La mia anima è una poesia in fiore
(Presentazione di
Douglas Dawson)
Ho incontrato Christine Tarantino abbastanza tardi nella
vita, avevo 57 anni e iniziavo il mio
ultimo anno d’insegnamento prima della
pensione come Director of Technology al liceo locale.
Ho notato subito una donna molto attraente, della mia età circa che aveva
appena iniziato a lavorare quell'anno come aiutante in classe. Il mio interesse
era accresciuto quando notai che trascorreva molto del suo tempo libero in biblioteca
guardando i libri d'arte piuttosto che andare al salone della facoltà per il
caffè e per fare pettegolezzi vari. Uno dei miei colleghi era in contatto con
lei e mi aveva informato che per quanto ne sapeva, Christine non aveva una relazione importante
al momento.
Così ho iniziato ad
ogni occasione a chiacchierare con lei incoraggiato dalla sua disponibilità. Un
giorno trovai nella mia casella di posta una cartolina inviata da Christine che mi invitava a partecipare a qualcosa
chiamato “progetto mail art" dal
titolo “A Plea to
Forsake”. Non avevo mai sentito parlare di mail art e non essendo informato non volevo perdere una
tale opportunità per capire qualcosa in più. Poi, notai che per un paio di
giorni non era stata presente a lavoro, capii dopo che aveva lasciato il suo
incarico di lavoro a scuola. Nessuno dei
miei amici sapeva dirmi il perché di
questo abbandono.
Alcuni giorni dopo, mentre tornavo a casa dal lavoro, ho notato Christine
camminare con diversi bambini in una stradina secondaria. Le ho mandato subito una
e-mail chiedendo se era davvero lei. Mi rispose che aveva scelto di curare i bambini, perché questo
impiego le offriva maggiore flessibilità rispetto al lavoro a scuola. Ogni
giorno aspettava sulla strada l'autobus con i bambini che prendeva per accompagnarli a casa.
Per tutta la primavera e l'inizio
dell'estate del 2006, mi fermavo a
parlare con lei ogni volta che la vedevo in attesa dell’arrivo dei bambini. Spesso ci siamo seduti insieme su un
muro di pietra, così ho avuto modo di conoscerla meglio. In uno di questi
incontri aveva appena preso la posta e mi aveva mostrato le belle opere d'arte
che riceveva tutti i giorni dalle sue amiche e amici sparsi in tutto il mondo. Dopo questi incontri, abbiamo trascorso molto tempo insieme a casa mia a Wendell,
Massachusetts, e nell'inverno dello
stesso anno aveva deciso definitivamente di
trasferirsi definitivamente da me.
Christine è nata e cresciuta nella città d’origine, ma aveva trascorso tutto il
resto della sua vita, dopo il college
nelle zone rurali del Massachusetts. Nel 1970, dopo la laurea, era diventata una
insegnante di scuola elementare, ed
aveva insegnato per undici anni fin quando
ha avuto un'esperienza di pre-morte da un coma provocato da una iniezione non
corretta durante un intervento dentale. Questa esperienza ha cambiato la sua
vita per sempre. Anche se ha
continuato a fare la professione dell’insegnante, ha preferito dedicare la sua
vita all'arte e alla poesia.
The Artist
beauty
transporter
spirit
elixir
body
pacifier
reminder
counsellor
of the highest
the brightest
within
Prima di trasferirsi a Wendell, Christine ha vissuto e
lavorato su un bel laghetto ("Mill Pond") in Phillipston, dove ha
creato opere e poesie per molti anni. E
'stato qui che ha fondato e gestito “Words of Light Publishing”. Christine ha
creduto fortemente nel potere e della trasformazione delle parole:
when I move I jingle
only soft sweet
cooing
or dreamy tones
gently spew forth
language is heart
vibrations
Christine ha scritto non solo i libri e poesie, ma anche
le parole contenute nella maggior parte delle opere d'arte visive che ha
creato.
Era una persona molto spirituale, ha studiando gli insegnamenti di Paramahansa
Yogananda e Roy Eugene Davis per molti anni. Anche se era molto spirituale, non
era interessata alla religione conseguente a tale pratica. Trovò l’essenza spirituale nella natura -
Kneeling, stained
glass leaves
Forest is my
cathedral
Silence genuflects
Christine ha trovato non solo lo spirito nella natura, ma
ha anche molti dei materiali che sono presenti nei suoi lavori d’arte, elementi
quali penne, ghiande, fiori, farfalle, rami, foglie, libellule, nidi, animali
da pelliccia, vespe, uccelli, nidi e muschio.
flying on ice crusted
snow,
wind driven, I look
back
at deep foot-prints.
a black cat in snow.
