giovedì 27 agosto 2020

Salerno - Mostra Collettiva Internazionale “Fragilità e Distacco / 70 Years Ruggero Maggi”




SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

“Fragilità e Distacco / 70 Years Ruggero  Maggi”
a cura di Sandro Bongiani
Dal 29 agosto al 28 novembre  2020

Inaugurazione: sabato 29 agosto 2020, ore 18.00




S’inaugura sabato 29 agosto 2020, alle ore 18.00, la mostra  collettiva internazionale a cura di Sandro  Bongiani dal titolo: “Fragilità e Distacco / 70 Years Ruggero Maggi” che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista italiano Ruggero Maggi, uno dei più interessanti artisti contemporanei nati negli anni cinquanta. Una importante mostra collettiva internazionale in concomitanza anche della speciale ricorrenza del suo settantesimo compleanno, presentando 289 opere di 295 artisti presenti su un totale corpus grafico di ben 388 opere arrivate  da ogni parte del mondo.
Ruggero Maggi inizia la sua attività di artista negli anni '70 con lavori incentrati sulla poesia visiva, sulla mail art, copy-art, laser art e olografia caratterizzati anche dall’inserimento di “estratti” di vita reale. Con il passare degli anni queste strutture “interferenti” all’interno dell’opera sono diventate sempre più evidenti, in un rapporto di intensa “osmosi”, in cui a partire dal 1989 gli arcaici elementi naturali convivono con componenti tecnologici, fino alle opere recenti dove il concetto “Artificiale /Naturale” tra ”sincronismo concettuale e emozionale” assume un ruolo predominante consegnandoci una realtà in cui l’azione umana coincide con quella morale, in un complesso intrico di rimandi e di sollecitazioni. Sandro Bongiani nella presentazione a questa rassegna scrive: “un continuo interesse verso la natura e la dimensione umana in un complesso rimando di sollecitazioni e interferenze, di sottintesi e nascosti richiami in cui l'azione coincide sinteticamente con il tempo provvisorio e oscuro dell’uomo. In questa particolare condizione, la sua ricerca marginale di confine “più vera di natura” ha saputo prendere corpo e manifestarsi in una sintesi poetica accorta che condivide le urgenze estreme della vita ed i contrasti inquieti della nostra malandata  società contemporanea”.




