Verso la Marginalità intelligente
Cos'è
il Networker? E' la figura di un nuovo artista capace di ridefinire un ruolo
"diverso" al futuro dell'arte. Questa esperienza detta comunemente
Mail Art continuo a definirla "arte di confine", proprio perché
desidera collocarsi al di fuori, in un "altrove praticabile” rispetto allo
scenario totalizzante di una mediocrità planetaria. Praticamente un
"laboratorio planetario" composto da numerosi "Network"
sparsi su tutto il pianeta: archivi di idee, di sperimentalismo e di ricerca
spontanea. Oggi ci appare una sorta di strana ragnatela di comunicazioni creata
da altrettanti corrispondenti capace di superare le infinite distanze
geografiche del pianeta coinvolgendo concretamente tutte le Nazioni del mondo
in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile, perennemente
in movimento”.
Swarm e arte marginale
La
swarm non ha bisogno di una forma de-finita ma solo di “una spontanea
partecipazione collaborativa in un agire intrinsecamente libero e indeterminato
alla ricerca della socialità e della sopravvivenza. Per certi versi lo “swarm
intelligence” corrisponde appieno all’attivismo isolato ma incessante degli
artisti marginali sparsi in tutto il pianeta secondo una logica non coordinata
che diventa collettiva e geneticamente forte. L’arte marginale è ormai una rete
consolidata di rapporti relazionali composta da migliaia di artisti del Network
che si scambiano ogni giorno messaggi creativi in forma di lettere, buste,
cartoline postali, collage, poesie visive, libri d’artista e persino oggetti
tridimensionali. Con essa la comunicazione visiva assume dimensioni planetarie,
totalmente nuove e inaspettate. l’arte postale, ormai, con il suo tentacolare
network di contatti abbraccia il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità
di una più vasta e imprevedibile macro-unità. Forse, come dice qualcuno, lo
stesso “Networker” è da considerarsi la vera e più grande opera d'arte del
mondo. Insomma, è il più grande laboratorio sperimentale di ricerca artistica
del pianeta terra (Il laboratorio globale del Network), un grande polmone di
ricerca libera. Osservato nel suo insieme sembra un gigantesco dinosauro
planetario, uno swarm intelligence, un magnifico essere dal grande occhio che
si rigenera permanentemente con gli apporti spontanei di tante presenze
individuali. La marginalità non condivide affatto l’omologazione del linguaggio
o i modi di fare anacronistici e sclerotizzati. Essa è contaminazione di idee,
confronto e condivisione fluida di nuove proposte, invenzione e creatività allo
stato puro, senza alcun condizionamento e senza nessuna costrizione. E’,
soprattutto, sconvolgimento delle idee e delle regole prefissate in un sistema
decisamente anestetizzato e globalmente impotente. L'arte, ormai, ha a che fare
con la circolarità elastica, nomade e planetaria delle idee. Giovanni
Bonanno