sabato 15 aprile 2017
MIRROR FACE TO FACE – ARTISTI ITALIANI ED ESTONI A CONFRONTO
MIRROR FACE TO FACE 2017 – ITALIAN AND ESTONIAN EXHIBITION
TALLINN, ESTONIA
17 aprile – 6 maggio 2017, National
Library of Estonia
Inaugurazione TALLINN, 17 aprile 2017
Inizia a Tallinn il 17
aprile, la rassegna di grafica contemporanea “Mirror
face to face”, la prima esposizione dei due eventi previsti quest’anno presente nelle sale della Biblioteca Nazionale con un confronto
tra la grafica contemporanea italiana e quella Estone. Sessanta artisti in
tutto con una prevalenza di presenze italiane.
Successivamente, il 29 giugno la
mostra approderà in Italia alla Qu. Bi
Gallery di Vicenza.
Il
linguaggio universale dell’arte unisce le culture che si incontrano nelle loro
espressioni artistiche. L’evento curato da Valeria Bertesina e Inga Heamagi s’incentra
su una costante attenzione dell’umano nel dialogo fra popoli. Pertanto, la ricerca grafica
contemporanea diventa lo strumento principe di analisi per rilevare tali importanti
possibilità.
“Lo
specchio è la porta di passaggio tra mondo reale e immaginario.
Contrapposizione tra occhio e sguardo, esteriorità e interiorità, oscillazione
tra il vedere (riflettere) e il comprendere (far riflettere), lo specchio svela
ciò che è oltre il campo figurativo rappresentato nel quadro, dilatando lo
spazio e offrendo allo spettatore sdoppiamenti percettivi”.
L’obiettivo
di Mirror-Face to Face è quello di creare un’occasione di
“dialogo artistico” e promuovere la diversità culturale quale patrimonio
dell’umanità e precondizione per la pace e la giustizia sociale.
- From 14 April to 06 May 2017 (Verinssage 17
April 2017) National Library of Estonia – Tallinn
-
From 29 June
to 16 July 2017 (Vernissage 29 June 2017
– h. 19.00) Qu. Bi Gallery, Vicenza
Artists
Alessandra Angelini, Alberto
Balletti, Valeria Bertesina, Sergio Bigolin, Nedda Bonini, Maria
Rosanna Cafolla, Virginia Dal Magro, Valentino De
Nardo, Paolo Dolzan, Marcello
Frammetta, Giulia Gentilcore, Veronica Longo, Raffaello
Marghera, Margherita Michelozzo, Massimiliano Milia, Maurizio
Muolo, Giovanbattista Nitti, Susy Piazza, Irene Podgornik
Dadia, Valeria Prestigiacomo, Alice
Russo, Daniela Savini, Irene Sciolti, Eleonora
Spada, Lucio Statti, Marco Trentin, Debora
Triscari, Marina Vidali, Giuseppe Vigolo, Marta
Viviani, Vincenzo Zancana
Britta Benno, Neve Eesmaa, Gudrun
Heamagi, Inga Heamagi, Paul Illimar, Kalli
Kalde, Kaija Kesa, Jarvila Kulliri, Ruben Lembe, Harry
Leppanen, Raul Meel, Enno Ootsing, Tauno Ostra, Lilli
Repeat, Reti Saks, Krista Simson, Bob Sparham, Merike
Sule, Evi Viires-Tihemets, Kellj Walk
(Mostra segnalata da
Sandro Bongiani dell’Archivio Ophen Virtual Art di Salerno)giovedì 13 aprile 2017
La Biennale di Venezia
57. Esposizione Internazionale d’Arte
VIVA ARTE VIVA
Carolee
Schneemann
Leone
d’Oro alla Carriera della Biennale Arte 2017
Venezia, 13 Aprile 2017 -
Sarà attribuito a Carolee
Schneemann il Leone
d’Oro alla Carriera della 57.
Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia – VIVA ARTE VIVA.
La realtà e il corpo raccontata da una donna
Carolee Schneemann figura centrale per l’uso e l’affermazione
della performance come strumento di conoscenza femminista, Fin dall'inizio l’artista
americana abbandona lo spazio metaforico
della tela per conquistare lo spazio fisico e la realtà del corpo. Una ricerca rigorosa
sui temi spesso celati e contraddetti legati a esperienze personali della sessualità
e della politica, lungo un percorso difficile e spesso osteggiato. “Fuses” (1964-1967) rimane un film-collage che ritrae l’artista mentre fa
sesso con il compagno, a glorificazione e celebrazione di una quotidianità
emancipata. Diversi anni fa quest’opera è stata accolta con grande ostilità, tuttavia, dopo anni di attesa la pellicola sarà
premiata a Cannes. Per L’approccio aperto e libero delle sue performances e
azioni artistiche l’artista ha subito decenni di difficoltà e affronti ideologici.
Con la 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia 2017 arriva il premio più atteso e ambito, quello del Leone d’oro alla carriera. (Sandro
Bongiani)
Secondo Christine Macel: «Carolee Schneeman (nata a Fox
Chase in Pennsylvania nel 1939, vive e lavora nella Hudson Valley, New York) è
una delle figure più importanti nell’ambito dello sviluppo della Performance e
Body Art. È una pioniera della performance femminista dei primi anni ’60 e ha
utilizzato il proprio corpo come materia principale della propria arte. Così
facendo l’artista concepisce la donna sia come creatrice sia come parte attiva
della creazione stessa. In opposizione alla tradizionale rappresentazione delle
donne come semplici oggetti nudi, Schneemann ha utilizzato il corpo nudo come
forza primitiva e arcaica in grado di unificare le energie. Il suo stile è
diretto, sessuale, liberatorio e autobiografico. L’artista promuove
l’importanza del piacere sensuale femminile ed esamina le possibilità di
emancipazione politica e personale dalle convenzioni sociali ed estetiche
predominanti. Attraverso l’esplorazione di una vasta gamma di mezzi espressivi
come la pittura, il cinema, la video arte e la performance, Schneemann riscrive
una personale storia dell’arte, rifiutando l’idea di una storia narrata
esclusivamente dal punto di vista maschile.»
La Biennale di Venezia
57. Esposizione Internazionale d’Arte
VIVA ARTE VIVA
Carolee Schneemann
Leone d’Oro alla Carriera della Biennale Arte 2017
Venezia, 13 Aprile 2017 - Sarà attribuito a Carolee Schneemann il Leone d’Oro alla Carriera della 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia – VIVA ARTE VIVA.
La decisione è stata presa dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta della curatrice della 57. Esposizione Internazionale d’Arte, Christine Macel, che ha dichiarato:
«Carolee Schneeman (nata a Fox Chase in Pennsylvania nel 1939, vive e lavora nella Hudson Valley, New York) è una delle figure più importanti nell’ambito dello sviluppo della Performance e Body Art. È una pioniera della performance femminista dei primi anni ’60 e ha utilizzato il proprio corpo come materia principale della propria arte. Così facendo l’artista concepisce la donna sia come creatrice sia come parte attiva della creazione stessa. In opposizione alla tradizionale rappresentazione delle donne come semplici oggetti nudi, Schneemann ha utilizzato il corpo nudo come forza primitiva e arcaica in grado di unificare le energie. Il suo stile è diretto, sessuale, liberatorio e autobiografico. L’artista promuove l’importanza del piacere sensuale femminile ed esamina le possibilità di emancipazione politica e personale dalle convenzioni sociali ed estetiche predominanti. Attraverso l’esplorazione di una vasta gamma di mezzi espressivi come la pittura, il cinema, la video arte e la performance, Schneemann riscrive una personale storia dell’arte, rifiutando l’idea di una storia narrata esclusivamente dal punto di vista maschile.»
Il riconoscimento a Carolee Schneemann sarà consegnato sabato 13 maggio 2017 a Ca’ Giustinian, sede della Biennale di Venezia, nel corso della cerimonia di premiazione e inaugurazione della Biennale Arte 2017, che aprirà al pubblico nello stesso giorno alle ore 10.
Hashtagufficiale: #BiennaleArte2017 #VivaArteViva
LE IMMAGINI della 57. Esposizione possono essere scaricate da questo link:
Account: biennale2017
Password: biennale2017
CONTATTI
Ufficio Stampa Arti Visive | La Biennale di Venezia
Facebook: La Biennale di Venezia | Twitter: @la_Biennale | Instagram: labiennale
giovedì 30 marzo 2017
Alla Saatchi gallery il selfie virale si fa arte
From Selfie to Self Expression
Dai ritratti del Rinascimento agli scatti dei contemporanei
"Una mostra che secondo Nigel Hurst, direttore della galleria londinese, si propone di «presentare una riflessione attenta sul potenziale creativo del genere capace di rompere le dinamiche consuete e tradizionali di produrre e fare cultura oggi".
LONDRA 30.03.2017
Alla Saatchi gallery di Londra inaugura il 30 marzo una mostra sulla storia del selfie. Si tratta di fatto di una retrospettiva che ripercorre l’autorappresentazione nell’arte, tracciando un filo conduttore che dai grandi maestri del Rinascimento conduce fino al narcisismo contemporaneo immortalato con lo smartphone. Verranno presentati importanti lavori come il celebre Autoritratto con l’orecchio bendato di van Gogh, Las Meninas di Velazquez, Autoritratto con due cerchi di Rembrandt, il lavoro di Frida Kahlo, e altri dipinti di grandi maestri della storia dell’arte. In un processo di transizione in atto nella nostra società, che ha reso consueto l’uso della tecnologia come mezzo comunicativo ed espressivo potremo ammirare gli scatti di Tracey Emin, George Harrison fino ad arrivare all’era digitale con i selfie diventati “virali”, tra cui quello di Barack Obama e David Cameron. Una mostra che secondo Nigel Hurst, direttore della galleria londinese, si propone di «presentare una riflessione attenta sul potenziale creativo del genere capace di rompere le dinamiche consuete e tradizionali di produrre e fare cultura oggi.».
