Paolo Gubinelli opere su carta, libri d'artista, video
Testo di Bruno Munari,
Biblioteca Civica Tartarotti, Rovereto
Testo di Bruno Munari
15 maggio - 3 giugno 2019
Video del libro d'artista
realizzato a quattro mani
BRUNO MUNARI 1985 Le prime luci dell’alba
L’arte esplora mondi diversi,
tutti diversi, tanto diversi quanti sono gli individui, incomprensibili e
strani, comunque mondi personali che a volte si rivelano in tutta la loro
completezza, a volte si lasciano scoprire molto lentamente come quando le prime
luci dell’alba rompono il buio e delimitano solamente i profili delle cose, uno
spigolo, una parte di superficie della quale non si conosce l’ampiezza e la
forma, un bagliore indefinito, l’incrocio di alcune linee che non si sa dove
vanno, segni e non ancora forme, colori accennati, tutto un mondo
pre-percettivo che stimola l’immaginazione, che fa pensare, che lascia in
sospeso (per quanto tempo?). È una situazione molto amata dagli orientali i
quali preferiscono vedere il mondo illuminato da una sottile falce di luna
piuttosto che da una volgare luna piena, cara agli innamorati e ai bambini.
Gubinelli ci propone questi stimoli pre-percettivi, ancora prima delle forme,
quasi frammenti di segni e apparizioni di colori. Questi fogli appena segnati
fanno venire in mente (a chi li conosce, naturalmente) i pensieri di un monaco
buddista della fine del milleduecento, di nome Kenko, autore del libro “Momenti
d’ozio” edito da Adelphi: “Questo mondo è un luogo così incerto e mutevole che
ciò che immaginiamo di vedere davanti ai nostri occhi, in realtà non esiste....
Non possiamo essere certi che la mente esista. Le cose esteriori sono tutte
illusioni”. Ma anche noi siamo “cose esteriori” per un altro. Solo l’arte,
ormai completamente libera, ci può condurre a esplorare questi mondi
inesplorati al limite della percezione.
Milano, Aprile 1985 Antologica,
Ed. Galleria d’Arte Moderna Palazzo dei Diamanti, Comune di Ferrara, 1987
Paolo Gubinelli Biografia
Paolo Gubinelli è un artista lirico che si rapporta alla poesia nella costante ricerca del verso poetico come fonte e finalità di creazione artistica; a lui tanti poeti, spesso contemporanei, e fra i maggiori, hanno dedicato versi in dialogo con la sua opera.
Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti: Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo
Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di
noti critici: Giulio Carlo Argan,
Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo
Belloli, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Mirella Branca, Carmine Benincasa,
Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio
Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio,
Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza,
Francesco Gallo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco
Meneguzzo, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany,
Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso
Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
Nella sua
attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche
su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo
interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione
artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto,
con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo
strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola
manualmente lungo le incisioni.
In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.
Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno
geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione
più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni
appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una
interpretazione tutta lirico musicale. Oggi questo linguaggio si
arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più
intima densità di significati. Ha eseguito opere su carta, libri
d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio
lirico-poetico.
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