Art happens.
Il suo uso di materiali naturali ha raggiunto un picco
nel 2010, quando ha scoperto che i fiori appassiti di Hemerocallis, (daylily) quando venivano strofinati sulla carta lasciavano
striature di colore. Ciò ha portato a
creare la serie di disegni “With the
Blood of a Daylily” Ogni giorno lei controllava e raccoglieva i fiori di Hemerocallis per poi lavorare
intensamente sui disegni fino a quando non
li ha usati tutti. La serie " “Daylily” è tra le sue poche opere
che non includono le parole come elemento visivo. Più tardi, nello stesso anno,
Christine, ha creato la serie “A Nice Scream" tornando alla sua abituale pratica di utilizzare nelle
opere le parole come elemento dominante di un messaggio. In tutte le opere della serie
"Scream" inserisce una parola
o una frase, ad esempio “anger”, "not
real pretty", " frustration",
" all fucked up and nowhere to go",
ma la serie di opere realizzate finisce sulla nota positiva di " I feel better” (mi sento meglio) e, infine, le sue parole
di luce: “Truth, Peace, Love” , ovvero " Verità, Pace, Amore".
Ho imparato presto nel nostro rapporto che, mentre i
gatti erano autorizzati a entrare nel suo spazio, mentre lavorava, gli esseri
umani non lo erano. Spesso ha lavorato molto veloce, a volte con la mano abbandonata
sul foglio, cercando di dare espressione e ossigeno al subconscio. Nel 2011,
Christine ha creato un’ altra serie di opere visive, la serie "
Organic Matters” (sostanze organiche). Come è vero per “Daylily” e “Scream”, “Organic Matters” sono opere intensamente crude e emotive. In molte di esse, la carta è stata
strappata o ricompattata con l'uso forte di altri materiali usati.
I wish a different
color body
it will be lavender
today
maybe pink tomorrow
I think vibration at
higher speeds
will yield light filled
people
Nella scelta di lasciare la sua carriera di insegnante e proseguire con l'arte, Christine si è costretta
a una vita di privazioni in senso finanziario. Anche se ha lavorato sodo per
mantenere se stessa attraverso l'insegnamento, la vendita dei suoi libri
auto-pubblicati e workshop presso musei locali, nelle scuole, e nella comunità,
era quasi sempre al limite della povertà. Nonostante le sue difficoltà, non ha
mai perso il suo senso di ottimismo, la sua gioia di vivere e, soprattutto, il suo impegno nell’arte.
how does it feel to
be an art prostitute
to live with no food
unless you agree to
live by someone else’s warped rules
to live with frozen
fingers
huddled by the
kitchen stove burners for warmth
unless you agree
to have to beg for
basic needs
because art offers no
biscuits
to make excuses for
your dwelling
because you chose to
follow your heart
sometimes I blow it
and feel free—totally-
and say what I feel
then I’m on the edge
again
wondering if I’ll
survive
but Art is my home
where the truth and
beauty of those who
sacrificed
worse than I dwell.
my tears taste the
salt of Vincent
my heart pumps the
blood of Leonardo
my soul feels the
pain of Michelangelo
but forever my spirit
thrills.
Christine amava tutti gli animali, ma aveva una speciale attenzione
per gli uccelli. Uno dei rapporti più importanti che aveva avuto nella sua vita
era con il suo uccello “Little Spirit”, (piccolo
spirito), un piccolo merlo abbandonato che ha salvato e vissuto con lei per
dieci anni. Ha sempre desiderato di scrivere un libro per bambini sulle sue
esperienze con “Little Spirit” e aveva già riunito molti appunti e disegni per
il progetto, ma il destino è intervenuto, e ciò
non fu mai completato. Si dilettava nel raccontare Little Spirit ai bambini
presso le scuole dove insegnava, ed i bambini erano felici di ascoltare. Mi ha confessato
di altri incontri straordinari che aveva avuto nel corso degli anni con vari
uccelli, e ho assistito personalmente di un episodio veramente accaduto.
Eravamo sotto il portico di una casa in collina nel Massachusetts occidentale,
quando abbiamo scoperto un grande falcovolare molto al di sopra di noi.
