Dopo la gara “regional tornianti” svoltasi il 13 novembre è stata inaugurata il 20
novembre a Cerreto Sannita la sesta
edizione della “Biennale d’Arte Ceramica Contemporanea tra passato e futuro”. La Biennale di Cerreto non
è soltanto una mostra che offre al visitatore il meglio dell’arte ceramica contemporanea, ma un'occasione importante in cui gli artisti si incontrano e si
confrontano - spiega Lucio Rubano - vice
presidente dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, con un
dibattito che aiuta a comprendere il valore della ceramica antica e
moderna, che non può prescindere dal passato e che non può non
includere il futuro. Questa sesta edizione intende valorizzare il territorio
degli artisti della Campania e soprattutto la creatività e l’originalità degli
artisti presenti a questa rassegna.
Una rassegna di grande interesse quella presentata a Cerreto Sannita con opere di grande qualità e con maestri di indiscusso valore nel panorama nazionale e internazionale della ceramica contemporanea, come i fratelli Lucio e Pasquale Liguori, Salvatore Scalese di Raito di Vietri sul Mare, Laura Marmai di Salerno, Peppe Cicalese di Cava dei Tirreni, Piera Mautone, Antonio D’Acunto di Vietri sul Mare, e Gaetano Branca di Carife e diversi altri importanti autori della regione Campania che hanno dato un segno di creatività e originalità a questa Biennale.
Come
segnalato da noi in una recensione per un precedente evento svoltosi
a ottobre alla Villa Guariglia a Raito, avevamo espresso il desiderio di
vedere assieme alle opere della rassegna principale una ricorrente mostra
annuale dedicata a un diverso maestro ceramista contemporaneo.
Questa nuova soluzione già insita nello statuto di questa Biennale di Cerreto, viene
ora attuata da parte del direttore Lucio Rubano con la presentazione all'interno dell’evento principale della biennale con le opere di Salvatore Scalese, una sorta di mostra nella
mostra di un artista di grande interesse votato alla sperimentazione che indaga la contemporaneità in un sondare antico che nasce dalla continua
riflessione e dialogo con la storia dell’arte alla ricerca dell’invenzione
e della creatività.
La personale di Salvatore Scalese
Sasaska
L’arte non è semplicemente solo abilità tecnica e archeologia del passato ma invenzione, creativa e soprattutto poesia. Ferdinando Creta, nella presentazione dei lavori di Salvatore Scalese, scrive: “Sasaska, con la sua creatività, reinterpreta gli oggetti del quotidiano nella loro evoluzione storica, e nel restituirci la materia, le forme, i colori, con il suo linguaggio ceramico, realizza con estrema perizia e senso dell’armonia i suoi capolavori”.
Un autore contemporaneo di grande interesse e qualità che sa addomesticare i pensieri e la materia povera dell'argilla alla ricerca della bellezza. Con lui la storia dell'arte rinasce ogni giorno a nuova vita per divenire dialogo e rapporto fecondo con i desideri innati e perenni dell'uomo. Una ceramica che nella ricerca e formulazione ossessiva della perfezione e dell’invenzione creativa accoglie gli umori del tempo, tra segno, sogno e materia, rigenerandosi nel presente in forma inaspettata restituendoci il sortilegio della poesia e della bellezza. Una rappresentazione decisamente dal respiro lungo che ha bisogno di essere indagata e svelata in modo originale tramite nuovi percorsi e diverse nuove soluzioni. Sandro Bongiani
Alcune schede del catalogo della Biennale di Cerreto Sannita 2022