martedì 20 giugno 2023

Le passeggiate barocche metropolitane di Mauro Molinari

 




MAURO MOLINARI

     Passeggiate

Dal 8 al 28 Luglio 2023

A cura di: Gianpaolo Coronas

Testi: Gianpaolo Coronas, Maria Pina Cirillo, Silvia Giovanardi

Progetto Grafico: Ferdinando Rotunno

Sede della mostra: Pinacoteca “Massimo Stanzione”

Palazzo Ducale Sanchez de Luna

Piazza Macrì già Umberto I - Sant’Arpino (CE)

Info: Mauro Molinari 328 6947561

 


Le passeggiate di Mauro Molinari

Mauro Molinari si muove in una dimensione unica: i contorni calcati e ben definiti delle figure rappresentate delineano quella che è una forte bidimensionalità, che per natura, esclude la profondità. I colori sono stesi in modo uniforme, tranne per i fili vivaci che attraversano e vanno ad annodarsi con i personaggi e nei cieli, creando così contrastanti mosaici di speranza. Le personalità uniformate che vengono a galla nei dipinti di Mauro Molinari, si stagliano su sfondi geometrici, i quali accolgono, a fin dei conti, le rugose figure con estrema naturalezza.

Le composizioni sono quasi astratte e illogiche, fino a ché non si smette di osservale con occhio ragionevole: è allora che si percepisce la precisione con cui questi bizzarri personaggi vivono nel tale contesto. I movimenti sinuosi dei fili tinti, che come vene scorrono sui protagonisti delle tele, sono in aperto e netto contrasto con la rigidità, la geometricità e la staticità degli sfondi. Solo le nere città in controluce fanno da ponte tra le giravolte dei fili e la passività delle scenografie. Il tutto sembra un decoupage di immagini, ritagli di riviste incollate su carta, quasi come se fosse il gioco di una mente fanciullesca. Eppure una nota stridula si sprigiona dalle opere di Mauro Molinari: i volti portano dipinti grandi sorrisi, che risultano però freddi e forzati.

La freddezza in cui si muovono i suoi personaggi spiazza il pubblico a poco a poco. Non è infatti presente di primo impatto, ma striscia piano nelle tele, fino a palesarsi, cautamente ma senza pietà, al cuore del pubblico. Una freddezza che serve a pensare, che spinge alla riflessione e all’autoanalisi. Cosa può spingere tante persone a nascondersi dietro un finto sorriso? Cosa le ha portate a ciò? E non potendo farne a meno, ognuno di noi si include in questo specchio di una società che dà credito ad una forzata spensieratezza, negando la ricerca e il raggiungimento di una pienezza che ammette anche la sofferenza.    Gianpaolo Coronas                                                                                                                           



Biografia di Mauro Molinari


 