Christine alzò le braccia e cominciò a parlare ad esso. Il falco girò verso il
basso e, a causa del vento costante, rimase con pochi gesti rapidi delle ali, praticamente
fermo, molto vicino a noi. Il grande uccello si librava a pochi centimetri
dalle sue braccia tese, Christine parlò con calma e dolcemente. Dopo alcuni
minuti, il falco lasciò che il vento lo portasse in alto e lontano. Se non
avessi visto l'evento con i miei occhi, avrei avuto difficoltà a credere che questo evento fosse davvero successo.
I’m off
the grid
of human existence
trees hearts beat
cats turn to clouds
birds pray for me
I have nothing or
is it everything?
Gli amici dell’arte postale di Christine dovrebbero sapere quanto sia
stata importante la mail art per lei. Provava grande gioia nel ricevere l'arte per
posta, e la creazione di lavori di Mail art da inviare ai suoi amici; quasi
sempre la Mail art aveva la precedenza
su qualsiasi altra attività che doveva essere svolta. “Green Seen” la mostra d'arte postale realizzata nel 2010 è stata una dei più grandi eventi
d'arte dell'anno nella nostra piccola città. Teneva con cura i lavori di mail art e spesso si sedeva e rivedeva tutti i
pezzi che aveva ricevuto nel corso degli anni. Credo, che di tutte le
"comunità" che Christine era stata in contatto in tutta la sua vita,
la comunità internazionale di mail art è stata una di quelle che si sentiva maggiormente
a suo agio.
Christine era una donna di grande coraggio, grazia,
dignità, e ottimismo, non ha mai perso queste qualità anche a fronte delle
numerose difficoltà che la vita ha scaraventato su di lei, per finire con la diagnosi
devastante che ha ricevuto a metà settembre del 2012. Al suo medico aveva detto
di sentire un grave bruciore allo
stomaco che poi si è rivelato essere un
tumore mortale che l’ha portato più tardi alla morte in meno di tre mesi. Il
suo comportamento di fronte alla morte imminente ha notevolmente impressionato
le persone più care. Lo staff dell’Hospice della Fisher dove Christine ha trascorso il suo ultimo mese, la ricordano ancora
con affetto e amore.
All'inizio di dicembre 2012, Christine si era molto
indebolita, non essendo stata in grado
di mangiare qualsiasi cosa per diverse settimane. Tra momenti di coscienza e
incoscienza, per il suo 64° compleanno, il 3 dicembre 2012, si svegliò
brevemente e notò che alcuni dei mazzi di fiori nella sua stanza erano
appassiti. Con una voce velata e appena udibile, mi aveva detto di togliere i
fiori appassiti e riorganizzare quello che rimaneva in un bouquet più
presentabile. Alla fine, lei non essendo del tutto felice del mio lavoro svolto
mi aveva fatto capire che dovevo sbarazzarmi di tutti fiori del
vaso, tranne che di una pianta fiorita in vaso. Mi ha indirizzato
ad andare fuori nel bellissimo giardino visibile dalla sua finestra a prendere
alcuni pennacchi di graminacee ornamentali. Io, tornai subito con una manciata
di piume. Lei cercò invano di spingerne uno nel terreno del vaso, ma non aveva più la
forza per farlo. Su sua indicazione ho aggiunto le piume alla pianta del vaso, sistemando
le parti e seguendo le sue indicazioni fino
a quando lei era visibilmente soddisfatta di come era stata composta la composizione. Di certo,
è’ stata l'ultima opera d'arte che Christine aveva creato per noi. Morì quattro giorni dopo,
il 7 dicembre, 2012.
Wind blow wild
Shake the sky
Make the moon and
rainbows fly
Nothing can hold me
contain me
Control me
Nothing can keep me
back
I run with the wind
I fly with hawks
I soar
I go places no one’s
Heard of before
I am free
My spirit is bright
blinding light
My heart is silk
My mind is infinite
I am bliss
I see only colors
flickers
Transparent
I am fragile
Too tender to live
Too sensitive for
life
I retreat in peace
A loving acceptance
Ho già parlato di Christine “Little Spirit”. Ha anche amato il suo levriero “Khensu”. Entrambe queste due
creature erano morte prima che io
incontrassi Christine, ma lei quando erano morti li aveva entrambi cremati e
aveva conservato le loro ceneri. Tra le
richieste finali di Christine mi chiedeva che le ceneri di “Little Spirit” e “Khensu”
fossero miscelati con le ceneri del suo corpo prima di spargerli nel punto designato da lei. Molti
di coloro che hanno ricevuto le opere di Christine sanno come era appassionata del
glitter. Anche se lei non l’ha chiesto espressamente, ho deciso di aggiungere alle ceneri prima che fossero sparse una
confezione di glitter che avevo trovato
per caso nel suo studio. Ancora oggi, dopo tanti mesi, con il sole del mattino che
colpisce le tavole del pavimento di
legno a casa mia, a volte, trovo qualche pagliuzza di glitter dentro ad
una crepa dell’asse di legno che assorbe e riflette la luce del mattino. Quando
vedo che brilla un glitter, penso subito a Christine e con la mente la immagino muoversi attraverso i regni celesti, con Khensu al suo fianco, Little Spirit che vola
davanti a lei e tutti e tre dentro nuvole multicolore di glitter.
