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giovedì 18 maggio 2017

Le Metamofosi di Josè Molina



Metamorfosi a piedi nudi


Poema visuale di Giovanni  Bonanno 
dedicato a Jose' Molina.



Josè  Molina,  2017
la madre morta, matita grassa su carta 59x50 cm 




Solitario  ti vedo  camminare  in bilico su una fune tesa tra due alti colli, come sempre bilanci il tuo corpo  spingendoti con le braccia aperte a destra e sinistra e intanto con un occhio  guardi curioso  avanti e con la coda dell'altro ti volgi indietro  a ricercare memorie nascoste.   



L'attesa  e' il momento  migliore, rimani assorto nel vuoto  prima di   decidere di spingerti  a piedi nudi ancora  più in là.   



Un  tuffo deciso ti permette di sprofondare nel nulla per poi, sorpreso riemergere rannicchiato  a pelo d'acqua  portandoti appresso lacerti  di senso  che emergono d'incanto  leggeri e curiosi  in superficie.


Sono solo nascoste apparizioni fugaci, presenze irrisolte che affiorano  e si dissolvono  in fretta dando qualche  parvenza  di senso compiuto.


La balena curiosa ora gira felice  attorno ai piedi di tua madre e intanto tu avido ingoi  morsi rubati di natura che poi   distendi su fazzoletti di carta bianca appesi  ad asciugare a Consiglio di Rumo.


Dissolvenze, metamorfosi, deformazioni dell'anima, irrigidimenti  di zone  ridotte in un’altra dimensione ancora più confacente.


Come  un insolito equilibrista  ti muovi nel vuoto incerto di un solo attimo a raccattare cenci di senso costretto di ciò che ormai siamo diventati. 


© Giovanni  Bonanno  15  maggio 2017










Josè  Molina

Cenni biografici. Nato a Madrid nel 1965, José Molina dall’età di undici anni frequenta diverse scuole d’arte e in seguito, parallelamente agli studi presso l’Università delle Belle Arti di Madrid, lavora nella pubblicità fino all’età di trentacinque anni, quando decide di dedicarsi totalmente alla pittura. La prima mostra è nel 2004 presso la Galleria Rubin di Milano; tra il 2005 e il 2010 tiene una personale al Museo della Scienza e della Tecnologia e all’Acquario Civico di Milano a cura di Vittorio Sgarbi e espone in altre sedi tra cui la Ca’ di Fra’, Mc2, Fondazione Stelline e Fondazione Mudima. Il 2013 è per Molina un anno di grandi mostre personali e collettive, le sue opere sono infatti esposte a Milano presso il Museo Poldi Pezzoli, lo Spazio Oberdan e la Triennale. Nel 2014 a Roma alla Real Academia de España ha luogo la sua prima antologica, nel 2015 presenta “Humanitas” il volume che raccoglie la produzione dell’artista dal 2002 e nel 2016 espone con una personale presso il Museo del Mare di Genova e alla Galleria Deodato Arte di Milano. Attualmente vive e lavora a Gravedona, sul lago di Como.




giovedì 4 maggio 2017

UNA IMPORTANTE PERSONALE DI JOSE' MOLINA ALLA REGGIA DI CASERTA




JOSÉ MOLINA. PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA

Dal 03 Maggio 2017 al 03 Giugno 2017
CASERTA
LUOGO: Reggia di Caserta - Retrostanze del '700
CURATORI: Lorenzo Canova
ENTI PROMOTORI:
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 0823 277468



Opera di José-Molina


COMUNICATO STAMPA: 

La splendida cornice della Reggia di Caserta ospita dal 4 maggio al 3 giugno la grande personale dell'artista madrileno José Molina "Paesaggio dopo la battaglia" curata da Lorenzo Canova. La mostra è organizzata da Deodato Arte di Milano, coordinata da Augusto Ozzella, condivisa e ospitata dalla Reggia di Caserta.


L'esposizione offre al visitatore un corpus di oltre 50 opere - dipintidisegni sculture, che descrive minuziosamente i linguaggi e i temi cari all'artista e comprende un nucleo di lavori inediti, il ciclo Paesaggio dopo la battaglia, da cui la mostra prende il titolo.
Il soggetto della serie è l'uomo con il bagaglio di sentimenti, tensioni, inquietudini che lo caratterizzano e in ogni opera assume sembianze diverse, divenendo la personificazione di uno stato d'animo o di un particolare momento della vita. Una narrazione trasparente, dove convivono ed emerge un senso di speranza e di rinascita, come si osserva nelle opere Grande Fratello e La bontà è una caramella di cui tutti vogliono mangiarne un pezzo, due ritratti in cui le espressività dei visi deformi descrivono i moti interiori rintracciabili non solo nella totalità dell'opera, ma anche nei dettagli degli occhi, delle rughe, nella luce che illumina i volti.