Nato a Roma nel 1942, vive a Velletri (RM). La sua ricerca artistica si è svolta per cicli che vanno dai registri informali degli anni ’60 alla pittura scritta e alle geometrie modulari del ventennio successivo. Nel 1974 personale alla galleria d’Arte Internazionale di Roma, pres. S. Giannattasio. Nel 1975 le sue opere sono presenti alla X Quadriennale di Roma.  Dal 1974 all’81 partecipa alle rassegne internazionali sul disegno della Fundació Joan Miró di Barcellona. Nel 1979 personale alla galleria Il Grifo di Roma , pres. D. Micacchi. Nel 1982 personale alla galleria Il Luogo di Roma, pres. M. Lunetta e C. Paternostro. Nel 1983  e 1985 partecipa all’International Drawing Biennale di Cleveland. Nel 1987 personale alla galleria Incontro d’Arte di Roma, pres. I. Mussa. Negli anni ’90 si dedica alla rielaborazione pittorica dei motivi tessili avviando un ciclo che dura più di 15 anni. Nel 1995 nasce la collana di Orditi & Trame, di cataloghi editi in proprio. Il primo illustra la mostra itinerante promossa dalla Tessitura di Rovezzano e presentata a Roma alla galleria Pulchrum, pres. L. de Sanctis. Nel 1998 personale allo Spazio de la Paix e alla Biblioteca Cantonale di Lugano, pres. A. Veca. Dal 2000 al 2014 partecipa ai  Rencontres Internationales di Marsiglia. Dal 2000 al 2008 collabora con la rassegna internazionale Miniartextil che si tiene a Como ogni anno. Nel 1999-2000 crea il ciclo Stellae Errantes sculture dipinte ispirate ai tessuti sacri, che è stato ospitato in numerosi musei italiani in occasione del Giubileo. Nel 2001 personali alla galleria Il Salotto di Como e al Museo Didattico della Seta di Como, pres. M. De Stasio. Nel 2001 personale al Museo  dell’Infiorata di Genzano, pres. C. F. Carli. Nel 2002 personale al Museo S. Maria di Cerrate Lecce, pres. L. Caramel. Nel 2003  sala personale al Musèe de l’Impression sur Ètoffes di Mulhouse, pres. L. Caramel. Nel 2004 personale a Oman Caffè di Como, pres. L. Caramel. Nel 2005 esposizione allo Spazio Mantero di Como e al Salons de l’Hôtel de Ville di Montrouge, pres. L. Caramel. Nel 2006 Salone d’Arte Moderna di Forlì, pres. F. Gallo, e sala personale al Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia, pres. L. Caramel. Nel 2007 personale alla Fondazione Venanzo Crocetti di Roma, pres. C. F. Carli e C. Paternostro. Nel 2008 sala personale alla VI Triennale Internazionale di Tournai, e personale  alla Biblioteca Angelica di Roma, pres. E. Di Raddo. Dal 2008 sviluppa un ciclo pittorico dove è centrale la figurazione, che si pone come naturale evoluzione del suo percorso creativo. Nel 2009 personale alla galleria Renzo Cortina di Milano, pres. A. Veca. Nel 2010 personale al Museo Carlo Bilotti di Roma, pres. A. Arconti e L. Canova. Dal 2011 al 2016 e 2019 partecipa al Festival del Libro d’Artista di Barcellona, pres. E. Pellacani. Nel 2012 e 2015 Galleria Gallerati Roma primo e secondo progetto mixed media. Nel 2013 due personali alla galleria Baccina Techne di Roma, pres. G. Evangelista e personale allo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno, pres. Sandro  Bongiani. Nel 2014 personale allo Spazio COMEL di Latina, pres. M. Cozzuto e a Roma presso il Municipio Roma III, Aula Consiliare, pres. G. Evangelista. Nel 2016 Dante e i Papi nella Divina Commedia Fondazione Pescabruzzo a cura di Giorgio Di Genova, donazione delle opere. Dal 2014 al 2019 Artisti per Nuvolari Casa Museo Sartori Castel d’Ario (MN). Nel 2017 Museo Jean Lurçat Angers Francia, donazione bozzetto originale. Personale Spazio Medina e AF CasaDesign pres. F. Farachi. Antologica 1990/2006 Museo Diocesano e Sala Angelucci Velletri, pres. Sara Bruno e Claudia Zaccagnini, donazione di sei sculture. Nel 2018 donazione di un’opera al costituendo museo di arte contemporanea SAmac di Benevento, Antologica 2007/2017 Tibaldi Arte Contemporanea Roma a cura di Carlo Fabrizio Carli. Nel 2019 il Museo Comunale di Praia a Mare ha acquisito l’opera “White and Brown. Nel 2023 è invitato alla mostra Passeggiate Pinacoteca “Massimo Stanzione” Palazzo Ducale Sanchez de Luna Sant’Arpino (CE).

 

Mostre  personali /

1974 Esterni Galleria d’Arte Internazionale Roma. I 1979 Rettangolari Galleria Il Grifo Roma. I 1982 Intorno alla scrittura tra emozione e progetto Galleria Il Luogo Roma. I 1987 Disegni Galleria Incontro D’Arte Roma. I 1995 Geometrie Romane Ass. Culturale Polmone Pulsante Roma. I Le Stagioni Galleria Pulchrum Roma. I 1996 Toccando il cielo Tessitura di Rovezzano Firenze. I Sogno ancora il mare Museo del Costume e del Tessuto Spoleto. I Fili di lune Sergio Rossi Milano. I 1997 Ex-voto Chiesa di Sant’Angelo Sermoneta. I   I sogni di Ilaria Galleria d’Arte Il Narvalo Velletri. I 1998 Figure di azzurro Spazio de la Paix Lugano Svizzera. I Riflessi Biblioteca Cantonale Lugano Svizzera. I 1999 Stellae errantes Abbazia di Fossanova Priverno. I Suite bergamasque Oprandi Arte Contemporanea Clusone. I Stellae errantes OPA Siena. I 2000 Stellae errantes Musei Civici Villa Manzoni Lecco. I Stellae errantes Basilica S. Maria in Montesanto Roma. 2001 Fabulae Galleria d’Arte Il Salotto Como. I Stellae errantes Museo Didattico della Seta Como. I Diacroníe Museo dell’Infiorata Genzano. I 2002 Fili di Basilisco  Museo Provinciale Santa Maria di Cerrate Lecce. I 2003 Fantômes Musée de L’Impression sur Étoffes Mulhouse Francia. 2004 Via Sinigaglia,1 Oman Caffè Como. I Sýnopsis  8º Salone d’ArteModerna Forlì. I 2005 Mashan  9º Salone d’Arte Moderna, Forlì. I Le regard curieux Salons de L’Hôtel de Ville Montrouge Francia. I 2006 Rain 10º Salone d’Arte Moderna Forlì. I 2007 Il giardino spagnolo Museo Fondazione Venanzo Crocetti Roma. I Figure Biblioteca Comunale Como. I 2008 Appunti Biblioteca Angelica Roma. I 2009 Motus Associazione Culturale Renzo Cortina Milano. I 2010 Congiunture Museo Carlo Bilotti Roma. I 2011 Borderline BAF 2011 Fiera d’Arte Bergamo. I Fisiognomica Artexpo 2011 Arezzo. I 2012 Ragnatele Artexpo 2012 Arezzo. I Quicksand Galleria Arte Giro Montefiascone. I 2013 Condominium Galleria Baccina Techne Roma. I Luci della città Galleria Baccina Techne Roma. I I Messaggeri Spazio Ophen Virtual Art Gallery Salerno. I 2014 Due città Spazio COMEL Latina. I La Città Condominio di Mauro Molinari Municipio Roma III Aula Consiliare Roma. I 2017Canovaccio Studio Medina Roma. I Traslocando AF CasaDesign Roma. I Textures Museo Diocesano e Sala Angelucci Velletri (RM) . I 2018 ART&FOOD Arte Contemporanea a Tavola Velletri (RM) . I Plays Tibaldi Arte Contemporanea Roma. I Cittadini MUEF Art Gallery Roma. I 2019 Mo(vi)menti Lucca Art Fair Quarta Edizione Lucca. I 2020 TEXTURES - Racconti e trame per un immaginario gentile Spazio Ophen Virtual Art Gallery Salerno. Sempre alla stessa ora Euro Expo Art Forlì. 2022 Barocco Metropolitano galleria CIVICO 23 Salerno Trasloco Euro Expo Art Forlì. Moody galleria Medina Roma. Luci e Ombre / Riverberi di luce e colore Casa dei Carraresi Treviso. 


 

           Hanno scritto sul suo lavoro


            Abbate, Aletta, Apa, Apicella, Apuleo, Arconti, Balmas, Battarra, Bentivoglio, Berenice, Bernasconi, Bilardello, Bonanno,  Bonavita, Bonifati, Bono, Bongiani, Bortolaso, Boschi, Brambilla, Briccola, Broccoli, Bruno, C. Briganti, Butazzi, Cappelli, Caldarelli, Calzavacca, Canova, Caramel, Carli, Carone, Casellini, Caso, Cassiano, Cattaneo, Chenis, Chiumenti, Collarile, Cozzuto, Crescentini, Curonici, D’Agostino, de Candia, De Sanctis, de Stefano, Di Clementi, Di Genova, Di Pasquale, Di Raddo, Doora, Esposito, Evangelista, Farachi, C. Ferroni, G. Ferroni, Fonti, Formenti, Franceschetti, Frapiselli, Galbiati, Gallo, Gallian, Gigliotti, Gasparinetti, Gianna, Giannattasio, Guidi, Hill, Guzzi, La Cava, Lazzari, Lago, Latini, Lombardi, Lunetta, Mambelli, Mantelli, Marabelli, Marino, Martusciello, Marziano, Mascetti, Masoero, Mendia, Micacchi, Miceli, Milizia, Mirante, Mussa, Nocca, Noya, Orsi Landini, Panetta, Pantalfini, Paternostro, Peri, Perfetti, Pierno, Pignotti, Pittaluga, L. Portoghesi, Pompas, Poso, Potente, Pratesi, Redaelli, Ria, Rocas, Savoia, Scacco, Sciascia, G. A. Semerano, Serangeli, Severi, Sfrecola, Silvestrini, Simongini, Siniscalco, Soldini, Spadoni, Spera, Tagliabue, Tebano, Tallarico, Tomasello, Vannucci, Vasta, Veca, Vitiello, Zaccagnini.        

           

            L’artista è presente su “La Storia dell’Arte Italiana del ‘900”. Generazione anni Quaranta, di Giorgio Di Genova, edizione Bora, Bologna 2007. Nel 1994 ha creato la collana “Orditi& Trame”, edita in proprio, con 19 pubblicazioni diverse.Nel 2010 ha realizzato una installazione permanente per il Museo Carlo Bilotti di Roma. Nel 2011 ha creato la collana “I Libri di Castello” (libri d’artista) esemplari unici con illustrazioni originali.Nel 2017 ha donato al Museo Diocesano di Velletri (RM) 6 sculture dipinte dedicate a Pianete italiane.  Sue opere e pubblicazioni sono in istituzioni, musei e collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. 


             Uno dei fondatori storici della Fiber Art in Italia.

             Per quotazioni catalogo CAM Mondadori.

             Studio: Interno 5, via Paolina 25, 00049 Velletri (RM) Italia.


 L

i wwww.facebook.com/mauro.molinari.73    instagram: arte.mauromolinari  trame.mauromolinari

              e-mail: arte@mauromolinari.it       web: www.mauromolinari.it 

       sito web storico: www.caldarelli.it/molinari.htm




 Il Catalogo   

























 Evento segnalato da Ophen Press Service - Archivio Ophen Virtual Art di Salerno 


sabato 10 giugno 2023

Complesso San Michele di Salerno / "Contemporanea. Periferia e Centro"

 


Mostra “Contemporanea. Periferia e Centro”

A cura di Gabriella Taddeo e Pasquale Persico

Dal 29 maggio al 14 giugno 2023

 Complesso San Michele di Salerno

                             

                      

Periferia e centro è il nucleo tematico intorno a cui si muove la Mostra collettiva “Contemporanea” che sarà visitabile dal 29 maggio (Vernissage ore 19.00) fino al   14 giugno 2023, al Complesso San Michele di Salerno.                                                           

Ideata dall’associazione OpificioCrea e dalla Collezione-galleria Franco Barbato e, realizzata in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana e Università degli Studi di Salerno, con il contributo di Banca Patrimoni Sella & C. e Mc. Donald’s Salerno e Potenza, l’esposizione propone tredici artisti in mostra: Lucio Afeltra, Enzo Bianco, Ugo Cordasco, Enzo Cucchi, Nello Ferrigno, Giosetta Fioroni, Loredana Gigliotti, Pino Latronico, Nino Longobardi, Mimmo Paladino, Biagio Pancino, Alfonso Sacco, Ernesto Terlizzi.                                                                                   

Vengono messe a fuoco molte delle ultime tendenze dell’arte contemporanea con esponenti della transavanguardia, dell’informale, del concettuale e si vanno ad indagare i due campi essenziali della pittura e della scultura.

“La proposta di accogliere questa idea-progetto ci è sembrata da subito in piena sintonia con l’obiettivo dell’Ente: sostenere l’arte e la cultura attraverso interventi concreti che possano rivelarsi di interesse collettivo.  Il Complesso San Michele si trova nel cuore della città di Salerno, le sue sale raccontano uno spaccato della storia di questa città e della provincia intera; in tal senso, la Mostra “Contemporanea. Periferia e Centro” ci è parsa assolutamente in consonanza con il nostro operato; l’idea di poter accogliere in uno spazio ricco di storia, opere contemporanee di artisti che esprimono in maniera così differente il loro modo di leggere la realtà e porre queste opere in dialogo con gli spazi che le ospitano, è in piena sintonia con la nostra idea di apertura verso l’altro, attraverso un approccio innovativo alla fruizione e alla didattica culturale”-  ha dichiarato  il Presidente della Fondazione Carisal, Domenico Credendino.

Per Virgilio D’Antonio, ordinario di Diritto Privato Comparato presso l’Università di Salerno, la collettiva esprime questo messaggio: “Raccontare e far scoprire alla città di Salerno un linguaggio contemporaneo, dove centro e periferia si ritrovano e si fondono nell’unicità dell’espressione artistica che attraversa opere, anche diversissime le une dalle altre, ma accomunate dall’intima bellezza della tensione che esprime il racconto

del presente”. Il collezionista-gallerista, Franco Barbato ha affermato: “L’artista davanti al suo lavoro è nudo ed io, come gallerista, rappresento il mezzo di contatto e di mediazione che lo proietta all’esterno e lo mette in rapporto con quel variegato pubblico composto da collezionisti, amanti dell’arte, musei”.

Pasquale Persico evidenzia: “Il Convento S. Michele fu, a suo tempo, posto sotto i riflettori della Comunità Europea con il Progetto Urban Salerno, per un’ipotesi di rammendo urbano, capace di riparare alla disomogeneità, in termini di qualità urbana

tra due parti del centro storico della città. La Mostra che presento ripropone questo tema a scala più larga con nuovi linguaggi d’arte. Un arcipelago di artisti, con diversa sensibilità, esprimono letture significative del tema a loro proposto. Questa collettiva, nel tempo, potrà aggregare altri artisti e diventare una densità propositiva di area vasta, fino a diventare massa critica di un arcipelago ancora più largo che nel mio linguaggio potrebbe essere definito Altra Città”.

Per la curatrice Gabriella Taddeo: “L’antitesi centro-periferia ha oramai margini estremamente sfumati, rappresenta oggi  un universo estremamente intricato e tortuoso, anche assai difficile da delimitare e definire, come da più voci storiche e critiche si ribadisce: la periferia nuova nel suo crescere si complessifica, diviene difficile da decifrare, smarrisce connotati facilmente riconoscibili, da tempo non è più riconducibile ad un territorio gerarchizzato e quindi omogeneo, ma è invece un paesaggio irregolare, a-morphos. In essa si mescolano alla rinfusa, nuove centralità emergenti e vecchie centralità declinate, laboratori dell’innovazione e progetti industriali obsoleti.” (Agostino Petrillo - “La periferia nuova. Disuguaglianza, spazi, città” Franco Angeli 2018).                                                                           

Ma in una società continuamente e strettamente connessa in cui su scala mondiale  si diffondono in tempo reale idee, questioni e tendenze attraverso i nuovi mezzi tecnologici, ha ancora senso parlare di centralità ed in particolare nel campo specifico dell’arte? La distanza fra centro e periferia si va dunque accorciando, si va assottigliando notevolmente nel mondo attuale.

Alla serata inaugurale seguiranno altri readings di riflessione, oltre che sulla tematica principale, anche sul collezionismo e sull’interazione dei vari attori della scena dell’arte contemporanea.



LA MOSTRA





Opera di Pino Latronico

Opera di Pino Latronico, part.


Opera di Mimmo Paladino

Opera di Mimmo Paladino, part.


Opera di Ernesto Terlizzi


Opera di Enzo Cucchi


Opera di Enzo Bianco


opera di Ugo Cardasco


Opera di Nello Ferrigno

Opera di Enzo Bianco


Opera di Nello Ferrigno




SCHEDE BIOGRAFICHE  DEGLI ARTISTI

Lucio Afeltra: è un artista che vive e lavora a Salerno. Le sue pluralità espressive spaziano dalla pittura alle installazioni e si accampano attraverso media eterogenei. La sua è una pittura di segni ed immagini tradotte da algoritmi matematici. L’artista come un archeologo ci rivela una contaminazione di immagini digitali su cui si sovrappongono e stratificano segni in una prolificazione e filiazione artistica che va a definire il suo stile personale. La sua è una lunghissima galleria di eventi artistici italiani ed esteri che ne testimoniano la prolungata esperienza di ricerca e di sperimentazione di nuovi linguaggi.

Enzo Bianco: articolato e multiforme è il cammino che ha percorso l’artista di origine partenopea ma di adozione salernitana: ha decodificato e sperimentato negli anni l’arte dalla grafica all’acquerello, dalla pittura alla scultura alla manipolazione dell’argilla fino al design. Ama definirsi “artista indipendente” ed al centro del suo mondo poliedrico c’è la instancabile voglia di sperimentare ma anche il “rigore  progettuale” che è alla base di molti suoi interventi di architettura urbana e  di arte ambientale per i quali ha privilegiato la ceramica, la pietra e l’acciaio. La sua è una città creativa fatta di colori che dal tenue dell’acquerello si accende di forti vibrazioni negli olii e nelle sue sculture ceramiche, di forme innovative rubate da un mondo sovrastante e sottostante la realtà. 

Ugo Cordasco è approdato negli anni alla scultura pur partendo da studi di architettura e di design che vedono fra i suoi maestri Riccardo Dalisi.  Subito dopo la laurea opera presso il suo studio professionale a Sarno. Ma la frequentazione di maestri artigiani lo induce a realizzare i suoi primi oggetti in pietra, legno e ferro, che diventa il materiale da lui privilegiato. Il suo èlan vital interiore lo porta a prendere nuove strade e viene catturato completamente dalla materia, vuole esplorarla, scoprirne i lati oscuri, Le sue sculture permeate di ironia, sono paragonabili solo al ready made del grande Duchamp e ruotano in un circuito metafisico.

Enzo Cucchi è un artista marchigiano, autodidatta: dall’iniziale concettualismo arriva a privilegiare il modus operandi figurativo e simbolico divenendo uno dei maggiori esponenti del movimento transavanguardistico. Negli anni ottanta partecipa a Terrae motus la grande mostra organizzata dal gallerista napoletano Lucio Amelio con una delle sue opere più significative  costituita da  quattro pannelli di ferro arrugginiti al cui centro si accampa un vascello, una delle immagini a lui più care, E’ presente attualmente in molti musei italiani ed all’estero;è nel Museum of modern art di New York, alla Tate Gallery di Londra al Pompidou di Parigi solo per citarne alcuni.

Nello Ferrigno è nato a Salerno. Opera fin dagli inizi degli anni Settanta guardando alla Pop Art ed all'Arte Concettuale. In quel periodo partecipa a rassegne d'arte contemporanee a Salerno e Roma e sperimenta vari filoni artistici: dalla serigrafia in chiave pop-artistica all'oggetto "poverista" fino alla pittura iperrealista. E’ in quel medesimo periodo che emerge anche la sua passione per la ceramica che lo vede tra i fondatori del "Gruppo Vietri" il cui tentativo era quello di ridisegnare il modello ceramico vietrese. Terminata l'esperienza del "gruppo" continua la sua personale ricerca di un linguaggio artistico che si muove tra la tradizione e la innovazione definendolo oltre che come ceramista come scultore. Ha esposto in Italia ed all'estero e sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e privateInizio modulo.Fine modulo                                  

Giosetta Fioroni: nasce a Roma da una famiglia di artisti (il padre Mario era uno scultore. la madre marionettista). Studia all'Accademia di Belle arti di Roma, dove fu allieva di Toti Scialoja. Nel corso della sua carriera, l'artista ha realizzato opere usando molte tecniche diverse, fra cui ceramica, pittura a tempera e ad acrilico, che ritraggono il mondo in modo visionario e quasi astratto. E’ nel 1969 che crea il primo teatrino, un "giocattolo per adulti", cassettine-teatro di legno dipinto offerte ai bambini assenti: attraverso una lente si può guardare all'interno un assemblaggio di oggetti miniaturizzati. Si avvicinò al mondo della fiaba e della leggenda, grazie alla lettura dell'opera di Vladimir Jakovlevic Propp. Ha avuto scambi significativi per tutta la sua vita con scrittori e poeti come Arbasino, Balestrini, Ceronetti, Zanzotto. La storia dell’arte della Fioroni si fa storia di mondi, di popoli e di civiltà. La sua produzione viene comunemente collocata nell’ambito della Pop art italiana, ma a differenza di Warhol mette a confronto due universi, l'industria culturale e la fiaba insieme al mondo e ai giochi dell'infanzia.

Loredana Gigliotti, vive e lavora a Salerno. Ha insegnato discipline pittoriche al Liceo Artistico e all’Istituto d’Arte di Salerno. Dal 1975 ad oggi ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. La sua pittura guarda all’arcaicità del mito e delle divinità femminili. Lo sfondo delle sue tele interagisce con le sue immagini che quasi si fondono con esso. I suoi corpi dinamici secondo Dacia Maraini “rammentano le dolorose torsioni dei nudi di Egon Schiele, ma senza la sua disperazione, nell’euforia tutta mediterranea di un mito ritrovato.”

Pino Latronico lucano di origine vive a Salerno. Suoi maestri sono stati Brancaccio e De Stefano, ha insegnato discipline pittoriche al Liceo artistico di Salerno. Le sue opere sono oggi in molte collezioni pubbliche e private. Contaminazione fra antico e contemporaneo possono dirsi le sue figure enigmatiche che non sono facilmente definibili. Esse  si mostrano nella loro nudità parzialmente coperta da drappi maschere e copricapi in posture eleganti. Sono misteriose ed ammiccanti e la loro surrealtà è accarezzata da uno sguardo costantemente ironico.

Nino Longobardi è un artista partenopeo che ha seguito una libera formazione sul campo con maestri come Carlo Alfano, Joseph Beuys galleristi come Lucio Amelio e critici come Filiberto Menna ed Achille Bonito Oliva. L'incontro con il grande gallerista napoletano Lucio Amelio risale al’69 e per lui fu l'inizio di un sodalizio umano e artistico, durato venticinque anni. Ma è   negli anni Ottanta che arriva il successo internazionale per l’artista che toccherà a partire da allora spazi espositivi in tutto il mondo. La sua ricerca si concentra da allora sulla figura umana, sintetizzata da pochi tratti di pennello, matita e carboncino e gradualmente approda ad una scelta minimalista.

Domenico Paladino nasce a Paduli, paese del beneventano. Lo zio paterno, Salvatore è pittore e lo avvia a interessi artistici, che confluiranno nella frequentazione del Liceo Artistico di Benevento (1964-68) e della Galleria di Lucio Amelio. E’ nel 1968 che in occasione della sua prima esposizione presso la Galleria Carolina di Portici viene presentato al giovane Achille Bonito Oliva, che lo accompagnerà criticamente lungo l’intera sua carriera artistica, includendolo nel novero degli artisti della Transavanguardia e l'anno successivo lo presenterà nuovamente nella personale di Caserta allo Studio Oggetto di Enzo Cannaviello. Seguendo le indicazioni artistiche del periodo, è predominato da un indirizzo soprattutto concettuale. Innumerevoli le sue installazioni effimere e permanenti nonché la sua galleria di personali e collettive in varie parti del mondo.

Alfonso Sacco è originario di Portici (NA). Giovanissimo frequenta lo studio d’arte di sua zia, figlia del pittore C. Arnese e da lì inizia la sua avventura nel mondo dell’arte. Inizia la sua attività come designer. Ma fondamentale anche per lui l’incontro con Lucio Amelio presso cui espone ed entra a far parte della sua raccolta privata. E’ tra i fondatori con Luigi Castellano –di  LuCa (Gruppo 58). Il suo è un impegno artistico ma anche sociale: firma il primo manifesto” Segni e colori contro la mafia” in difesa degli operatori dell’immagine e cinematografici. Firma il progetto del manifesto-denuncia per la città di Napoli del filosofo Aldo Masullo e appoggia il pensiero dello scrittore Roberto Saviano. Nel 1999, Luigi Castellano (LuCa) e Achille Bonito Oliva, notano: i primi “Memories of life” (annodamenti vari), che suscitano il loro interesse e scrivono una nota critica al progetto. È presente nel Museo multimediale di Arte, Cultura, Storia e Società del Comune di Portici (NA).

Ernesto Terlizzi nasce ad Angri (Sa), dove vive e lavora. Studia presso il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Da allora molte sono le discipline che attraversa ma una sua costante è la presenza del segno, continuamente recuperato e contaminato nel corso della sua lunga ricerca. L’artista ha elaborato un suo modus operandi fatto di brecce, fenditure e segni astratti, di manuale e mentale, di pratica dell’arte e di teoria in una voluta destrutturazione della realtà. L’intera sua opera può dirsi una rivisitazione della natura e dell’uomo, la creazione di un nuovo mondo allusivo, pieno di suggestioni evocative.


 


Ufficio Stampa Fondazione Carisal

Via Bastioni, 14/16

Salerno Tel.: 089/230611

areacomunicazione@fondazionecarisal.it; email: tafuri@fondazionecarisal.it;

sito: www.fondazionecarisal.it; image001.pngFondazione Carisal; image002.jpgfondazione_carisal


Evento segnalato da Ophen Press Service - Archivio Ophen Virtual Art di Salerno



giovedì 8 giugno 2023

Personale di Ernesto Terlizzi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli / Ma che ne sanno gli altri

 


Ma che ne sanno gli altri

ERNESTO TERLIZZI

a cura di Marco Di Capua

opening - giovedì 8 giugno 2023 - ore 17.00

8 giugno - 18 settembre 2023

Museo Archeologico Nazionale di Napoli 

Sale della Farnesina



 

All’inaugurazione della mostra, che oltre al Matronato del Museo Madre di Napoli, Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, gode anche del Patrocinio della Fondazione Filiberto e Bianca Menna insieme alla Casa Museo Spazio Tadini di Milano, saranno presenti: Paolo Giulierini, Direttore del Museo MANN; Linda Irace, Presidente Associazione Culturale TempoLibero Napoli; Renato Lori, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli ed il curatore della mostra Marco di Capua, Storico dell’Arte.


In mostra un corpo di 20 opere di diverso formato tutte tecniche miste realizzate su carta thailandese kozo martellata ed intelaiate su cui l’artista segna, incolla e strappa carte e cartoni per costruire e raccontare, tra cielo e mare, luoghi e forme profughe attraverso l’inconfondibile segno a china del suo rigoroso bianco e nero. Con questa mostra Terlizzi infatti, chiude questo ciclo di opere dedicato ai profughi e il Mediterraneo iniziato proprio dieci anni fa con la personale di Milano “Apologia della superfice” a Spazio Tadini e poi ancora a Ferrara, Galleria del Carbone con la mostra“Derive” e infine quella di Roma a “StudioS” di Carmine Siniscalco.


Un dramma questo epocale, di grande attualità ormai incontenibile e molto complesso da affrontare, su cui lautore dal 2013 pone continuamente il suo sguardo dartista. E oggi per questa mostra, lo fa innestando al centro di queste sue carte pregiate l’inconfondibile icona di un puttino alato della pittura pompeiana, come in una sorta di omaggio  alla pittura di questo straordinario luogo di memoria e al  Museo Napoletano che da tempo l’accoglie e la conserva. 


Nel testo di presentazione alla mostra lo storico dell’Arte Marco di Capua cosi scrive... “Ancora una volta Ernesto Terlizzi riesce a sintonizzare la propria mente e il proprio liberissimo gesto sulle onde di frequenza di temi attualmente cruciali accogliendo simultaneamente il richiamo di un luogo illustre, apparentemente immune a ogni turba- mento. Proprio in tal modo egli riesce a innestare e fondere i frammenti e le schegge di un presente drammatico in uno spazio/tempo remoto, immemoriale. Le sue bellissime classicheggianti carte in bianco e nero, nel loro incessante farsi e disfarsi di strutture aperte quasi che certe virtù tanto raccomandate da Italo Calvino, come la molteplicità, l’esattezza, la leggerezza stiano ancora dicendo la loro sembrano sempre generarsi da un invito al decollo verso un fly/zone dove scorrono e si addensano vortici di memorie lacerate, segni fantasmi dimmagini.


La mostra sarà visitabile fino al 18 settembre dove in seguito sarà pubblicato anche il relativo catalogo che, oltre ai testi del Direttore del Museo MANN e del curatore conterrà anche diverse testimonianze di critici ed intellettuali sulle opere in mostra. Catalogo che sarà presentato in seguito sia a Napoli che a “Spazio Tadini” di Milano Partner di questa mostra.


 