Douglas
Dawson
“My Soul is a Poem in Bloom”
(Presentation of
Douglas Dawson)
I met Christine Tarantino fairly late in life—I was
57 years old and starting my final year before retirement from my position as
Director of Technology at the local high school. I soon noticed the very
attractive woman, about my age, who had just started work as a classroom aide
that year. My interest was heightened when I observed that she spent much of
her free time in the library looking at art books rather than going to the
faculty lounge for coffee and gossip. One of my co-workers was acquainted with
her and informed me that, as far as she knew, Christine was not in a
relationship at the moment. So I started chatting with her every chance I could
get and was encouraged by her response. One day I found in my mailbox a card
from Christine inviting me to participate in something called a “mail art”
project—she called it “A Plea to Forsake”. I had never heard of mail art and
didn’t consider myself much of an artist, but I wasn’t about to pass up such an
opportunity. I was working hard on making something that would impress her when
I realized that she had not been in to work for a few days. I learned that she
had quit her job—no one really knew why.
Several days later, while driving home from work, I
thought I spotted Christine walking with several children down a side street. I
sent her an email and asked if that was indeed her. She replied that it
was—that she had taken a child care position because it offered her more
flexibility than the job at the school. I learned that she waited for the
children’s bus each day on the very street that I took on my way home from
work. More opportunity! All through the spring and early summer of 2006, I
stopped each time I saw her waiting for the children. We sat together on a
stone wall and got to know each other. She had usually just picked up her mail,
and she showed me the beautiful pieces of art she received daily from her mail
art friends. By that fall, she was spending a great deal of time at my home in
Wendell, Massachusetts, and by winter she had moved in with me.
Christine was city-born and raised, but she spent
all of her life after college in rural Massachusetts. She had become an
elementary school teacher after graduating from college in 1970 and had been
teaching for eleven years when she had a near-death experience from a coma
brought on by an improper injection during a dental procedure. This experience
changed her life forever. Although she continued to do occasional substitute
teaching, she gave up her teaching career and devoted her life to art and
poetry.
The Artist
beauty
transporter
spirit
elixir
body
pacifier
reminder
counsellor
of the highest
the brightest
within
Before moving to Wendell, Christine lived and
worked on a beautiful pond (“Mill Pond”) in Phillipston, where she created art
and poetry for many years. It was here that she founded and operated Words of
Light Publishing. Christine believed strongly in the transformative power of
words—
when I move I jingle
only soft sweet cooing
or dreamy tones
gently spew forth
language is heart vibrations
Christine not only wrote books and poetry, but also
included words in most of the works of visual art that she created.
She was a highly spiritual person, studying the
teachings of Paramahansa Yogananda and Roy Eugene Davis for
many years. Although very spiritual, she was not interested in organized
religion. She found spirit in nature
Kneeling, stained glass leaves
Forest is my cathedral
Silence genuflects
Christine found not only spirit in nature, but she
also found many of the materials she used in her art there, including such
items as feathers, acorns, flowers, butterflies, twigs, leaves, dragonflies,
birds’ nests, animal fur, wasps’ nests, and moss.
flying on ice crusted snow,
wind driven, I look back
at deep foot-prints.
a black cat in snow.
Art happens.
Her use of natural materials reached a peak in 2010
when she discovered that withered daylily blossoms, when rubbed on paper, would
leave streaks of color. This led to her remarkable “With the Blood of a
Daylily” series of drawings. Each day she would visit our daylily patches for
suitable blossoms and then work intensely on the drawings until the blossoms were
exhausted. The “Daylily” series is among the very few of her works that do not
include words as visual elements. Later that same year, Christine created her
“A Nice Scream” series, returning to her usual practice of using words as the
dominant elements in the works. Each of the works in the “Scream” series
features a word or phrase, such as “anger”, “not real pretty”, “frustration”,
“all fucked up and nowhere to go”, but the series ends on the positive note of
“I feel better” and finally her Words of Light: “Truth, Peace, Love”.
I learned early in our relationship that while cats
were permitted to enter her space while she was working, humans were not. She
worked very quickly, sometimes using her non-dominant hand, hoping to give
expression to her subconscious self. In 2011, Christine created another
remarkable series of visual works, the “Organic Matters” series. As is true of
“Daylily” and “Scream”, the “Organic Matters” works are intensely emotional and
raw. In many of them, the paper was torn or bunched up by the forceful use of
the various drawing instruments that she used.
I wish a different color body
it will be lavender today
maybe pink tomorrow
I think vibration at higher speeds
will yield light filled people
In making her decision to leave her established
teaching career and pursue art, Christine sentenced herself to a lifetime of
financial deprivation. Although she worked hard to support herself through
substitute teaching, sale of her self-published books, and workshops at local
museums, schools, and in the community, she was almost always on the edge of
poverty. In spite of her difficulties, she never lost her sense of optimism,
her joy in life, and, above all, her commitment to art-
how does it feel to be an art prostitute
to live with no food
unless you agree to live by someone else’s
warped rules
to live with frozen fingers
huddled by the kitchen stove burners for
warmth
unless you agree
to have to beg for basic needs
because art offers no biscuits
to make excuses for your dwelling
because you chose to follow your heart
sometimes I blow it and feel free—totally—
and say what I feel
then I’m on the edge again
wondering if I’ll survive
but Art is my home
where the truth and
beauty of those who sacrificed
worse than I dwell.
my tears taste the salt of Vincent
my heart pumps the blood of Leonardo
my soul feels the pain of Michelangelo
but forever my spirit thrills.
Christine loved all animals but had a special
affinity for birds. One of the most important relationships she had in her life
was with her bird “Little Spirit”, an abandoned fledgling blackbird that she
rescued and lived with for ten years. She always intended to write a children’s
book about her experiences with Little Spirit and had many notes and drawings
gathered together for the project, but fate intervened, and it was never
completed. She delighted in telling Little Spirit stories to the young children
at the schools where she did substitute teaching, and the children were as
delighted to listen to them. She told me of other extraordinary encounters she
had over the years with various birds, and I witnessed one episode first hand.
We were on the porch of a summit house on a high hill in western Massachusetts
when we spotted a large hawk far above us. Christine raised her arms and began
speaking to it. The hawk circled down and, because of the steady wind, was able
to remain practically stationary, with only a few flicks of its wings, very
close to us. As the great bird hovered only inches from her outstretched arms,
Christine spoke to it calmly and softly. After several minutes, the hawk let
the wind carry it up and away. Had I not seen the event with my own eyes, I
would have had difficulty believing that it happened.
I’m off the grid
of human existence
trees hearts beat
cats turn to clouds
birds pray for me
I have nothing or
is it everything?
Christine’s mail art friends should know how
important mail art was to her. It gave her great joy to receive art in the
mail, and creating pieces to send to her friends almost always took precedence
over any other activity she may have been involved in. Her “Green Seen” mail
art show in 2010 was one of the biggest art events of the year in our very
art-oriented little town. She kept her mail art well organized and would often
sit and go through all the pieces she had received over the years. I believe
that of all of the “communities” that Christine was a part of throughout her
life, the international mail art community was one of those that she felt most
comfortable in.
Christine was a woman of great courage, grace,
dignity, and optimism—she never lost these qualities even in the face of the
many difficulties that life threw at her, ending with the devastating diagnosis
that she received in mid-September of 2012. What she had been told by her
doctor to be severe heartburn turned out to be a deadly tumor that led to her
death less than three months later. Her comportment in the face of her
impending death greatly impressed her caregivers and loved ones. The staff at
Hospice of the Fisher Home, where Christine spent her final month, still
remember her with love.
