sabato 4 febbraio 2023

RUGGERO MAGGI / COME RISUONA QUESTO CAOS | STUDIO DIECI, VERCELLI

COME RISUONA QUESTO CAOS 

mostra di Ruggero Maggi | STUDIO DIECI VERCELLI 

INAUGURAZIONE 18 FEBBRAIO 2023 ORE 18:00

testo di Lorella Giudici





Studio Dieci, presieduto da Carla Crosio con la direzione artistica di Diego Pasqualin, propone nel contesto dei festeggiamenti del cinquantennale di fondazione una nuova esposizione nella sede di piazzetta Pugliese Levi 10 a Vercelli, ospitando l'artista Ruggero Maggi che proporrà la mostra "Come risuona questo Caos" presentata dal testo dello storico dell'arte Lorella Giudici.

Sottolineando anche l'aspetto sociale che pervade spesso la ricerca di Maggi, Lorella Giudici scrive: “La tematica del dolore, declinata in modi diversi (come tormento, ingiustizia, sopruso, imposizione…), è spesso presente nel lavoro di Ruggero Maggi […] la maggior parte delle opere sono legate tra loro anche da altri due elementi: la luce e l’ombra. La luce è quella del neon, dei led, del laser o della lampada di Wood. Bianca o colorata, essa disegna linee, invade lo spazio, modella, fa affiorare passaggi sotterranei e come un’onda si muove tra le cose per svelarne i segreti o per caricarle di nuovi significati. Essa è il punto d’incontro tra il mondo reale e il pensiero, è la soglia tra la sostanza e l’essenza, ma è pure lo strumento che forgia e scava. […] Ma, se la luce è l’elemento che cattura l’occhio, pure le ombre hanno qualcosa da dire, anzi, come scrive Alda Merini, hanno un suono: “Ecco l’unica cosa che mi piacerebbe veramente di tenere in pugno, il suono dell’ombra”. […]














   Ruggero Maggi & Anonimo, Il peccatore casuale, 1995, laser installazione


“Il corpo getta un’ombra, l’anima luce” ha scritto Nietzsche nei Frammenti postumi (1869 - 1889) e alla forza persuasiva della luce che affiora dall’ombra, si affida l’installazione Velo d’ombra (2001). Dieci sagome, alte quasi tre metri e rivestite con il burqa, si stagliano sottili e totemiche nella penombra della stanza. Sono presenze silenziose, inquietanti e enigmatiche che concentrano la loro essenza nella proiezione di luce bianca - frantumata in tanti piccoli punti - che filtra dalle sottili feritoie dei loro burqa. Un velo d’ombra può far risaltare la bellezza nascosta e renderla particolarmente seducente, ma cosa accade quando è imposto? “Come ogni materia che separa – argomenta Ruggero Maggi - per quanto sottile ed intangibile (è devastante la violenza psicologica), il risultato si trasforma sempre in un limite che delinea campi visivi e d’azione in cui l’imposizione affievolisce la libertà. L’interno e l’esterno subiscono modifiche che condizionano sia l’individuo che la collettività. Forse soltanto acuendo al massimo la propria sensorialità si può tentare di infrangere quel distacco che ci rende muti osservatori”.


Biografia


RUGGERO MAGGI / Biografia Dal 1973 si occupa di poesia visiva e libri d'artista (Archivio Non Solo Libri); dal 1975 di copy art e arte postale (Archivio Amazon); dal 1976 di laser art, dal 1979 di olografia, dal 1980 di X-ray art e dal 1985 di arte caotica sia come artista - con opere ed installazioni incentrate sullo studio del caos, dell’entropia e dei sistemi frattali - sia come curatore di eventi: “Caos italiano” 1998; “Caos – Caotica Arte Ordinata Scienza” 1999 – 2000; “Isole frattali” 2003, “CaoTiCa” 2004, “Attrazione frattale” 2006, “Caos e Complessità” 2009, “Caos, l’anima del caso” 2010, “Caotica.2014” Lodi e Jesi. Tra le installazioni olografiche: “Una foresta di pietre” (Media Art Festival - Osnabrück 1988) e “Un semplice punto esclamativo” (Mostra internazionale d’Arte Olografica alla Rocca Paolina di Perugia – 1992); tra le installazioni di laser art: “Morte caotica” e “Una lunga linea silenziosa” (1993), “Il grande libro della vita” e “Il peccatore casuale” (1994), “La nascita delle idee” (1993) esposta nel 1995 al Museo d’Arte di San Paolo (BR). Suoi lavori sono esposti al Museo di Storia Cinese di Pechino ed alla GAM di Gallarate. Ha inoltre partecipato alla 49./52./54. Biennale di Venezia ed alla 16. Biennale d’arte contemporanea di San Paolo nel 1980. 2006 realizza “Underwood” installazione site-specific per la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate. 2007 presenta come curatore il progetto dedicato a Pierre Restany “Camera 312 – promemoria per Pierre” alla 52. Biennale di Venezia. 2008 presenta come curatore il progetto “Profondità 45 – Michelangelo al lavoro” sul rapporto Arte -Tecnologia. Nel 2008 a Villa Glisenti (BS) ed all’Art Centre della Silpakorn University di Bangkok, per un simposio artistico italo-thailandese dedicato alle problematiche del riscaldamento globale, realizza l’installazione “Ecce ovo”. 2009 cura l’installazione site-specific collettiva “Prima o poi ogni muro cade” all’interno di PLAZA: OLTRE IL LIMITE 1989-2009 XX Anniversario della caduta del Muro di Berlino in Galleria del Corso a Milano; evento successivamente presentato a Villa Pomini a Castellanza (VA) e Spazio Luparia a Stresa. 2010 “GenerAction – un promemoria per le generazioni” progetto di Mail Post.it Art presso la Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo - Gallarate. 2011/2013/2015/2017 presenta a Venezia con il Patrocinio del Comune di Venezia Padiglione Tibet, progetto presentato successivamente alla Biennale di Venezia, al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR), palazzo Ducale di Genova e presso la Biblioteca Laudense di Lodi. 2014 PadiglioneTibet partecipa alla Bienal del Fin del Mundo in Argentina. 2016 “TERRA/materiaprima” progetto di Mail Art presso la Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo – Gallarate. 2016 presenta Padiglione Tibet al Castello Visconteo di Pavia. 2017 presenta la 1 Biennale Internazionale di Mail Art a Venezia – Palazzo Zenobio 2018 Padiglione Tibet partecipa alla Vogalonga (Venezia) 2018 installazione “Erosioni in pinzimonio” - Poetry and Pottery Un’inedita avventura fra ceramica e poesia visiva - CAMeC centro arte moderna e contemporanea La Spezia 2018 installazione CaraPace - Museo Tecnico Navale - La Spezia 2019 “Onda Sonora” libro collettivo – V Biennale del Libro d'artista - Napoli 2019 ARTNIGHT Venezia – Padiglione Tibet - videoproiezione 2011.2019. Storia di un padiglione per un paese che non c'è - Magazzini del Sale, Reale Società Canottieri Bucintoro 2019 riceve il Premio alla carriera - PREMIO ARTE IN ARTI E MESTIERI 2019 – XIX EDIZIONE - Fondazione Scuola Arti e Mestieri "F. Bertazzoni" - Suzzara (MN) 2020 “#GlobalViralEmergency / Fate Presto” L’arte tra scienza, natura e tecnologia - Spazio Ophen Virtual Art Gallery – Salerno 

