giovedì 4 dicembre 2014

“My Soul is a Poem in Bloom” / Presentation of Douglas Dawson




La mia anima è una poesia in fiore

(Presentazione di  Douglas  Dawson)
22 agosto 2014



Ho incontrato Christine Tarantino abbastanza tardi nella vita, avevo 57 anni e iniziavo  il mio ultimo anno  d’insegnamento prima della pensione come Director of Technology al liceo locale. Ho notato subito una donna molto attraente, della mia età circa che aveva appena iniziato a lavorare quell'anno come aiutante in classe. Il mio interesse era accresciuto  quando notai che trascorreva  molto del suo tempo libero in biblioteca guardando i libri d'arte piuttosto che andare al salone della facoltà per il caffè e per fare pettegolezzi vari. Uno dei miei colleghi era in contatto con lei e mi aveva informato che per quanto ne sapeva,  Christine non aveva una relazione importante al momento.

Così ho iniziato ad ogni occasione a chiacchierare con lei  incoraggiato dalla sua disponibilità. Un giorno trovai nella mia casella di posta una cartolina inviata da Christine  che mi invitava a partecipare a qualcosa chiamato “progetto mail art"  dal titolo  “A Plea to Forsake”. Non avevo mai sentito parlare di mail art e  non essendo informato non volevo perdere una tale opportunità per capire qualcosa in più. Poi, notai che per un paio di giorni non era stata presente a lavoro, capii dopo che aveva lasciato il suo incarico di  lavoro a scuola. Nessuno dei miei amici sapeva dirmi il  perché di questo abbandono.

Alcuni giorni dopo, mentre tornavo  a casa dal lavoro, ho notato Christine camminare con diversi bambini in una stradina secondaria. Le ho mandato subito una e-mail  chiedendo  se era davvero lei. Mi rispose che aveva  scelto di curare i bambini, perché questo impiego le offriva maggiore flessibilità rispetto al lavoro a scuola. Ogni giorno aspettava sulla strada l'autobus con i  bambini che prendeva per accompagnarli a casa.  Per tutta la primavera e l'inizio dell'estate del 2006, mi fermavo  a parlare con lei ogni volta che la vedevo in attesa dell’arrivo dei  bambini. Spesso ci siamo seduti insieme su un muro di pietra, così ho avuto modo di conoscerla meglio. In uno di questi incontri aveva appena preso la posta e mi aveva mostrato le belle opere d'arte che riceveva tutti i giorni dalle sue amiche e amici sparsi in tutto il  mondo. Dopo questi incontri,  abbiamo trascorso  molto tempo insieme a casa mia a Wendell, Massachusetts, e nell'inverno  dello stesso anno aveva deciso definitivamente di  trasferirsi  definitivamente da  me.  

Christine è nata e cresciuta nella  città d’origine, ma aveva trascorso tutto il resto della  sua vita, dopo il college nelle zone rurali del Massachusetts. Nel 1970, dopo la laurea, era diventata una insegnante di scuola elementare,  ed aveva insegnato per undici anni  fin quando ha avuto un'esperienza di pre-morte da un coma provocato da una iniezione non corretta durante un intervento dentale. Questa esperienza ha cambiato la sua vita per sempre. Anche se ha continuato a fare la professione dell’insegnante, ha preferito dedicare la sua vita all'arte e alla poesia.


The Artist

beauty
transporter
spirit
elixir
body
pacifier
reminder
counsellor
of the highest
the brightest
within


Prima di trasferirsi a Wendell, Christine ha vissuto e lavorato su un bel laghetto ("Mill Pond") in Phillipston, dove ha creato opere e poesie  per molti anni. E 'stato qui che ha fondato e gestito “Words of Light Publishing”. Christine ha creduto fortemente nel potere e della trasformazione delle parole:


when I move I jingle
only soft sweet cooing
or dreamy tones
gently spew forth
language is heart vibrations


Christine ha scritto non solo i libri e poesie, ma anche le parole contenute nella maggior parte delle opere d'arte visive che ha creato.

