mercoledì 29 aprile 2009

ABC/ LE VISITE VIRTUALI








Alphabeti Srl, Via Sebenico, 14 - 20124 Milano.
Tel. 02 608 30 196.
email info@alphamuse.it.



ALPHAMUSE: Le Gallerie Virtuali del futuro

Il Museo o la mostra che non c'è


Le gallerie virtuali sono una realtà ormai già consolidata. “Alphamuse” è una raccolta di gallerie completamente virtuali, il luogo dove i miti dell’arte rivivono presentando al mondo l’immenso patrimonio artistico appartenuto alla nostra civiltà. Le Muse, ancora oggi, sono il punto di partenza e di arrivo della nuova cultura tecnologica e il web, in particolar modo, diventa lo spazio espositivo “senza tempo”. L’esigenza di creare questo spazio accessibile a tutti scaturisce dalla volontà di dare opportunità al pubblico di scoprire tutte le realtà dell’arte. Il sito è costruito interamente con la tecnologia I’MVR® (Interactive Multimedia Virtual Reality), che permette di “navigare” nell’arte a 360° e visualizzare contenuti di approfondimento.


Alphamuse presenta diverse gallerie dove trovano spazio i musei, le città d'arte, le mostre e i siti archeologici: Calipso, Museo, Polis, Arte Sacra, Virtual Expò e Iride aspettano il cyber visitatore che grazie al format I'MVR® potrà esplorare in maniera interattiva ambienti e piazze, scoprendo tesori famosi e meno noti.



VISITA:





- COS’E’ MUSEO?
Museo è la sezione creata per approfondire la conoscenza dei Musei

/http://www.alphamuse.it/museo.php





- COS’E’ ARTE SACRA?
In Arte Sacra chiese e basiliche sono tutte da scoprire attraverso una nuova modalità creativa per promuoverne la bellezza e l’unicità.
http://www.alphamuse.it/arte_sacra.php





- COS’E’ POLIS?
Con Polis le città d’arte sono a 360° per dare la possibilità a tutti di passeggiare, stando seduti a casa, nelle più belle piazze d’Italia, anche quelle meno conosciute. Il visitatore che entra in contatto con la città attraverso lo schermo è potenzialmente il turista che visiterà quello stesso territorio portando, in questo modo, benefici economici a tutta la comunità.
http://www.alphamuse.it/polis.php







Ambrosiana Virtuale e segreta

Quasi una Biblioteca/Galleria da sfogliare



Indirizzo Piazza Pio XI 2, 20123, Milano,
Telefono 02/806921
Sito http://www.ambrosiana.eu/



Per la Pinacoteca e Biblioteca Ambrosiana di Milano, nella sezione "Museo, è stato realizzato il progetto "Ambrosiana Virtuale e Segreta", in occasione dei 400 anni dalla fondazione di questa istituzione .

Tutti questi progetti multimediali vengono realizzati grazie alla realtà fotografica iterattiva (I'MVR® - Interactive Multimedia Virtual Reality), un framework ideato da Alphabeti.



consulta:

Sala 2 - Le magie del bello
-Sono presenti 13 opere


La sala 2 ospita dipinti italiani, in massima parte rinascimentali, non facenti parte della donazione del cardinale Federico Borromeo del 1618, ma pervenuti all'Ambrosiana con successivi lasciti. Oltre al noto Musico di Leonardo, questa sala della Pinacoteca conserva importanti opere fiorentine e venete, come la Madonna del Padiglione di Sandro Botticelli.
Nell'allestimento museale attuale si possono ammirare, oltre a quelle già citate, opere di Bergognone (Milano? 1453 - 1523), Vivarini (Murano 1430 - 1491 circa), Zenale (Treviglio circa 1450 - Milano 1526), Cima da Conegliano (Conegliano circa 1459/60 - circa 1517/18), Pinturicchio (Bernardino di Betto, Perugia circa 1454 - Siena 1513), solo per citare i nomi più noti.

Con l'allestimento virtuale si sono voluti riunire nella sala 2 altri capolavori significativi custoditi dalla Pinacoteca Ambrosiana. Per la nuova esposizione virtuale è stata scelta proprio la sala 2: intorno al Musico di Leonardo, considerata tra le opere più rappresentative dell'Ambrosiana, sono disposti capolavori di Caravaggio, Brueghel, Luini, Tiziano, Giorgione e Bramantino, esibiti in altre sale. Rispetto alla disposizione originale, il nuovo allestimento conserva un'opera di Bergognone, Botticelli e Pinturicchio.


Sala 5 - L'eternità del gesto (La Scuola di Atene)
-E’ presente solo un’opera di Raffaello Sanzio

Il grande cartone preparatorio per La Scuola di Atene, affrescata da Raffaello nelle Stanze Vaticane nel 1510, aveva suscitato l'interesse di Federico Borromeo già nel 1610, ma venne definitivamente ceduto dalla vedova del proprietario, Fabio Borromeo Visconti, solo nel 1626 per una somma di seicento lire imperiali. Peraltro, già nel 1625, il grande disegno è descritto nel Musaeum. Si tratta dell'unico grande cartone rinascimentale pervenutoci quasi integro.
Rispetto al dipinto manca l'architettura classica che accoglie e sovrasta il consesso dei filosofi e la figura di Eraclito, aggiunta da Raffaello ad affresco ormai concluso, usando le sembianze di Michelangelo. Per il resto il cartone comunica il grande equilibrio compositivo e la chiarezza di contenuto che Raffaello voleva raggiungere in questo trionfo della saggezza antica, radunata attorno alle figure cardine di Platone e Aristotele.



Sala Luini (Cristo incoronato di Spine di Bernardino Luini)
-E’ presente solo un’opera di Bernardino Luini

L'affresco, commissionato dal luogo pio, presieduto dal mercante Bernardino Ghilio, venne eseguito da Bernardino Luini e da "un suo gioveno" tra il 12 Ottobre e il 22 Marzo 1522; il primo avrebbe lavorato 38 giorni e il secondo altri 11.
Il dipinto, scandito in tre parti da un'articolata struttura architettonica che crea una sorta di loggiato, presenta al centro la regalità di Cristo incoronato di spine (CAPUT REGIS GLORIAE SPINIS CORONATUR), mentre ai lati sono inginocchiati in adorazione i confratelli di Santa Corona. La Regola della confraternita stabiliva infatti che ogni mattina fosse adorata in ginocchio la corona di spine di Cristo.
Oltre che nel naturalismo dello sfondo, peculiari componenti leonardesche di quest'opera sono rintracciabili nelle smorfie e nelle caricature dei volti degli aguzzini.



Sala della Rosa (Sala della Rosa - La Rosa delle rarità)
-Sono presenti 17 manoscritti rari

Fino agli inizi dell'Ottocento sull'attuale piazza Pio XI, ove oggi vi è l'ingresso della Biblioteca Ambrosiana, si affacciava la quattrocentesca chiesa domenicana di Santa Maria della Rosa. Questa nel 1831 venne demolita per ampliare il complesso architettonico dell'Ambrosiana. Dell'antica chiesa non rimase più nulla, se non alcuni affreschi ora conservati nella sala 22 della pinacoteca. Rimase però il toponimo, perché una delle sale della biblioteca realizzata dove prima sorgeva la chiesa venne per l'appunto chiamata "Sala della Rosa".
La sala è uno dei luoghi più suggestivi dell'Ambrosiana, perché in essa è stata riallestita quello che resta dell'antica e originaria scaffalatura lignea del Seicento. In tale sala si conservano numerosi libri antichi, preziose stampe e pregiate collezioni, nonché i primi libri cinesi giunti in Europa all'epoca del cardinal Federico Borromeo.


Inoltre, su commissione della Galleria dell'Accademia di Firenze, è stato realizzato un CD ROM con tutta la visita virtuale della Galleria in vendita al bookshop e di cui si può vederne una piccola parte in questo sito.


Navigazione Virtuale su:

http://www.ambrosiana.it/virtuale/




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