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sabato 14 dicembre 2019

Fellini 100 Genio immortale - Rimini, Castel Sismondo







Logo di Paolo Virzì e Manifesto dell'evento di Rimini


Federico Fellini in una foto di Davide Minghini sul set di Amarcord



Verso il 2020 Rimini per celebrare i 100 anni 

del grande regista  Federico Fellini


 Federico Fellini


Il 2020, centenario della nascita del regista, che la città di Rimini festeggerà con Fellini 100 e l'inaugurazione del Museo Fellini. L'anno degli eventi del maestro partono dal 14 dicembre 2019,  con la grande mostra nelle sale di Castel Sismondo a Rimini e con la realizzazione del “Museo Internazionale Federico Fellini“.



Marcello Mastroianni e Federico Fellini


Con il centenario della nascita di Federico Fellini, iniziano le celebrazioni ufficiali con la grande mostra internazionale: “Verso il Centenario. Federico Fellini, 1920-2020” curata da Marco Bertozzi e Anna  Villari, e progettata da Studio Azzurro di Milano, allestita a Castel Sismondo, parte della sede futura del Museo Fellini, con un allestimento scenografico interattivo per ripercorrere le opere del grande maestro, rivivendo i testi, le scene, i personaggi dei suoi film e quindi la sua storia personale. Nelle sale dei Musei Civici sono esposti disegni originali, costumi tra i quali quelli dei film Roma, Casanova e Amarcord, centinaia di fotografie, installazioni filmiche, testimonianze, documenti originali, manifesti dei suoi film e molti manufatti inediti esposti per la prima volta.



Il regista Federico Fellini


Una serie di Mostre a 100 anni dalla sua nascita.
Rimini si prepara così a celebrarlo per un intero anno con una serie di iniziative che partiranno il 14 dicembre 2019 con una grande mostra nelle sale di Castel Sismondo (antica residenza dei Malatesta, signori di Rimini) e proseguiranno tutto il prossimo anno per culminare nell’apertura, a dicembre 2020, nel più grande progetto museale interamente dedicato a consacrare l’opera  del grande Federico Fellini. Un osservatore davvero acuto del nostro tempo capace di intercalarsi nel tessuto sociale e raccogliere in quel decennio magico di crescita economica della “Dolce Vita” convulsa  e irripetibile  i momenti veri di un intero paese, scavando con lucidità sotto la coltre dell’apparente superficie del benessere per captare gli umori concreti, le cadute ma anche l’ottimismo di una società  confusa e segnalarne il disagio più propriamente intimo e morale. Nè testimone, una per tutti,  la celebre scena della Fontana di Trevi in cui Anita  Ekberg si tuffa nella vasca invitando Marcello Mastroianni a fare lo stesso.  un artista geniale, un sognatore che attraverso il cinema è riuscito a creare un immaginario originale e raccontare la propria generazione ma anche di entrare in relazione con quelle successive.


Scena della Dolce Vita con Anita  Ekberg e Marcello Mastroianni




L’esposizione "Fellini 100 Genio immortale.  La mostra" - Rimini, Castel  Sismondo, 14 dicembre 2019 – 15 marzo 2020
La mostra itinerante "Fellini 100 Genio immortale a Rimini presso il Castel Sismondo, parte della sede futura del Museo Fellini, riporta in primo piano memorie, emozioni, fotogrammi, scene, suggestioni provenienti dall’irresistibile fascino universale del sogno. La mostra ruota attorno a tre nuclei di contenuti: il primo racconterà la Storia d’Italia a partire dagli anni Venti-Trenta per passare poi al dopoguerra e finire agli anni Ottanta attraverso l’immaginario dei film creati da Fellini. Il secondo nucleo è dedicato al racconto dei compagni di viaggio del regista. Infine, il terzo nucleo presenta il progetto permanente del Museo Internazionale Federico Fellini. Tra le varie sezioni che la compongono, una presenterà il materiale del Fondo Nino Rota, il celebre compositore che ha collaborato con Fellini su molti film. E tra i materiali inediti, sarà esposta la primissima sceneggiatura di quello che poi sarebbe diventato Amarcord, intitolato “Il borgo”, in una prima stesura, e la sceneggiatura di Otto e mezzo di proprietà di Lina Wertmuller, che fu assistente alla regia di Federico Fellini proprio in quel film. Dopo l’allestimento riminese di marzo la mostra comincerà il suo viaggio espositivo arrivando a Roma per il prossimo aprile 2020 a Palazzo Venezia, per poi essere trasferita dapprima a Los Angeles, e poi a Mosca e Berlino.



