GIUSEPPE MODICA
Giuseppe Modica, Nell'atelier 2014 olio
tela 100x70
"Reflets et Lumieres"
mostra personale selezione opere 2009-2014
dipinti ad olio, acquarelli, disegni
28 Marzo-30 Maggio, 2015 Martedì-Sabato ore 15-19
Inaugurazione Venerdì 27 Marzo ore 17-21.
Catalogo in galleria
Galerie
Sifrein 10, rue Lavoisier 75008 Paris
La mélancolie onirique de Giuseppe Modica
Testo di Giovanni Lista
Giuseppe Modica, Labirinto-Atelier,2013
trittico,olio tele cm.180x350
La Melanconia
metafisica di Giuseppe Modica approda a Parigi alla Galerie Sifrein con una
selezione di 23 opere (dipinti, acquarelli, disegni)tra le più rappresentative dal
2007 al 2014.
La mostra si avvale del saggio critico, scritto per l’occasione, del noto
studioso delle avanguardie storiche internazionali Giovanni Lista.
Giuseppe Modica, autore nel pieno della maturità, già
ampiamente studiato ed apprezzato da storici dell’arte come Maurizio Fagiolo dell’Arco, Claudio Strinati,
Vittorio Sgarbi, Guido Giuffrè, Janus, Maria Teresa Benedetti, Giovanni
Faccenda, Aldo Gerbino, Gabriele Simongini, Laura Gavioli, Marco di Capua,
Roberto Gramiccia, Francesco Gallo, Sergio Troisi, Marcello Fagiolo dell’Arco e da letterati del calibro di Leonardo Sciascia, Antonio Tabucchi,
Giorgio Soavi e Massimo Onofri è pittore appartato e di “nicchia” tra i più significativi della scena artistica
contemporanea.
Artista di luce
e di memoria è singolare protagonista
di una ricerca pittorica di armonici
contrappunti e di felice circolarità
che coniuga superficie e profondità spazio fisico fenomenico del
qui presente e spazio illusorio della rappresentazione. Una pittura nuova, di
lenta sedimentazione che ci riconcilia con la bellezza, la contemplazione
e la meditazione. Una ricerca la sua
che traendo origine dal quattrocento(Piero della Francesca, Luca Pacioli e la
divina proporzione) giunge, attraverso Seurat, fino al Novecento percorrendolo
e restituendoci nel presente contemporaneo una inedita e misteriosa avventura di spazio-colore-luce.
Nelle opere qui esposte si coglie l’essenza di una particolare
visionarietà che è sì concreta e fisica ma nel contempo
anche invisibile, indicibile ed immaginaria.
Il non detto, la sospensione enigmatica, la visione-apparizione tra memoria ed immaginazione sono strutture ricorrenti e costanti del pensiero
visivo dell’artista.
La Melanconia-Frammenti di Modica, pur essendo un
esplicito omaggio alla straordinaria incisione di Durer, viene però a tingersi
di un’aura magnetica di blu
cobalto ed oltremare, per collocarsi nei luoghi mitici della mediterraneità, della Magna Grecia cari alla memoria
autobiografica dell’artista
dove il rigore matematico e costruttivo della geometria, di classica
ascendenza, genera ritmo ed armonia e fa da contrappunto ad un oltre imprendibile, magico ed ineffabile
di eros di aria e di luce.
Giuseppe Modica, Biennale di Venezia, Melanconia
- frammenti,2011 trittico olio tavola,150x225