Era una persona molto spirituale,  ha studiando gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda e Roy Eugene Davis per molti anni. Anche se era molto spirituale, non era interessata alla religione  conseguente a tale pratica.   Trovò  l’essenza spirituale nella natura -


Kneeling, stained glass leaves
Forest is my cathedral
Silence genuflects


Christine ha trovato non solo lo spirito nella natura, ma ha anche molti dei materiali  che  sono presenti nei suoi lavori d’arte, elementi quali penne, ghiande, fiori, farfalle, rami, foglie, libellule, nidi, animali da pelliccia, vespe, uccelli, nidi e muschio.


flying on ice crusted snow,
wind driven, I look back
at deep foot-prints.
a black cat in snow.
Art happens.


Il suo uso di materiali naturali ha raggiunto un picco nel 2010, quando ha scoperto che i fiori appassiti di Hemerocallis, (daylily)  quando  venivano strofinati sulla carta lasciavano striature di colore. Ciò ha portato  a creare la serie di disegni  “With the Blood of a Daylily” Ogni giorno lei controllava e raccoglieva   i fiori di Hemerocallis per poi lavorare intensamente sui disegni fino a quando non  li ha usati tutti. La serie " “Daylily” è tra le sue poche opere che non includono le parole come elemento visivo. Più tardi, nello stesso anno, Christine, ha creato la serie “A Nice Scream" tornando alla  sua abituale pratica di utilizzare nelle opere  le parole come  elemento dominante di un messaggio.  In tutte le opere della serie "Scream"  inserisce una parola o una frase, ad esempio  “anger”, "not real pretty", " frustration", " all fucked up and nowhere to go", ma la serie di opere realizzate finisce sulla nota positiva di " I feel better” (mi sento meglio) e, infine, le sue parole di luce: “Truth, Peace, Love” , ovvero " Verità, Pace, Amore".


Ho imparato presto nel nostro rapporto che, mentre i gatti erano autorizzati a entrare nel suo spazio, mentre lavorava, gli esseri umani non lo erano. Spesso ha lavorato molto veloce, a volte con la mano abbandonata sul foglio, cercando di dare espressione e ossigeno al subconscio. Nel 2011, Christine  ha creato  un’ altra serie di opere visive, la serie " Organic Matters” (sostanze organiche). Come è vero per “Daylily” e “Scream”, “Organic Matters” sono opere intensamente crude  e emotive. In molte di esse, la carta è stata strappata o ricompattata con l'uso forte di altri materiali usati.


I wish a different color body
it will be lavender today
maybe pink tomorrow
I think vibration at higher speeds
will yield light filled people


Nella scelta di lasciare la sua carriera di insegnante  e proseguire con l'arte, Christine si è costretta a una vita di privazioni in senso finanziario. Anche se ha lavorato sodo per mantenere se stessa attraverso l'insegnamento, la vendita dei suoi libri auto-pubblicati e workshop presso musei locali, nelle scuole, e nella comunità, era quasi sempre al limite della povertà. Nonostante le sue difficoltà, non ha mai perso il suo senso di ottimismo, la sua gioia di vivere  e, soprattutto, il suo impegno nell’arte.


how does it feel to be an art prostitute
to live with no food
unless you agree to live by someone else’s warped rules
to live with frozen fingers
huddled by the kitchen stove burners for warmth
unless you agree
to have to beg for basic needs
because art offers no biscuits
to make excuses for your dwelling
because you chose to follow your heart
sometimes I blow it and feel free—totally-
and say what I feel
then I’m on the edge again
wondering if I’ll survive
but Art is my home
where the truth and
beauty of those who sacrificed
worse than I dwell.
my tears taste the salt of Vincent
my heart pumps the blood of Leonardo
my soul feels the pain of Michelangelo
but forever my spirit thrills.


