venerdì 30 gennaio 2015

MODERNA MAGNA GRAECIA / 9 Artisti siciliani a confronto




locandina definitiva

MODERNA MAGNA GRAECIA.
Artisti siciliani contemporanei
Dal 17 gennaio al 14 marzo 2015
La mostra che si è inaugurata il 17 gennaio alla galleria FerrarinArte di Legnago ha per protagonisti nove autori di riconosciuta importanza nella storia dell’arte italiana e internazionale del secondo Novecento e di oggi, accomunati dalle origini siciliane. Estranei però a qualsiasi posizione “regionalista” e indifferenti a prospettive rivolte a una dimensione specificamente locale, gli artisti di cui si presenterà l’opera, soprattutto con lavori di recente elaborazione, hanno operato e operano secondo i linguaggi di una contemporaneità di ampio respiro, formatasi nelle vicende dell’arte nazionale e internazionale del secondo Novecento, attraverso la pittura e mediante elaborazioni compiute con materiali e forme di ricerca di vario genere, fondate su spiccate posizioni individuali.
Artisti attivi a Roma, a Milano e negli altri centri dell’arte italiana, e operanti su diversi fronti, i nove autori inseriti nel progetto della mostra (Carla Accardi, Pietro Consagra, Emilio Isgrò, Elio Marchegiani, Ignazio Moncada, Pino Pinelli, Antonio Sanfilippo, Paolo Scirpa, Turi Simeti) sono tra i protagonisti di una storia originale, che, pur muovendosi all’interno di una apertura verso i linguaggi della contemporaneità, presenta singolari relazioni con la loro terra d’origine.
Nelle loro realizzazioni, che risentono delle ricerche in senso astratto che usano il segno come materiale espressivo, delle spinte oltre la dimensione del quadro e della pittura in senso spaziale e oggettuale, della sperimentazione su tecnologie innovative, della necessaria revisione del linguaggio plastico,  interpretando diversi volti della produzione artistica recente e impegnandosi a caratterizzare l’arte contemporanea nella sua qualità universale, ciascuno di essi porta con sé alcuni caratteri di quel “genius loci” che qualifica, con i luoghi, le persone che vi sono nate, vi hanno operato, hanno agito in relazione o in reazione ad essi.
La locuzione Moderna Magna Graecia intende portare l’accento sulla doppia direzione di uno sguardo immerso nella modernità e in confronto con il proprio tempo, che però denota e rilancia legami imprescindibili con una storia che si fonda su radici lontane e sempre vive.
Il profilo degli autori e delle opere che si presentano ha le sue origini nei linguaggi dell’arte del secondo dopoguerra e degli anni Sessanta-Settanta, nel crescere di diversi climi espressivi, dalle forme d’astrazione che si manifestano dentro e attorno al concetto e alla materialità del quadro, del colore, della superficie, alla riflessione teorica e pratica sul rapporto segno-significato, alla ricerca applicata a tecnologie avanzate, tendenze di cui sono stati validi e originali esponenti.
Ciò nonostante, alcuni caratteri originari possono essere riconosciuti nel loro fare artistico, anche solo per le ragioni storiche che hanno portato l’arte contemporanea a confrontarsi con alcuni aspetti delle radici culturali millenarie dell’isola collocata al centro del Mediterraneo, della sua atmosfera e del suo paesaggio.
Il progetto critico, concepito da Giorgio Bonomi e Francesco Tedeschi, su sollecitazione di Giorgio Ferrarin, intende riflettere sul doppio binario del processo “centrifugo” di una “diaspora” che porta gli artisti nati in una regione che si è trovata alla periferia degli sviluppi aggiornati dell’arte a uscire dalla propria terra, e di quello “centripeto”, che fa riemergere una nuova dimensione del “Genius Loci”, in cui si riflette la continuità del confronto con le matrici culturali originarie alla luce degli sviluppi che da esse conducono a una reale apertura al mondo.

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