By early December, 2012, Christine was in a greatly
weakened condition, having been unable to eat anything at all for several
weeks. She was slipping in and out of consciousness when, on her 64th
birthday, December 3, 2012, she roused briefly and noticed that some of the
flower bouquets in her room had withered blossoms. In a voice barely audible,
she directed me to discard the withered blooms and rearrange what was left into
a more presentable bouquet. She wasn’t happy with my efforts and finally told
me to get rid of everything except one potted plant in bloom. She then directed
me to go outside into the beautiful garden visible from her window and fetch
her some plumes of ornamental grasses there. I, of course, did as asked and
returned with a handful of the plumes. She tried to push one into the soil of
the potted plant but didn’t have the strength. At her direction, I added the
plumes to the potted plant, moving them around until she was satisfied with how
it looked. It was the last work of art that Christine created. She died four
days later, on December 7, 2012.
Wind blow wild
Shake the sky
Make the moon and rainbows fly
Nothing can hold me contain me
Control me
Nothing can keep me back
I run with the wind
I fly with hawks
I soar
I go places no one’s
Heard of before
I am free
My spirit is bright blinding light
My heart is silk
My mind is infinite
I am bliss
I see only colors flickers
Transparent
I am fragile
Too tender to live
Too sensitive for life
I retreat in peace
A loving acceptance
I have already mentioned Christine’s bird Little
Spirit. She also had a very close relationship with her greyhound Khensu. Both
of these creatures had died before I met Christine, but she had them both
cremated when they died and had kept their ashes. Among Christine’s final
requests was that the ashes of Little Spirit and Khensu be mixed with her own
before I spread them at the designated spot. Many who have received art from
Christine know how fond she was of glitter. Although she did not ask it, I took
it upon myself to mix in a container of glitter I found in her studio to the
ashes before they were spread. Even today, after so many months, early morning
sunlight hitting the floorboards at my home will sometimes find a speck of
glitter resting in a crack there and be reflected. When I see that sparkle, I
think of Christine, and in my mind’s eye I can see her moving through the
heavenly realms, Khensu at her side, Little Spirit flying
on ahead, all of them trailed by glorious clouds of multi-colored glitter.
Douglas Dawson
Biografia di Christine Anne
Tarantino
(1948 - 2012)
“La mia anima è
una poesia in fiore”
(My soul is a poem
in bloom).
Christine
Anne Tarantino è nata nel Bronx il 3 dicembre 1948, da Francesca Rita
Russo e Anthony Thomas Tarantino. La sua
famiglia si trasferì a Framingham Massachusetts, mentre Christine era ancora giovane,
ha conservato bei ricordi di quel particolare periodo con la sua grande famiglia italo-americana. Christine
nella tarda infanzia ha vissuto
nella zona di Framingham e Cape Cod. Ha
frequentato il Fitchburg State College, dove ha conseguito l’abilitazione
all’insegnamento dell’Arte, diventando,
dopo la laurea, insegnante a
Westminster. Christine è sopravvissuta
ad una esperienza di pre-morte avuta da
una reazione allergica. Ha preferito vivere una vita naturale guidata da
una consapevolezza spirituale.
Negli ultimi trent'anni della sua vita il
suo obiettivo primario è stato quello di dedicarsi completamente all’arte.
Christine ha creduto fortemente nel
potere di trasformazione delle parole, sia parlate che scritte. In
considerazione di tutto ciò ha creato opere “Fluxus” tra immagine e parola, tra
oggettualità e poesia visiva; collage con materiali organici trovati e
soprattutto la partecipazione a tanti progetti internazionali di Mail Art; una
rete artistica globale in cui l'arte si
concretizza attraverso l’uso
dell’invio postale ed elettronico, realizzando libri d'artista, edizioni uniche
e importanti testi scritti. Le sue performance art consistevano
in eventi e azioni artistici spesso a contatto con la natura. Nel solo
2012, prima di morire, Christine è stata
presente in diverse importanti rassegne in Germania, Italia, Paesi Bassi, Irlanda,
Nepal, e negli Stati Uniti. Ha tenuto diversi blog legati all'arte che avevano
centinaia di visitatori ogni giorno da molti paesi diversi del mondo. Christine
ha vissuto gli ultimi anni della sua vita con il suo compagno, Douglas Dawson. La solitudine e la bellezza naturale della
sua fattoria a Wendell ha ispirato la sua creatività e il rispetto
della natura. Era appassionata di giardinaggio, e difensore attento di
qualsiasi animale che poteva essere maltrattato.
Amava camminare nella Quabbin e guidare attraverso il Berkshires, soprattutto
andare per i musei d'arte a North Adams
e Williamstown. Christine Tarantino di
Wendell, (Massachusetts), a 64 anni cessò di vivere il 7 dicembre 2012 presso Hospice della
Fisher Casa a Nord Amherst, Massachusetts.