Link Utili: sala 24 della Collezione Bongiani Art Museum di Salerno.


COME RISUONA QUESTO CAOS

mostra di Ruggero Maggi

18 FEBBRAIO | 5 MARZO 2023

INAUGURAZIONE 18 FEBBRAIO ORE 18:00

STUDIO DIECI | not for profit | city gallery. vc

Piazzetta Pugliese Levi 10 | Vercelli

info | 393 01.01.909 | studiodiecivercelli@gmail.com

ven | sab | dom 17:00 | 19:00



Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno



martedì 10 gennaio 2023

Nasce a Salerno l’archivio online dell’artista pre-pop americano Ray Johnson.

 

Nasce in Italia l’archivio online dell’artista pre-pop americano  Ray Johnson.

 Presentazione a Salerno a cura di Sandro Bongiani  dell’Archivio online delle opere di Ray Johnson presenti nella raccolta Coco Gordon dello stato americano del Colorado, visibile dal 13 gennaio 2023 in una startup  tutta italiana di arte contemporanea.

 




SANDRO  BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA

RAY  JOHNSON / ARCHIVIO COCO GORDON, COLORADO - USA

Dopo  l’Archivio  “Ray Johnson Estate” di New York,  nasce in Italia “Ray Johnson Archivio Coco Gordon”, archivio online del grande artista pre-pop Ray Johnson, uno dei più influenti artisti americani contemporanei  accessibile ora nella startup Sandro Bongiani Arte Contemporanea con  una raccolta ragionata di materiali inediti per tutti gli studiosi e per chi intende conoscerlo meglio. In questa piattaforma web é possibile consultare una parte considerevole di  opere, foto dell’artista, performances, e testi scritti di Ray Johnson degli anni 1970-1995, che grazie alla collaborazione di Coco Gordon  in oltre 25 anni  di assidua frequentazione  ha raccolto  e conservato, ora finalmente pubblicati online. Oggi, nell’’era del Web e del sapere stratificato,  la raccolta dell’archivio digitale Ray Johnson di Coco Gordon conserva e diffonde  il sapere rispondendo a esigenze specifiche di consultazione dei materiali visivi archiviati assolvendo  alla fondamentale funzione di conservazione, selezione e accessibilità dei dati che diventano l’oggetto primario di attenzione e  consultazione da parte dello studioso d’arte. Uno strumento necessario e utile che svolge la doppia funzione di rendere accessibile il patrimonio e conservarlo correttamente senza esporlo a  imprevedibili rischi. L’Archivio Ray Johnson comprende un ampia raccolta di materiali tra cui, ma non solo, corrispondenza, mail art, collage, fotografie documentarie, oggetti e cimeli. Un ringraziamento speciale va all’artista Coco Gordon e ai diversi collaboratori che hanno contribuito a realizzare la sezione del sito web dedicato a Ray Johnson.   Sandro Bongiani

La Galleria Sandro Bongiani Arte Contemporanea nata come spazio culturale no-profit, vuole mettere in discussione il proprio ruolo di spazio culturale indipendente sostenendo  nuovi modi di interagire con il pubblico e attivando nuove forme di partecipazione e di coinvolgimento con presenze e progetti interattivi che possano essere condivisi in tempo reale con il maggior numero di utenti in qualsiasi parte del mondo. A distanza di 60 anni dalla nascita della Mail Art (1962) e a 50 anni esatti (1972) dalla prima e unica mostra in Italia di Ray Johnson presso la Galleria Schwarz a Milano  con una presentazione di Henry Martin, noi della Sandro Bongiani Arte Contemporanea di Salerno abbiamo dedicato quasi un  intero anno di lavoro a  Ray Johnson con cinque mostre interattive e un progetto internazionale svolte da aprile fino a novembre 2022, in contemporanea  con la 59 Biennale Internazionale di Venezia 2022.