Federico Fellini in alcune foto di Tazio Secchiaroli.



Il Museo permanente
Sicuramente l’appuntamento del centenario  più importante sarà comunque la messa in opera dell’esposizione permanente  del Museo Internazionale Federico Fellini all'interno dei tre piani di Palazzo Valloni-Fulgor, recentemente ristrutturato.  Un'esposizione completa che si aprirà ufficialmente a dicembre 2020 con l'intendo di divenire un luogo visionario in continuo divenire dove poter riscoprire l’universo favolistico di Federico Fellini. Un progetto decisamente ambizioso che intende restituire la dimensione esatta e compiuta del lavoro svolto da questo regista e che ambisce a diventare un centro di interesse mondiale.  Il Museo Fellini ruoterà intorno a tre poli: Castel Sismondo, Palazzo Valloni, recentemente restaurato, dove a piano terra ha sede il mitico cinema Fulgor e la grande area urbana, una vera e propria Piazza dei Sogni, che, farà da collante tra questi due importanti e storici edifici riminesi. Insomma, un viaggio trasversale tra i secoli, la storia e la creatività.




Rimini, cinema Fulgor, esterno


Ci saranno anche le caricature a rappresentarlo.

I disegni dicono molto di Fellini, disegnava i personaggi che immaginava per i suoi film e poi andava a cercare gli attori. Disegnava sempre perché prendeva appunti  e spunti grafici, forse un modo iniziale per cominciare a definire la trama del film nel tentativo di fissare qualcosa che potesse avere comunque a che fare con la narrazione degli eventi. Una passione intensa quella di descrivere con la caricatura già nel periodo giovanile le facce e le espressioni grottesche degli amici che diventerà poi una delle caratteristiche peculiari del suo cinema. In effetti, da acuto osservatore, il disegno gli serviva per fissare i lineamenti di un personaggio, per abbozzare un costume, una scenografia per captare le suggestioni cromatiche di una scena. Federico, oltre aver fatto 3 capolavori che resteranno eterni nella storia del cinema e della cultura è un personaggio capace di farti volare e portarti nel paese delle meraviglie. Dopo Fellini il cinema si è fatto arte e riflessione.



Federico Fellini a 20 anni


Alcune disegni di Federico Fellini 
con la caricatura  a pastello del 1937 ritrovata quest'anno a Salerno




Anche Milano festeggerà l’universo felliniano

Ecco un Promemoria degli eventi  a Milano di questo importante e irripetibile anniversario felliniano…

Federico Fellini autore geniale di film-capolavoro come La strada, Le notti di Cabiria, La Dolce Vita, Otto e mezzo, Giulietta degli spiriti, Prova d' orchestra, La voce della Luna, vinto cinque Oscar è  l’artista che segnato in modo convincente l'immaginario del nostro tempo, l'estetica e la cultura del Novecento. Grazie al Centenario sarà presentato diverso materiale inedito acquisito dall'amministrazione comunale in questi anni. Una sezione, in particolare, sarà dedicata al Fondo Nino Rota, che contiene materiale relativo ai 15 film che hanno visto la collaborazione tra il celebre compositore e Fellini, da Lo sceicco bianco del 1952 a Prova d'orchestra del 1978. Sarà esposta per la prima volta una serie di taccuini originali, sui quali l’amico collaboratore di Fellini appuntava le indicazioni del Maestro rispetto alla musica che avrebbe dovuto accompagnare ed esaltare le sue scelte registiche. Saranno inoltre esposti alcuni taccuini, tra cui quelli legati a Otto e 1/2, La dolce vita, Le notti di Cabiria.



