fino al 30/11/09
Sabato 31 ottobre, alle ore 18,30, nel Salone delle Conferenze del Fondo Regionale d'Arte Contemporanea di Baronissi, sarà presentata la mostra antologica dedicata a Luigi Vollaro. Circa cinquanta opere tra sculture in terracotta, in piombo, in rame e un ampio repertorio di disegni a documentare circa quarant'anni di attività di uno degli scultori campani che, nelle prima metà degli anni Ottanta, trova ampio consenso di critica con le opere esposte in occasione della Quadriennale di Roma del 1986. La mostra, curata da Massimo Bignardi, si snoda tra gli spazi dell'intero complesso, scandendo i tempi di un'esperienza che fonda la sua vitalità sul sapiente confronto con la materia. -La suggestione degli spazi un tempo conventuali del Fondo Regionale d'Arte Contemporanea di Baronissi - sottolinea Giovanni Moscatiello, Sindaco di Baronissi -, certamente contribuisce a rendere ancora piu' magico il percorso espositivo di questa mostra dedicata a Luigi Vollaro, uno scultore oramai da decenni affermatosi sulla scena artistica nazionale. Una mostra che si propone come attraversamento di linguaggi e, al tempo stesso di confronto con le materie, quelle che l'artista attinge al fertile patrimonio della nostra terra. L'impegno verso la promozione della cultura assunto dell'Amministrazione comunale di Baronissi si fa oggi volontà di parlare al futuro, alle giovanissime generazioni, consegnando loro i segni vivi della nostra contemporaneità-. -Le sculture realizzate a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta - scrive Massimo Bignardi nel saggio introduttivo al catalogo - riprendono ed ampliano tali orientamenti di scelta: ora sono le forme di carcasse a sollecitare l'immaginario. Esse servono all'artista per meglio comprendere il valore che lo spazio interno, quello contenuto dalla materia, assume nel suo nuovo rapporto con la forma. Penso che sono questi i presupposti che Vollaro pone alla base delle esperienze condotte a partire dal 1992, data alla quale appartengono i primi Guerrieri: per essi sceglie una materia morbida e malleabile qual e' il piombo. La tecnica e' ancora quella, cosi' come era stato per la terracotta, attinta al patrimonio della manualità artigiana della propria terra: tagli con saldature a stagno, lasciati vistosamente in evidenza, modulati da sottili segni di cera, paraffina bianca che anima ed arricchisce la superficie di corsive scritture, tracciati di una narrazione interiore. Le forme dei Guerrieri richiamano alla mente i reliquiari che adornano gli altari barocchi delle chiese napoletane, anneriti dalla patina del tempo, dallo spessore di polvere incrostata, con le lunghe bave di cera che la devozione popolare lascia cadere come segno e testimonianza di un lontano legame. Vollaro ruota lo sguardo nello spazio originario del suo essere; attinge da esso racconti che trascrive nel corpo della forma, nella sostanza della materia. Un dettato che nel tempo, o meglio a partire dall'opera Memorie di un viaggio del 1995, perde ogni approccio referenziale per approdare ad una forma esemplificata, ricondotta nella purezza di una linea che disegna e modula la materia e lo spazio che la contiene. Il passo per l'approdo ad un nuovo -classicismo- e' breve: la forma che ha perso ogni suo referente, sembra declinare lo spartito formale proprio di quegli oggetti (corpi) che popolano lo spazio della pittura metafisica, soprattutto di Morandi. Dettato che si rende palese nella bellissima scultura del 1996 da titolo Omaggio a Lisippo. Il confronto fra il bianco del basamento, poi del drappo con le pieghe imprigionate dalla cera, con la plumbea luce del capo, grigia come quella riflessa dai cristalli di galena, attesta pienamente il desiderio di sondare le pulsanti arterie di una classicità che sottende il quotidiano tecnologico. Dettato compositivo che ritroviamo, come confronto fra l'oggetto e la sua ombra nella grande installazione dal titolo Ex Voto del 1996: sono i segni-pittura delle ombre a far balzare nella spinta di un volo le -formelle- sospese alla parete. Sono, andando indietro, i segni di quei progetti incisi a trovare spazio e materia, a prendere possesso della superficie per poi slanciarsi nello spazio, accompagnati ciascuno dalla propria ombra ( dalla pittura) che, in fondo, e' un'astrazione-.
Frac Baronissi, Galleria dei Frati
9 luglio – 29 settembre 2009
inaugurazione giovedì 9 luglio ore 18,30
Giovedì 9 luglio alle ore 18,30 presso la Sala delle Conferenze del Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi, sarà inaugurata la mostra COLLEZIONE PERMANENTE 2 - Il Disegno. Si tratta di una raccolta di opere su carta articolata in due segmenti: il Fondo “Peter Ruta”, costituito da ventidue disegni che testimoniano del soggiorno positanese degli anni Cinquanta dell’artista tedesco trasferitosi a New York a metà del quarto decennio; e le ‘Nuove acquisizioni’, un notevole lotto di disegni che artisti contemporanei italiani hanno donato al Frac in occasioni diverse.
“A distanza di tempo dall’inaugurazione del 2002 – scrive il Sindaco di Baronissi, Giovanni Moscatiello – eccomi oggi a presentare la Collezione permanente dei disegni che, in questo lasso di tempo, il Frac ha acquisito attraverso donazioni, cioè attraverso una programmazione culturale che Massimo Bignardi ha saputo tracciare mantenendo fede ai propositi che, all’alba del Duemila, ci avevano sollecitato e dei quali mi sono sempre fatto caparbiamente promotore. Si tratta di una collezione che va ad affiancare quella dei dipinti di artisti che hanno segnato la storia delle vicende in area salernitana tra gli anni Settanta e il Duemila. Una raccolta, questa odierna, che col suo cospicuo numero di opere va dunque ad aggiungersi a quelle dei disegni di Guido Gambone, dei ‘Segnalibri d’autore’ e all’intera opera grafica di Renato Barisani”.