Per l’occasione sono state lanciate due iniziative collaterali, sponsorizzate dall’azienda cinese Huawei; la richiesta di nuove opere sul tema a dieci giovani fotografi britannici e il lancio di un contest aperto a tutti in cui si chiedeva agli utenti del web di inviare i propri selfie; pertanto, la mostra esporrà gli scatti vincitori della competizione, che verranno selezionati da una giuria di esperti. I 10 selezionati dalla giuria saranno annunciati il giorno dell’apertura della mostra e avranno in regalo uno smartphone e una sorpresa che ancora non è stata del tutto rivelata.
Mostra aperta fino al 30 maggio; info: www.saatchigallery.com/selfie
mercoledì 29 marzo 2017
Mario Nigro alla Galleria Dep Art di Milano
MARIO NIGRO. LE STRUTTURE DELL'ESISTENZA alla Galleria Dep Art di Milano
Inaugurazione 31 marzo, ore 19 | Dal 1 aprile al 10 giugno 2017
In occasione del centenario della nascita , la galleria Dep Art dedica a Mario Nigro (Pistoia, 1917 - Livorno, 1992) "Le strutture dell'esistenza", un'ampia mostra con dipinti su tela e opere su carta a cura di Federico Sardella.
Dep Art avvia nel 2006 la sua attività proprio con un'esposizione di Mario Nigro voluta dal gallerista Antonio Addamiano e, nella sua nuova sede di via Comelico - confermando l'interesse e la passione per il suo lavoro - dopo 11 anni dalla prima rassegna a lui dedicata, presenta una serie di opere appartenenti a differenti periodi.
Concentrando l'attenzione sui dipinti nei quali l'artista mette in atto una sorta di codificazione della struttura, la mostra pone in dialogo un gruppo di opere degli anni Cinquanta e Sessanta, caratterizzate da fitte aggregazioni reticolari che tendono alla saturazione della superfice, che diventa così tassello di qualcosa di ampliabile, poste in dialogo con lavori degli anni Settanta, nei quali si concretizzano gli studi sulla linea, protagonista indiscussa delle strutture di Nigro.
Artista fra i più importanti della sua generazione e figura cardine nell'arte italiana, Mario Nigro si è sempre distinto per la sua poetica rigorosa e per la costante ricerca pittorica basata sul colore retta da strutture in divenire, in grado di evolversi sino alla saturazione totale dello spazio dell'opera così come capaci di sfaldarsi, arrivando ad una riduzione minimale e drastica degli elementi che le caratterizzano. La mostra presenterà così dipinti con strutture reticolari, complesse e fortemente vibratili in dialogo con opere essenziali , apparentemente semplici, caratterizzate da spazi meditati e silenzi calibrati, confermando che Nigro non si è mai posto il problema di come riempire o impiegare lo spazio della tela e che tutto il suo procedere resta in bilico fra ricerca del progetto e libertà d'azione, fra caos e ordine, fra strutture che si nutrono dell'esistenza ed esistenza stessa.
"Mi pare che in conclusione mi posso considerare veramente un pittore, nel senso più classico e più essenziale del termine, perché l'obiettivo, reso sempre con maggiore evidenza nel progredire, o comunque nell'evolversi delle mie ricerche, è quello di valorizzare l'elemento fondamentale della pittura, cioè il cromatismo, di liberarlo da tutto quel bagaglio di cultura e di pregiudizi che ne ostacolano l'individuazione poetica e di dargli quel valore di aderenza alla psiche umana per cui la sua essenzialità alienante non è altro che il riflesso dell'esigenza dell'alienazione dell'amore, cosicché si può parlare di 'metafisica del colore' " scrive Nigro nel 1975 a proposito del suo lavoro.
La mostra è accompagnata da un volumebilingue (italiano / inglese) realizzato da Dep Art, a cura di Federico Sardella, contenente un testo del curatore, un ampio studio critico di Giovanni Maria Accame, tutte le riproduzioni delle opere esposte, arricchite da una selezione di immagini di repertorio e da apparati bio-bibliografici.
Scheda della mostra
Titolo | Mario Nigro. Le strutture dell'esistenza |
A cura di | Federico Sardella |
Sede | Galleria Dep Art, Via Comelico 40, 20135 Milano |
Date | 1 aprile - 10 giugno 2017 |
Inaugurazione | venerdì 31 marzo, ore 19 |
Orari | da martedì a sabato, ore 10.30 - 19. Chiuso domenica e lunedì. |
Ingresso | libero |
Info al pubblico | Dep Art | tel. 0236535620 | art@depart.it | www.depart.it |
Ufficio stampa | NORA comunicazione - Eleonora Caracciolo di Torchiarolo t. +39 339 89 59 372 info@noracomunicazione.it - www.noracomunicazione.it |
domenica 26 marzo 2017
BRESCIA / IN OMAGGIO AL DADAISMO
|
|
Iscriviti a:
Post (Atom)