ERNESTO TERLIZZI Angri 1949, studia al Liceo artistico di Napoli e Pittura presso l’Accademia Belle Arti della stessa città. Dalla fine degli anni sessanta è presente nel panorama artistico nazionale ed internazionale con mostre di gruppo e personali su tutto il territorio italiano tra cui si segnalano quella di Firenze nel1979 “Galleria Inqua- drature”; 1980 Napoli “Galleria S:Carlo”; 1981 Bergamo “Galleria Fumagalli”;1984 Venezia/Mestre” Galleria Plusart”1988 Perugia “Materiali Immagini”; 1989 Napoli Istituto Francais “Le Grenoble”; 1990 Pinacoteca e Musei Comunali Macerata; 1999 “Studio 10 Arte” Potenza; 2oo6 Baronissi (Sa)” Museo FRAC”; 2010 Roma “Galleria Consorti” ;2012 Gazoldo degli Ippoliti (Mn) “Museo MAM”; 2013 Ferrara “Galleria del Carbone” 2014 Milano “Spazio Tadini” e Roma “StudioS”; Montoro (Av) “Chiostro S. Maria degli Angeli”; 2017 Cracovia “Istituto Italiano di Cultura”; 2019 Matera “ArtiVisive/Gallery” e Salerno “Pinacoteca Provinciale”. Inoltre è stato invitato nei principali premi di Pittura italiani tra cui Premio Michetti 1978/82/83 e 2006; Premio Termoli 1991 e Premio Sulmona nel 2006 e 2009 nonché in varie mostre di gruppo in ambito europeo; Stoccolma “Gummesons KoustGallery “The modernity of lirism” e Helsinki Jonsuus Art Museum. Nel 2011 è invitato alla 54 “Biennale Internazionale d’arte di Venezia” Padiglione “Lo Stato dell’Arte Campania”; 2013 Tel Aviv Giorgio De Chirico e 36 artisti Italiani “Museo Beit Hair”; 2014 Triennale Milano “Sguardi Altrove”. 2017 Matera “Nuove acquisizioni per Timmari “ArtiVisive/Gallery. Molte delle sue opere commentate da autorevoli intellettuali e storici dell’Arte sono inserite in diverse collezioni pubbliche e private tra cui: Museo d’Arte Moderna Durazzo Albania; Museo d’Arte Contemporanea, Ripe S. Ginesio Macerata; Consolato Venezuelano di Napoli; MACTE Museo d’Arte Contempo- ranea Termoli; Pinacoteca e Musei comunali Macerata; Museo FRAC Baronissi SA; Museo delle “Generazioni del 900 Anni 40” Pieve di Cento (Bo); Museo CAM Casoria (Na); Montoro/Contemporanea Collezione Permanente; MUMI Museo Michetti Francavilla Al Mare (Ch); Museo MAM Gazoldo degli Ippoliti (Mn), Museo dell’Universtà di Chieti.





        





“Arie di mare”

(Poema visuale di Giovanni. Bonanno 

dedicato a Ernesto Terlizzi)

(9 aprile 2015)


Ma che ne sanno gli altri, 

traghettamenti continui di vecchie carrette arrugginite,

notturni al nero di luna dentro le  oscure ali della speranza,

di linee d’ombra e di teste nascoste dall’onda a scrutare il mare.

 

L’aria trabocca di occhi e di sogni in attesa di prendere il largo a cercare fortuna,

stanno stipati come sardine salate dentro angusti contenitori di latta di Sciacca.

Non si accorgono che vanno giù alla deriva.

 

Rovesciamenti  possibili  a mare aperto,

si  agitano e  si arrampicano sull’acqua  prima di  svanire  all’orizzonte

sospinti da un  vento nauseante che ormai odora di niente.

 

Il  buio  della  notte nasconde presenze,  sospiri e tenaci  lamenti,

che al mattino si tramutano in  gelidi corpi a pelo d’acqua.

 

Affiorano lievi in superficie,  

 s’infrangono al primo scoglio di mare che trovano

e sembrano prendere il sole prima di scomparire ancora.

 

Esseri  sospesi  e attenti a fissare il cielo,

 ora si riposano  sotto  una coltre di  gelide onde di acqua di mare.

 

Il Mediterraneo è  ormai stanco di corpi  muti lasciati  ad asciugare in superficie,

di sogni  sommersi che celano troppe ferite non  più  rimarginate,

di attraversamenti fugaci che  lasciano tracce di speranze  impedite.

dal nostro  stupido orgoglio e  tragico  esistere.

© Giovanni  Bonanno




LE OPERE:












 


















LA MOSTRA:



























VIDEO:

Il Video RAINEWS.IT

MANN / MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI  
La Mostra 
Ma che ne sanno gli altri
ERNESTO TERLIZZI
a cura di Marco Di Capua

opening - giovedì 8 giugno 2023 - ore 17.00
8 giugno - 18 settembre 2023
Museo Archeologico Nazionale di Napoli 
Sale della Farnesina

Visit   
Video: 4:36


Courtesy RAINEWS.IT




RAINEWS.IT
Il ciclo dei profughi di Terlizzi in mostra al Mann
Il pittore di origini salernitane espone nella Sala Farnesina "Ma che ne sanno gli altri", tra minimalismo astratto ed elementi tattili
 10/06/2023 servizio di Alessandro Di Liegro - montaggio di Daniela Tschantret

https://www.rainews.it/tgr/campania/video/2023/06/il-ciclo-dei-profughi-di-terlizzi-in-mostra-al-mann-c1c0bea3-5b6b-4d66-a8b9-c63791b595f9.html 

Video: durata 1:03



- Agro24  
L'artista Terlizzi espone al Mann di Napoli 
https://www.agro24.it/2023/06/11/angri-lartista-terlizzi-espone-al-mann-di-napoli-video/
Video: durata 3:05
https://youtu.be/2QGz9qQ-r1A 







Evento segnalato da Ophen Press Service - Archivio Ophen Virtual Art di Salerno