È una collezione che testimonia l’attività del Fondo Regionale, rivolta a documentare in quest’occasione, il maggiore livello di interesse rivolto al disegno dagli artisti contemporanei, attraverso le opere di Renato Barisani, Paolo Bini, Gabriele Castaldo, Antonio Davide, Teo De Palma, Paolo De Santoli, Gerardo Di Fiore, Franco Fienga, Massimo Giannoni, Tonino Lombardi, Salvatore Lovaglio, Vincenzo Ludovici, Ruggero Maggi, Franco Marrocco, Ignazio Moncada, Arturo Pagano, Luigi Pagano, Giacomo Palladino, Antonio Picardi, Francesca Poto, Virginio Quarta, Vincenzo Ruocco, Errico Ruotolo, Nicola Salvatore, Giovanni Tesauro e quelle di Peter Ruta.
“Nell’arte contemporanea è ancora forte la necessità di adottare il disegno come strumento d’indagine e di sperimentazione – scrive Mirella Tammelleo –; il foglio viene eletto a spazio appropriato a saggiare ipotesi, a misurare la forza delle prime scelte immaginate, ma spesso il disegno perde il carattere tradizionale di esercizio pratico, propedeutico a sviluppi ulteriori, quali la trasposizione su tela o plastica, e si costituisce come linguaggio in sé compiuto, efficace ed esaustivo. Non solo schizzi e studi preparatori, dunque, non solo ‘appunti’ attestanti lo sviluppo di una ricerca, ma anche disegni autorappresentativi, che si pongono come opere autonome. Ogni volta la carta si dispone ad accogliere il dettato interiore dell’artista, registrando l’interesse per una particolare soluzione, figurativa o astratta che sia, e configurandosi come luogo dove raccogliere le vibrazioni dell’animo che si manifestano sia nel gesto, minuziosamente analitico o rapido, sia mediante le scelte del supporto, come il suo colore, lo spessore, che contribuiscono a conferire all’elaborato grafico qualità cromatiche e d’ambientazione”.
“Unitamente ai disegni di artisti – precisa Massimo Bignardi – che hanno per più ragioni attraversato o affiancato l’attività del Frac-Baronissi, segnando una traccia di esperienze che, dagli anni Novanta arriva a noi e provenienti da aree di ricerca diverse, sono qui proposti i venti disegni e le due gouaches che Peter Ruta ha voluto donare al Fondo Regionale: si tratta di un preziosissimo lotto di opere, fogli, annotazioni, prime intuizioni del paesaggio, realizzate da Ruta nel corso degli anni Cinquanta, meglio ancora dal 1953, data del suo arrivo a Positano, al 1963 quando fa ritorno a New York. Disegni ad inchiostro di China, proposti come rapidi corsivi di un rapporto con un luogo incantato, ove l’artista, dopo il dramma della guerra, sosta a lungo per ritrovare la sua identità di uomo”.
La mostra resterà aperta fino al 29 settembre con i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì ore 9.00/13.00 - lunedì e giovedì anche ore 16.00/19.00
Ufficio stampa: Giuseppe Napoli
Catalogo: collana Contemporanea/Quaderni
COLLEZIONI PERMANENTE 2 Il Disegno, presentazione di Giovanni Moscatiello, testi di Massimo Bignardi e Mirella Tammelleo, pp. 72 con illustrazioni a colori e b/n, e apparati biografici.
Convento Francescano SS. Trinità, 84081 Baronissi
Servizio Cultura - Sport, Comune di Baronissi
tel. 089 828210 – fax 089 828217
E-mail: cultura@comune.baronissi.sa.it
Web site: http://www.comune.baronissi.sa.it/
FRaC Baronissi
Mostra "LA COLLEZIONE PERMANENTE 2/IL DISEGNO"
Mostra "BETWEEN PLACES AND BODIES"
Mostra "NUOVE ARGILLE"
Mostra "LUCE D'ANGELI"
Rassegna "VIDEA 2"
Mostra "ON THE ROAD" di Giovanni Tesauro
"TEATRO E DANZA NEL NOVECENTO"
Mostra "NECESSITA' DEL PRESENTE" di Errico Ruotolo
Mostra "DI ESTREMA MEMORIA" di Franco Cipriano
Mostra "PROVOCAZIONE DELLA PITTURA 1960 - 2007" di Virginio Quarta
Rassegna "VIDEA"
Mostra "ECHI TEMPORANEI"
Mostra "L'INQUIETUDINE DEL CLASSICO" di Gerardo Di Fiore
Mostra "EVANESCENZE" di Vincenzo D'Antonio
Mostra "SCULTURE" di Franco Fienga
Mostra "CORPI, MOTIVI" di Doriana e Patrizia Giannattasio
Mostra "PERIPLO" di Franco Massanova
Mostra "SCARTI DI STAMPA" di Alessandro Siniscalchi
Mostra "GUIDO GAMBONE - Disegni"
Mostra "ATTRAVERSO LE MANI" di Matteo Carbone
Mostra "NEL CORPO NELLA MATERIA" di Ernesto Terlizzi
Mostra "TRACCIATI DELL'ASTRAZIONE" di Teo De Palma
Mostra"NURAGHE CONTEMPORANEE" di Pasquale Petrucci
Mostra "CERAMICA ED OLII" di Michele Carpentieri
Mostra "RENATO BARISANI - Opere grafiche 1951 - 2002"