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giovedì 10 settembre 2015

SWARM E ARTE MARGINALE



Verso la Marginalità intelligente

Cos'è il Networker? E' la figura di un nuovo artista capace di ridefinire un ruolo "diverso" al futuro dell'arte. Questa esperienza detta comunemente Mail Art continuo a definirla "arte di confine", proprio perché desidera collocarsi al di fuori, in un "altrove praticabile” rispetto allo scenario totalizzante di una mediocrità planetaria. Praticamente un "laboratorio planetario" composto da numerosi "Network" sparsi su tutto il pianeta: archivi di idee, di sperimentalismo e di ricerca spontanea. Oggi ci appare una sorta di strana ragnatela di comunicazioni creata da altrettanti corrispondenti capace di superare le infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo concretamente tutte le Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile, perennemente in movimento”.



Swarm e arte marginale

La swarm non ha bisogno di una forma de-finita ma solo di “una spontanea partecipazione collaborativa in un agire intrinsecamente libero e indeterminato alla ricerca della socialità e della sopravvivenza. Per certi versi lo “swarm intelligence” corrisponde appieno all’attivismo isolato ma incessante degli artisti marginali sparsi in tutto il pianeta secondo una logica non coordinata che diventa collettiva e geneticamente forte. L’arte marginale è ormai una rete consolidata di rapporti relazionali composta da migliaia di artisti del Network che si scambiano ogni giorno messaggi creativi in forma di lettere, buste, cartoline postali, collage, poesie visive, libri d’artista e persino oggetti tridimensionali. Con essa la comunicazione visiva assume dimensioni planetarie, totalmente nuove e inaspettate. l’arte postale, ormai, con il suo tentacolare network di contatti abbraccia il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità. Forse, come dice qualcuno, lo stesso “Networker” è da considerarsi la vera e più grande opera d'arte del mondo. Insomma, è il più grande laboratorio sperimentale di ricerca artistica del pianeta terra (Il laboratorio globale del Network), un grande polmone di ricerca libera. Osservato nel suo insieme sembra un gigantesco dinosauro planetario, uno swarm intelligence, un magnifico essere dal grande occhio che si rigenera permanentemente con gli apporti spontanei di tante presenze individuali. La marginalità non condivide affatto l’omologazione del linguaggio o i modi di fare anacronistici e sclerotizzati. Essa è contaminazione di idee, confronto e condivisione fluida di nuove proposte, invenzione e creatività allo stato puro, senza alcun condizionamento e senza nessuna costrizione. E’, soprattutto, sconvolgimento delle idee e delle regole prefissate in un sistema decisamente anestetizzato e globalmente impotente. L'arte, ormai, ha a che fare con la circolarità elastica, nomade e planetaria delle idee.     Giovanni  Bonanno

mercoledì 27 giugno 2012

L'ARTE TRA SCIENZA E NATURA






La Marginalità intelligente


Cos'è il Networker? E' la figura di un nuovo artista capace di ridefinire un ruolo "diverso" al futuro dell'arte. Questa esperienza detta comunemente Mail Art continuo a definirla "arte di confine", proprio perché desidera collocarsi al di fuori dal circuito ufficiale, nel superamento della distanza geografica e culturale. Praticamente un "laboratorio planetario" composto da numerosi "Network" sparsi su tutto il pianeta: archivi di idee, di sperimentalismo e di ricerca spontanea. L'arte marginale non può permettersi di assecondare concetti "tradizionali" come la qualità del lavoro, la professionalità o la credibilità tanto cari a certi artisti nostalgici della tradizione. La Mail Art è oggi una sorta di strana ragnatela di comunicazioni creata da altrettanti corrispondenti capace di superare le infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo concretamente tutte le Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile, perennemente in movimento”.





Comportamenti sociali e intelligenza collettiva.