Artisti presenti:
Christian Alle  Dino Aloi  Antonio Amato  Lutz Anders  Leslie Atkins  Paola Baldassini  Franco Ballabeni  Calogero Barba  Fabiola Barna  Donatella Baruzzi Pier Roberto Bassi  Umberto Basso  Keith Bates  Elisa Battistella  Lutz Beeke Giacomo Beffa  Lancillotto Bellini  Milena Bellomo  C. Mehrl Bennett  John M. Bennett  Luisa Bergamini  Mariarosa Bergamini Pedro Bericat  Carla Bertola Diane Bertrand  Rita Bertrecchi  Massimo Biagi  Gabriele Bianconi  Lucia Biral Manuel  Xio Blanco  Antonio Bobò  Rovena Bocci  Norbert Bockmann  Kika Bohr Giovanni Bonanno  Adriano Bonari  Anna Boschi  Rosa Bosco  Maria Cecilia Bossi  Marzia Braglia  Hans Braumüller  Rossana Bucci  Joachim Buchholz  Anna Maria Buonapace  Viviana Buttarelli  Fulgor C. Silvi  Mirta Caccaro  Alfonso Caccavale  Glauco Lendaro Camiless  Loretta Cappanera  Guido Capuano Lamberto Caravita  Cascadia Artpost  Bruno Cassaglia  Antonia Mayol Castello Gianpiero Castiglioni  Renato Cerisola  Bruno Chiarlone  Simonetta Chierici Silvia Cibaldi  Cosmo Cinisomo  Circulaire132  Maria Antonietta Claretto  Anna Maria Cognigni  Ryosuke Cohen  Mabi Col  Francesco Cornello  Enzo Correnti Carmela Corsitto  Crackerjack Kid  Maria Credidio  Anna Maria Crescenzi  Laura Cristin  Carla Crosio  Rosa Cuccurullo  Crescenzio D'Ambrosio  Nicolò D’Alessandro  Diana Danelli  Marc De Hay  Ko De Jonge  Mario De Leo  Antonio De Marchi  Teo De Palma  Adolfina De Stefani  Albina Dealessi  Michel Della Vedova  Antonio Di Michele  Debora Di Bella  Elena Di Felice  Maura Di Giulio  Fabio Di Ojuara  Franco Di Pede  Marcello Diotallevi  Giovanna Donnarumma  Mike Dyar Eart Art  Mimmo Emanuele  Rita Esposito  Ever Arts  Cinzia Farina  Fernanda Fedi  Gretel Fehr Domenico Ferrara Foria  Ivana Ferraro  Luc Fierens  Giuseppe Filardi  Anna Finetti  Alessandra Finzi  Aaron Flores  Maurizio Follin  Roberto Formigoni  Kiki Franceschi  Nicola Frangione  Piet Franzen SIDAC  Giglio Frigerio  Ivo Galassi Daniele Galdiero  Rosalie Gancie  Antonella Gandini  Attilia Garlaschi  Claudio Gavina  Ombretta Gazzola  Roberta Ghisla  Roberto Gianinetti  Mario Giavino  Ed Giecek  Gino Gini  Guglielmo Girolimini  Lino Giussani  Coco Gordon  Bruno Gorgone  Daniela Gorla  Claudio Grandinetti  Elke Grundmann  Paolo Gubinelli Giovanni Gurioli  _Guroga  Karl Friedrich Hacher  Hanrahan  Peter Hide 311065 Uwe Hofig  Slanye Huang  Carlo Iacomucci  Ibirico  Gennaro Ippolito  Robert James  Benedetta Jandolo  Janus Edition  Isabel Jover  Magda Lagerwerf  Felipe Lamadrid  Giusi Lazzari  Ettore Le Donne  Nadine Lenain  Pascal Lenoir Alfonso Lentini  Marialisa Leone  Giovanni Leto  Pino Lia  Pierpaolo Limongelli Pietro Lista  Oronzo Liuzzi  Serse Luigetti Ruggero Maggi  Olga Maggiora  Nadia Magnabosco  Mailarta  MailArtMartha Loredana Manciati  Antonio Mancini  Antonello Mantovani  Angela Marchionni Renzo Margonari  Patrizio Maria  Dorian Ribes Marinho  Laura Marmai  Max Marra  Calogero Marrali  Maria Grazia Martina Maribel Martinez  Gianni Ettore Andrea Marussi  Anna Maria Matone  Anja Mattila Michelangelo Mayo  Monica Mazzone  Pierluigi Meda  Massimo Medola  Myriam M. Mercader  Miche Art Universalis  Monica Michelotti  Virginia Milici  Gabi Minedi Antoni Mirò  Annalisa Mitrano  Henning Mittendorf  Mauro Molinari  Domingo Sanz Montero  Maya Lopez Muro  Museuvofmailart  Keiichi Nakamura  Giuliana Natali  Katerina Nikoltsou  Aldo Nodari  Pierangela Orecchia  Clemente Padin  Lucia Paese  Franco Panella  Katia Paoletti  Linda Paoli  Paola Pareschi  Sjoerd Paridaen  Enzo Patti  Giuseppe Pellegrino  Remy Penard  Walter Pennacchi  Mariella Perani  Marisa Pezzoli  Riccardo Pezzoli  Tarcisio Pingitore  Horvath Piroska  Valentina Poli  Veronique Pozzi Painè  Nadia Presotto  Daniele Principe  Tiziana Priori  Gina Pritti  Giancarlo Pucci  Fabrizio Randini  Cesar Reglero  Gaetano Ricci   Angelo Ricciardi  Isabella Rigamonti  Carla Rigato  Ina Ripari  Costantino Rizzuti  Ilaria Rizzuti  Jaume Rocamora  Gian Paolo Roffi  Claudio Romeo  Piero Ronzat  Giovanni Ronzoni  Lorenzo Rosselli  Manuel Ruiz Ruiz  Marialuisa Sabato  Hikmet Sahin  Piero Sani  Sergio Sansevrino  Antonella Sassanelli  Antonio Sassu  Anna Maria Saviano  Roberto Scala  Duccio Scheggi  Peter Schubert  Lars Schumacher  Jörg Seifert  Cesare Serafino  Lucio Serafino Tiziano Serafino  Domenico Severino  Noriko Shimizu  Maria Josè Silva – Mizè  Pietro Silvestro Cecilia Solamito  Luigino Solamito  Alberto Sordi  Cristina Sosio  Lucia Spagnuolo  Celina Spelta  Ciro Stajano  Honoria Starbuck  Giovanni e Renata Strada  Rod SummersVec  Elisa Taiola  Franco Tajariol  Nello Teodori  Ernesto Terlizzi  Gian Paolo Terrone  Elsa Testori  Roberto Testori  Thierry Tillier  Paola Toffolon  Renata Torazzo  Micaela Tornaghi  Horst Tress  Alan Turner  Stefano Turrini  Mikel Untzlla  Sigismund Urban  Valdor   Generoso Vella  Silvia Venuti  Ada Vera Verbena  Daniele Virgilio  Alberto Vitacchio  Antonio Zenadocchio  Rolando Zucchini.





