mercoledì 1 maggio 2013

ERNESTO TERLIZZI, Derive / GALLERIA DEL CARBONE - Ferrara

Mostra personale      4 – 19 maggio 2013

Inaugurazione sabato 4 maggio 2013 ore 18 e 30

Galleria del Carbone - via del Carbone 18/A Ferrara Tel.3939546489

dal lunedi al venerdi 17,00-20,00 sabato e festivi 11,00 - 12,30 17,00 - 20,00




L'artista   salernitano   Ernesto Terlizzi

      L’Accademia d’Arte Città di Ferrara e la galleria del Carbone propongono la personale dell’artista campano Ernesto Terlizzi: "Derive".

Inaugurazione sabato 4 maggio 2013 ore 18:30 per la mostra personale di Ernesto Terlizzi. L’esposizione alla Galleria del Carbone prosegue fino al 19 maggio 2013.    Tecniche miste su tavola e carte di varie dimensioni realizzate da Terlizzi nei primi mesi del 2013.

Nelle opere della mostra DERIVE Terlizzi conferma la sua raffinata capacità creativa, nel rielaborare esiti estetici di forte intensità immaginativa. Tutto ciò, grazie ad un suggestivo contrasto acromatico, luce/ombra, insieme al suo particolare segno grafico, ora rinnovato in un modo espressivo minimale, teso sempre più ad esaltare le varie potenzialità, tattili e percettive, che l’alchimia della pittura consente.

La mostra è composta,da tecniche miste su tavola e carte di diverse dimensioni, tutte realizzate nei primi mesi del 2013. In queste opere l’autore conferma tutta la sua raffinata capacità creativa,nel rielaborare esiti estetici di forte intensità immaginativa. Tutto ciò, grazie ad un suggestivo contrasto acromatico, luce/ombra, insieme al suo particolare segno grafico, ora rinnovato in un modo espressivo minimale, teso sempre più ad esaltare le varie potenzialità,tattili e percettive, che l’alchimia della pittura consente.






Ernesto Terlizzi, Galleria del Carbone Ferrara – Le ale della speranza cm. 73×92 tecnica mista 2013



È stato quasi perentorio Ernesto Terlizzi, nell’invitarmi a scrivere per questa mostra che egli allestisce presso la Galleria del Carbone di Ferrara, adducendo due ordini di motivi. Il primo dettato dal mio legame con la città per le abituali e note frequentazioni che vi intrattengo da oltre tre lustri; il secondo, dal silenzio protrattasi per più tempo, a suo dire, dalle ultime note a lui dedicate, il che è in parte vero. Ciò che intendo, non per smentita, è che al di là delle occasioni più o meno generatesi di dar corso a testimonianze (l’ultima risale effettivamente al 2004), esiste tra noi un antico rapporto di amicizia che ha tenuto viva quella forma di dialogo che non concede distrazioni, derivandone quindi un costante aggiornamento sul suo percorso. Sono quindi ben felice di ‘ritrovarlo’ in questa cornice, a rinsaldare, senza deroghe, un vincolo che mette in campo geografie di appartenenza (per entrambi le radici campane) e di adozione (per me con questo ospitale territorio), rinverdendo tracce, mai sopite, di storie intrecciate e, perché no, anche resesi indipendenti.   Dicevo cornice che, nello specifico, accoglie infatti questa esposizione in uno degli angoli più affascinanti della culla estense, posta, come è la galleria, nel cuore della Ferrara medievale, quella che pulsa della sua storia e delle sue tradizioni ebraiche stratificatesi nelle arterie del ghetto che si innervano intorno all’omonima piazzetta da cui prende il nome. Nei suoi dimensionati spazi Lucia Boni e Paolo Volta si dedicano da decenni, con instancabile continuità, alla promozione delle arti visive, attenti a dare voce al composito scenario che il contemporaneo offre, senza preclusioni di sorta rispetto ai linguaggi o alle fasce generazionali, sebbene, guardando alle scelte ed ai programmi che essi attuano, mi sembra sia più incisiva una propensione per le esperienze della pittura. Di pittura si tratta anche nel caso di Terlizzi che vi propone un ciclo di opere realizzate nei primi mesi di quest’anno dedicate al tema dell’acqua ed in particolare del mare con il fascino, il mistero, i segreti che esso racchiude. Si tratta di lavori di varie dimensioni, grandi tavole e più piccole carte, tutti però legati, come è proprio ad una serie, da un filo di omogeneità formale quanto di contenuti. Ciò che vi emerge guardando alle singole opere è una particolare tensione narrativa che l’artista è arrivato a raffinare, sondando con forte senso estetico, le potenzialità che l’alchimia della pittura permette. Cerco di spiegarmi meglio entrando nel merito della sintassi che presiede a queste tecniche miste, per le quali l’artista si serve di carte, cartoni, pietre, frammenti di legno, china. Materiali sapientemente indirizzati ad una sintesi compositiva, direi proprio un amalgama del processo di fusione spinto fino alla scelta di azzerare alquanto il colore che egli riconduce difatti al binomio del bianco e nero.