Christine amava tutti gli animali, ma aveva una speciale attenzione per gli uccelli. Uno dei rapporti più importanti che aveva avuto nella sua vita era con il suo uccello “Little Spirit”, (piccolo spirito), un piccolo merlo abbandonato che ha salvato e vissuto con lei per dieci anni. Ha sempre desiderato di scrivere un libro per bambini sulle sue esperienze con “Little Spirit” e aveva già riunito molti appunti e disegni per il progetto, ma il destino è intervenuto, e ciò  non fu mai completato. Si dilettava nel raccontare Little Spirit ai bambini presso le scuole dove insegnava, ed i bambini erano felici di ascoltare. Mi ha confessato di altri incontri straordinari che aveva avuto nel corso degli anni con vari uccelli, e ho assistito personalmente di un episodio veramente accaduto. Eravamo sotto il portico di una casa in collina nel Massachusetts occidentale, quando abbiamo scoperto un grande falcovolare molto al di sopra di noi. Christine alzò le braccia e cominciò a parlare ad esso. Il falco girò verso il basso e, a causa del vento costante, rimase con pochi gesti rapidi delle ali, praticamente fermo, molto vicino a noi. Il grande uccello si librava a pochi centimetri dalle sue braccia tese, Christine parlò con calma e dolcemente. Dopo alcuni minuti, il falco lasciò che il vento lo portasse in alto e lontano. Se non avessi visto l'evento con i miei occhi, avrei avuto difficoltà a credere che  questo evento fosse  davvero successo.


I’m off the grid
of human existence
trees hearts beat
cats turn to clouds
birds pray for me
I have nothing or
is it everything?


Gli amici dell’arte postale  di Christine dovrebbero sapere quanto sia stata importante la mail art per lei. Provava grande gioia nel ricevere l'arte per posta, e la creazione di lavori di Mail art da inviare ai suoi amici; quasi sempre  la Mail art aveva la precedenza su qualsiasi altra attività che doveva essere svolta. “Green Seen” la mostra d'arte postale realizzata nel 2010 è stata una dei più grandi eventi d'arte dell'anno nella nostra piccola città. Teneva con cura i lavori di  mail art e spesso si sedeva e rivedeva tutti i pezzi che aveva ricevuto nel corso degli anni. Credo, che di tutte le "comunità" che Christine era stata in contatto in tutta la sua vita, la comunità internazionale di mail art è stata una di quelle che si sentiva maggiormente a suo agio.

Christine era una donna di grande coraggio, grazia, dignità, e ottimismo, non ha mai perso queste qualità anche a fronte delle numerose difficoltà che la vita ha scaraventato  su di lei, per finire con la diagnosi devastante che ha ricevuto a metà settembre del 2012. Al suo medico aveva detto di  sentire un grave bruciore allo stomaco  che poi si è rivelato essere un tumore mortale che l’ha portato più tardi alla morte in meno di tre mesi. Il suo comportamento di fronte alla morte imminente ha notevolmente impressionato le persone più care. Lo staff dell’Hospice della Fisher dove Christine ha  trascorso il suo ultimo mese, la ricordano ancora con affetto e amore.

All'inizio di dicembre 2012, Christine si era molto indebolita,  non essendo stata in grado di mangiare qualsiasi cosa per diverse settimane. Tra momenti di coscienza e incoscienza, per il suo 64° compleanno, il 3 dicembre 2012, si svegliò brevemente e notò che alcuni dei mazzi di fiori nella sua stanza erano appassiti. Con una voce velata e appena udibile, mi aveva detto di togliere i fiori appassiti e riorganizzare quello che rimaneva in un bouquet più presentabile. Alla fine, lei non essendo del tutto felice del mio lavoro svolto  mi aveva fatto capire  che dovevo sbarazzarmi di tutti fiori del vaso,  tranne che di  una pianta fiorita in vaso. Mi ha indirizzato ad andare fuori nel bellissimo giardino visibile dalla sua finestra a prendere alcuni pennacchi di graminacee ornamentali. Io, tornai subito con una manciata di piume. Lei cercò invano di spingerne  uno nel terreno del vaso, ma non aveva più la forza per farlo. Su sua indicazione ho aggiunto le piume alla pianta del vaso, sistemando le parti  e seguendo le sue indicazioni fino a quando lei era visibilmente soddisfatta di come  era stata composta la composizione. Di certo, è’ stata l'ultima opera d'arte che Christine aveva creato per noi. Morì quattro giorni dopo, il 7 dicembre, 2012.



