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mercoledì 1 maggio 2013

ERNESTO TERLIZZI, Derive / GALLERIA DEL CARBONE - Ferrara

Mostra personale      4 – 19 maggio 2013

Inaugurazione sabato 4 maggio 2013 ore 18 e 30

Galleria del Carbone - via del Carbone 18/A Ferrara Tel.3939546489

dal lunedi al venerdi 17,00-20,00 sabato e festivi 11,00 - 12,30 17,00 - 20,00




L'artista   salernitano   Ernesto Terlizzi

      L’Accademia d’Arte Città di Ferrara e la galleria del Carbone propongono la personale dell’artista campano Ernesto Terlizzi: "Derive".

Inaugurazione sabato 4 maggio 2013 ore 18:30 per la mostra personale di Ernesto Terlizzi. L’esposizione alla Galleria del Carbone prosegue fino al 19 maggio 2013.    Tecniche miste su tavola e carte di varie dimensioni realizzate da Terlizzi nei primi mesi del 2013.

Nelle opere della mostra DERIVE Terlizzi conferma la sua raffinata capacità creativa, nel rielaborare esiti estetici di forte intensità immaginativa. Tutto ciò, grazie ad un suggestivo contrasto acromatico, luce/ombra, insieme al suo particolare segno grafico, ora rinnovato in un modo espressivo minimale, teso sempre più ad esaltare le varie potenzialità, tattili e percettive, che l’alchimia della pittura consente.

La mostra è composta,da tecniche miste su tavola e carte di diverse dimensioni, tutte realizzate nei primi mesi del 2013. In queste opere l’autore conferma tutta la sua raffinata capacità creativa,nel rielaborare esiti estetici di forte intensità immaginativa. Tutto ciò, grazie ad un suggestivo contrasto acromatico, luce/ombra, insieme al suo particolare segno grafico, ora rinnovato in un modo espressivo minimale, teso sempre più ad esaltare le varie potenzialità,tattili e percettive, che l’alchimia della pittura consente.






Ernesto Terlizzi, Galleria del Carbone Ferrara – Le ale della speranza cm. 73×92 tecnica mista 2013



È stato quasi perentorio Ernesto Terlizzi, nell’invitarmi a scrivere per questa mostra che egli allestisce presso la Galleria del Carbone di Ferrara, adducendo due ordini di motivi. Il primo dettato dal mio legame con la città per le abituali e note frequentazioni che vi intrattengo da oltre tre lustri; il secondo, dal silenzio protrattasi per più tempo, a suo dire, dalle ultime note a lui dedicate, il che è in parte vero. Ciò che intendo, non per smentita, è che al di là delle occasioni più o meno generatesi di dar corso a testimonianze (l’ultima risale effettivamente al 2004), esiste tra noi un antico rapporto di amicizia che ha tenuto viva quella forma di dialogo che non concede distrazioni, derivandone quindi un costante aggiornamento sul suo percorso. Sono quindi ben felice di ‘ritrovarlo’ in questa cornice, a rinsaldare, senza deroghe, un vincolo che mette in campo geografie di appartenenza (per entrambi le radici campane) e di adozione (per me con questo ospitale territorio), rinverdendo tracce, mai sopite, di storie intrecciate e, perché no, anche resesi indipendenti.   Dicevo cornice che, nello specifico, accoglie infatti questa esposizione in uno degli angoli più affascinanti della culla estense, posta, come è la galleria, nel cuore della Ferrara medievale, quella che pulsa della sua storia e delle sue tradizioni ebraiche stratificatesi nelle arterie del ghetto che si innervano intorno all’omonima piazzetta da cui prende il nome. Nei suoi dimensionati spazi Lucia Boni e Paolo Volta si dedicano da decenni, con instancabile continuità, alla promozione delle arti visive, attenti a dare voce al composito scenario che il contemporaneo offre, senza preclusioni di sorta rispetto ai linguaggi o alle fasce generazionali, sebbene, guardando alle scelte ed ai programmi che essi attuano, mi sembra sia più incisiva una propensione per le esperienze della pittura. Di pittura si tratta anche nel caso di Terlizzi che vi propone un ciclo di opere realizzate nei primi mesi di quest’anno dedicate al tema dell’acqua ed in particolare del mare con il fascino, il mistero, i segreti che esso racchiude. Si tratta di lavori di varie dimensioni, grandi tavole e più piccole carte, tutti però legati, come è proprio ad una serie, da un filo di omogeneità formale quanto di contenuti. Ciò che vi emerge guardando alle singole opere è una particolare tensione narrativa che l’artista è arrivato a raffinare, sondando con forte senso estetico, le potenzialità che l’alchimia della pittura permette. Cerco di spiegarmi meglio entrando nel merito della sintassi che presiede a queste tecniche miste, per le quali l’artista si serve di carte, cartoni, pietre, frammenti di legno, china. Materiali sapientemente indirizzati ad una sintesi compositiva, direi proprio un amalgama del processo di fusione spinto fino alla scelta di azzerare alquanto il colore che egli riconduce difatti al binomio del bianco e nero.






