lunedì 7 settembre 2009

ARTE CONTEMPORANEA/ TEFAF 2010

Maastricht





F. Bacon

       
Fotografie di Bacon alla fiera più prestigiosa d' Europa.

La Wunderkammer ovvero la «camera delle meraviglie» di principi, re e imperatori, in un padiglione di oltre 15 mila metri quadrati, in uno spazio ubicato nella cittadina olandese di Maastricht. Questa fiera visitabile (dal 12 al 21 marzo) in sole 23 edizioni, Tefaf, è diventata la più importante rassegna di settore a livello mondiale, con nove sezioni che spaziano dall’ antico al contemporaneo.

Michael Hoppen Gallery di Londra esporrà Men Wrestling, New York, una di una serie di fotografie commissionate attorno al 1975 da Francis Bacon e utilizzate dall’artista inglese nato a Dublino come documentazione per i suoi dipinti. Non si sa chi sia l’autore di questi scatti unici che provengono dallo studio dell’artista.



Questa è una delle novità di rilievo di questa rassegna, vi sono le foto «messe in scena» da Francis Bacon (due uomini in lotta wrestling; praticamente i provini fotografici usati dall’artista Londinese per i suoi personaggi dipinti. Bacon dipingeva usando di preferenza i modelli in fotografia piuttosto che osservando il modello dal vero), Queste foto sono già state esposte anche al Metropolitan di New York, alla Tate Britain e al Prado, Si racconta che l’elettricista Mac Robertson amico di Bacon abbia raccolto per anni gli scarti che l’artista regalava o buttava nella pattumiera. Così, per diverso tempo, Mac ha raccolto in modo quasi ossessivo pennelli inservibili, tubetti di colore esausto e persino pallottole di carta buttate dall’artista. Michael Hoppen, abile gallerista e collezionista di fotografie, decise di comprare per una manciata di soldi diversi provini fotografici ; dice: “ sono immagini di uomini seminudi con una cuffia in testa che lottano”. Questi scatti recuperati come scarti nello studio dell' artista ora valgono praticamente un tesoro.

Queste foto come tante altre immagini erano i suoi unici schizzi, perché F. Bacon non amava disegnare partendo dal nulla, dal foglio di carta bianco, ma preferiva indagare la realtà osservando e utilizzando la fotografia come mezzo primario d’indagine. Il volume “The Humain Figure in Motion” di Eadweard Muybridge, grande pioniere della fotografia in movimento, Bacon lo utilizzò spesso per le sue importanti opere. Per certi versi, l’artista londinese non è stato il primo e neanche l’ultimo artista che ha utilizzato la fotografia per creare dipinti o sculture, si pensi a Courbet, a Degas e persino al Neoclassico Ingres. F. Bacon amava rappresentare spesso figure e corpi deformati, scomposti, praticamente sconquassati, diceva: “sono un pittore figurativo e penso che non si possa più fare illustrazione perché la fotografia e il cinema la fanno meglio”. Aveva ragione. Tanta pittura “descrittiva “ di oggi che nasce dalla mimesi non ha più senso di esistere, è semplicemente “anacronistica e inutile. E questo l’aveva capito molto bene anche il grande Bacon.

Autoritratto, 1971


I primi lavori di Francis risalgono al 1929. Nel 1944, a 35 anni, dopo aver distrutto tutta la sua produzione precedente, Bacon incomincia a dipingere in modo nuovo e personale. Sono del 44 i “tre studi di figure per la base di una crocifissione” che per la prima volta scandalizzano il pubblico per la loro apparenza inquietante. Libero da preconcetti di maniera, proprio in questo periodo incomincia a far affiorare il senso del dolore del vivere, sempre teso su un filo della perdizione. Lui stesso confessava:”la maggior parte delle persone non pensano alla vita. Se riflettessimo, ci accorgeremmo tutti che viviamo nel concime della terra. Il mondo è solo un mucchio di concime , è composto da miliardi di persone che si vantano di essere morte. I morti stanno soffiando nelle nostre narici ogni ora, ogni secondo che inspiriamo, dopo tutto siamo nati per morire”. Questa è la constatazione “tragica” di un grande protagonista del nostro secolo che sentiva l’urgente bisogno di esperire l’animo umano. Diceva: “non passa giorno che non pensi anche per un attimo solo alla morte. Entra in ogni cosa che faccio, che vedo, che mangio; è parte della natura”.L’immagine dell’uomo che ne viene fuori risulta molto deformata, quasi imprigionata e stravolta dal suo stesso esistere. In anni più recenti il senso di disperazione e di angoscia si era placato ed era subentrato il bisogno di allontanarsi di più dal soggetto per poterlo osservare in modo più distaccato. Con gli ultimi lavori i toni dei colori si fanno più bassi e sgradevoli; “quasi come un essere umano fosse passato sui miei quadri lasciando una scia di umane presenze e tracce mnemoniche di eventi passati”, tracce fuggenti al centro di paesaggi indefiniti con figure stravolte e chiuse da strutture spaziali limitanti che escludono ogni diretto rapporto con lo spettatore, che sembrano dissolversi nel nulla, un nulla che coincide con la sua visione precaria che ha dell’uomo. Questo autentico solitario, capace di far emergere i dubbi dell’esistenza non è stato molto amato dalla critica, per certi versi è stato considerato un epigono dell’ultimo Romanticismo. Secondo noi, Bacon è un artista geniale, capace più di altri, di far macerare l’immagine dell’uomo in modo ossessivo fino a decantarla e a sublimarla liricamente. Di certo, la pittura per Bacon non ha più modello da rappresentare, né storia da incarnare; l’artista non ama la narrazione delle cose ma lo svelamento dell’essere, per lui la realtà è solo “illusione momentanea”,una traccia sfuggente e indefinita. Non gli resta altro che fissare l’apparizione insostanziale dell’evento nel suo immediato affiorare. Inoltre, Bacon non chiede perché le cose siano così, egli le vive totalmente per quelle che sono, perchè non crede alla salvezza bensì alla degradazione e alla caduta dell’umanità. Con Francis Bacon l’arte diventa “strumento di verifica trascendentale” capace di mettere a nudo l’esistenza degradante dell’uomo d’oggi e di assorbire e riflettere le ossessioni tragiche che si tramutano in perdizione e dannazione.                                         Giovanni Bonanno









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TEFAF 2010/ TAKE A VIRTUAL TOUR


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