Ernesto Terlizzi – Sponde tecnica mista su tavola con pietra cm 210×92 2013
 
Una matrice questa che viene da lontano, più precisamente dagli avvii del suo percorso, ricucendo in una circolarità alcune costanti linguistiche che Terlizzi ha saputo di in volta in volta rinnovare. Spicca tra esse il segno, come traccia grafica che sorregge il dettato delle forme, liberatesi − ciò in verità fin dal sorgere del 2000 − dai limiti di quella griglia che in passato racchiudeva l’immagine in un corpo centrale geometrico, per fluire in un libero andamento pronto a lambire l’intera pagina pittorica. È un segno che asseconda lo scorrere della narrazione sposando le materie che, anche quando offerte nella loro reale consistenza, Terlizzi rastrema, tale da renderle difatti organiche alla pittura. Un segno corsivo, funzionale dunque al configurarsi delle forme che in parte sommerso, sul finire degli anni Ottanta, negli spessori del collage giunto ad arricchire il tessuto pittorico di nuove emergenze tattili, si fa avanti con più evidenza, dalla seconda metà dei Novanta, quando in esso entrano in gioco nuovi elementi sottratti al mondo della natura quali pietre e pezzi di legno. In sostanza materie vive, assunte, continuativamente fino ad oggi, come reperti di memoria aggettanti dalla superficie. Un’assunzione che però non credo traduca per l’artista né la coscienza, né tanto meno la necessità di giungere al corpo scultoreo e ciò al di là dei tentativi avanzati verso un’autonomia plastica della quale sono prova i ‘legni’ realizzati tra il 1999 ed il 2000. In tal senso ed a maggior ragione per questi ultimi dipinti, più che di sculto-pittura, interpretazione alla quale ricorrono diverse tra le esegesi che lo hanno riguardato negli ultimi anni, maggiormente calzante mi sembra la lettura di Renzo Margonari che parla di un «ibrido espressivo» in ragione del quale – specifica – l’artista è indotto a trattare con «cura puntigliosa ogni sostanza utilizzata».





Ernesto Terlizzi / Galleria del Carbone

Questa “cura” grammaticale e, di conseguenza, sintattica, portata ad una soglia di elevato controllo proprio con il piacere di non celare alcun passaggio, non deve però fuorviare dallo scorgere nelle sue opere un’esigenza narrativa che si propone con pari rilevanza. Si direbbe anzi, e forse ciò è ancora più vero per il ciclo odierno, che Terlizzi cerchi di trasmettere qualcosa di impegnativo sul piano emozionale confondendolo dietro l’evidente sapienza del fare. Corre su queste superfici, perché di superfici si tratta pur con i rilievi materici che le attraversano, un sommesso grido di allarme per una condizione umana che turba la sua sensibilità di uomo e di artista. Veste quest’ultima cui ovviamente egli si affida puntando sulle immagini come forza veicolatrice, al pari illusiva ed allusiva. Da queste due ‘sponde’, per fare anche il verso al titolo della grande tavola in mostra, il suo sguardo muove dunque oltre i confini della realtà, tuffandosi alla deriva nel ‘mare’ dei sentimenti che lo attraversano. È un processo di introspezione che accoglie in senso lato il fascino primordiale dell’acqua, la sua forza fecondante e, addentratamente, l’immensità del mare, la sua motilità fluttuante che avvolge, ondivaga, tutto ciò che di organico o di non organico vi è immerso, fino a scorgervi il senso drammatico che lo inquadra nella complicità di un esodo disperato. A questa condizione di incertezza e di transitorietà fa il verso l’uso della china come il deposito di carte sagomate, partecipi di un’inquietudine amplificata dal contrasto luce-ombra, profondità-superficie, trasparenza-saturazione. Un dialogo serrato che Terlizzi è attento a calibrare nei minimi passaggi per i quali, quasi come un incisore, addensa e sottrae segni fino a svelare lacerti di immagini che rifluiscono dal fondo della sua coscienza. Penso a Carretta del mare, Fuori dall’acqua, Sotto, Fondale, i cui titoli si fanno referenti di emergenze sociali che non lasciano scampo al dolore, se non nel portato esorcizzante ed illusivo della pittura. È la soglia dalla quale egli cede al racconto, arrendevole al naufragio che lo porta ad immergersi nel mistero, nelle onde che sobillano le pulsioni più intime. Ne sono testimonianza Frammenti d’acqua, Implosione, Il mare dentro, esiti di grande intensità e forza immaginativa attraverso i quali lancia un sasso all’ascolto.                      Ada Patrizia Fiorillo








Ernesto Terlizzi – biografia
Ernesto Terlizzi è nato ad Angri (SA) nel 1949. Ha studiato al liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Napoli.



Mostre personali di ERNESTO TERLIZZI:

1976 Palazzo dei Priori, Perugia; 1979 Galleria Inquadrature, Firenze; 1980 Galleria l’Archetto, Teramo; Galleria S. Carlo, Napoli; 1984 Galleria L’Idioma, Ascoli; 1985 Galleria Plus Art, Venezia-Mestre; 1986 Studio Emanuela Duranti, Spoleto; 1989 Istituto Francais Le Grenoble, Napoli; 1990 Pinacoteca e Musei Comunali di Macerata; 1994 Associazione Culturale Dedalos San Severo Foggia; 1997 Associazione Culturale ArteXArte Villaricca, Napoli; 1998 Galleria Materiali Immagini, Perugia; 1999 Studio Arte 10, Potenza; 2001 Pagea Art Angri (SA); 2004 Centro Sociale San Valentino Torio (SA); 2006 Associazione Culturale “Numero 9″, Napoli; F.R.A.C. Convento dei Frati Baronissi, Salerno; 2010 Galleria Consorti Roma; Punto Einaudi Salerno; 2012 “Museo d’Arte Contemporanea Gazoldo Degli Ippoliti , Mantova; 2013 Galleria del Carbone, Ferrara.

E’ stato invitato ad esporre nei più importanti premi italiani: “Premio Michetti” Francavilla al Mare Chieti: 1978 XXXII°, 1982 XXXV°, 1983 XXXVI° e 2010 LXI°; “Premio Termoli” 1991 Esaedro; “Premio Sulmona” 2006 XXXIII° e 2009 XXXVI°;



 
Mostre collettive di ERNESTO TERLIZZI:


1991 “ The Modernity of Lyrism”, Gummesons Koust Gallery di Stoccolma ed al Joensuus Art Museum, Helsinki, Finlandia; Biblioteca Palazzo Sormani Milano; Pinacoteca e Museo Provinciale Potenza; 1994 “Sugli Orizzonti del mediterraneo” Momenti di arte visiva a Napoli, Accademia d’Egitto Roma; 1995 Sud Art Galleria Paola Verrengia, Salerno; 1997 Trame del disegno italiano contemporaneo, Associazione Culturale “Dedalos” San Severo (FG); 1998 Artisti dei Due Mondi, Palazzo Reale, Napoli; 2001 Confronti Dialettici dell’Immagine, Teatro dei Cappuccini, Lussemburgo; 2003; Artisti italiani e maltesi, Rue de Salle, Malta; 2004 Amerindia, Collezione del Consolato Venezuelano, Castel dell’Ovo, Napoli; Progetto Africa, Palazzo degli Antichi Forni, Macerata, 2005 “Generazione anni 40”, Museo d’ Arte delle Generazioni Italiane del ‘900”, Museo del Bargellini, Pieve di Cento Bologna; Struttura Oggetto Reggia di Caserta, Caserta; 2010 Diorama Italiano, Francavilla al Mare (CH); Protagonisti del contemporaneo: 6° giornata del contemporaneo Fondazione Michetti Ex Aurum, Pescara; 2011 “54° Biennale d’Arte di Venezia Padiglione Italia Campania” Ex Tabacchificio Centola Pontecagnano (SA); Dialoghi con la geometria, Stella in Arte. Stella Cilento (SA); Latina contemporanea 7° giornata del contemporaneo Galleria Civica d’arte contemporanea, Latina; 150 Artisti per l’Unità d’Italia, “Vertigo Arte” Galleria Nazionale Cosenza; ”Soldi d’Artista” Spazio Tadini Milano; 2013 Angeli Contemporanei Galleria del Carbone Ferrara; Un Mosaico per Tornareccio (Tornareccio-Chieti).