Inoltre, a 27 anni esatti dalla scomparsa di Ray Johnson (13 gennaio 1995),  è stata realizzata  catalogazione e la digitalizzazione online  di tutte le opere di Ray presenti nell’Archivio Coco Gordon di Colorado USA, con oltre 780 documenti tra  opere e foto inedite dell’artista americano, testi, inviti,  lettere, opere  e riflessioni con i relativi commenti di Coco Gordon, memorial e collaborazioni, cronologia degli eventi e testi critici di Sandro Bongiani, archiviati, ognuna per codice numerico per essere più facilmente consultata, in una utile e significativa presentazione interattiva destinata ad essere conosciuta e valorizzata da parte degli studiosi per opportuni studi e approfondimenti sul lavoro innovativo svolto da questo importante artista pre-pop americano.

L’Archivio Ray Johnson, a completamento dell’attività in corso, viene presentato ufficialmente e reso  visibile permanentemente il 13 gennaio 2023, (giorno e mese della sua scomparsa),  nella startup web https://www.sandrobongianivrspace.it/, che si affianca con orgoglio e per importanza all’Archivio americano “Ray Johnson Estate” di New York. Tutto ciò ci sembra un chiaro esempio di come si può relazionare con l’arte contemporanea in modo creativo e produrre nuova cultura.  Sandro Bongiani

 


Presentazione di 781 documenti in 11 sezioni e  34 box

Dynamic vision of the interactive itinerary Slide Show, durata 54 minutes

su: https://www.sandrobongianivrspace.it/ray-johnson-coco-gordon

 






BIOGRAFIA di Ray  Johnson  1927 - 1995

Ray Johnson, è stato un personaggio chiave nel movimento della Pop Art. Primariamente un collagista, è stato anche un precoce performer e un artista concettuale. Definito nei primi tempi “Il più famoso artista sconosciuto di New York”, è considerato uno dei padri fondatori e un pioniere dell'uso della lingua scritta nell'arte visuale. In scena negli anni ' 60, il suo lavoro e il modo in cui che ha deciso di distribuirlo ha influenzato il futuro dell'arte contemporanea.

Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, Johnson ha frequentato il Black Mountain College sperimentale con Robert Rauschenberg e Cy Twombly. Ray Johnson era un artista americano noto per la sua pratica innovativa di Correspondence Art. Una pratica basata su collage, il suo lavoro combina fotografia, disegno, performance e testo su distanze geografiche, attraverso la spedizione della posta. I progetti di Johnson includevano prestazioni concettualmente elaborate che si occupavano di relazioni interpersonali e disordini psichici. "sono interessato a cose e cose che si disintegrano o si disgregano, cose che crescono o hanno aggiunte, cose che nascono da cose e processi del modo in cui le cose mi accadono realmente", ha detto l'artista. I suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. nel 1948, trascorse un po’ di tempo creando arte astratta e poi approdando al Dada con suoi collage che incorporano frammenti di fumetti, pubblicità e figure di celebrità. Johnson spesso rifiutava  di partecipare a  mostre in  galleria e ha  preferito creare  una rete di corrispondenti di mailing e un nuovo modo di fare arte. Questo metodo di diffusione dell’arte divenne noto come la corrispondenza School di New York e ampliato per includere eventi improvvisati e cene. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo insieme  la pratica artistica con la vita. Nel 1995 Ray Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Le circostanze in cui è morto  sono ancora poco chiare. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny,  ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.  In questi ultimi anni tutto il suo lavoro sperimentale è stato rivalutato dalla critica come anticipatore della Pop Art e persino dell’arte comportamentale americana.

 

 

PRESENTAZIONE ONLINE DELL’ARCHIVIO RAY  JOHNSON

Salerno | Italia

Raccolta  ARCHIVIO COCO GORDON Colorado - USA

Aperto permanentemente alla consultazione dal 13 Gennaio 2023

LUOGO: Sandro Bongiani Arte Contemporanea

INDIRIZZO: Via S. Calenda, 105/D

ORARI: 00.00-24.00 -

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225

E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com

SITO UFFICIALE: https://www.sandrobongianivrspace.it/



lunedì 2 gennaio 2023

IN ITALIA LE OPERE DI RAY JOHNSON, ARCHIVIO COCO GORDON DI COLORADO - USA



 








SANDRO  BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA

RAY  JOHNSON / ARCHIVIO COCO GORDON, COLORADO - USA



 