La formazione di grandi gruppi coordinati ma spontanei, ci appare come un immenso sciame assai noto in natura, vedi il comportamento coordinato di insetti come le api, vespe e formiche. E’ un organismo gigante con una mente propria e una intelligenza superiore alla somma dei singoli individui. Ogni insetto sembra comportarsi secondo un piano prestabilito in modo che il sistema, nel suo complesso abbia un comportamento organizzato e finalizzato al raggiungimento di determinati obiettivi. Lo studio di modelli di questi sistemi porta allo sviluppo di algoritmi che appartengono alla classe chiamata swarm intelligence ("sciami intelligenti"). Il comportamento collettivo osservabile è il frutto delle semplici iterazioni che ha un singolo componente verso gli altri oppure verso l'ambiente.




Le caratteristiche essenziali di tale logica sono:

• Ogni individuo del sistema non dispone di “capacità illimitate”;

• Ogni individuo del sistema non conosce lo stato globale del sistema;

• Assenza di un ente coordinatore o controllore.

L'aspetto interessante di tali sistemi biologici è che questi comportamenti nascono ed emergono in modo spontaneo e autonomo, senza il controllo di un “coordinatore/supervisore” e vede nella collaborazione tra gli individui l’aspetto fondante anziché la competizione e supremazia del più forte come succede nel sistema ufficiale dell’arte contemporanea di oggi. Praticamente e la conseguenza di un atteggiamento induttivo, congenito, da una sentita partecipazione secondo uno spartito mai scritto prima ma sentito geneticamente come fattibile e realizzabile.


Formiche, pesci, api e mammiferi si muovono all’unisono e si comportano come un unico essere: sono esseri sociali, capaci di regolarsi per garantire la sopravvivenza del proprio gruppo. Si organizzano intelligentemente per difendersi dai predatori. I banchi di pesci si dispongono a formare un solo grosso "animale" per scoraggiare i predatori. Gli storni, quando avvistano i loro predatori, si stringono assieme per impedire che il cacciatore possa isolarne uno e catturarlo. In tutti questi casi il gruppo sembra un organismo gigante ed efficiente con una mente propria e un’intelligenza superiore alla somma dei singoli individui.





Swarm e arte marginale

La swarm non ha bisogno di una forma de-finita ma solo di “una spontanea partecipazione collaborativa in un agire intrinsecamente libero e indeterminato, alla ricerca della socialità e della sopravvivenza. Per certi versi la “swarm intelligence” corrisponde appieno all’attivismo isolato ma incessante degli artisti postali (marginali) sparsi in tutto il pianeta secondo una logica non coordinata che diventa collettiva e geneticamente forte. L’arte marginale è ormai una rete consolidata di rapporti relazionali composta da migliaia di artisti del Network che si scambiano ogni giorno messaggi creativi in forma di lettere, buste, cartoline postali, collage, poesie visive, libri d’artista e persino oggetti tridimensionali. Con essa la comunicazione visiva assume dimensioni planetarie, totalmente nuove e inaspettate. l’arte postale, ormai, con il suo tentacolare network di contatti abbraccia il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità che rappresenta un universo diversificato di nuove energie poetiche. Forse, come dice qualcuno, lo stesso “Networker” è da considerarsi la vera e più grande opera d'arte del mondo. Insomma, è il più grande laboratorio sperimentale di ricerca artistica del pianeta terra (Il laboratorio globale del Network), un grande polmone di ricerca libera. Osservato nel suo insieme sembra un gigantesco dinosauro planetario, una swarm intelligence, un magnifico essere dal grande occhio che si rigenera permanentemente con gli apporti spontanei di tante presenze individuali. La marginalità non condivide affatto l’omologazione del linguaggio o i modi di fare anacronistici e sclerotizzati dell’arte contemporanea ufficiale. Essa è contaminazione di idee, confronto e condivisione fluida di nuove proposte, invenzione e creatività allo stato puro, senza alcun condizionamento e senza nessuna costrizione. E’, soprattutto, sconvolgimento delle idee e delle regole prefissate in un sistema decisamente anestetizzato e globalmente impotente.  

Giovanni Bonanno