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lunedì 27 gennaio 2014

A PROPOSITO DI GUGLIELMO ACHILLE CAVELLINI




“Ho avuto in questi giorni l’occasione di vedere opere di Cavellini che il museo di Santa Giulia espone insieme alla collezione Daimler, e ne sono rimasto colpito. Mi sono emozionato e ciò che più mi dispiace non è tanto il dovermi pentire, ma il fatto di non aver dedicato alle opere di Cavellini l’amore che meritavano; già al tempo in cui nacquero.” Emilio Isgrò



Sulla rivista Brescia Futuro di dicembre 2013, Giorgio Fogazzi collezionista e grande amico di GAC, ha pubblicato un articolo dal titolo “Cronaca di un evento” in cui racconta il suo incontro con Emilio Isgrò, importante artista contemporaneo, protagonista degli anni '60/'70) che in una lettera spiega il torto subito dall’artista bresciano Guglielmo Achille Cavellini da un sistema culturale italiano monolitico, impenetrabile e quindi di parte che imponeva le proprie scelte personali negando ovviamente le scelte culturali alternative non confacenti con ciò che si riteneva utile in quel tempo al mercato ufficiale dell’arte.

Tra le lettere che si sono scambiati, ne viene pubblicata una particolarmente significativa in cui Isgrò spiega il torto fatto all’ artista Guglielmo Achille Cavellini che aveva prontamente reagito all’inganno proponendo le mostre a domicilio e “l’autostoricizzazione” fissando una data ben precisa in vista del Centenario (1914 – 2014) con un evento finale da attuarsi a Venezia al Palazzo Ducale dal 7 settembre al 27 0ttobre 2014.

(Isgrò scrisse questa lettera dopo aver visitato la mostra Novecento mai visto al Museo Santa Giulia di Brescia, inaugurata nel marzo del 2013, in cui venne dedicata una importante sezione alle opere di GAC).





(Archivio Ophen Virtual Art di Salerno)