Federico Fellini




Milano, tra convegni e Mostre

L'omaggio-kolossal si snoda in quattro tappe. La prima è il convegno internazionale “Ricordiamo il maestro” promosso dal Comune di Milano a Palazzo Reale il 20 gennaio 2020, giorno della nascita di Fellini: accanto a intellettuali e cineasti ci sarà Donald Sutherland, l' indimenticabile Casanova felliniano. Seguirà (marzo-dicembre) la mostra itinerante sostenuta dal Ministero degli Esteri in 10 città del mondo: San Paolo del Brasile - dove il Banco do Brasil ha prestato la propria sede - Berlino, Mosca (nel Museo della Musica), San Pietroburgo, Toronto, Tirana, Vilnius, Buenos Aires, Lubiana - dove inaugurerà la Cineteca Nazionale Slovena - Hong Kong. Da settembre a novembre si terrà poi a Palazzo Reale di Milano la monumentale esposizione del centenario Fellini, le donne, i film curata da Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia. Molti saranno gli inediti della mostra in programma a Palazzo Reale incentrata su disegni, schizzi, documenti, fotografie, molte delle quali scattate da Gideon Backman, frammenti di film mai montati, oggetti di scena, manufatti, indumenti e curiosità.                                                                                                                       Sandro  Bongiani










L’esposizione "Fellini 100 Genio immortale.  La mostra"
Dal 14 Dicembre 2019 al 15 Marzo 2020
Rimini, Castel  Sismondo, piazza Malatesta
Enti Promotori: Comune di Rimini



sabato 30 novembre 2019

La casa, i ricordi e l'infanzia a Rimini del giovane Federico Fellini




Il maestro Federico Fellini


I ricordi e  l'infanzia a Rimini del giovane Federico Fellini


 Federico Fellini in una foto da bambino 




La casa natale di Fellini

Scoperta, a Rimini, la vera casa natale di Federico Fellini. È sempre in viale Dardanelli, a Marina Centro, ma non è lo stabile che si era pensato finora. Documenti e ricerche negli archivi con il catasto storico, hanno individuato l’esatta ubicazione dell’abitazione natia di  Federico Fellini che non è al civico 10 ma al 60. A dare la curiosa notizia è il settimanale riminese 'il Ponte' che riporta una ricerca accurata da Davide Bagnaresi, 42enne docente a contratto in Storia dei consumi all'Università di Bologna che, da tempo, si occupa del Fellini bambino e ragazzo, e che riproporrà con fotografie e documenti, - in occasione del convegno 'Ho bisogno di credere. Federico Fellini e il sacro', in programma nel marzo 2020 - nel Centenario della nascita del regista - che si svolgerà tra Rimini e Roma, l'intera vicenda riguardo all'infanzia di Fellini. Prendendo le mosse dal certificato dell'Anagrafe, che segna via Dardanelli 10, Bagnaresi ha ripercorso tutte le tappe della vita di Fellini a partire dall'individuazione del padrino e della madrina al battesimo del piccolo Federico, Cesare Canuti e Clara Canuti, intestataria dell'immobile, al civico 10, in cui i genitori del regista - Urbano Fellini e Ida Barbiani - avevano affittato una stanza, sul finire del 1919, per motivi di lavoro.   L’abitazione indicata al numero del catasto, 12751, foglio 66, particella 416 e parte di un gruppo di case popolari. Oggi il Foglio 66 particella 416, ovvero la casa in cui è nato Fellini, corrisponde al civico 60 di viale Dardanelli, bombardato nel 1944 e in parte ricostruito.




Chi era Fellini?


Federico Fellini da giovane


“Fellini era un adolescente, uno scapestrato,  amava scherzare e prendere alla berlina gli amici e persino i  professori. Per ridere Federico Fellini  disegnava ritraendo spesso i compagni e gli insegnanti del liceo Giulio Cesare di Rimini e che poi regalava   agli amici,  apprezzati  al momento e quasi sempre buttati via. Non amava studiare,  infatti in seguito confesserà:  “La scuola mi offriva l’opportunità di disegnare con la scusa di prendere appunti o di scrivere e quindi di vivere nel mio mondo di fantasia, mentre fingevo di ascoltare le parole degli insegnanti. Disegnavo di nascosto caricature, sperando di non essere mai scoperto e che tutti pensassero che stavo prendendo appunti su appunti”.  Una passione intensa quella  di descrivere le facce e le espressioni grottesche  degli amici che diventerà  poi una delle caratteristiche peculiari del suo cinema. 



