IT'S NOW OPEN | GIOVANNI FONTANA | SANDRO BONGIANI VRspace I Italy
UNIQUE SPACE VA OLTRE L’ESPOSIZIONE TRADIZIONALE CON UNA ROOM E CON UNA SOLA OPERA DA VEDERE DA REMOTO SOLO DALL’ESTERNO PER UN MESE.
IT'S NOW OPEN
EXHIBITION: Agosto
2022
Vernissage ore 10.00
01.08.2022 - 31.08. 2022
Vernissage 1 agosto 2022 ore 10.00
“Tall ship 2”, tecnica mista con inchiostri, acrilici, collage ed elaborazione digitale, 2018.
© Courtesy Collezione privata
Note Biografiche di Giovanni Fontana
Giovanni Fontana (Frosinone, 1946) si è sempre definito un poliartista. Dopo le prime esperienze nel campo delle arti visive e del teatro di ricerca, si laurea in architettura, ma nello stesso tempo rivolge grande attenzione alla sperimentazione letteraria e musicale. Alla fine degli anni sessanta inizia a praticare la poesia visuale e sonora realizzando audiovisivi e registrazioni magnetofoniche, affrontando studi e ricerche vocali e performative.
Grazie all'amicizia con Adriano Spatola, di cui ha
recentemente curato l'opera poetica (OPERA, [dia•foria e dreamBOOK edizioni,
2020), inizia a frequentare i territori dell’avanguardia internazionale
stringendo rapporti di collaborazione con i più significativi esponenti: da
Dick Higgins a John Giorno, da Henri Chopin a Bernard Heidsieck, da Julien
Blaine a Jean-Jacques Lebel. Già nel 1981 Arrigo
Lora Totino lo definisce come “uno dei migliori poeti sonori italiani”. Secondo
Henri Chopin è “della stessa scuola di composizione di Paul De Vree e come lui
ci cattura, ma, in più, ha una voce superba” (1983). Senza mezzi termini per
Spatola “è un maestro”, addirittura “diabolico” (1988). Heidsieck scrive che “abbiamo molto da imparare dal suo
combattimento tra la voce e l’assenza” (1989); Pierre Garnier sottolinea la sua
“conquista di libertà” (1999); per Gerhard
Rühm “la sua poesia sonora è straordinaria” (2003). Nel 1977 inizia la sua
collaborazione con Geiger. Partecipa alle antologie commonpress, entra nella redazione di Tam Tam e pubblica il suo primo libro, il testo-partitura per
battute visive Radio/Dramma
(Geiger 1977), con prefazione di Spatola e interventi di Giulia Niccolai, Carlo
Alberto Sitta, Marie Louise Lentengre e Alfonso Cardamone. Intorno
all’audiorivista Baobab, grazie
all’input di Lora Totino, viene costituito nel 1979 il gruppo di poesia sonora Il Dolce Stil Suono, di cui entra a far
parte con Sergio Cena, Agostino Contò, Milli Graffi, Giulia Niccolai, Adriano e
Tiziano Spatola.
Fin dagli anni settanta
elabora ipotesi teoriche, che mette a punto nel suo Manifesto della poesia pre-testuale (1984). Passando per i concetti
di «Hypervox» e di «Maschera elettrofonica» elabora testi creativi e critici
che pubblica su riviste italiane e straniere. È tra i
fondatori della testata Dismisura.
Negli anni ottanta collabora assiduamente alla rivista Anterem. Successivamente è coredattore e coeditore di 3 Vi Tre (discorivista a 45 giri – prima
serie), entra nella redazione di Altri Termini e fonda, con Stefano
Docimo, Elmerindo Fiore, Raffaele Manica e Tarcisio Tarquini, la rivista di
poetiche intermediali La Taverna di Auerbach (1987-1990), del cui comitato internazionale
faranno parte, tra gli altri, Henri Chopin, Dick Higgins, Klaus Peter Dencker,
Nicholas Zurbrugg, e sulle cui pagine Paul Zumthor scriverà di poesia sonora.
