L’arte per il grande pubblico non può
Ignorare gli Nft
Quarta e ultima pagina dedicata a uno dei
fenomeni artistici più significativi dei nostri giorni
Nicola Verlato, Mishima, 2021
10" animation NFT
Courtesy Postmastersblockchain, Postmasters Gallery
Questo non significa che non si tornerà più
sull’argomento. Sempre pronti a ospitare riflessioni teoriche sugli NFT
scritte per Domani dagli artisti. Con queste quattro pagine, grazie agli artisti
coinvolti, si è dato un contributo significativo al dibattito su questo
importante fenomeno dei nostri giorni.
Nell’introdurre i nuovi testi ci siamo soffermati sulle
posizioni di Robert Longo, Peter Halley, Tom Sachs e Nicola Verlato. Impossibile
commentare tutti gli interventi acquisiti.
Nelle due pagine della scorsa settimana ci ha colpito che Robert Longo ritenga
che “il mondo digitale ha distrutto l’industria musicale” e che “l’unico modo
di far soldi che hanno oggi i musicisti sono le esibizioni”. Nello stesso
tempo, però, il digitale ha dato modo ai musicisti di elaborare nuove sonorità.
Che qualcosa cambierà anche in arte è probabile, ma
questo non significa che gli artisti smetteranno di fare quello che hanno
sempre fatto. Apre a interessanti riflessioni, tra gli altri, anche Nicola
Verlato quando scrive che “tutta la modellazione poligonale che sta dietro alle
immagini in 3D discende da Leon Battista Alberti. Ha dunque un’origine
rinascimentale”.
Ovviamente quella che trovate qui è una sintesi della sintesi. Vi rimandiamo agli
scritti degli artisti pubblicati sulla pagina domenicale che Domani dedica
all’arte. Trovate i testi nel nostro sito, basta cliccare qui.
Intanto suggerisco di
guardare qui l’NFT realizzato
da Vanessa Beecroft.
Bruce Nauman, Walking a Line, 2019, 4K 120fps 3D
projection (color, stereo, sound), continuous play, 515,6 x 289,5 cm, 15 min.
46 sec. Courtesy of the artist and Sperone Westwater, New York © Bruce Nauman
by SIAE 2021. Courtesy Sperone Westwater, New York
Biennale Architettura,
Bruce Nauman e Georg Baselitz a Venezia
Questa settimana si inaugura a Venezia la Biennale Architettura. Come sempre accade in
concomitanza con le grandi rassegne, aprono al pubblico importanti mostre.
Si segnala l’ampia imperdibile personale di Bruce Nauman, intitolata Contrapposto Studies
presso la sede di Palazzo Grassi di Punta della Dogana, a cura di Carlos
Basualdo e Caroline Bourgeois, e la mostra di Georg Baselitz a Palazzo Grimaldi, a cura di
Mario Codognato.
Veduta parziale della
mostra di Georg Baselitz a Palazzo Grimani, Venezia. Foto Matteo De Fina. Courtesy Galleria Gagosian.
Georg Baselitz espone a Palazzo Grimani. Il
titolo della mostra, Archinto, così come i 12 grandi dipinti appositamente
realizzati, fa riferimento al ritratto del cardinale Filippo Archinto, dipinto
da Tiziano nel 1558.
L’esposizione, con tele appositamente realizzate, come quella del 2019 alla
Galleria dell’Accademia in concomitanza con la Biennale Arte, è prodotta con il
supporto della galleria Gagosian, ulteriore dimostrazione del peso che le
gallerie private più importanti hanno nel rendere possibili mostre museali che
diversamente non avrebbero luogo. Vale la pena di sottolineare che le opere in
mostra a Palazzo Grimani rimarranno in comodato al museo per un lungo periodo.
Della Biennale Architettura 2021 e di queste mostre torneremo a scrivere sulla
versione cartacea di Domani nelle prossime settimane.
Lupo Alberto e la Fenice
di Venezia
In questa tavola del 1996
ideata da Guido Silvestri, in arte Silver, Lupo Alberto e la sua
fidanzata, la gallina Marta, invitano gli amici della fattoria McKenzie a
visitare una mostra degli impressionisti.
L’idea è accolta con entusiasmo, ma a giudicare
dal loro armamentario non è detto che abbiano capito dove stiano andando.
© Silver
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