LEGEND OF THE ELEVEN SECTIONS RAY JOHNSON OF THE COCO GORDON ARCHIVE

SECTION  ONE / PHOTO AND PERFORMANCES - BOOK  1 - 5,  SECTION TWO / - RAY JOHNSON  TO COCO GORDON - BOOK  5 - 14  SECTION THREE / LETTERS AND CORRESPONDENCE FROM RAY TO COCO - BOOK  14 - 18 SECTION FOUR / WORHS AND COMMUNICATIONS OF COCO TO RAY - BOOK  18 - 25  SECTION FIVE / MEMORIAL RAY JOHNSON WORKS AND COMMUNICATIONS - BOOK  25 - 31  SECTION SIX / RAY WRITINGS FOR HOUSE BOOK - BOOK 31 SECTION SEVEN / COLLABORATVE COLLABORATIONS, WITH ANNOTATIONS BY COCO GORDON - BOOK  31 – 32  SECTION EIGHT / PODCAST RAY  JOHNSON AND THE ART  OF FRIENDSHIP ART INSTITUTE OF CHICAGO  - BOOK 32 – 33  SECTION NINE / RAY  JOHNSON BIOGRAPHY - BOOK 33 SECTION TEN / CRITICISM  SANDRO BONGIANI’S RAY  JOHNSON - BOOK 33 - 34  SECTION ELEVEN / TIMELINE / CHRONOLOGY OF EVENTS  RAY  JOHNSON - BOOK 34

 

781 documenti in 11 sezioni e  34 box

Dynamic vision of the interactive itinerary SlideShow 54 minutes



Ray Johnson - Archivio Coco Gordon di Colorado - USA

L’Archivio Ray Johnson comprende un ampia raccolta di materiali tra cui, ma non solo, corrispondenza, mail art, collage, fotografie documentarie, performances, oggetti e cimeli.

Un ringraziamento speciale va all’artista Coco Gordon e ai diversi collaboratori che hanno contribuito a realizzare la sezione del sito web dedicato a Ray Johnson.   Sandro Bongiani















Visit:  https://www.sandrobongianivrspace.it/ray-johnson-coco-gordon




 

La Galleria Sandro Bongiani Arte Contemporanea nata come spazio culturale no-profit, vuole mettere in discussione il proprio ruolo di spazio culturale indipendente sostenendo  nuovi modi di interagire con il pubblico e attivando nuove forme di partecipazione e di coinvolgimento con presenze e progetti interattivi che possano essere condivisi in tempo reale con il maggior numero di utenti in qualsiasi parte del mondo.

A distanza di 60 anni dalla nascita della Mail Art (1962) e a 50 anni esatti (1972) dalla prima e unica mostra in Italia di Ray Johnson presso la Galleria Schwarz a Milano  con una presentazione di Henry Martin, noi della Sandro Bongiani Arte Contemporanea di Salerno abbiamo dedicato quasi un  intero anno di lavoro a  Ray Johnson con cinque mostre interattive e un progetto internazionale svolte da aprile fino a novembre 2022, in contemporanea  con la 59 Biennale Internazionale di Venezia 2022.

Inoltre, a 27 anni esatti dalla scomparsa di Ray Johnson (13 gennaio 1995),  è stata realizzata  catalogazione e la digitalizzazione online  di tutte le opere di Ray presenti nell’Archivio Coco Gordon di Colorado USA, con oltre 780 documenti tra  opere e foto inedite dell’artista americano, testi, inviti,  lettere, opere  e riflessioni con i relativi commenti di Coco Gordon, memorial e collaborazioni, cronologia degli eventi e testi critici di Sandro Bongiani, archiviati, ognuna per codice numerico per essere più facilmente consultata, in una utile e significativa presentazione interattiva destinata ad essere conosciuta e valorizzata da parte degli studiosi per opportuni studi e approfondimenti sul lavoro innovativo svolto da questo importante artista pre-pop americano.

L’Archivio Ray Johnson, a completamento dell’attività in corso, viene presentato ufficialmente e reso  visibile permanentemente il 13 gennaio 2023, (giorno e mese della sua dipartita),  nella piattaforma web https://www.sandrobongianivrspace.it/, che si affianca con orgoglio e per importanza all’Archivio americano “Ray Johnson Estate” di New York. Tutto ciò ci sembra un chiaro esempio di come si può relazionare con l’arte contemporanea in modo creativo e produrre nuova cultura.  Sandro Bongiani

 

 

BIOGRAFIA di Ray  Johnson  1927 - 1995

Ray Johnson, è stato un personaggio chiave nel movimento della Pop Art. Primariamente un collagista, è stato anche un precoce performer e un artista concettuale. Definito nei primi tempi “Il più famoso artista sconosciuto di New York”, è considerato uno dei padri fondatori e un pioniere dell'uso della lingua scritta nell'arte visuale. In scena negli anni ' 60, il suo lavoro e il modo in cui che ha deciso di distribuirlo ha influenzato il futuro dell'arte contemporanea.

Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, Johnson ha frequentato il Black Mountain College sperimentale con Robert Rauschenberg e Cy Twombly. Ray Johnson era un artista americano noto per la sua pratica innovativa di Correspondence Art. Una pratica basata su collage, il suo lavoro combina fotografia, disegno, performance e testo su distanze geografiche, attraverso la spedizione della posta. I progetti di Johnson includevano prestazioni concettualmente elaborate che si occupavano di relazioni interpersonali e disordini psichici. "sono interessato a cose e cose che si disintegrano o si disgregano, cose che crescono o hanno aggiunte, cose che nascono da cose e processi del modo in cui le cose mi accadono realmente", ha detto l'artista. I suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. nel 1948, trascorse un po’ di tempo creando arte astratta e poi approdando al Dada con suoi collage che incorporano frammenti di fumetti, pubblicità e figure di celebrità. Johnson spesso rifiutava  di partecipare a  mostre in  galleria e ha  preferito creare  una rete di corrispondenti di mailing e un nuovo modo di fare arte. Questo metodo di diffusione dell’arte divenne noto come la corrispondenza School di New York e ampliato per includere eventi improvvisati e cene. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo assieme  la pratica artistica con la vita. Nel 1995 Ray Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Le circostanze in cui è morto  sono ancora poco chiare. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny,  ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.  In questi ultimi anni tutto il suo lavoro sperimentale è stato rivalutato dalla critica come anticipatore della Pop Art e persino dell’arte comportamentale americana.

 

 

mercoledì 28 dicembre 2022

BIOGRAFIA DI GIOVANNI BONANNO



ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART
Documentazione Arte Contemporanea e Mail Art
Via S. Calenda 84126 SALERNO ITALY-



CHI E' GIOVANNI BONANNO?

Giovanni Bonanno (Sandro  Bongiani) /Dopo una prima iniziale fase di lavoro, nel 1976 incomincia a definire le sue ricerche a carattere ambientale dal 1976 al 1978 lavora sull’espansione di materia attiva, con disegni, progetti, sculture e ambienti. Da 1979 al 1982 serie di lavori sui percorsi mentali, sulle tracce e sui reperti della memoria. Nel 1980 lavora in direzione del “naturalismo integrale”,dal 1983 al 1987 serie di lavori sulle nature alterate e sui contaminanti. Dal 1988 ad oggi nuova serie di lavori sulla condizione inoggettiva, dove leggere angosce e uno strisciante malessere velato di silenzio, generano una visione nuova che trasforma il veduto in visionario inoggettivo. Ne risulta un accumulo di immagini frantumate e disseminate che definiscono un sistema che si sfalda e si ricompone continuamente, in un gioco sfuggente di figure trascorrenti dentro una temporaneità che approda a silenzio dell’assenza. Una temporaneità, che prolifera e si accumula in catene associative continuamente contraddette, che si fa spazio e senso di rappresentazione.



BIOGRAFIA / BIOGRAPHIE

1954 -Nasce in Sicilia  (AG), nella valle dei templi tra Selinunte e Agrigento.
1969 -Sciacca /Studia all'Istituto Statale d'Arte.
1974 -Milano / Conosce Arnaldo Pomodoro
1976 -Milano / Incomincia a definire le sue ricerche a carattere ambientale.
1976 -Termoli / E’ invitato alla ”XXI Mostra d'Arte Contemporanea Castello Svevo”.
1978 -Milano / Conosce Carlo Ramous, Francesco Somaini e Bruno Munari.
1978 -Soggiorna a Parigi.
1978 -Allo studio La Ruota di Como conosce Ico Parisi,l’architetto dell’utopia praticabile che gli presenta il suo progetto “Operazione Arcevia” e lo sollecita vivamente a lavorare in quella direzione di ricerca.
1979 -Como / Mostra Personale “Che succede? ” - Galleria La Colonna (Testo di F. Gualdoni).
1980 -Milano / Mostra Personale "I Percorsi della natura" - Galleria d'Arte Porta Ticinese (Testo di F. Gualdoni).
1980 -Milano / Conosce Pierre Restany e Guido Le Noci della Galleria Apollinaire di Milano.
1980 -Nuova fase di ricerca lavora in direzione del “Naturalismo Integrale”.
1981 -Como / Mostra Personale “Percorsi per un Atlante Im / Possibile” - Galleria La Colonna (Testo di C. Strano).
1983 - Fa parte del Collettivo Artisti di Porta Ticinese e gestisce per qualche anno lo spazio espositivo “NSM- Nuovospaziometropolitano” dentro la stazione metropolitana MM Gioia/linea 2 di Milano.
1984 -Milano /Mostra Personale “Le Tracce della Memoria”–Galleria Nuovo Spazio Metropolitano) . (Testo di F. Legrottaglie).
1984 -Nuova fase di ricerca esegue le "Nature Alterate".
1985 -Inizia a lavorare nell’ambito della Mail Art.
1985 -A Milano conosce e instaura una profonda amicizia con il poeta visivo Ruggero Maggi, con lui collabora attivamente a diversi progetti internazionali di Mail Art.
1985 -Milano / Mostra Personale “I Germogli dell'attesa” - Galleria Centro Lavoro Arte (Testo di A. Veca ).
1988 -Milano / Primo Manifesto Tecnico della Nuova Non Oggettìvità.
1989 -Mozzate/ Crea L’Archivio Ophen di Documentazione d’arte Contemporanea e di Mail Art
1989 -Mozzate / Mostra Personale “Oltre il Muro” -Archivio Ophen (Testo Personale).
1990 -Milano / Secondo Manifesto Tecnico del Tempo Inoggettuale.
1991 -Milano / Mostra Personale “Condizione Dissipatio” - Galleria Centro Lavoro Arte.
1991 -Olgiate Comasco / Mostra Antologica “Natura-L-Mente”-Villa Camilla (Testo di C. Strano).
1992 -Dopo l'antologica del 1991 si dedica con più insistenza all'attività di Mail artista e di saggista di arte contemporanea curando le pagine dell'arte della rivista "Dialogo" di Olgiate Comasco con saggi e studi su diversi artisti contemporanei.
1996 -Coordina l'attività espositiva dello Spazio Media Immagine di Turate (CO), con esposizioni personali e collettive di artisti contemporanei e anche con progetti internazionali di mail art.
2002 -Si trasferisce a Salerno.

Nel 2008 progetta lo spazio virtuale Ophen Virtual Art Gallery   LINK   (lanciata ufficialmente nel 2009), una delle prime piattaforme sotto forma di galleria d'arte virtuale in cui vengono realizzate le mostre on line (4-5 eventi all'anno), aggiornata e rinnovata nel 2021 in modalità molto più efficiente e interattiva.

2008 -Nuova serie di lavori sulla condizione Post-Humain

2009 -Salerno/Mostra Personale "Occupatio-Dissipatio" - Spazio Brancaccio (testo di Sandro Bongiani).

2009 - Inizia l'attività di gallerista con lo spazio virtuale "OPHEN VIRTUAL ART GALLERY". 
2011 - Inizia l'attività del Bongiani Ophen Art Museum, Museo Virtuale di Arte Contemporanea.



Siciliano di nascita, di formazione comasca, da sempre interessato al Naturalismo Integrale, Giovanni Bonanno ha operato insistentemente ai confini delle soglie disciplinari, in una sorta di fertile e felice contaminazione poetica incentrata sul dato progettuale e utopistico avviato precedentemente a Como da artisti di grande interesse come Antonio Sant’Elia, Francesco Somaini e Ico Parisi. Docente Ordinario di Storia dell’Arte, ha vissuto dal 1977 al 2002 in provincia di Como, attualmente vive e opera a Salerno.



MOSTRE 
-1976/ Termoli - XXIª Rassegna Castello Svevo - Castello Svevo.
-1980/ Milano - “ Scultura / Giovani “ - Galleria San Fedele.
-1981/ Barcellona - XXº Premi Internacional De Dibuix “Joan Mirò” (Spagna).
-1981/ Parigi - Nouveau Salon De Paris - Galerie d'Art Z.L. (Francia).
-1982/ Milano - “Appunti” - Galleria Nuovo Spazio Metropolitano.
-1982 /Bilbao - Muestra Internacional De Arte Grafico “Arteder 82 ”.
-1982/ Milano - “Mise en Boìte” - Galleria Nuovo Spazio Metropolitano.
-1983/ Parigi - “34º Salon de la Jeune Peinture” - Gran Palais (Francia).
-1983/ Salsomaggiore Terme - “ Cronache e Indagine “-3ª Biennale d'Arte Città Della Spezia.
-1983 /Barcellona - XXIIº Premi Internacional De Dibuix “Joan Mirò” (Spagna).
-1983 /Torino - I Segnalati della Biennale - Promotrice Belle Arti.
-1983/Tokyo - XXXª Rassegna Internazionale “ Maestri Italiani del disegno e della grafica “ Contemporanea “ (Giappone).
-1983/Acquasparta - 1º Premio Nazionale “Acquasparta “ -Palazzo Cesi .
-1983/Rho - 11º Premio Internazionale di Grafica del Pomero.
-1983/Burlada, Estella,Tudela, Sanguesa - “Seleccion de Dibuix del XXIIº Premi Internacional Joan Mirò” (Spagna).
-1984/Los Angeles - Rassegna Internazionale “ Maestri Italiani del disegno e della Grafica Contemporanea” (Usa).
-1985/Villa Di Serio - “ Shadow Project ” - 3ª Biennale d’arte Villa Di Serio.
-1985/Nishinomiya - “A Bag from Italy” - Gallery Art Space (Giappone).
-1986/Tokyo - “A Bag from Italy n° 2 - Metropolitan Museum of Tokyo (Giappone). 1986Osaka - “ Italians and Japanesen Artists “ - ABC Gallery of Osaka (Giappone).
-1986/Nishinomiya - “ Cavellini Event” - Gallery Art Space (Giappone).
-1987/Bologna- Arte Fiera 87 1987/Lodi Vecchio - “ America Latina: Miti, Leggende e Magia ” - Sala della Biblioteca Civica Popolare.
-1987/Ascoli Piceno - “ Progetto Internazionale sulla Pace ” - Chiostro S. Francesco.
-1987/Salerno - “In Forma di Libro” - Laboratorio Dadodue.
-1987/Milano - “America Latina: Miti, Leggende e Magia” - Studio Bramante 39.
-1987 /Pontecagnano F. - “Atlantide ” - Comune di Pontecagnano Faiano.
-1988/Malta - “ Omaggio al Caravaggio “ - Biennale Internazionale di Malta - Museo Mystique d'Arte Moderna.
-1988/Ponte Nossa - “ Time 88 ” Mail Art Project - Galleria Artestudio.
-1988/Ferrara - “Fotocopia della Copy Art” - Centro Attività Visive della Galleria D'Arte Moderna.
-1988/Valva - “In Forma di Libro” - Castello di Valva.
-1988/Kyoto - “Progetto Ombra” - Museum Municipal of Kyoto (Giappone).
-1988/Senigallia - “Fotocopia della Copy Art” - Museo dell'Informazione.
-1989/Gabrovo - “ IXª Biennial of Humour and Satire in The Arts “ - House of Humour and Satire (Bulgaria).
-1989/Kyoto - “ Italian Contemporary Art ” - Municipal Museum of Art (Giappone).
-1989/Oldenzaal - “International Mail Art Project” - Palthehuis Museum (Olanda).
-1989/Milano - “Non solo libri” Rassegna Internazionale di libri d'artista e d'arte postale - Galleria Milan Art Center
-1989)Isbergues - “1789” International Mail Art Exhibition - Maison des Associations (Francia).
-1989/Pisa - “ 1ª Mostra Internazionale di Mail Art Pisa 89 “- Galleria Apap .
-1989/Calexico - “ The International Shadow Project “ - Art Gallery San Diego State University (Usa).
-1989/Lublin - “ Exhbition Labyrinth ” - Galeria Srodek (Polonia).
-1990/Mozzate - “ Tentativo di Appropriazione ” - Archivio Ophen Documentazione Arte Contemporanea.
-1990/Dublin - “ Gesture and Memory ” - Italian Cultural Institute (Irlanda).
-1990/Campagna - “ Fifth Stranger Exhibition ” - Museo Civico.
-1990/Pisa - “ Germany / The Dream's Wall is Open “ - International Mail Art Archive.
-1990/Milwaukee - “ The International Shadow Project “ -Woodland Pattern Gallery (Usa).
-1990/Ponsacco - “ Germany / The Dream's Wall is Open” -Biblioteca Comunale.
-1991/Milano - “ Arte da e per L’America Latina “ - Castello Sforzesco. 
-1991Milano - “ Ray Johnson's bat tub” - Galleria Centro Lavoro Arte.
-1991/Hildesheim - “Mail Art Project” - Rathaushalle Hildesheim (West Germany).
-1991/Belgioioso - “La Carta dell'Artista” - Castello di Belgioioso.
-1991/Pisa - “Wish of Peace” - International exhibition - Palazzo Lanfranchi.
-1991/Stoke on Trent - “What Changes” - City Museum And Art Gallery (Great Britain)
-1991/Milano - “ Per incanto un'asta diversa “ - Nuova Brerarte S. Paolo Converso.
-1991/Mandello del Lario - “ Non solo libri “ - Galleria Gothic (Como).
-1991/Oxford - “Artweek 1991” - Templars Square (Great Britain).
-1991/Barletta - “ Non solo libri “ - Rassegna Internazionale di libri d 'artista - Galleria Teatro Curci.
-1991/Ponte Nossa - “ Message Earth 90-92 “ - Galleria Artestudio.
-1992/Firenze - “ Progetto 1992 “ - Mostra Internazionale di original Mail Art - Studio d'Arte Il Moro.
-1992/Bologna - “ 30 anni di Mail Art “ - Prima Pagina Gallery.
-1992/Pisa - “ lmages Congress Project “ - Artemisia Arte Contemporanea.
-1992/Spoleto – “ 30 anni di Mail Art” – Spazi Comunali.
-1992/Milano - “1962 -1992 / Omaggio a Ray Johnson” - Galleria d'arte Avida Dollars.
-1992/Arezzo - “ Images About Youth World “ - Ex Autostazione - Comune di Arezzo.
-1993/Milano - “ La Linea infinita di Piero Manzoni “ -Galleria Milan Art Center
-1993/Ravenna - “ Lo specchio “ - Gallery Artestudio Sumithra.
-1993/Bologna - ” Message Earth 93 “ - Centro d'arte Masaorita.
-1993/Gabrovo - “ XIª Biennial of Humour and Satire in The Arts ” - House of Humour and Satire (Bulgaria).