Wind blow wild
Shake the sky
Make the moon and rainbows fly

Nothing can hold me contain me
Control me
Nothing can keep me back
I run with the wind
I fly with hawks
I soar
I go places no one’s
Heard of before
I am free

My spirit is bright blinding light
My heart is silk
My mind is infinite
I am bliss

I see only colors flickers
Transparent
I am fragile
Too tender to live
Too sensitive for life
I retreat in peace
A loving acceptance


Ho già parlato di Christine “Little Spirit”. Ha anche amato  il suo levriero “Khensu”. Entrambe queste due creature erano morte prima  che io incontrassi Christine, ma lei quando erano morti li aveva entrambi cremati e aveva  conservato le loro ceneri. Tra le richieste finali di Christine mi chiedeva che le ceneri di “Little Spirit” e “Khensu” fossero miscelati con le ceneri del suo corpo prima  di spargerli nel punto designato da lei. Molti di coloro che hanno ricevuto le opere di Christine sanno come era appassionata del glitter. Anche se lei non l’ha chiesto espressamente, ho deciso di aggiungere  alle ceneri prima che fossero sparse una confezione  di glitter che avevo trovato per caso nel suo studio. Ancora oggi, dopo tanti mesi, con il sole del mattino che colpisce le tavole del  pavimento di legno a casa mia,  a volte,  trovo qualche pagliuzza di glitter dentro ad una crepa dell’asse di legno che assorbe e riflette la luce del mattino. Quando vedo che brilla un glitter, penso subito a Christine e con la mente   la immagino  muoversi attraverso i regni celesti, con  Khensu al suo fianco, Little Spirit che vola davanti a lei e tutti e tre dentro nuvole multicolore  di glitter.       
Douglas  Dawson 




“My Soul is a Poem in Bloom”
(Presentation of Douglas Dawson)

I met Christine Tarantino fairly late in life—I was 57 years old and starting my final year before retirement from my position as Director of Technology at the local high school. I soon noticed the very attractive woman, about my age, who had just started work as a classroom aide that year. My interest was heightened when I observed that she spent much of her free time in the library looking at art books rather than going to the faculty lounge for coffee and gossip. One of my co-workers was acquainted with her and informed me that, as far as she knew, Christine was not in a relationship at the moment. So I started chatting with her every chance I could get and was encouraged by her response. One day I found in my mailbox a card from Christine inviting me to participate in something called a “mail art” project—she called it “A Plea to Forsake”. I had never heard of mail art and didn’t consider myself much of an artist, but I wasn’t about to pass up such an opportunity. I was working hard on making something that would impress her when I realized that she had not been in to work for a few days. I learned that she had quit her job—no one really knew why.

Several days later, while driving home from work, I thought I spotted Christine walking with several children down a side street. I sent her an email and asked if that was indeed her. She replied that it was—that she had taken a child care position because it offered her more flexibility than the job at the school. I learned that she waited for the children’s bus each day on the very street that I took on my way home from work. More opportunity! All through the spring and early summer of 2006, I stopped each time I saw her waiting for the children. We sat together on a stone wall and got to know each other. She had usually just picked up her mail, and she showed me the beautiful pieces of art she received daily from her mail art friends. By that fall, she was spending a great deal of time at my home in Wendell, Massachusetts, and by winter she had moved in with me.