Dal 2000 poi, si è reso anche promotore di alcuni progetti di arte visiva invitando numerosi intellettuali ed artisti italiani ed internazionali su tematiche del nostro territorio tra cui si segnalano; 2001 “Una luce per Sarno” con mostra itinerante in strutture pubbliche italiane sul dissesto idrogeologico del nostro territorio Palazzo Doria Angri; Palazzo Racani – Arroni, Spoleto, Palazzo degli Antichi Forni Macerata ed Antichi Arsenali della Repubblica, Amalfi; 2004 “Fuori dall’Acqua” mostra sul “Mito e il Mediterraneo” con collocazione permanente presso il Convento di San Bernardino Amantea Cosenza; 2005 “Tensioni e Riflessi del Sangro” mostra d’arte contemporanea sul fiume Sangro con omaggio dedicato allo scultore del ’900 Giò Pomodoro. Rassegna collocata in modo permanente nelle sale di Palazzo Ferri Atessa Chieti.



    

 Bibliografia essenziale dal 1980:



     Lo studio dell’artista Ernesto Terlizzi


1980 Marcello Venturoli “Il De rerum natura” Catalogo personale Galleria San Carlo, Napoli; 1981 Renzo Margonari Presentazione Catalogo personale Galleria Fumagalli Bergamo; 1982 Luigi Paolo Finizio “Una situazione a Napoli” Ed. IGEI Napoli; 1986 L. P. Finizio/M. Vitiello “Arte oggi in Campania” Ed. Fabbri Milano; 1988 Enrico Crispolti “Disegno Campania” Ed. Mazzotta Milano; 1988 M. Bignardi A. P. Fiorillo “Nel battito della natura” Ed. Asir Salerno; 1989 Michele Prisco “La ricerca della contemporaneità” Gazzetta delle arti, Venezia; 1990 Enrico Crispolti “La pittura in Italia” Il Novecento Ed. Electa Milano; 1991 Massimo Bignardi “The modernity of lirism” Ed. Esposito Napoli; 1993 Giorgio Di Genova “Ernesto Terlizzi” Strumenti Editorial Staf Cava De Tirreni Salerno; 1994 Massimo Bignardi G. Di Genova “Ernesto Terlizzi” Ed. Dedalos San Severo (Fg); 1997 Simona Barucco “Sedimentale” Ed. ArtexArte Villaricca Napoli; 1999 Massimo Bignardi “Angri territorio di transiti” Ed. Electa Napoli; 2001 Raffaele Nigro “L’occhio verticale” Ed. Calamos Angri Salerno; 2002 Lucia Annunziata “Una luce per Sarno” Ed. Cerbone Napoli; Grazia Terribile “Confronti Attuali dell’immagine” Ed. Battaglia Milano; 2003 Massimo Bignardi “La pittura in Italia meridionale” Ed. Electa Napoli; 2004 Ada Patrizia Fiorillo “Le stagioni dell’Arte” Ed. Mexall, Scafati Sa; Carla Cotellessa e Renzo Margonari “Fuori dall’acqua” Ed. Buonaiuto Sarno; D. Maestosi – E. Pellecchia Catalogo Mostra “Anche le Pietre hanno un Cuore” Ed. buonaiuto Sarno; 2005 Giorgio Di Genova “Catalogo Collezione Permanente Generazione Anni 40” Ed. Bora Bologna; R. Pinto, G. Segato, C. R. Sciascia, W. Tode, D. Trombadori “Struttura/Oggetto” Edizioni Spring Caserta; Antonio Del Guercio, Giorgio Pardi, Stefania Zuliani “Tensioni e Riflessi del Sangro” Ed. Caporale Atessa Chieti; G. Di Genova 7° Catalogo delle collezioni permanenti Generazioni anni 40 Ed. Bora B.; 2006 Carlo Fabrizio Carli,Elena Pontigia, Claudia Terenzi “Catalogo 2 collezione permanente” Premio Termoli Ed. De Luca Roma; Giorgio Di Genova “Storia dell’arte italiana del 900 – Generazione anni quaranta, I e II Tomo, Ed. Bora Bologna; C. F. Carli “Nel corpo della Materia” Ed. Sud Salerno; 2008 Marcello Napoli “Matissomania” Ed. Buonaiuto Sarno; Gaetano Romano ” Sguardi e paesaggi del blog” Ed. Metart Ottaviano (NA); 2009 Erminia Pellecchia “La geografia degli approdi” Ed. Buonaiuto Sarno; 2010 C. F. Carli Catalogo 61 Premio Michetti “Diorama italiano” Ed. Vallecchi Firenze; P. Consorti Catalogo personale “Ombra di Luce Organica” Roma; 2011 Alfonso Di Muro Catalogo Mostra di gruppo Inter-sezioni auree Stella in Arte; V. Sgarbi, Lo Stato dell’Arte “Regioni d’Italia” 54° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia Ed. Skira Ginevra-Milano; 2012 Shopping Bag Art Galleria Vittoria Roma.