Il giovane  Federico Fellini



Federico Fellini in una foto al Liceo Giulio Cesare di Rimini



In effetti,  Marcello Monaldi ci dice che “Fellini ha sempre disegnato accanitamente: da bambino, quando riempiva le tovaglie di casa con interminabili ghirigori, da studente, quando faceva le caricature degli insegnanti o andava sulla spiaggia di Rimini, vestito di tutto punto, a caccia di clienti a cui fare il ritratto, da giovane in cerca di fortuna quando collaborava come umorista e vignettista al Marc’ Aurelio: e poi da regista, quando il disegno gli serviva per fissare i lineamenti di un personaggio, per abbozzare un costume, una scenografia per captare le suggestioni cromatiche 
da…”.  


Gli insegnanti del Liceo Giulio Cesare di Rimini




La foto del prof. L. C. a confronto con la caricatura del 1937 eseguita dal giovane Fellini e  
ritrovata per caso a novembre del 2019 in una soffitta di una casa a Salerno







I disegni dicono molto di Fellini: disegnava la mattina, appena sveglio, per fissare i sogni, quando telefonava, in maniera inconsapevole, accompagnando gli schizzi con numeri e nomi, disegnava per stupire le donne, disegnava sulle tovagliette dei ristoranti e per ritrovare le tracce della sua infanzia, disegnava i personaggi che immaginava per i suoi film e poi andava a cercare gli attori. Disegnava sempre, ma sminuiva il suo talento definendoli scarabocchi e non ne parlava volentieri, forse per proteggere la parte più intima della sua arte. "Perché disegno i personaggi dei miei film? Perché prendo appunti grafici delle facce, dei nasi, dei baffi, delle cravatte, delle borsette, del modo di accavallare le gambe, delle persone che vengono a trovarmi in ufficio? Forse l’ho già detto che è un modo per cominciare a guardare il film in faccia, per vedere che tipo è, il tentativo di fissare gualcosa, sia pure minuscolo, al limite dell’insignificanza, ma che mi sembra abbia comunque a che fare col film, e velatamente mi parla di lui".




La caricatura ritrovata a Salerno  nel 2019


Proprio nel 37’ tanti bozzetti che Fellini produceva per pochi centesimi sul lungomare di Rimini quasi sempre venivano  buttati subito via perché ritenuti di poco conto. Purtroppo, tanti  lavori di quegli anni  riminesi sono stati persi e si conosce pochissimo questa parentesi giovanile che precede l'arrivo a Roma nel 1939 con l'inizio  geniale nel campi della cinematografia a contatto con importanti personaggi del cinema e dello spettacolo.  Gianfranco Angelucci, amico e collaboratore del grande regista, ha conosciuto il maestro Fellini  in occasione della tesi di laurea in Lettere a Bologna sollecitato dal professore di Storia dell'Arte a fare una tesi su Federico Fellini che considerava il più grande artista figurativo del 900.



il regista Federico Fellini


Questo incontro ha permesso a Angelucci di conoscere bene Fellini e poi di lavorare per 25 anni assieme come sceneggiatore nel cinema.  Era soprattutto un personaggio fuori misura, un genio non soltanto cinematografico e che è impossibile ascrivere in un'unica immagine.  Federico  - dice - è una persona che, oltre aver fatto 3 capolavori che resteranno eterni nella storia del cinema e della cultura, nella sua quotidianità era estremamente divertente, aveva un’ironia spassosissima. Era una persona che sapeva trovare sempre il lato comico in ogni situazione. Era un adolescente, uno scapestrato, un compagno di banco, uno che ti aiutava a passare la giornata nella maniera più divertente possibile”. Era un artista vero, un personaggio capace di portarti nel paese delle meraviglie. Dopo Fellini il cinema si è fatto arte, diventando la decima Musa o la settima arte.   Sandro  Bongiani




Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno