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domenica 8 agosto 2021

Su Domani, il ruolo delle artiste nella storia dell’arte e il mondo delle gallerie d’arte americane che si spostano negli Hamptons.

 


 

Ritratto di Demetrio Paparoni    






DOMANI



Su Domani  il ruolo delle artiste  nella storia dell’arte, Mario Diacono un poeta per l'arte,  In estate il mondo delle gallerie d’arte americane si sposta negli Hamptons, alcuni articoli di Demetrio Paparoni.





Più vacanze d'arte per tutti



Ultima newsletter prima di andare in vacanza. Non va in vacanza invece pagina dedicata all’arte della domenica che troverete regolarmente sul nostro quotidiano. In quella di oggi Angela Maderna scrive  del recupero storico-critico delle figure femminili che hanno contribuito allo sviluppo dei linguaggi artistici e visivi. A dimostrare l’importanza del ruolo che talune artiste hanno avuto nella storia dell’arte, sebbene spesso rimaste nell’ombra della narrazione storiografica, sono quattro mostre attualmente aperte in diversi paesi europei. In Italia la GAMeC di Bergamo ricostruisce la carriera di Regina Cassolo, la prima e unica scultrice futurista. Al Centre Pompidou di Parigi una grande collettiva indaga il ruolo delle artiste nell’ambito dell’astrattismo. A Londra la Whitechapel Gallery rivela la numerosa partecipazione delle donne (artiste e non) alla realizzazione della London International Surrealist Exhibition del 1936. Mentre in Svizzera il Muzeum Susch riporta alla luce la ricerca condotta tra gli anni sessanta e settanta da Laura Grisi.
 

Mario Diacono, un poeta per l’arte. 
La sua storia su Domani




Domenica prossima la nostra pagina dell’arte sarà dedicata a Mario Diacono (Roma 1930). Critico, gallerista ma anche letterato e poeta visivo, Diacono è una figura anomala nel panorama artistico contemporaneo. Ha iniziato come allievo di Ungaretti, con il quale si è laureato nel 1955 e di cui è stato poi segretario per sette anni. Dal 1985 vive a Boston, ma è stato sempre in continuo movimento tra Italia e Stati Uniti. A Diacono è stata adesso dedicata una mostra al Macro di Roma (dal 15 luglio al 24 ottobre), curata dal direttore Luca Lo Pinto. Giuseppe Frangi lo ha intervistato a tutto campo per Domani, indagando in particolare sui rapporti artistici più importanti che hanno segnato la sua lunga avventura di critico e di gallerista, da Jannis Kounellis, Claudio Parmiggiani, Enzo Cucchi, Francesco Clemente fino a Peter Halley, David Salle, Julian Schnabel, Ellen Gallagher, Alex Katz.


 
Nell’intervista Diacono spiega anche le sue scelte come letterato che a un certo punto ha deciso di rinunciare alla letteratura come mestiere. Nell’intervista non mancano giudizi sulla scena artistica attuale, interessanti e disallineati rispetto al mainstream com’è nello stile del personaggio. Hanno dipinto il suo ritratto Francesco Clemente, Julian Schnabel (nella foto), Donna Moylan.
 

In estate il mondo delle gallerie d’arte americane si sposta negli Hamptons 



“Quando i ricchi vanno in vacanza può capitare che comprino opere d’arte”, scrive David Carrier sulla pagina di Domani dedicata all’arte che sarà in edicola domenica 22 agosto. E chiarisce: “Grazie alla gentrificazione degli Hamptons e, più recentemente, l’esodo urbano provocato dalla pandemia, sono comparsi spazi espositivi temporanei delle maggiori gallerie di New York”. Carrier ci racconta la sua visita nelle sedi (per adesso) estive gallerie delle gallerie degli Hamptons. In competizione tra loro, queste gallerie stanno proponendo mostre importanti. Negli Hamptons c’è anche il Parrish Art Museum, aperto tutto l’anno, con un’attività espositiva di prim’ordine. Tra le mostre che si possono visitare questa estate c’è anche l’esposizione Roy Lichtenstein: History in the Making, 1948–1960 (dal primo agosto al 24 ottobre). “Il mondo delle gallerie e dei musei di Long Island è un affascinante esperimento in evoluzione” scrive Carrier, “questa regione balneare ha un paesaggio molto bello e le risorse economiche necessarie per sostenere un mondo dell’arte vivace”.

 

Didascalie delle foto
  •  In copertina: Sean Scully, What Makes Us Too, 2017, acrilici e pastelli a olio su alluminio, 118 x 225 cm. Mostra: Sean Scully: Passenger – A Retrospective, The Museum of fine Arts – Hungarian National Gallery, Budapest, ottobre 2020/gennaio 2021. A cura di David Fehér. Foto e courtesy dell’artista.
  • Laura Grisi, Veduta della mostra Laura Grisi. The Measuring of Time al Muzeum Susch, Svizzera. A cura di Marco Scotini. Courtesy Claudio von Planta and Muzeum Susch / Art Stations Foundation, Svizzera.
  • Mario Diacono, Il Carro, 1972, trasferelli su modellino di carro in metallo verniciato, barra in metallo verniciato. Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Foto Alessandro Calò. Courtesy Mario Diacono, Boston e Macro, Roma.
  • Julian Schnabel, Portrait of Mario Diacono, 1983, olio, piatti e bondo su legno, 122 x 115 cm. Collezione Carolyn Farb, Houston. Courtesy Mario Diacono, Boston
  • Henry Taylor, Disappeared, but a tiger showed up, later, 2021, Hauser & Wirth Southampton. © Henry Taylor Courtesy the artist and Hauser & Wirth. Foto Lance Brewer.


Alcuni  articoli di Demetrio Paparoni su Domani


Il senso religioso di Andy Warhol


Famoso a livello mondiale come colui che ha portato nell’arte l’estetica dell’effimero e dei beni di consumo, teneva rigorosamente nascosta la sua vita privata e il legame con le sue radici cattoliche


I musei ipocriti uccidono l’arte. L’autocensura nel «caso Guston»














Dopo l’omicidio di George Floyd, la mostra sul pittore che ha rappresentato la banalità del male con i cappucci del KKK è stata rimandata, per evitare una discussione troppo complicata. I critici sono insorti per difendere la libertà dell’arte


    Segui Demetrio Paparoni  su demetriopaparoni.com                                       



Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno