mercoledì 17 ottobre 2018

Compleanno dell'artista americano Ray Johnson, anticipatore della Pop Art e della Mail Art.





91 anni fa, il 16 ottobre del 1927,  nasceva a Detroi, un artista chiave della Pop Art   e uno dei padri fondatori della Mail Art.




I have simply had to accept that out of a life necessity I have written a lot of letters, and given away a lot of material and information, and it has been my compulsion. And as I have done this, it has become historical. It’s my resume, it’s my biography, it’s my history, it’s my life.  (Ray Johnson)




La Mail Art è nata  più di 50 anni fa, nel 1962, da quando l'artista americano Ray Johnson, fondò la “New York Corrispondance School of Art” occasionalmente in contemporanea con il movimento “ Fluxus”  del lituano-americano George Maciunas (1961)  e la  Pop Art di Leo Castelli a New York (1962). Una sorta di scuola d’arte per corrispondenza nella quale gli elaborati grafici con l’inserimento di timbri e collage venivano per la prima volta spediti per posta a conoscenti e persino ignari destinatari, dando  completa autonomia alla comunicazione e rendendo questo nuovo modo di espressione totalmente libero e al di fuori di qualsiasi schema imposto e prefissato dal potere culturale e di conseguenza dal mercato ufficiale dell’arte.  Rimane uno dei personaggi più originali  nel panorama degli anni 60’ in poi.





  
















Biografia/ Ray Johnson era un artista americano noto per la sua pratica innovativa di Correspondence Art. Una pratica basata su collage, il suo lavoro combina fotografia, disegno, performance e testo su distanze geografiche, attraverso la spedizione della posta. I progetti di Johnson includevano prestazioni concettualmente elaborate che si occupavano di relazioni interpersonali e disordini psichici. "sono interessato a cose e cose che si disintegrano o si disgregano, cose che crescono o hanno aggiunte, cose che nascono da cose e processi del modo in cui le cose mi accadono realmente", ha detto l'artista. Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, i suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo assieme  la pratica artistica con la vita. Il 13 gennaio 1995 Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny,  ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.  In questi ultimi anni tutto il suo lavoro sperimentale è stato rivalutato dalla critica come anticipatore persino della Pop Art americana.



Opere:   Visit: Ray Johnson Estate.

 


 

The Video: The Ray Johnson Sampler

by Nicholas Maravell

 

Durata del video 1:56:51  

ARCHIVIO DI STATO DI SALERNO / Mostra Personale di Antonio Baglivo




ARCHIVIO DI STATO DI  SALERNO
Piazza Abate Conforti -dal 14 ottobre al 02 dicembre 2018 





Mostra personale di Antonio Baglivo
"Carte dall’esilio. libri d’artista e opere su carta" 



Inaugurata il 14 ottobre, in occasione della giornata nazionale “Domenica di carta 2018”, la mostra personale di Antonio Baglivo dal titolo CARTE DALL’ESILIO. Una selezione ordinata di opere: libri d’artista, calcografie a rilievo, disegni e monotipi che scandiscono le varie fasi di una lunga e articolata ricerca estetica realizzata dell’artista salernitano quasi esclusivamente durante gli ultimi venti anni di lavoro. Un arco temporale che l’autore stesso definisce come “anni di esilio”, ovvero di una condizione esistenziale di isolamento, di un volontario allontanamento durante il quale il dialogo con l’esterno è stato affidato quasi esclusivamente alle carte incise, ai segni grafici e ai testi poetici che, in forma di libro, si sono imposti come veicolo privilegiato e luogo di incontro per scambi, sinergie e per preziose collaborazioni. Oltre ad una ricca produzione di libri oggetto e libri d’artista in copia unica, nella mostra saranno esposte numerose plaquette realizzate in seno alle edizioni IBRIDILIBRI, che Antonio Baglivo cura e coordina in prima persona. Si tratta di oggetti minimi, generalmente di poche pagine, la cui tiratura, il più delle volte, non supera le trenta copie o addirittura si esaurisce in una copia singola. Oggetti ibridi perché difficilmente collocabili in una precisa categoria: non sono libri, nell’accezione canonica del termine, né sono opere d’arte grafica, né pitture, né sculture, semmai, spesso, sono la somma di tutto questo. Gran parte degli IBRIDILIRI esposti in questa mostra rappresentano una tipologia particolare di opere nelle quali si realizza l’incontro sinergico di due o più linguaggi, dove il corpo della scrittura e il testo iconico si sostanziano in un unicum fatto di rimandi e rispecchiamenti allusivi, senza mai assumere carattere didascalico o illustrativo ma sempre carichi di sollecitazioni estetiche, visive e tattili. Oggetti particolari nei quali, nel tempo, è confluito l’interesse di poeti e scrittori nazionali.






