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giovedì 17 luglio 2014

PASSAPORTO TIBET

dal 22 giugno 2013 è aperta l’AMBASCIATA TIBETANA con rilascio del PASSAPORTO TIBETANO

PROGETTO TIBET
ideato e curato da Ruggero Maggi

 


Che dire quando ad un Paese vengono tolti i propri simboli culturali?
 

 
    Passaporto Tibet rilasciato a Giovanni Bonanno dall'Ambasciata Tibet
 
 
Che dire di quel senso di smarrimento, di precarietà dei punti di riconoscimento, che ogni sopruso toglie, in segno di sfregio e supremazia sull’altro?

 
“Il passaporto è la parte più nobile di un uomo. E difatti non è mica così semplice da fare come un uomo. Un essere umano lo si può fare dappertutto, nel modo più irresponsabile e senza una ragione valida; ma un passaporto, mai. In compenso il passaporto, quando è buono viene riconosciuto; invece un uomo può essere buono quanto vuole, non viene riconosciuto lo stesso” (Bertolt Brecht – 1934 “Dialoghi di profughi”)
 
 

Viviamo in tempi bui o più probabilmente gli esseri umani si comportano in modi oscuri in tempi limpidi. L’avvenire e i suoi futuri abitanti ci chiederanno conto del nostro comportamento nella storia. E allora dovremo spiegare perche’ e’ tanto importante l’identita’ e i suoi pezzi di carta. La carta e’ solo carta ci diranno. Come puo’ una parte di mondo decidere e dichiarare per l’universale? Come la pace puo’ giungere per mezzo di violenza e guerra? I concetti di spazio, luogo e tempo nella modernita’ si sono coniugati in modo nuovo. E cosi’ i capitali oltrepassano i confini e raggiungono in pochi secondi paradisi fiscali dall’altra parte del mondo. Le merci nel mercato globale attraversano frontiere con estrema facilita’. Lo fanno nel chiasso di campagne pubblicitarie assordanti. L’uomo che parte invece, non sempre arriva a destinazione; spesso non arriva. Anche questo e’ assordante, accade in un silenzio assordante. (Fulvio Bizzarini)