maggi



"Padiglione Tibet" si materializza a Venezia a Cà Zanardi nel 2011 grazie a Ruggero Maggi, ideatore e curatore, e nel 2012 a Torino a “Padiglione Italia", su invito di Vittorio Sgarbi, nella Sala Nervi del Palazzo delle Esposizioni. Numerose sono successivamente le presenze di "Padiglione Tibet" in varie località italiane.




Quest'anno Venezia, grazie a "Padiglione Tibet", con il patrocinio del Comune di Venezia, Assessorato alle Politiche Giovanili Centro Pace, è stata invasa pacificamente da immagini, colori, atmosfere e suoni che misceleranno, con un prezioso intreccio, la creatività e la sensibilità degli artisti contemporanei che hanno voluto aderire e contribuire a creare questo particolare Padiglione.

In un'epoca in cui ogni tipo di dato viene trasmesso ad iper-velocità da una parte all'altra della terra, la convinzione che delle preghiere possano essere recitate e diffuse con un semplice, lieve tocco, con un soffio di vento, può sembrare quasi ingenuo ad un occidentale; al contrario è indice di quanto la realtà tibetana profondamente spirituale si fonda intrinsecamente con la natura stessa, in un inarrestabile scambio con l'universo. Da sempre la circolarità è sinonimo di movimento, di ritmo, di flusso, un concetto presente in ogni aspetto della storia dell'Umanità e che la cultura tibetana ha sviluppato attraverso la realizzazione di strutture e costruzioni legate alla propria filosofia di vita. Per l'uomo tibetano la maggiore preoccupazione non è cosa fare durante il giorno, ma cosa essere nella propria intera esistenza.

In questa rassegna internazionale i monaci tibetani fanno ruotare le Ruote della Preghiera per invocare un buon karma, per la crescita spirituale e la guarigione, Le ruote sono anche dette chokhor (ruota della legge) in Tibetano.

Questo grande evento artistico è dedicato ai 118 martiri tibetani (numero tragicamente da aggiornare quasi quotidianamente) che si sono immolati per la libertà di altri, per la verità di tutti...

Un unico tema, declinato nei modi della pittura, della scultura, della performance e del video, per realizzare un grande evento che sottolinei coralmente il profondo senso di spiritualità dell'universo tibetano e creare un ponte sensibile che induca i visitatori ad una maggiore conoscenza di questo popolo, diventato una minoranza etnica e che rischia di perdere il proprio patrimonio culturale e spirituale fondato su concetti di pace e non violenza ... un ulteriore motivo per varcare la soglia della Chiesa di Santa Marta.




Lo spazio: Santa Marta Congrassi - Spazio Porto
Dorsoduro   30123 Venezia

Orari: martedì – domenica 10.00/18.00 - chiusura: lunedì

Informazioni: www.padiglionetibet.com - ruggero.maggi@libero.it - Tel. 320.9621497



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