domenica 7 marzo 2021

Artisti afroamericani e sistema dell'arte

 

 

Artisti afroamericani e sistema dell'arte 

Sulla pagina  dedicata all'arte del quotidiano Domani in edicola  David Carrier scrive su uno degli argomenti più dibattuti in ambito culturale negli Stati Uniti: la scarsa attenzione che il sistema dell’arte statunitense ha dimostrato fino a pochi anni fa nei confronti dagli artisti afroamericani. 

  Ritratto di Demetrio Paparoni
Courtesy Archivio Tano Corallo




      DOMANI


Giornale  DOMANI del 7 marzo 2021  





Artisti afroamericani e sistema dell'arte
 




Sulla pagina domenicale dedicata all'arte del quotidiano Domani in edicola oggi, il filosofo e critico d'arte americano David Carrier scrive su uno degli argomenti più dibattuti in ambito culturale negli Stati Uniti: la scarsa attenzione che il sistema dell’arte statunitense ha dimostrato fino a pochi anni fa nei confronti dagli artisti afroamericani. In risposta ai complessi di colpa sempre più  manifesti non c’è adesso galleria importante che non abbia artisti black o museo che non abbia già proposto mostre di afroamericani. David Carrier affronta l’argomento offendo diversi elementi di riflessione.
 

Nella foto in alto: Betye SaarSmiles We Left Behind,1976 Assemblaggio, tecnica mista Courtesy Roberts and Tilton. In mostra alla Fondazione Prada, Milano, 2016.



Theaster Gates, Rickshaw for Black Bricks, 2013.  © Theaster Gates. Image: Marc Tatti. Courtesy the artist. In mostra a Prada Rong Zhai, Shanghai, 2021


Nella e-mail che ha accompagnato il file con il suo l’articolo, David Carriere scrive tra l'altro: “Nella Coppa d’oro (1904) di Henry James, il Principe Amerigo, un nobiluomo colto e impoverito, sposa una giovane ereditiera americana nouveau-riche. Quando va in un negozio di antiquariato a Londra per comprare una coppa d’oro, semplicemente non riesce a vedere nulla delle persone al di sotto del suo status elevato. È come se per lui persone come un negoziante esistessero a malapena. Dal momento che James era sensibile a tali distinzioni sociali, il suo romanzo appare oggi come un commento premonitore su come la razza sia stata vista fino a poco tempo fa nel mondo dell’arte americano. Ma anch’io ero cieco”. Questo passo, che non trovate nell’articolo, riservato agli amici che ricevono questa lettera, esprime con chiarezza qual è il clima che accompagna il dibattito culturale su questo argomento.
 
David Carrier ha insegnato filosofia alla Carnegie Mellon University, Pittsburgh e storia dell’arte alla Case Western Reserve University,Cleveland. Ha pubblicato libri di filosofia, metodologia della storia dell’arte e sui fumetti. Con Joachim Pissarro ha pubblicato Aesthetics of the Margins/The Margins of Aesthetics: Wild Art Explained (University Park and London: Penn State University Press, 2018).
 



Il monumento di Yinka Shonibare dedicato a David Oluwale, emigrato dalla Nigeria annegato nel fiume Aire nel 1969



Yinka Shonibare MBE, Wind Sculpture II, Yorkshire Sculpture Park, UK, 2013, 610 x 340 x 80 cm. Armatura in acciaio con vetroresina dipinta a mano. Courtesy the artist, Yorkshire Sculpture ParkStephen Friedman Gallery, London and James Cohan Gallery, New York. Photographer: Jonty Wilde

 


Nella stessa pagina Angela Maderna scrive sul monumento che verrà realizzato dall'artista anglo-nigeriano Yinka Shonibare a Leeds (Gran Bretagna), dedicato a David Oluwale, emigrato dalla Nigeria in cerca di fortuna e tragicamente annegato nel fiume Aire nel 1969. Un'iniziativa inscrivibile nell'ambito delle rivendicazioni del movimento Black Lives Matter che si è sviluppato a partire dal 2012 all’interno della comunità afroamericana, impegnata nella lotta contro il razzismo. Black Lives Matter ha oggi assunto dimensioni globali e negli scorsi mesi ha fatto sì che si aprisse un dibattito sui monumenti intesi come simboli di rappresentazione di una cultura dominante. Come scrive Maderna su Domani, “Gli avvenimenti degli ultimi mesi stanno a indicare una presa di coscienza collettiva su scala globale che ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica una questione con cui molti artisti contemporanei si confrontano da tempo: la visione occidentalocentrica del mondo e della storia dell’arte stessa.”

Angela Maderna (Lecco 1984, vive a Milano) è autrice del libro L’altra metà dell’avanguardia quarant’anni dopopubblicato da Postmedia Books (2020). Collabora tra l'altro con Domus e La Provincia di Como.



Alcuni articoli nelle domeniche precedenti 
 
 
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Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

domenica 28 febbraio 2021

Timothy Greenfield -Sanders e Nicola Samorì come non l'avete mai immaginato.

 Sulla pagina  dedicata all'arte del quotidiano Domani in edicola Demetrio  Paparoni scrive di  Nicola Samorì.




  Ritratto di Demetrio Paparoni
Courtesy Archivio Tano Corallo




      DOMANI


Giornale  DOMANI del 28 febbbraio 2021  






Attraversare l’arte del Novecento 
usando  il Manierismo

Come ha spiegato nell'articolo, per quanto a prima vista i suoi lavori lascino pensare che l’attenzione sia rivolta a una ridefinizione del Barocco, le finalità che Samorì persegue sono ben altre: attraversare l’arte del Novecento usando il Barocco o il Manierismo come grimaldello per forzare le porte del già detto. Attraverso la spiegazione di alcune opere e le stesse parole dell'artista spero di essere riuscito a chiarire che le interpretazioni critiche che lo vedono come un iconoclasta non hanno riscontro nella realtà del lavoro. 

 



Nella foto in alto: Nicola Samorì, Pietra penitente, 2016, olio su legno,

100 x 100 cm. Courtesy Galerie EIGEN+ART, Berlin, Leipzig



Come in ogni  articolo di Demetrio Paparoni la sfida è sempre la stessa: presentare l'artista a chi non lo conosce e dare nel contempo elementi di riflessione anche a chi lo conosce già. 


Per motivi di spazio nel mio articolo su Domani - scrive Demetrio Paparoni -  non mi è stato possibile soffermarmi su questo piccolo ma intenso lavoro intitolato Testa con lacrima. Si tratta di un complesso esercizio di controllo che consiste nell’aprire con un graffio spiraliforme l’intero volto del soggetto, dalla parte più esterna dell’ovale verso la caruncola lacrimale. Il Il pigmento del volto – inizialmente dipinto in ogni suo dettaglio – resta appeso all’occhio come una lunga lacrima, trattenuto da uno spessore inferiore al millimetro. Un lavoro di precisione che conduce il volto di una Madonna di Memling verso la perdita di riconoscibilità.


Nicola Samorì, Testa con lacrima, 2017, 20 X 15 cm. Collezione Antonio Coppola, Vicenza. Courtesy l'artista e Galleria Monitor, Roma/Lisbona





"Come non l'avete mai immaginato"

Greenfield-Sanders su Domani ricorda l'amico Lou Reed
  



Timothy Greenfield-SandersTai Chi Lou Reed, 1997, stampa in bianco e nero, 40 x 50 cm. Courtesy e © Timothy Greenfield-Sanders

 

Martedì 2 marzo Lou Reed avrebbe compiuto 79 anni. Lo stesso giorno, sulle pagine di Domani scrive di lui il fotografo e filmaker Timothy Greenfield-Sanders, autore tra l'altro del docufilm Lou Reed Rock and Roll Heart 1998), premiato nel 1999 con il Grammy Award assegnato al miglior video musicale di lunga durata. Greenfield-Sanders non è stato solo il videobiografo di Lou Reed, è stato anche uno dei suoi più cari amici. Il suo racconto scritto appositamente per Domani è una bellissima testimonianza ricca di aneddoti.


Chi ne avesse voglia può leggere qui un  articolo dal titolo "Lou Reed come non l'avete mai immaginato", apparso su Xl di Repubblica nel 1994 (direttore Luca Valtorta),a firma di Demetrio Paparoni  nel quale racconta come proprio insieme a Timothy Greenfield-Sanders il 2 marzo del 2001 avevano festeggiato il cinquantanovesimo compleanno di Lou Reed andando, insieme a pochi amici, a mangiare una pizza a Coney Island.


Si segnala inoltre il numero di Linus in edicola interamente dedicato a Lou Reed e l'appuntamento annuale del 2 Marzo, Waiting for the Man, organizzato dalla Fondazione Made in Cloister, una manifestazione di 12 ore no stop, quest'anno in streaming e gratuita, che prevede tra l'altro due reading esclusivi, uno di Willem Dafoe (Street Hassle) e l'altro di Cristina Donadio con Saturnino (A Dream), una inedita intervista su Lou Reed realizzata da Timothy Greenfield-Sanders a David Bowie, un racconto fatto con immagini di Guido Harari sulle note di Perfect Day e una performance registrata al Chiostro di S. Caterina dello street artist Trallallà sulle note di Coney Island Baby.

 


Collezione da Tiffany

Collezione da Tiffany, il blog italiano d’arte contemporanea fondato e diretto 

nel 2012 da Nicola Maggi  dedica un'intervista a Demetrio Paparoni realizzata da Roberto Brunelli. 

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