Sue opere sono inserite in numerose collezioni pubbliche permanenti tra cui: Museo d’Arte Moderna, Durazzo Albania; Museo d’Arte Contemporanea, Ripe San Ginesio, Macerata; Pinacoteca d’Arte Contemporanea Latina; Consolato Venezuelano di Napoli; Pinacoteca e Musei Comunali, Macerata; FRAC Prima collezione permanente, Baronissi, Salerno; Pinacoteca Comunale, Termoli; Museo delle generazioni italiane del 900, Pieve di Cento, Bologna; MUMI Museo Michetti, Francavilla al Mare (Ch), CAM Casoria Contemporary Art Mueum Napoli; Museo d’Arte Contemporanea, Gazoldo degli Ippoliti, Mantova.









Mostra di FRANCO MASSANOVA: "CARIATIDI"






Un Anno di Fornace al Marte Venerdì 3 Maggio 2013 ore 19:30 – Marte Mediateca Arte Eventi – C.so Umberto I, 137 – Cava de’ Tirreni (SA) – Franco Massanova in “Cariatidi”.




Un anno di arte al Marte è un ciclo di nove mostre che la Fornace Falcone di Montecorvino Rovella insieme alla mediateca MARTE di Cava dei Tirreni continuano a presentare.




La mostra, pensata per gli spazi di Cava De Tirreni, presenta due polittici di grandi dimensioni dove l’artista fa emergere segni e forme che si distaccano dal colore cupo dei fondi, come fossero stalattiti e stalagmiti. Queste, nella loro intrinseca immobilità, trovano contrappunto in ordite trame e filamentosi fremiti.



L’evento si terrà a Cava dei Tirreni in Corso Uberto I, 137. Il vernissage si terrà il giorno 3 Maggio 2013 alle ore 19:30.La mostra si terrà dal 3 Maggio 2013 al 19 Maggio 2013.Orario: Dal Martedì alla Domenica dalle ore 10:00 fino alla chiusura della struttura.




MASSANOVA

MASSA NOVA

MASSA SUPERNOVA

destino scritto nel nome di stella,

esplosione contenuta di buco nero,

massa energetica che scava,

implode ed allo stesso tempo esplode

in corpi cavernosi e taglienti.

Sinfonia di stalagmiti e stalattiti brunite dal fuoco del tempo,

dalla pazienza e dal lento lavorio su tele di galassia

ordendo trame, apparentemente immote,

ma dove la vita brulicante di filamenti arteriosi

freme appena, impregnata di luoghi lontani e misteriosi,

nel riverbero di densi colori ed eterei,

intensificandosi in improvvisi gialli di sole,

cerulei azzurri d’ultramarina e cobalto,

incarnati sanguigni e rocciosi

come lava rappresa nel ghiaccio.

Movimenti ascendenti e discendenti di strati e di velature

e di veli che cingono come sensuali canèfore,

che attendono e sottendono, inquiete ed immote,

appena una eco di eternità.