Nel 1996 crea la testata di poesia sonora in audiocassette Momo. Nel 2004 cura per Il
Verri l’antologia in CD Verbivocovisual.
Entra nelle redazioni internazionali delle riviste Inter-Art actuel (Canada) e Doc(k)s
(Francia), nel comitato direttivo di Bérénice,
nella redazione di Fermenti e, in
qualità di consulente scientifico della rivista Le Arti del Suono, cura il fascicolo monografico Poetiche fonetiche ed altro (Aracne, Roma,
2012). Dal 1994 è direttore responsabile di Territori,
rivista di architettura e altri linguaggi, pubblicata dall’Ordine degli
Architetti della Provincia di Frosinone.
Sul piano storico-critico partecipa a convegni di
studio e pubblica numerosi saggi, tra i quali La voce in movimento.
Vocalità, scritture e strutture intermediali nella sperimentazione
poetico-sonora (con CD di documenti sonori, Ed. Harta
Performing & Momo, 2003), Poesia della voce e del gesto (Editoriale
Sometti, 2004), Le
dinamiche nomadi della performance (Edizioni Harta Performing, 2006), In
forma di libro. I libri di Adriano Spatola (Ed. Biblioteca Civica d’Arte Luigi Poletti, Modena, 2008), L’opera
plurale: intermedialità, drammaturgia delle arti, poesia d’azione (Edizioni Harta Performing,
2009), Italian Performance Art (con Nicola
Frangione e Roberto Rossini, Sagep Editori, 2015), In
fluenti traslati – L'opera poetica di Arrigo Lora Totino (monografia, Fondazione Berardelli, 2018).
A livello creativo è autore di numerose
pubblicazioni in forma tradizionale e multimediale. Tra queste, la sua prima antologia personale Scritture lineari (Hetea, 1986); i
lavori di poesia visuale Le lamie del
labirinto (Dismisuratesti, 1981), L'uomo
delle pulizie (Dismisuratesti, 1984), Wasted time (Redfoxpress, Ireland, 2011), …che digerisce l’anima (Ed. Galleria
Marcantoni, 2012), Fonemi (Edizioni
Peccolo,
2017), La voix et l'absence (Ed.
Dernier Télégramme, 2019), No A <-> No Z (con Klaus Peter Dencker, Redfoxpress, 2019); i
romanzi sonori Tarocco Meccanico
(Altri Termini, 1990) e Chorus (Manni, 2000), con allegato CD; la plaquette micronarrativa Homaly Altrove (Pensionante de’
Saraceni, 1990); i sound texts Questioni
di scarti (Ed. Polimata, Roma, 2012 - Premio Feronia 2013) e Déchets (Ed. Dernier
Télégramme, 2014); i pre-testi
poetici La discarica fluente (Arlem, 1997), Frammenti d’ombre e
penombre (Fermenti, 2005) e Discrasie – Sessioni metacritiche (Novecento, Roma, 2018).
Tra le opere intermediali degli ultimi anni, la pièce
radiofonica Le droghe di Gardone,
commissionata dalla Fondation Louis Vuitton di Parigi (2016), Poema Bonotto, videopoema prodotto per
la Fondazione Bonotto (pubblicato in USB pen drive, 2015), l’azione
intermediale Akkade ke – Poème
épigénétique (Bordeaux, 2017), le performance realizzate per La voix liberée (Palais de Tokyo, Paris,
2019), Le poème en actes (Maison de
la poésie, Paris, 2019), VI Performance
na dźwięki (MIK, Varsavia, 2019), International
Performers Meeting (Panstowowa Galeria Sztuki, Sopot, 2019), Räume für notizen (Alte Schmiede,
Vienna, 2020).