Molina, estremamente attento alla ricerca psicologica e antropologica, sonda l'inconscio e attraverso un personalissimo codice simbolico traduce le pulsioni, gli istinti e compie un viaggio senza tempo che connette passato e presente. I suoi lavori popolati da uomini, demoni, animali, personaggi mitici ed eroi svelano l'identità dell'uomo, ciò che si tende a mostrare e ciò che si è spinti a nascondere.
Afferma il curatore della mostra Lorenzo Canova: "L'artista, come un grande romanziere, lavora pertanto componendo grandi cicli, con una lunga e paziente azione che sembra voler costruire una nuova, grande 'Commedia Umana' composta attraverso capitoli serrati e analitici che attraversano la metamorfica e sfaccettata natura dell'animo umano, i suoi vizi e le sue virtù, in bilico perenne tra peccato e redenzione, tra misericordia e crudeltà".
Lo si evince nelle opere inedite, così come nei cicli storici i PredatoresLos OlvidadosPeccati e Virtù, esposti in mostra. In essi la stretta connessione con l'attualità, la politica, il potere sono un passaggio obbligato, rappresentato da un linguaggio metaforico, come nell'opera Serpenti (serie Predatores) che incarna la figura del politico o nella tela intitolata Potere (Los Olvidados). Qui la testa di un uomo cieco è trasportato da altri uomini nella medesima condizione, una scena simbolica e di forte impatto in cui chi ha occhi per vedere viene penalizzato a favore della cieca ignoranza. Los Olvidados si sofferma infatti su figure sconosciute, dimenticate, esseri umani sconfitti, vinti e messi a tacere, inseriti in un contesto dove si privilegiano i peggiori anziché i meritevoli.
Nello sguardo di Molina sul genere umano non manca l'analisi dei peccati e delle virtù, rivisitati in chiave personale e attuale, rappresentati con esasperazioni di gesti o elementi allegorici che riconducono ai vizi capitali. Così l'Ira è un volto aggrottato con due braccia alzate a pugni chiusi, la Gola diviene il ritratto di un uomo nell'atto di divorare un arto e la Lussuria è rappresentata da numerose lingue che lambiscono il corpo di una donna sdoppiata e coperta da veli leggeri.
Ad essi, nella serie Peccati e Virtù, si aggiungono "nuovi vizi" legati alla società contemporanea fra cui l'incapacità di ascoltare nell'opera Solo parole, l'indifferenza nei confronti delle responsabilità ben riprodotta nel volto di Un altro giorno in paradiso e l'avidità di potere ritratta in Una sola lacrima di memoria spiccatamente orwelliana.
Un'ulteriore approfondimento di queste tematiche è ripreso nelle sculture, realizzate in resina e legno acidificati. Nella serie Morsi l'artista si sofferma nuovamente sul potere inteso come manipolazione e oppressione, in contrapposizione al dialogo e alla comunicazione, quindi bocche, denti e le mandibole assumono un ruolo centrale e forte impatto visivo, ne sono esempio BunkerBucefalo e Il Sopravvissuto. Nel gruppo di sculture inedite Insidie, caratterizzata da lavori simili a grandi tazze labirintiche con una caratterizzazione umana all'esterno e a spirale all'interno, presenta invece come spunto di riflessione la Paura e il Dubbio come sentimenti paralizzanti ed estremamente rappresentativi dell'attuale periodo storico dominato da un'incertezza dilagante.

Viene così ricomposto un universo fatto da frammenti enigmatici e contrastanti, da universi mostruosi e talvolta grotteschi, che ritraggono le innumerevoli sfaccettature dell'umanità.




Cenni biografici. Nato a Madrid nel 1965, José Molina dall'età di undici anni frequenta diverse scuole d'arte e in seguito, parallelamente agli studi presso l'Università delle Belle Arti di Madrid, lavora nella pubblicità fino all'età di trentacinque anni, quando decide di dedicarsi totalmente alla pittura. La prima mostra è nel 2004 presso la Galleria Rubin di Milano; tra il 2005 e il 2010 tiene una personale al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano a cura di Vittorio Sgarbi e espone in altre sedi tra cui la Fondazione Mudima. Il 2013 è per Molina un anno di grandi mostre personali e collettive, le sue opere sono infatti esposte a Milano presso il Museo Poldi Pezzoli, lo Spazio Oberdan e la Triennale. Nel 2014 a Roma alla Real Academia de España ha luogo la sua prima antologica, nel 2015 presenta "Humanitas" il volume che raccoglie la produzione dell'artista dal 2002 ad oggi e nel 2016 espone con una personale presso il Museo del Mare di Genova la Galleria Deodato Arte di Milano. 
Attualmente vive e lavora a Gravedona, sul lago di Como.















Inaugurazione mercoledì 3 maggio ore 18

Orari Appartamenti storici: tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso ore 19 - uscita dal museo 19.25)
Parco dalle 8.30 a dalle 8.30 alle 19 (ultimo ingresso ore 18)
Giardino Inglese: dalle 8.30 alle 18 (ultimo ingresso ore 17)
MARTEDÌ CHIUSURA SETTIMANALE