Christine was city-born and raised, but she spent all of her life after college in rural Massachusetts. She had become an elementary school teacher after graduating from college in 1970 and had been teaching for eleven years when she had a near-death experience from a coma brought on by an improper injection during a dental procedure. This experience changed her life forever. Although she continued to do occasional substitute teaching, she gave up her teaching career and devoted her life to art and poetry.

The Artist

beauty
transporter
spirit
elixir
body
pacifier
reminder
counsellor
of the highest
the brightest
within

Before moving to Wendell, Christine lived and worked on a beautiful pond (“Mill Pond”) in Phillipston, where she created art and poetry for many years. It was here that she founded and operated Words of Light Publishing. Christine believed strongly in the transformative power of words—

when I move I jingle
only soft sweet cooing
or dreamy tones
gently spew forth
language is heart vibrations

Christine not only wrote books and poetry, but also included words in most of the works of visual art that she created.

She was a highly spiritual person, studying the teachings of Paramahansa Yogananda and Roy Eugene Davis for many years. Although very spiritual, she was not interested in organized religion. She found spirit in nature

Kneeling, stained glass leaves
Forest is my cathedral
Silence genuflects

Christine found not only spirit in nature, but she also found many of the materials she used in her art there, including such items as feathers, acorns, flowers, butterflies, twigs, leaves, dragonflies, birds’ nests, animal fur, wasps’ nests, and moss.

flying on ice crusted snow,
wind driven, I look back
at deep foot-prints.
a black cat in snow.
Art happens.

Her use of natural materials reached a peak in 2010 when she discovered that withered daylily blossoms, when rubbed on paper, would leave streaks of color. This led to her remarkable “With the Blood of a Daylily” series of drawings. Each day she would visit our daylily patches for suitable blossoms and then work intensely on the drawings until the blossoms were exhausted. The “Daylily” series is among the very few of her works that do not include words as visual elements. Later that same year, Christine created her “A Nice Scream” series, returning to her usual practice of using words as the dominant elements in the works. Each of the works in the “Scream” series features a word or phrase, such as “anger”, “not real pretty”, “frustration”, “all fucked up and nowhere to go”, but the series ends on the positive note of “I feel better” and finally her Words of Light: “Truth, Peace, Love”.

I learned early in our relationship that while cats were permitted to enter her space while she was working, humans were not. She worked very quickly, sometimes using her non-dominant hand, hoping to give expression to her subconscious self. In 2011, Christine created another remarkable series of visual works, the “Organic Matters” series. As is true of “Daylily” and “Scream”, the “Organic Matters” works are intensely emotional and raw. In many of them, the paper was torn or bunched up by the forceful use of the various drawing instruments that she used.

I wish a different color body
it will be lavender today
maybe pink tomorrow
I think vibration at higher speeds
will yield light filled people

In making her decision to leave her established teaching career and pursue art, Christine sentenced herself to a lifetime of financial deprivation. Although she worked hard to support herself through substitute teaching, sale of her self-published books, and workshops at local museums, schools, and in the community, she was almost always on the edge of poverty. In spite of her difficulties, she never lost her sense of optimism, her joy in life, and, above all, her commitment to art-

how does it feel to be an art prostitute
to live with no food
unless you agree to live by someone else’s warped rules
to live with frozen fingers
huddled by the kitchen stove burners for warmth
unless you agree
to have to beg for basic needs
because art offers no biscuits
to make excuses for your dwelling
because you chose to follow your heart
sometimes I blow it and feel free—totally—
and say what I feel
then I’m on the edge again
wondering if I’ll survive
but Art is my home
where the truth and
beauty of those who sacrificed
worse than I dwell.
my tears taste the salt of Vincent
my heart pumps the blood of Leonardo
my soul feels the pain of Michelangelo
but forever my spirit thrills.