Ernesto Terlizzi – Sponde tecnica mista su tavola con pietra cm 210×92 2013
 
Una matrice questa che viene da lontano, più precisamente dagli avvii del suo percorso, ricucendo in una circolarità alcune costanti linguistiche che Terlizzi ha saputo di in volta in volta rinnovare. Spicca tra esse il segno, come traccia grafica che sorregge il dettato delle forme, liberatesi − ciò in verità fin dal sorgere del 2000 − dai limiti di quella griglia che in passato racchiudeva l’immagine in un corpo centrale geometrico, per fluire in un libero andamento pronto a lambire l’intera pagina pittorica. È un segno che asseconda lo scorrere della narrazione sposando le materie che, anche quando offerte nella loro reale consistenza, Terlizzi rastrema, tale da renderle difatti organiche alla pittura. Un segno corsivo, funzionale dunque al configurarsi delle forme che in parte sommerso, sul finire degli anni Ottanta, negli spessori del collage giunto ad arricchire il tessuto pittorico di nuove emergenze tattili, si fa avanti con più evidenza, dalla seconda metà dei Novanta, quando in esso entrano in gioco nuovi elementi sottratti al mondo della natura quali pietre e pezzi di legno. In sostanza materie vive, assunte, continuativamente fino ad oggi, come reperti di memoria aggettanti dalla superficie. Un’assunzione che però non credo traduca per l’artista né la coscienza, né tanto meno la necessità di giungere al corpo scultoreo e ciò al di là dei tentativi avanzati verso un’autonomia plastica della quale sono prova i ‘legni’ realizzati tra il 1999 ed il 2000. In tal senso ed a maggior ragione per questi ultimi dipinti, più che di sculto-pittura, interpretazione alla quale ricorrono diverse tra le esegesi che lo hanno riguardato negli ultimi anni, maggiormente calzante mi sembra la lettura di Renzo Margonari che parla di un «ibrido espressivo» in ragione del quale – specifica – l’artista è indotto a trattare con «cura puntigliosa ogni sostanza utilizzata».





Ernesto Terlizzi / Galleria del Carbone

Questa “cura” grammaticale e, di conseguenza, sintattica, portata ad una soglia di elevato controllo proprio con il piacere di non celare alcun passaggio, non deve però fuorviare dallo scorgere nelle sue opere un’esigenza narrativa che si propone con pari rilevanza. Si direbbe anzi, e forse ciò è ancora più vero per il ciclo odierno, che Terlizzi cerchi di trasmettere qualcosa di impegnativo sul piano emozionale confondendolo dietro l’evidente sapienza del fare. Corre su queste superfici, perché di superfici si tratta pur con i rilievi materici che le attraversano, un sommesso grido di allarme per una condizione umana che turba la sua sensibilità di uomo e di artista. Veste quest’ultima cui ovviamente egli si affida puntando sulle immagini come forza veicolatrice, al pari illusiva ed allusiva. Da queste due ‘sponde’, per fare anche il verso al titolo della grande tavola in mostra, il suo sguardo muove dunque oltre i confini della realtà, tuffandosi alla deriva nel ‘mare’ dei sentimenti che lo attraversano. È un processo di introspezione che accoglie in senso lato il fascino primordiale dell’acqua, la sua forza fecondante e, addentratamente, l’immensità del mare, la sua motilità fluttuante che avvolge, ondivaga, tutto ciò che di organico o di non organico vi è immerso, fino a scorgervi il senso drammatico che lo inquadra nella complicità di un esodo disperato. A questa condizione di incertezza e di transitorietà fa il verso l’uso della china come il deposito di carte sagomate, partecipi di un’inquietudine amplificata dal contrasto luce-ombra, profondità-superficie, trasparenza-saturazione. Un dialogo serrato che Terlizzi è attento a calibrare nei minimi passaggi per i quali, quasi come un incisore, addensa e sottrae segni fino a svelare lacerti di immagini che rifluiscono dal fondo della sua coscienza. Penso a Carretta del mare, Fuori dall’acqua, Sotto, Fondale, i cui titoli si fanno referenti di emergenze sociali che non lasciano scampo al dolore, se non nel portato esorcizzante ed illusivo della pittura. È la soglia dalla quale egli cede al racconto, arrendevole al naufragio che lo porta ad immergersi nel mistero, nelle onde che sobillano le pulsioni più intime. Ne sono testimonianza Frammenti d’acqua, Implosione, Il mare dentro, esiti di grande intensità e forza immaginativa attraverso i quali lancia un sasso all’ascolto.                      Ada Patrizia Fiorillo








Ernesto Terlizzi – biografia
Ernesto Terlizzi è nato ad Angri (SA) nel 1949. Ha studiato al liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Napoli.