Aprile 2013 Enzo Lauria











Biografia di Franco Massanova

Con assidua e coerente ricerca, agli inizi anni’80, Franco Massanova approda ad un’ampia astrazione che farà registrare l’azzeramento di qualsiasi elemento referenziale, in virtù di una costruzione formale rigorosa: le Macroscopie, le Sovrapposizioni, i Frammenti . Dal 1986 seguiranno i monocromi neri, i Notturni e le Tangenze: i primi sinuosi profili volumetrici caratterizzati da ombre pesanti , masse compatte e radenti le seconde. Con questi cicli, tra le altre, sono state tenute mostre personali alla galleria Fumagalli, Bergamo 1982 (testo di A.Trione); Arsenali di Amalfi (SA), 1986 (testo di V.Corbi); galleria L’Idioma, Ascoli Piceno 1988 (testo di M.Bignardi); Bibl. Comunale, Bellizzi (SA) 1989 (testo di R.Aymone); S.Giovanni di Dio, Salerno 1995 (testi di V.Trione, L.Mango, M.D’Ambrosio). Dalla seconda metà degli anni ’90 le sue tele accolgono“… attraversamenti nervosi del segno ed imprevedibili slittamenti della linea con filamentose ed avvolgenti fughe.”( Nero di luce, Fantasmi di movimento, Icaro).Cicli che vengono presentati alla Galleria ArteXArte, Napoli 1997 (testo di B.Bandini) e all’ex refettorio Monastero di S.Spirito, Agrigento 1999 (testo di L.Giordano).

Seguono le mostre con opere dal titolo Nuove tangenze, opere identificabili per un rosa intenso declinato in tutta la sua gamma: ed.R.Niglio Itri, Stella Cilento (SA)- Porto Salvo, Pisciotta (SA) 2004 ( testo di R.Aymone); galleria Delise, Portogruaro (VE) 2005 ( testo di A.Guglielmo). Le opere degli ultimi anni caratterizzate da “…segmenti neri e pastosi, che si contraggono o si dilatano prima di vedersi attratti e assorbiti in un magma inquietante, in un abisso nero di segni, a causa di una forza che sgretola la pelle della tela e ne fa virare le tonalità del colore dal nero al violaceo, al grigio-ceruleo, al verde acido, al giallo, al rosa.” vengono presentate al Museo Frac, Baronissi (SA) 2007, con testo di M.Alfano. Seguono le personali di Como, Reggio Emilia e Lugano e quella al Museo/ Pinacoteca di Todi (PG) 2011. Nello stesso anno a Salerno, ex chiesa dell’Addolorata, complesso di S.Sofia, a cura del Comune, viene allestita una mostra personale che documenta i quaranta anni di lavoro dell’artista, con la pubblicazione di un catalogo monografico. Nel 2012 è presente all’Archivio Ravello Contemporanea, poi alla galleria Immaginaria Arti Visive di Firenze, dove insieme ad una serie di opere vengono presentate dieci cartelle, edite dalla galleria, ognuna con tre lavori unici e con testo trilingue di S.Zuliani.

In occasione della Pasqua ‘98, la Crocifissione, opera di grandi dimensioni (cm,207x245) è rimasta esposta per alcuni mesi nella Cattedrale di Salerno.

Nel 2010, l’edificio dove abitò Sandor Marai a Salerno, è stato arricchito di 36 pannelli vitrei dell’artista.

Tra le.principali collettive si ricordano:Grafica it.cont. Lima, Gzira (Malta)- Artder ’82, Bilbao - Otto pittori ital.galerie de Jozsefvaros,Budapest - Galleria Volksuniwersit, Rotterdam - XXXVI premio Michetti, Fran.lla a Mare(Ch)- Disegno Campania ’88, Morcone (Bn)- Immaginaria’92, Pal.Durini (Mi)- I luoghi della visione, gall.Annunciata (Mi)- Misure uniche per una collezione, Univ.degli studi (An), pal.Tiranni/Castracane, Cagli (Pg)- Arte e olio, museo Campagna (Sa), Centro studi ital.Berna (Svizzera)- Libro d’artista, Galassia Gutemberg, (Na), Fortezza di Basso (Fi)- Artisti per il Kossovo, gall.Verrengia (Sa)-Cartolina per Napoli, Palazzo Reale (Na)- Tavola Rotonda, Museo Civ.Arte Cont. Albissola (Sv)- Scriptorium, pal.Vanvitelliano, Mercato S.Severino (Sa)- Aspetti dell’arte astratta nella racc.Fiocchi, Forte Malatesta (Ap)- Civico Museo Parisi-Valle, Maccagno (Va)-Attualmente è in corso alla galleria Lorenzelli Arte di Milano, la mostra Black & White.La ragione e la passione a cura di Matteo Lorenzelli.







                                                          Ingresso Libero.