Christine loved all animals but had a special affinity for birds. One of the most important relationships she had in her life was with her bird “Little Spirit”, an abandoned fledgling blackbird that she rescued and lived with for ten years. She always intended to write a children’s book about her experiences with Little Spirit and had many notes and drawings gathered together for the project, but fate intervened, and it was never completed. She delighted in telling Little Spirit stories to the young children at the schools where she did substitute teaching, and the children were as delighted to listen to them. She told me of other extraordinary encounters she had over the years with various birds, and I witnessed one episode first hand. We were on the porch of a summit house on a high hill in western Massachusetts when we spotted a large hawk far above us. Christine raised her arms and began speaking to it. The hawk circled down and, because of the steady wind, was able to remain practically stationary, with only a few flicks of its wings, very close to us. As the great bird hovered only inches from her outstretched arms, Christine spoke to it calmly and softly. After several minutes, the hawk let the wind carry it up and away. Had I not seen the event with my own eyes, I would have had difficulty believing that it happened.

I’m off the grid
of human existence
trees hearts beat
cats turn to clouds
birds pray for me
I have nothing or
is it everything?

Christine’s mail art friends should know how important mail art was to her. It gave her great joy to receive art in the mail, and creating pieces to send to her friends almost always took precedence over any other activity she may have been involved in. Her “Green Seen” mail art show in 2010 was one of the biggest art events of the year in our very art-oriented little town. She kept her mail art well organized and would often sit and go through all the pieces she had received over the years. I believe that of all of the “communities” that Christine was a part of throughout her life, the international mail art community was one of those that she felt most comfortable in.

Christine was a woman of great courage, grace, dignity, and optimism—she never lost these qualities even in the face of the many difficulties that life threw at her, ending with the devastating diagnosis that she received in mid-September of 2012. What she had been told by her doctor to be severe heartburn turned out to be a deadly tumor that led to her death less than three months later. Her comportment in the face of her impending death greatly impressed her caregivers and loved ones. The staff at Hospice of the Fisher Home, where Christine spent her final month, still remember her with love.

By early December, 2012, Christine was in a greatly weakened condition, having been unable to eat anything at all for several weeks. She was slipping in and out of consciousness when, on her 64th birthday, December 3, 2012, she roused briefly and noticed that some of the flower bouquets in her room had withered blossoms. In a voice barely audible, she directed me to discard the withered blooms and rearrange what was left into a more presentable bouquet. She wasn’t happy with my efforts and finally told me to get rid of everything except one potted plant in bloom. She then directed me to go outside into the beautiful garden visible from her window and fetch her some plumes of ornamental grasses there. I, of course, did as asked and returned with a handful of the plumes. She tried to push one into the soil of the potted plant but didn’t have the strength. At her direction, I added the plumes to the potted plant, moving them around until she was satisfied with how it looked. It was the last work of art that Christine created. She died four days later, on December 7, 2012.

Wind blow wild
Shake the sky
Make the moon and rainbows fly

Nothing can hold me contain me
Control me
Nothing can keep me back
I run with the wind
I fly with hawks
I soar
I go places no one’s
Heard of before
I am free

My spirit is bright blinding light
My heart is silk
My mind is infinite
I am bliss

I see only colors flickers
Transparent
I am fragile
Too tender to live
Too sensitive for life
I retreat in peace
A loving acceptance

I have already mentioned Christine’s bird Little Spirit. She also had a very close relationship with her greyhound Khensu. Both of these creatures had died before I met Christine, but she had them both cremated when they died and had kept their ashes. Among Christine’s final requests was that the ashes of Little Spirit and Khensu be mixed with her own before I spread them at the designated spot. Many who have received art from Christine know how fond she was of glitter. Although she did not ask it, I took it upon myself to mix in a container of glitter I found in her studio to the ashes before they were spread. Even today, after so many months, early morning sunlight hitting the floorboards at my home will sometimes find a speck of glitter resting in a crack there and be reflected. When I see that sparkle, I think of Christine, and in my mind’s eye I can see her moving through the heavenly realms, Khensu at her side, Little Spirit flying on ahead, all of them trailed by glorious clouds of multi-colored glitter.
                                                                                                                         Douglas Dawson





Biografia di Christine Anne Tarantino
(1948 - 2012)
“La mia anima è una poesia in fiore”
(My soul is a poem in bloom).