Mostre personali di ERNESTO TERLIZZI:

1976 Palazzo dei Priori, Perugia; 1979 Galleria Inquadrature, Firenze; 1980 Galleria l’Archetto, Teramo; Galleria S. Carlo, Napoli; 1984 Galleria L’Idioma, Ascoli; 1985 Galleria Plus Art, Venezia-Mestre; 1986 Studio Emanuela Duranti, Spoleto; 1989 Istituto Francais Le Grenoble, Napoli; 1990 Pinacoteca e Musei Comunali di Macerata; 1994 Associazione Culturale Dedalos San Severo Foggia; 1997 Associazione Culturale ArteXArte Villaricca, Napoli; 1998 Galleria Materiali Immagini, Perugia; 1999 Studio Arte 10, Potenza; 2001 Pagea Art Angri (SA); 2004 Centro Sociale San Valentino Torio (SA); 2006 Associazione Culturale “Numero 9″, Napoli; F.R.A.C. Convento dei Frati Baronissi, Salerno; 2010 Galleria Consorti Roma; Punto Einaudi Salerno; 2012 “Museo d’Arte Contemporanea Gazoldo Degli Ippoliti , Mantova; 2013 Galleria del Carbone, Ferrara.

E’ stato invitato ad esporre nei più importanti premi italiani: “Premio Michetti” Francavilla al Mare Chieti: 1978 XXXII°, 1982 XXXV°, 1983 XXXVI° e 2010 LXI°; “Premio Termoli” 1991 Esaedro; “Premio Sulmona” 2006 XXXIII° e 2009 XXXVI°;



 
Mostre collettive di ERNESTO TERLIZZI:


1991 “ The Modernity of Lyrism”, Gummesons Koust Gallery di Stoccolma ed al Joensuus Art Museum, Helsinki, Finlandia; Biblioteca Palazzo Sormani Milano; Pinacoteca e Museo Provinciale Potenza; 1994 “Sugli Orizzonti del mediterraneo” Momenti di arte visiva a Napoli, Accademia d’Egitto Roma; 1995 Sud Art Galleria Paola Verrengia, Salerno; 1997 Trame del disegno italiano contemporaneo, Associazione Culturale “Dedalos” San Severo (FG); 1998 Artisti dei Due Mondi, Palazzo Reale, Napoli; 2001 Confronti Dialettici dell’Immagine, Teatro dei Cappuccini, Lussemburgo; 2003; Artisti italiani e maltesi, Rue de Salle, Malta; 2004 Amerindia, Collezione del Consolato Venezuelano, Castel dell’Ovo, Napoli; Progetto Africa, Palazzo degli Antichi Forni, Macerata, 2005 “Generazione anni 40”, Museo d’ Arte delle Generazioni Italiane del ‘900”, Museo del Bargellini, Pieve di Cento Bologna; Struttura Oggetto Reggia di Caserta, Caserta; 2010 Diorama Italiano, Francavilla al Mare (CH); Protagonisti del contemporaneo: 6° giornata del contemporaneo Fondazione Michetti Ex Aurum, Pescara; 2011 “54° Biennale d’Arte di Venezia Padiglione Italia Campania” Ex Tabacchificio Centola Pontecagnano (SA); Dialoghi con la geometria, Stella in Arte. Stella Cilento (SA); Latina contemporanea 7° giornata del contemporaneo Galleria Civica d’arte contemporanea, Latina; 150 Artisti per l’Unità d’Italia, “Vertigo Arte” Galleria Nazionale Cosenza; ”Soldi d’Artista” Spazio Tadini Milano; 2013 Angeli Contemporanei Galleria del Carbone Ferrara; Un Mosaico per Tornareccio (Tornareccio-Chieti).



Dal 2000 poi, si è reso anche promotore di alcuni progetti di arte visiva invitando numerosi intellettuali ed artisti italiani ed internazionali su tematiche del nostro territorio tra cui si segnalano; 2001 “Una luce per Sarno” con mostra itinerante in strutture pubbliche italiane sul dissesto idrogeologico del nostro territorio Palazzo Doria Angri; Palazzo Racani – Arroni, Spoleto, Palazzo degli Antichi Forni Macerata ed Antichi Arsenali della Repubblica, Amalfi; 2004 “Fuori dall’Acqua” mostra sul “Mito e il Mediterraneo” con collocazione permanente presso il Convento di San Bernardino Amantea Cosenza; 2005 “Tensioni e Riflessi del Sangro” mostra d’arte contemporanea sul fiume Sangro con omaggio dedicato allo scultore del ’900 Giò Pomodoro. Rassegna collocata in modo permanente nelle sale di Palazzo Ferri Atessa Chieti.