Antonio Baglivo / BIOGRAFIA



Antonio Baglivo, nato a Casal Velino nel 1951, vive e lavora a Bellizzi (SA).
Scultore, pittore, incisore, ceramista, nel 1977 a Salerno ha fondato il Centro di Documentazione Arte Contemporanea Laboratorio Dadodue che ha diretto fino al 1992. 
Notevole risulta la sua attività espositiva personale di cui indichiamo solo alcuni recenti progetti tra i più significativi:
Le superfici fossili, Galleria “A come Arte”, Napoli 1992; Mostra personale alla galleria “L’Idioma”, Ascoli Piceno 1993; Antologica 1984/94, Tempio di Pomona, Salerno 1994; Naturalia/Artificialia, Forte La Carnale, Salerno 1997; Katakatascia, Lavatoio Contumaciale, Roma 1997; Katakatascia, Villa Matarazzo, S. Maria di Castellabate 1999; Notturni tursitani, Villa Guariglia, Vietri sul Mare 2000; Teca Mundi. Mostra antologica di grafica e libri d’artista, Tempio di Pomona, Salerno 2003; Ibridilibri, Biblioteca Alessandrina, Università La Sapienza, Roma 2004; Crisalidi-Chimere, Palazzo S. Agostino, Salerno 2009; Ibridilibri, Museo Provinciale Irpino, Avellino 2009; La forma del libro, Biblioteca Nazionale di Napoli, 2010; La coda di Narciso, Biblioteca Vallicelliana, Roma,2010, Ibridilibri, Museo Comunale di Praia a Mare, 2018

Ideatore e curatore della collana IBRIDILIBRI e dell’archivio di libri d’artista IBRIDIFOGLI, ha  realizzato cartelle e plaquette in collaborazione con poeti e scrittori tra i quali: Maria Luisa Spaziani, Bianca Maria Frabotta, Antonio Porta, Elio Filippo Accrocca, Gerardo Pedicini, Idolina Landolfi, Luigi Giordano, Marcello Napoli, Paolo Aita, Giorgio Bàrberi Squarotti, Paolo Ruffilli, Gerardo Malangone, Alessandro Carandente, Gian Battista Nazzaro, Raffaele Barbieri, Cosimo Caputo, Domenico Cipriano, Biagio Fioretti, Franco Gordano, Cristina Tafuri, Cesare Ruffato, Riccardo Avallone, Franco Dionesalvi, Rino Mele, Mario Lunetta, Antonio Spagnuolo, Ugo Piscopo, Vito Pinto, Francesco D’Episcopo, Tommaso Ottonieri, Rubina Giorgi, Francesco Agresti, Elio Pecora, Lamberto Pignotti, Salvatore Violante, Raffaele Della Fera, Maria Teresa Schiavino, Arturo Schwarz.

Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno.


sabato 13 ottobre 2018

Ruggero Maggi / TUTTI I COLORI DEL CAOS




TUTTI I COLORI DEL CAOS
personale di Ruggero Maggi

Napoli – dal 13 ottobre al 3 novembre 2018
vernissage: sabato 13 ottobre 2018 ore 18.00
curatori: Ruggero Maggi, Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito





Via S.Paolo ai tribunali, 31 Napoli  

3275849181- 3342839785 
orario: lun-ven: 17-20:00 | sab: 10:30-15:00 
(possono variare, verificare sempre via telefono) 
vernissage: sabato 13 ottobre 2018. ore 18.00 
curatori: Ruggero Maggi, Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito 
autori: Ruggero Maggi  
genere: arte contemporanea, serata - evento, personale 








L’uomo desidera certezze che apparentemente solo scienza e tecnologia possono offrirgli, in realtà arte e poesia hanno anticipato molte teorie scientifiche.
Gli artisti si inoltrano in territori misteriosi dove solo pochi coraggiosi osano…. la poesia è per gli audaci.
L’essere umano ricerca ordine e simmetria in un mondo complesso che possiede in sè però già tutto l’ordine necessario ma difficile da svelare.
Viviamo ai margini del Caos…


MIRABILIA
[…] Maggi come artista ha da sempre privilegiato la progettazione e realizzazione del libro come pratica artistica innovativa, lontana dai rigori di opere di grandi dimensioni e capace di innescare una sorta di cortocircuito tra la parola, l’immagine, il supporto, il formato e l’interazione con lo spettatore chiamato a cambiare il suo approccio con il libro e con l’opera d’arte.
[…] Maggi artista e Maggi grande promotore di cultura e di riflessione sulla contemporaneità, capace di sensibilizzare con chiarezza ma anche delicatezza di opere e azioni su questioni che toccano noi tutti. Così è anche per questa mostra pensata quasi come una Wunderkammer, una camera delle meraviglie, da percorrere con uno sguardo non superficiale ma curioso dei particolari intrinseci in ogni lavoro. Le meraviglie, le curiosità sono i libri, le pagine, gli innumerevoli oggetti che dialogano con le pagine a stampa, disegnate, negate, trasformate, sovrapposte, incollate, bucate con sapienza ed anche con una certa ironica leggerezza e casualità che le avvicina a oggetti di sapore surrealista. I ricordi di infanzia, suoi o della figlia, gli amori spinosi, i ricordi letterari, gli omaggi a grandi artisti, l’attenzione alla natura, ai particolari soprattutto della natura, tutto converge in un continuum che rende la mostra un unicum in cui procedere con stupore e attenzione.
Emma Zanella (direttrice Museo MAGA, Gallarate)





Ruggero Maggi
Artista e curatore. Dal 1973 si occupa di poesia visiva; dal 1975 di copy art, libri d’artista, arte postale; dal 1976 di laser art, dal 1979 di olografia, dal 1985 di arte caotica sia come artista - con opere ed installazioni incentrate sullo studio del caos, dell’entropia e dei sistemi frattali - sia come curatore di eventi.
Tra le installazioni olografiche: “Una foresta di pietre” (Media Art Festival - Osnabrück 1988) e “Un semplice punto esclamativo” (Mostra internazionale d’Arte Olografica alla Rocca Paolina di Perugia – 1992); tra le installazioni di laser art: “Morte caotica” e “Una lunga linea silenziosa” (1993), “Il grande libro della vita” e “Il peccatore casuale” (1994), “La nascita delle idee” al Museo d’Arte di San Paolo (BR). Suoi lavori sono esposti al Museo di Storia Cinese di Pechino ed alla GAM di Gallarate. Ha inoltre partecipato alla 49./52./54. Biennale di Venezia e alla 16. Biennale d’arte contemporanea di San Paolo nel 1980.
Nel 2006 realizza “Underwood” installazione site-specific per la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate. Nel 2007 presenta come curatore il progetto dedicato a Pierre Restany “Camera 312 – promemoria per Pierre” alla 52. Biennale di Venezia.
Dal 2011 con cadenza biennale (2013/2015/2017) presenta a Venezia con il Patrocinio del Comune di Venezia Padiglione Tibet, progetto esposto successivamente alla Biennale di Venezia, al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR) e presso la Biblioteca Laudense di Lodi. Nel 2014 Padiglione Tibet partecipa alla Bienal del Fin del Mundo in Argentina e nel 2016 è presentato al Castello Visconteo di Pavia.

Mostra segnalata da Archivio ophen Virtual Art di Salerno