Presentazione a cura di Sandro  Bongiani

Ruggero Maggi / L’arte marginale di confine tra realtà, natura primaria e tecnologia.

Anche un viaggio di mille miglia comincia sempre con un solo passo

                                                                                           Lao Tzu






Ruggero Maggi inizia la sua attività di artista negli anni '70 con lavori contraddistinti da un'inclinazione surrealista ed incentrati sulla poesia visiva, sulla mail art, copy-art, laser art e olografia, caratterizzati anche dall’inserimento di “estratti” di vita reale.
Con il passare degli anni queste strutture “interferenti” all’interno dell’opera sono diventate sempre più evidenti, in un rapporto di intensa “osmosi”, in cui a partire dal 1989 gli arcaici elementi naturali convivono con componenti tecnologici, fino alle opere recenti dove il concetto “Artificiale/Naturale” tra ”sincronismo concettuale e emozionale” assume un ruolo predominante consegnandoci una realtà in cui l’azione umana coincide con quella morale, in un complesso intrico di rimandi e di sollecitazioni.
Magistrale è l’attenta disamina critica che ne fa Pierre Restanyil suo lavoro è di natura linguistica. Le sue opere derivano da una ricerca sul linguaggio basato su una dialettica elementare e primaria. Il suo linguaggio combina elementi di alta tecnologia con i materiali primari ed elementari, il primitivismo con la sofisticazione. Cemento, legno, fotografia, ologrammi, neon, laser, pittura, scultura, installazioni, performance: l'opera di Ruggero Maggi è legata ad un approccio etico del linguaggio. L'universo dell'artista è l'universo della morale. Il terreno della sua attività linguistica è il mondo della filosofia dell'azione”.

Un  linguaggio rivolto decisamente alla Natura che dialoga interagendo con la tecnologia e consegnandoci alla fine una realtà del tutto diversa. Lo stesso Restany aggiunge “non è a caso che, da Hiroshima all'Amazzonia, l'artista abbia affrontato delle situazioni e dei temi legati al destino profondo dell'Uomo, al suo ruolo ed alla sua funzione sul pianeta”. Un procedere decisamente  lucido e  assorto che per oltre un cinquantennio ha caratterizzato il suo lavoro di ricerca con installazioni incentrate sullo studio del caos, dell’entropia e dei sistemi frattali, fino a trattare, da autentico visionario, problematiche importanti come quelle dell’ambiente  “Una foresta di pietre” (Media Art Festival – Osnabrück del 1988), “Morte caotica”, “Una lunga linea silenziosa” (1993), “Underwood” del 2006, “Ecce ovo” del 2008, dedicato alle problematiche del riscaldamento globale, come quelle sociali nel 2009 alla caduta del Muro di Berlino “Prima o poi ogni muro cade” 1989-2009, nel  2010 “GenerAction – un promemoria per le generazioni” e come quella annosa e difficile legata alla causa tibetana con il Padiglione Tibet, presentato con cadenza biennale dal 2011 durante la Biennale Internazionale di Venezia.