Teorico della poesia epigenetica, ne mette a punto
i principi nel 2008, nel convegno Intermedialità come arte della
memoria, Università di Roma, La Sapienza, 11 febbraio 2008, e ne pubblica i
contenuti in una brochure per lo spettacolo I catamoderni. L'impossibile
avanguardia (piazza dell'Immacolata, Roma, 15 luglio 2008). Allestisce su
queste basi un grande spettacolo alla Centrale Preneste
(Teatro per le nuove
generazioni, Roma,12 febbraio 2011) e pubblica diverse
redazioni del manifesto teorico, fino alla recente stesura inclusa nel volume Epigenetic Poetry (a cura di Patrizio Peterlini, con saggi di Michaël
Batalla, Julien Blaine, Giovanni Fontana, Barbara Meazzi, Patrizio Peterlini,
Marianne Simon-Oikawa, Gilles Suzanne, Colette Tron; Danilo Montanari Editore,
2020), pubblicato in occasione dell’esposizione
personale Epigenetic Poetry al CipM
di Marsiglia (2020-21) nell’ambito di «Manifesta 13».
Dal 1984 (Centro Video Arte di Ferrara) ad oggi, ha
realizzato diversi videopoemi, autonomamente e nell’ambito del gruppo di
ricerca Hermes Intermedia (con i compositori Giampiero Gemini, Valerio Murat e
Antonio Poce). Tra le opere più importanti ricordiamo Apple poem (1998), Nuvolari (con
Hermes Intermedia, 2005), iCaroBalla (2009),
Pneumastolfo (con Hermes Intermedia,
2009), Fotodina(ni)mismo (con Hermes
Intermedia, musiche di Ennio Morricone, 2009), Nodi del tempo (2014), Tiro
al bersaglio (2015). Con Antonio Poce ha realizzato numerose flash operas di
cui ha curato la regia (1995-2000).
La sua produzione acustica è documentata in una
vasta discografia, in cassette, in CD e in vinile. Tra la pubblicazioni recenti
il disco Epigenetic Poetry (LP
+ booklet, con testi di Jean-Pierre Bobillot e Patrizio Peterlini, Ed. Recital,
Los Angeles, U.S. 2016). Per l’etichetta Recital ha curato le antologie sonore Arrigo
Lora Totino / Out of page (LP + booklet, 2017) e Adriano Spatola /
Ionisation and other poems (LP + CD + booklet, 2020).
Ha scritto per molti musicisti, tra i quali Ennio
Morricone, Roman Vlad, Antonio D’Antò, Luca Salvadori, Umberto Petrin,
Alessandro Cipriani. Tra i suoi testi per musica c’è una nuova versione dell’Histoire du soldat di Igor Stravinsky,
eseguita, tra l’altro, nel 2004 al Ridotto del Teatro
Comunale di Ferrara, con l’Ensemble del Conservatorio «G. Frescobaldi»,
diretto da Giampiero Gemini.
Ha scritto il testo di Elegia per l’Italia, opera composta da
Ennio Morricone per i 150 anni dell’Unità d’Italia, proposta in diverse occasioni,
tra le quali spiccano i concerti del 1° maggio a Piazza S. Giovanni [Roma,
2011] e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Auditorium, Parco della
Musica [Roma, 08 luglio 2011].
Ha proposto performance in Austria, Belgio, Canada,
Cina, Cipro, Francia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Grecia, Iran, Irlanda,
Italia, Lithuania, Messico, Polonia, Romania, Slovakia, Spagna, Svizzera,
Ungheria, USA, ecc. Con opere verbo-visive ha tenuto mostre personali ed ha
preso parte a circa ottocento mostre collettive; tra queste la Quadriennale di
Roma e la Biennale di Venezia. Il suo lavoro è ripercorso nella monografia Testi e pre-testi (Fondazione
Berardelli, 2009).
Più volte premiato, ha ricevuto i seguenti premi
alla carriera: Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri
(Roma, 1987), Premio «Eugenio Miccini» (Fligline Valdarno, 2008), Premio «Arti in Arti e Mestieri» (Suzzara, 2015), «The
Mediator Award» (V Biennale di
Poznan, 2016), Premio «Alberto Dubito» (Venezia, 2020).
SANDRO BONGIANI / Opera
Unica
105/D, S. Calenda, Italia
FROM AUGUST 01, 2022
UNTIL AUGUST 31, 2022