    

 Bibliografia essenziale dal 1980:



     Lo studio dell’artista Ernesto Terlizzi


1980 Marcello Venturoli “Il De rerum natura” Catalogo personale Galleria San Carlo, Napoli; 1981 Renzo Margonari Presentazione Catalogo personale Galleria Fumagalli Bergamo; 1982 Luigi Paolo Finizio “Una situazione a Napoli” Ed. IGEI Napoli; 1986 L. P. Finizio/M. Vitiello “Arte oggi in Campania” Ed. Fabbri Milano; 1988 Enrico Crispolti “Disegno Campania” Ed. Mazzotta Milano; 1988 M. Bignardi A. P. Fiorillo “Nel battito della natura” Ed. Asir Salerno; 1989 Michele Prisco “La ricerca della contemporaneità” Gazzetta delle arti, Venezia; 1990 Enrico Crispolti “La pittura in Italia” Il Novecento Ed. Electa Milano; 1991 Massimo Bignardi “The modernity of lirism” Ed. Esposito Napoli; 1993 Giorgio Di Genova “Ernesto Terlizzi” Strumenti Editorial Staf Cava De Tirreni Salerno; 1994 Massimo Bignardi G. Di Genova “Ernesto Terlizzi” Ed. Dedalos San Severo (Fg); 1997 Simona Barucco “Sedimentale” Ed. ArtexArte Villaricca Napoli; 1999 Massimo Bignardi “Angri territorio di transiti” Ed. Electa Napoli; 2001 Raffaele Nigro “L’occhio verticale” Ed. Calamos Angri Salerno; 2002 Lucia Annunziata “Una luce per Sarno” Ed. Cerbone Napoli; Grazia Terribile “Confronti Attuali dell’immagine” Ed. Battaglia Milano; 2003 Massimo Bignardi “La pittura in Italia meridionale” Ed. Electa Napoli; 2004 Ada Patrizia Fiorillo “Le stagioni dell’Arte” Ed. Mexall, Scafati Sa; Carla Cotellessa e Renzo Margonari “Fuori dall’acqua” Ed. Buonaiuto Sarno; D. Maestosi – E. Pellecchia Catalogo Mostra “Anche le Pietre hanno un Cuore” Ed. buonaiuto Sarno; 2005 Giorgio Di Genova “Catalogo Collezione Permanente Generazione Anni 40” Ed. Bora Bologna; R. Pinto, G. Segato, C. R. Sciascia, W. Tode, D. Trombadori “Struttura/Oggetto” Edizioni Spring Caserta; Antonio Del Guercio, Giorgio Pardi, Stefania Zuliani “Tensioni e Riflessi del Sangro” Ed. Caporale Atessa Chieti; G. Di Genova 7° Catalogo delle collezioni permanenti Generazioni anni 40 Ed. Bora B.; 2006 Carlo Fabrizio Carli,Elena Pontigia, Claudia Terenzi “Catalogo 2 collezione permanente” Premio Termoli Ed. De Luca Roma; Giorgio Di Genova “Storia dell’arte italiana del 900 – Generazione anni quaranta, I e II Tomo, Ed. Bora Bologna; C. F. Carli “Nel corpo della Materia” Ed. Sud Salerno; 2008 Marcello Napoli “Matissomania” Ed. Buonaiuto Sarno; Gaetano Romano ” Sguardi e paesaggi del blog” Ed. Metart Ottaviano (NA); 2009 Erminia Pellecchia “La geografia degli approdi” Ed. Buonaiuto Sarno; 2010 C. F. Carli Catalogo 61 Premio Michetti “Diorama italiano” Ed. Vallecchi Firenze; P. Consorti Catalogo personale “Ombra di Luce Organica” Roma; 2011 Alfonso Di Muro Catalogo Mostra di gruppo Inter-sezioni auree Stella in Arte; V. Sgarbi, Lo Stato dell’Arte “Regioni d’Italia” 54° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia Ed. Skira Ginevra-Milano; 2012 Shopping Bag Art Galleria Vittoria Roma.



Sue opere sono inserite in numerose collezioni pubbliche permanenti tra cui: Museo d’Arte Moderna, Durazzo Albania; Museo d’Arte Contemporanea, Ripe San Ginesio, Macerata; Pinacoteca d’Arte Contemporanea Latina; Consolato Venezuelano di Napoli; Pinacoteca e Musei Comunali, Macerata; FRAC Prima collezione permanente, Baronissi, Salerno; Pinacoteca Comunale, Termoli; Museo delle generazioni italiane del 900, Pieve di Cento, Bologna; MUMI Museo Michetti, Francavilla al Mare (Ch), CAM Casoria Contemporary Art Mueum Napoli; Museo d’Arte Contemporanea, Gazoldo degli Ippoliti, Mantova.