Un continuo interesse verso la natura e la dimensione umana in un complesso rimando di sollecitazioni e interferenze, di sottintesi e nascosti richiami in cui l'azione coincide sinteticamente con il tempo provvisorio e oscuro dell’uomo. In questa particolare condizione, la sua ricerca marginale di confine “più vera di natura” ha saputo prendere corpo e manifestarsi in una sintesi poetica accorta che condivide le urgenze estreme della vita ed i contrasti inquieti della nostra malandata società contemporanea”.

Sandro  Bongiani, 19 agosto 2020.









RUGGERO  MAGGI / Biografia
Dal 1973 si occupa di poesia visiva e libri d'artista (Archivio Non Solo Libri); dal 1975 di copy art e arte postale (Archivio Amazon); dal 1976 di laser art, dal 1979 di olografia, dal 1980 di X-ray art e dal 1985 di arte caotica sia come artista - con opere ed installazioni incentrate sullo studio del caos, dell’entropia e dei sistemi frattali - sia come curatore di eventi: “Caos italiano” 1998; “Caos – Caotica Arte Ordinata Scienza” 1999 – 2000; “Isole frattali” 2003, “CaoTiCa” 2004, “Attrazione frattale” 2006, “Caos e Complessità” 2009, “Caos, l’anima del caso” 2010, “Caotica.2014” Lodi e Jesi.
Tra le installazioni olografiche: “Una foresta di pietre” (Media Art Festival - Osnabrück 1988) e “Un semplice punto esclamativo” (Mostra internazionale d’Arte Olografica alla Rocca Paolina di Perugia – 1992); tra le installazioni di laser art: “Morte caotica” e “Una lunga linea silenziosa” (1993), “Il grande libro della vita” e “Il peccatore casuale” (1994), “La nascita delle idee” (1993) esposta nel 1995 al Museo d’Arte di San Paolo (BR).
Suoi lavori sono esposti al Museo di Storia Cinese di Pechino ed alla GAM di Gallarate. Ha inoltre partecipato alla 49./52./54. Biennale di Venezia ed alla 16. Biennale d’arte contemporanea di San Paolo nel 1980.
2006 realizza “Underwood” installazione site-specific per la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate.
2007 presenta come curatore il progetto dedicato a Pierre Restany “Camera 312 – promemoria per Pierre” alla 52. Biennale di Venezia.
2008 presenta come curatore il progetto “Profondità 45 – Michelangelo al lavoro” sul rapporto Arte -Tecnologia. Nel 2008 a Villa Glisenti (BS) ed all’Art Centre della Silpakorn University di Bangkok, per un simposio artistico italo-thailandese dedicato alle problematiche del riscaldamento globale, realizza l’installazione “Ecce ovo”.
2009 cura l’installazione site-specific collettiva “Prima o poi ogni muro cade” all’interno di PLAZA: OLTRE IL LIMITE 1989-2009 XX Anniversario della caduta del Muro di Berlino in Galleria del Corso a Milano; evento successivamente presentato a Villa Pomini a Castellanza (VA) e Spazio Luparia a Stresa.
2010 “GenerAction – un promemoria per le generazioni” progetto di Mail Post.it Art presso la Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo - Gallarate.
2011/2013/2015/2017 presenta a Venezia con il Patrocinio del Comune di Venezia Padiglione Tibet, progetto presentato successivamente alla Biennale di Venezia, al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR), palazzo Ducale di Genova e presso la Biblioteca Laudense di Lodi.
2014 PadiglioneTibet partecipa alla Bienal del Fin del Mundo in Argentina.
2016 “TERRA/materiaprima” progetto di Mail Art presso la Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo – Gallarate.
2016 presenta Padiglione Tibet al Castello Visconteo di Pavia.
2017 presenta la 1 Biennale Internazionale di Mail Art a Venezia – Palazzo Zenobio
2018 Padiglione Tibet partecipa alla Vogalonga (Venezia)
2018 installazione “Erosioni in pinzimonio” - Poetry and Pottery Un’inedita avventura fra ceramica e poesia visiva - CAMeC centro arte moderna e contemporanea La Spezia
2018 installazione CaraPace - Museo Tecnico Navale - La Spezia
2019 “Onda Sonora” libro collettivo – V Biennale del Libro d'artista - Napoli
2019 ARTNIGHT Venezia – Padiglione Tibet - videoproiezione 2011.2019. Storia di un padiglione per un paese che non c'è - Magazzini del Sale, Reale Società Canottieri Bucintoro
2019 riceve il Premio alla carriera - PREMIO ARTE IN ARTI E MESTIERI 2019 – XIX EDIZIONE - Fondazione Scuola Arti e Mestieri "F. Bertazzoni" - Suzzara (MN)
2020 “#GlobalViralEmergency / Fate Presto” L’arte tra scienza, natura e tecnologia - Spazio Ophen Virtual Art Gallery – Salerno



“Fragilità e Distacco / 70 Years Ruggero  Maggi
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY  
Via S. Calenda, 105/D  - Salerno,  Tel/3937380225    
e-mail:  bongianimuseum@gmail.com     
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

Antologia critica aggiornata
a cura di Sandro  Bongiani Arte Contemporanea
https://ophenartecontemporanea.wordpress.com/2020/06/24/antologia-critica-e-biografia-di-ruggero-maggi/


Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno



giovedì 6 agosto 2020

Come l’arte ricorda Hiroshima 75 anni dopo con il Progetto Ombra di Ruggero Maggi



L'arte  ricorda Hiroshima 75 anni dopo







"Sparirono i corpi e rimasero le ombre di ciò che fu 
causate dall'esplosione atomica".




Il Giappone ricorda le vittime della bomba atomica Alle 8:15  del 6 agosto 1945 di 75 anni fa in cui l'ordigno atomico venne sganciato dal bombardiere B29 statunitense "Enola gay", provocando 140.000 morti. Una seconda bomba venne lanciata su Nagasaki il 9 agosto, decretando di fatto la fine della Seconda Guerra Mondiale con la resa incondizionata del Giappone 6 giorni dopo.




Ombre su Hiroshima, quasi come una fotografia, la luce viene intercettata dall'oggetto diventando ombra  impressionata sul muro.

Come i negativi di rullini fotografici, quando il calore della bomba colpì una persona che stava vicino ad una parete, il corpo della persona ‘protesse’ il muro lasciando l’impronta del corpo come parte non bruciata del muro.  I primi scienziati giapponesi che giunsero qualche settimana dopo l’esplosione notarono che il lampo della bomba aveva mangiato il colore del cemento. In certi punti, la bomba aveva lasciato segni corrispondenti alle ombre degli oggetti illuminati dal suo bagliore. 




Il “Progetto Ombra” di Ruggero  Maggi

"Quasi  una pellicola di una fotografia in negativo"















Come l’arte ricorda Hiroshima 75 anni dopo.

“Progetto Ombra” 
come una pellicola di una fotografia in negativo




Un progetto  internazionale di arte contemporanea molto importante e ambizioso  per Hiroshima è stato quello di Ruggero Maggi nel 1988, Ruggero Maggi realizzò dal 1975 vari eventi di Arte Postale per la pace ed il disarmo nucleare intitolati “Uniti per la pace” (dedicati alla situazione sociale in Polonia e alla guerra aperta tra Argentina e Gran Bretagna per le Isole Malvinas) e “Progetto Ombra” realizzato in Italia, Irlanda, Germania (con la collaborazione di Peter Küstermann), Stati Uniti, Uruguay (con la collaborazione di Clemente Padin) e in Giappone nel 1988 con il contributo di Shozo Shimamoto e Ryosuke Cohen: un grande “Mail art meeting” con performers internazionali culminato ad Hiroshima il 6 agosto e poi presentato anche in altre città giapponesi come Tokio, Osaka, Kyoto, Iida. Quando la prima bomba atomica  esplose su Hiroshima gli esseri umani furono  istantaneamente vaporizzati, lasciando sul terreno solo le loro ombre. I resti di queste vittime hanno fornito le immagini ed il tema per il “Progetto Ombra”. Questa azione nacque con lo scopo di evocare un momento tragico della storia dell’uomo: il 6 agosto 1945, alle ore 8,15, a Hiroshima esplose la prima bomba  atomica, producendo almeno tre effetti: la vaporizzazione immediata dei corpi delle vittime, la sequela a distanza di deformità e gravi malattie, la minaccia della ripetizione della tragedia. La soluzione formale ideata per richiamare l’evento fu semplice ed efficace: dal profilo di vari esseri umani furono ricavate sagome in carta che i mailartisti spedirono a Maggi e che, deposte sul terreno e successivamente dipinte, lasciarono un’ombra... un’  “eliminazione di umanità” effettiva, di grande forza allusiva. Ma il “Progetto Ombra” può superare le proprie radici: partendo dal dato storico, può dilatarlo ed assumerlo come simbolo generale di dis-umanità. Il tema dell’ombra diventa così più ampio e quotidiano. La tragedia iperbolica di Hiroshima può frantumarsi in mille drammi non meno gravi, perché comuni. Ogni evento negativo è, in ultima analisi, una sottrazione di umanità, un atto di morte piccolo o grande che lascia dietro di sé il vuoto e provoca dunque un effetto d'ombra.  Sandro  Bongiani








La Biografia di Ruggero Maggi

Dal 1973 si occupa di poesia visiva e libri d'artista (Archivio Non Solo Libri); dal 1975 di copy art e arte postale (Archivio Amazon); dal 1976 di laser art, dal 1979 di olografia, dal 1980 di X-ray art e dal 1985 di arte caotica sia come artista - con opere ed installazioni incentrate sullo studio del caos, dell’entropia e dei sistemi frattali - sia come curatore di eventi: “Caos italiano” 1998; “Caos – Caotica Arte Ordinata Scienza” 1999 – 2000; “Isole frattali” 2003, “CaoTiCa” 2004, “Attrazione frattale” 2006, “Caos e Complessità” 2009, “Caos, l’anima del caso” 2010, “Caotica.2014” Lodi e Jesi.
Tra le installazioni olografiche: “Una foresta di pietre” (Media Art Festival - Osnabrück 1988) e “Un semplice punto esclamativo” (Mostra internazionale d’Arte Olografica alla Rocca Paolina di Perugia – 1992); tra le installazioni di laser art: “Morte caotica” e “Una lunga linea silenziosa” (1993), “Il grande libro della vita” e “Il peccatore casuale” (1994), “La nascita delle idee” (1993) esposta nel 1995 al Museo d’Arte di San Paolo (BR).
Suoi lavori sono esposti al Museo di Storia Cinese di Pechino ed alla GAM di Gallarate. Ha inoltre partecipato alla 49./52./54. Biennale di Venezia ed alla 16. Biennale d’arte contemporanea di San Paolo nel 1980.
2006 realizza “Underwood” installazione site-specific per la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate.
2007 presenta come curatore il progetto dedicato a Pierre Restany “Camera 312 – promemoria per Pierre” alla 52. Biennale di Venezia.
2008 presenta come curatore il progetto “Profondità 45 – Michelangelo al lavoro” sul rapporto Arte -Tecnologia. Nel 2008 a Villa Glisenti (BS) ed all’Art Centre della Silpakorn University di Bangkok, per un simposio artistico italo-thailandese dedicato alle problematiche del riscaldamento globale, realizza l’installazione “Ecce ovo”.
2009 cura l’installazione site-specific collettiva “Prima o poi ogni muro cade” all’interno di PLAZA: OLTRE IL LIMITE 1989-2009 XX Anniversario della caduta del Muro di Berlino in Galleria del Corso a Milano; evento successivamente presentato a Villa Pomini a Castellanza (VA) e Spazio Luparia a Stresa.
2010 “GenerAction – un promemoria per le generazioni” progetto di Mail Post.it Art presso la Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo - Gallarate.
2011/2013/2015/2017 presenta a Venezia con il Patrocinio del Comune di Venezia Padiglione Tibet, progetto presentato successivamente alla Biennale di Venezia, al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR), palazzo Ducale di Genova e presso la Biblioteca Laudense di Lodi.
2014 PadiglioneTibet partecipa alla Bienal del Fin del Mundo in Argentina.
2016 “TERRA/materiaprima” progetto di Mail Art presso la Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo – Gallarate.
2016 presenta Padiglione Tibet al Castello Visconteo di Pavia.
2017 presenta la 1 Biennale Internazionale di Mail Art a Venezia – Palazzo Zenobio
2018 Padiglione Tibet partecipa alla Vogalonga (Venezia)
2018 installazione “Erosioni in pinzimonio” - Poetry and Pottery Un’inedita avventura fra ceramica e poesia visiva - CAMeC centro arte moderna e contemporanea La Spezia
2018 installazione CaraPace - Museo Tecnico Navale - La Spezia
2019 “Onda Sonora” libro collettivo – V Biennale del Libro d'artista - Napoli
2019 ARTNIGHT Venezia – Padiglione Tibet - videoproiezione 2011.2019. Storia di un padiglione per un paese che non c'è - Magazzini del Sale, Reale Società Canottieri Bucintoro
2019 riceve il Premio alla carriera - PREMIO ARTE IN ARTI E MESTIERI 2019 – XIX EDIZIONE - Fondazione Scuola Arti e Mestieri "F. Bertazzoni" - Suzzara (MN)
2020 “#GlobalViralEmergency / Fate Presto” L’arte tra scienza, natura e tecnologia - Spazio Ophen Virtual Art Gallery – Salerno


Link Utili:

www.camera312.it

www.padiglionetibet.com

www.ruggeromaggi.com (nuovo sito in costruzione)
maggiruggero@gmail.com
320.9621497



Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

martedì 4 agosto 2020

L'OPERA DI PAOLO GUBINELLI AL MONASTERO DI FONTE AVELLANA E DI CAMALDOLI



L’OPERA DI PAOLO GUBINELLI

Testo di Antonio Paolucci




MONASTERO DI FONTE AVELLANA

1 agosto - 30 settembre 2020

Indirizzo  61040 Fonte Avellana PU

Stile architettonico  Architettura romanica












- L’OPERA DI PAOLO GUBINELLI

Testo di Antonio Paolucci


MONASTERO DI CAMALDOLI

10 luglio - 23 agosto 2020

Indirizzo Località Camaldoli, 14, 52014 Camaldoli AR


Telefono 0575 556012









ANTONIO PAOLUCCI 2004

Nunc videmus per speculum et in enigmate…, aveva detto San Paolo. Vediamo come attraverso uno specchio e sotto forma di enigma. Un giorno vedremo in verità e splendore.

Ma intanto, che fare? Se il mondo visibile è lo specchio del mistero, come può la poesia in parole o la poesia in figura ( ut pictura poesis, vale ancora e varrà sempre l’antica equivalenza, questo catalogo ce ne fornisce persuasiva testimonianza) come può la poesia sciogliere l’enigma? O, per meglio dire, come può tentare di avvicinarsi alla soluzione dell’enigma? Aprite un qualsiasi manuale di storia dell’arte e vi accorgerete che i modi tentati dai pittori per attraversare lo specchio paolino sono innumerevoli; dai grafiti rupestri del Sahara agli sberleffi Dada, dagli affreschi di Piero della Francesca ai sacchi di Burri. Non è dato a nessun artista, sotto il cielo, sciogliere l’enigma ma nessuno merita l’arduo e scomodo titolo di artista se non ci prova.

Paolo Gubinelli ci ha provato e ci prova con ascetica pazienza ma anche (mi si perdoni l’ossimoro) con una specie di furiosa determinazione.

Cosa sono le sue ermetiche carte trasparenti, le sue criptiche incisioni, le sue piegature esatte melodiose e misteriose, simili ai segni che le onde lasciano sulla sabbia?

Sono icone del disordine (Venturoli) o piuttosto di un ordine sepolto che un giorno ci sarà dato comprendere? Sono i crittogrammi di un alfabeto incognito che allude ai segreti della “ razionalità induttiva” (Argan). Oppure sono, le carte di Gubinelli, i segni di “ un poeta nel tempo della povertà”, come ha detto con una bella immagine Carmine Benincasa? Io non so rispondere. So però che – se privilegio e destino dell’artista è auscultare il mistero del mondo e mettere in figura le chiavi della interpretazione possibile – Paolo Gubinelli è un artista vero.

