57. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2017
57. Esposizione Internazionale d’Arte
VIVA ARTE VIVA
13 maggio > 26 novembre 2017
Sarà aperta al pubblico da sabato 13 maggio a domenica 26 novembre 2017, ai Giardini e all’Arsenale, la 57. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo VIVA ARTE VIVA, curata da Christine Macel e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La vernice avrà luogo nei giorni 10, 11 e 12 maggio, la cerimonia di premiazione e di inaugurazione si svolgerà sabato 13 maggio 2017.
La Mostra sarà affiancata da 85 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 4 i paesi presenti per la prima volta: Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria, Kazakistan (prima volta da solo).
Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, sarà curato quest’anno da Cecilia Alemani.
Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 57. Esposizione.
57. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTEVIVA ARTE VIVA
- Intervento di Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia
- VIVA ARTE VIVA - 57. Esposizione Internazionale d’Arte
- Intervento di Christine Macel, Curatrice della 57. Esposizione
- Artisti invitati
- Partecipazioni nazionali
- Biennale Sessions
- Educational
- Visite guidate (Arsenale)
- Biglietteria
57. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTEVIVA ARTE VIVA
- Intervento di Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia
- VIVA ARTE VIVA - 57. Esposizione Internazionale d’Arte
- Intervento di Christine Macel, Curatrice della 57. Esposizione
- Artisti invitati
- Partecipazioni nazionali
- Biennale Sessions
- Educational
- Visite guidate (Arsenale)
- Biglietteria
"Viva Arte Viva" è il
titolo della 57. Biennale Internazionale d’ Arte di Venezia 2017. La curatrice della 57esima Biennale
Internazionale di Arti Visive Christine Macel, guarda all’arte come il luogo
per i sogni e le utopie, per le relazioni fra esseri umani, natura, universo,
senza escludere la dimensione metafisica della spiritualità. Un luogo
privilegiato e che merita di essere protetto, messo in luce, esplorato, perché
rappresenta l’ultimo baluardo nei confronti dell’individualismo, della gara al
consumo, all’indifferenza reciproca verso gli altri, verso il sé e verso il
mondo. L’arte dunque è il luogo della formazione della soggettività individuale
che diventa immaginario collettivo e inventa mondi, è il luogo fisico e
immaginario insieme del sì alla vita e, per chi ha fede, alla divinità. Per
questo, Christine Macel ha scelto una esclamazione, "Viva Arte Viva",
come augurio alla figura dell’artista, senza il quale non si dà arte.
Rispondendo a chi vede in questo atteggiamento di virare all’utopia una manovra
diversiva e di disimpegno, Baratta chiosa, in una società dei consumi e tutta
dedita alla produttività e all’efficienza, l’Otium ha un valore altissimo.
Paolo Baratta ha spiegato l’importanza di questa virata sul sogno e sulla
generosità della creatività artistica come risposta precisa e come via di uscita
dal manierismo dell’ansia. Christine Macel riporta a fuoco l’importanza della
libertà vitale e della generosità della creatività artistica nel mondo in cui
viviamo. La Biennale, dice Baratta, ha esattamente il compito di offrire lo
spazio perché il mondo creda alla potenza dell’immaginario, e si renda conto
della necessità di uno spazio condiviso di generosità e di libertà. Sarà infine
anche la mostra della massima inclusione possibile del pubblico nella
produzione dell’arte, più che nel suo consumo.
Per questo il programma è stato
strutturato anche in nuovi spazi all’Arsenale, allestiti con usi inediti. In
particolare, ogni sabato sarà possibile mangiare e discutere a tavola con un
artista diverso, per tutti i sei mesi della mostra. "Open Tables"
sarà il nome della sezione. La Biennale dedicata alle forme di vita artistica,
"Viva Arte Viva", si svilupperà dunque lungo 12 stanze più un atrio e
una sala conviviale. Le stanze proporranno allo spettatore un viaggio dalla
formazione della soggettività, all’esplorazione delle cose ultime e dell’infinito,
e saranno immaginate come 12 capitoli di un romanzo, non come parti di un
saggio. Seguiranno un percorso proprio di finzione, di invenzione del mondo in
forma di arte. Il sogno, quindi, non avrà la funzione di essere un luogo
surreale e rivelatore, come per Bréton e come era stato inteso da Gioni nella
sua stanza dedicata al libro rosso di Jung, ma proprio di inventare e proporre
visioni, reali in quanto utopiche. Le età degli artisti saranno disparate, la
scelta non ha seguito criteri di mercato, sarà importante la compresenza di
artisti di estrazione geografica differente, dagli Inhuit agli Europei,
includendo la Russia, con America Latina, Estremo e Medio Oriente, con diversi
gradi di notorietà.