Christine Anne Tarantino è nata nel Bronx il 3 dicembre 1948, da Francesca Rita Russo  e Anthony Thomas Tarantino. La sua famiglia si trasferì a Framingham Massachusetts, mentre Christine era ancora giovane, ha conservato bei ricordi di quel particolare periodo con la sua  grande famiglia italo-americana. Christine nella tarda  infanzia ha vissuto nella  zona di Framingham e Cape Cod. Ha frequentato il Fitchburg State College, dove ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento dell’Arte, diventando,  dopo la laurea,  insegnante a Westminster. Christine è  sopravvissuta ad una esperienza di pre-morte avuta da  una reazione allergica. Ha preferito vivere una vita naturale guidata da una  consapevolezza spirituale. Negli  ultimi trent'anni della sua vita il suo obiettivo primario è stato quello di dedicarsi completamente all’arte. Christine  ha creduto fortemente nel potere di trasformazione delle parole, sia parlate che scritte. In considerazione di tutto ciò ha creato opere “Fluxus” tra immagine e parola, tra oggettualità e poesia visiva; collage con materiali organici trovati e soprattutto la partecipazione a tanti progetti internazionali di Mail Art; una rete artistica globale in cui l'arte si  concretizza attraverso  l’uso dell’invio postale ed elettronico, realizzando libri d'artista, edizioni uniche e importanti testi scritti. Le sue performance art  consistevano  in eventi e azioni artistici spesso a contatto con la natura. Nel solo 2012, prima di morire, Christine  è stata presente in diverse importanti  rassegne  in Germania, Italia, Paesi Bassi, Irlanda, Nepal, e negli Stati Uniti. Ha tenuto diversi blog legati all'arte che avevano centinaia di visitatori ogni giorno da molti paesi diversi del mondo. Christine ha vissuto gli ultimi anni della sua vita con il  suo compagno, Douglas Dawson.  La solitudine e la bellezza naturale della sua fattoria a Wendell  ha  ispirato la sua creatività e il rispetto della natura. Era appassionata di giardinaggio, e difensore attento di qualsiasi animale che  poteva essere maltrattato. Amava camminare nella Quabbin e guidare attraverso il Berkshires, soprattutto andare  per i musei d'arte a North Adams e Williamstown. Christine Tarantino  di Wendell, (Massachusetts), a 64 anni cessò di vivere  il 7 dicembre 2012 presso Hospice della Fisher Casa a Nord Amherst, Massachusetts.






mercoledì 3 dicembre 2014

Christine Anne Tarantino, poema visuale di Giovanni Bonanno




I MESSAGGERI  DEL  TEMPO 
Poema visivo di Giovanni Bonanno
dedicato a  Francis Bacon e Christine Tarantino


la vita è fatta di incubi
e di  strane certezze,
di desideri
e  di  profonde cadute,
in cui il  tempo passato
svanisce  veloce all’orizzonte
   e macchia  una intera stagione.

Esseri  mutanti
cavalcano  orgogliosi  il vento
e non si accorgono
che  le orme del passato
marciscono   ataviche  all’intemperie.

Sono cadaveri  nati dal nulla 
che lasciano   bave mucose 
e  tracce di fuoco rappreso
sopra  vecchie lastre di pietra abbandonate.

Vivere è svelare gli strani intrecci
 tra la provvisorietà
e l’inconsistenza di un momento.


L’ultima ora,
è ancora  più sfuggente,
ha la leggerezza dell’apparire
in un succedersi di  strani
eventi  in divenire.

Solo i profeti
condividono l’oscurità,
  e sanno trasformare  i dubbi
in arcane  memorie private.

Lasciati uscire  ancora  un   sorriso
che possa    diventare certezza
per chi  vorrà carpire  qualcosa di più
di ciò che eravamo e siamo diventati.

© Giovanni   Bonanno  2013