Antonio Paolucci, Febbraio 2004

Storico dell'arte italiano. È stato ministro per i beni culturali e ambientali, soprintendente per il Polo 
Museale Fiorentino e  direttore dei Musei Vaticani.


Ed. Nuova Grafica Fiorentina

Comune di Scandicci 2004

Abbazia di S. Salvatore a Settimo

Comune di Firenze 2004

Limonaia di Villa Strozzi

BZF - Vallecchi - Comune di Firenze 2004

Poesie inedite dei maggiori Poeti




ANTONIO PAOLUCCI 2004

  Nunc videmus per speculum et in enigmate..., Saint Paul told us.

We see things as if through a mirror and as enigmas.  The day will come when we shall see them as splendid as they really are.

What are we to do in the meantime?  If the visible world is a mirror of the mystery, how can poetry in words or poetry in images ( ut pictura poesis, an ancient and forever valid equivalence to which the present catalogue persuasively testifies), how can poetry solve the enigma?  Or, better yet, how can it best endeavor to approach a solution of the enigma?  Open any history of art manual and you will see the countless ways attempted by painters to cross through that mirror of Saint Paul’s; from the Sahara rock graffiti to the Dada pranks, from Piero della Francesca’s frescoes to Burri’s famous sack paintings.  No artist under the sun has the ability to solve the enigma, but an artist who does not even try does not deserve to be called an artist, as arduous and  inconvenient as the title may be. 

Paolo Gubinelli has consistently tried, with his ascetic patience, and even with (excusing the oxymoron) a sort of furious determination. 

What else are those hermetic transparent works of his on paper, his cryptic incisions, his musical and mysterious, yet exact, folds, reminiscent of the marks incoming waves leave on a sandy seashore?

Are they “icons of disorder” (Venturoli) or else a buried order which we shall be allowed to understand one day?  Are they cryptograms of an unknown alphabet alluding to the secrets of the “inductive method of reasoning” (Argan), or are Gubinelli’s works on paper the signs of “a poet in times of poverty,” as Carmine Benincasa described them in a particularly fine image?  I wouldn’t know how to answer that.  But I do know  – if it is the privilege and destiny of an artist to sound out the mystery of the world and to transpose the keys of a possible interpretation into images – that Paolo Gubinelli is a true artist.

Antonio Paolucci, February 2004

Superintendent for the Museum Axis of the City of Florence

Pub. Nuova Grafica Fiorentina

Scandicci 2004

St. Salvador in Settimo

Florence 2004, Villa Strozzi

Winter Lemon Tree Storehouse

BZF - Vallecchi - City of Florence 2004

Previously unpublished works by major poets





Paolo Gubinelli, biografia. Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:

Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in italia e all’estero.

Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.

Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico; Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.







Stralci critici:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni,  Sandro Bongiani , Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Carlo Franza, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.

In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.

Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.






Paolo Gubinelli, biography. Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space which would become a constant in his development: he became friends with such artists as :

Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, and Zoren, and established a communion of ideas and work.

His work has been discussed in various catalogues and specialized reviews by such prominent critics as:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Marchi, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Davide Rondoni, Elena Pontiggia, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

Many others have also written about his work:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Carlo Franza, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

His works have also appeared as an integral part of books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi,  Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.

He participated in numerous personal and collective exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression. During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade according to geometric structures to accent the play of light and space, and then manually folded it along the cuts.

In his second phase, he substituted thin white cardboard with the transparent paper used by architects, still cutting and folding it, or with sheets arranged in a room in a rhythmic-dynamic progression, or with rolls unfurled like papyruses on which the very slight cuts challenging perception became the signs of non-verbal poetry.

In his most recent artistic experience, still on transparent paper, the geometric sign with its constructive rigor is abandoned for a freer expression which, through the use of colored pastels and barely perceptible cuts, translates the free, unpredictable motion of consciousness in a lyrical-musical interpretation.

Today, he expresses this language on paper with watercolor tones and gestures which lend it a greater and more significant intensity.

He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.







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