-1993/Stoke On Trent - “Are You a Happy Shopper? “ - City Museum and Art Gallery (Great Britain).
-1993/Milano - “Arte Amplificata “ - Centro Ponte delle Gabelle.
-1994/Pisa - “Art without limits e frontiers” - Corte San Domenico.
-1994/Pieve Di Cento - “ Pieve Di Cento e il suo Barbaspein “ - Pinacoteca Civica.
-1994/Milano - “ Erotic Mail Art “ - Spazio Espositivo Pastrengo 2.
-1994/Pordenone - “ Non solo libri / Aquarantacinquegiri ” - Quartiere Fiera.
-1995/Sisuliai - “ Amplified Art “ - Siauliai Art Gallery (Lithuania).
-1995/Roma - “ Remembering Giulietta “ - Galleria Vittoria.
-1995/Milano - “ Tracce di Milano ” - Banca Mercantile Italiana.
-1995/Carrara - “Remembering Giulietta “ - Accademia di Belle Arti (Sala delle Colonne).
-1996/Vilnius - “ Àmplified Art “ - Lietuvos Kulturos Fondas (Lithuania).
-1996/Forlì - “La Preistoria a Forlì “ - XIII Congresso dell'Unione Internazionale delle Scienze Preistoriche e Protostoriche - Comune di Forlì.
-1996/Imola - “ Guglielmo Marconi “ - Cassa di Risparmio di Imola.
-1996/Forlì - “ Mailart Preistory “ - Comune di Forlì -Sala XC Pacifici.
-1996 /Fano - “ From Cinema Archeoleogy To Mail Art “ - Palazzo Martinozzi.
-1997/Turate - “Al di là della linea di Greenwich ” - Turarte /Spazio Media Immagine,Como. 
-1997/Pisa - “Art’s Myths “ -Accademia D'Arte di Pisa.
-1997/Spilimbergo - “ Come un Gabbiano…” - Galleria d'arte La Torre, Palazzo di Troilo.
-1997/Bologna - “ 1962/1992 “ - 30 anni di arte postale in omaggio a Ray Johnson -
-1997/Budapest - “ Boite/Box “ - Artpool (Ungheria).
-1997/Moscow - “ Mail Art Show in Moscow 97 “ - State Gallery Beljaevo ( Russia ).
-1997/Pisa - “ The Monsters “ - Palazzo Delle Poste.
-1997/Sao Paulo - “ 2ª Bienal Internacional De Arte Postal “ Colegio Universitas ( Brasile).
-1998/Roma - “ Recycling Art “ - Palazzo Delle Esposizioni.
-1998/Turate - “ Un Negativo per il Terzo Millennio “ - Turarte / Spazio Media Immagine, (Como).
-1998/Belvedere Ostrense - “ Mail Art Italia “ - Museo Internazionale dell’Immagine Postale, (Ancona).
-1998/Firenze -“Ova“ -Eart Studio/Rosa Degli Eventi.
-1998/Merida - “ Como Ves Extremadura?"-International Itinerant Exhibition of Mail Art –Istituto De Bachillerato Extremadura , (Spagna).
-1998/Pisa - “ A+R+T = Freedom of Thought “ - Saletta Kinzica.
-1998/Castel S. Pietro Terme - “ Libri D’Artista e Poesia Visiva - Sala Ex Fienile .
-1999/Torreglia - “La fantasia non ha limiti “ – Centro Polivalente .
-1999/Sasso Marconi - “ Guglielmo Marconi “ - Sala Mostre del Comune di Sasso Marconi.
-1999/Lurate Caccivio - “ Mail Art per i Diritti Umani”-Biblioteca Comunale.
-1999/Pisa - “ Abstraction: order, instinct or both? “ -Centro Esposizioni Pisa Arte.
-1999/Castel S. Pietro - “ Happy Birthday Castel S. Pietro Terme” - Sala Ex Fienile.
-1999/Jesi - “ Caro Duemila ti scrivo” - Palazzo Dei Convegni.
-1999/Oslo - “H2O”- International Mail Art Exhibition -El Djarida.
-1999/Pistoia - “ Millenium / Strange Days ”- Chiesa di San Leone.
1999/Sao Paulo - “ 3ª Bienal Internacional De Arte Postal “ Colegio Universitas ( Brasile).
-1999/Latisana , “ Caos/ Villaggio Globale”- Spazi “Attivaria Officina Culturale”,Comune di Latisana.
-1999/Moguer, (Huelva) “ 2ª Bienal Internacional De Arte Correo ” Centenario De La Publicacion De Los Primeros Libros De Juan Ramon Jimenez - Galeria De Arte Fernando Serrano, (Spagna).
-2000/Firenze,- “L’Uovo e la sorpresa, nell’avvento del III Millennio” - Eart Studio / Rosa Degli Eventi.
-2000/Cava De’ Tirreni, - “Remembering Che” – Complesso Monumentale S.Maria al Rifugio,
-2000/Castel S. Pietro – “2000: Anno Mondiale della Matematica “ – Sala Ex fienile.
-2001/Spilimbergo (PN) - " Donne sotto il Burqua" - Mail art Internazionale - Grand Hotel President.
-2002/Sondrio, - " Donne sotto il Burqa" - Mail art Internazionale - Palazzo Pretorio.
-2002/Tirano,- " Donne sotto il Burqa" - Mail art Internazionale - Ex Chiesa S. Giacomo.
-2002/Forlì – “ Contemporanea 2002” - Non solo libri / Aquarantacinquegiri a cura di R. Maggi Arte Fiera di Forlì.
-2003/Senigallia, “ Digit Art “ - Palazzo Del Duca.
-2003/Macerata, “ Im / Migrazioni, Trasformazioni, Mutamenti Sociali “ – Università di Macerata – (Auditorium S. Paolo).
-2004/Bagheria, “Le sembianze anatomiche“ – Palazzo Aragona Cutò .
-2004/Milano, “ Mail Art allo Specchio / Preview “ –(anteprima) Teatro Franco Parenti.
-2004/Ripe, -“ Nori De Nobili / Mail Art Project“- Centro Polifunzionale di Ripe.
-2004/London, “ Mail Art allo Specchio “ – London Art Biennial 2004 .
-2005/Milano, “Arte e Migrazione“ - Camera del Lavoro di Milano
-2005/Gallarate, “ Mail Art allo Specchio “ – On the road Art Gallery
-2008/Venezuela, "Iª Bienal Internacional del Pequeño Formato” -Venezuela
-2008/"(Argentina). Galería de la Casa de Los Arcos de Maracay .
-2008/Sanborn, “Senders receive” - Niagara N.C.C.C. Art Gallery (Usa) a cura di Becky Moda.
-2008/ Itami, "Your Documents Please"- Museum of Arts and Crafts - Itami-shi,-Japan ,a cura di Daniel Georges and Rumi Tsuda
-2008/Parksville, "Work,Work,Work" - Mail Art Exhibition - Arrowsmith Gallery (Canada) a cura di Ed. Varney
-2008/Vernoux-en-Vivarais,"Portes et passages"-Space Office de tourisme du Pays de Vernoux,(France).
-2008/San Demetrio Corone,"Typewriter/Macchina da scrivere" Chiesa di Sant'Adriano (CS) a cura di Claudio Grandinetti.
-2008/ Yokohama,"Your Documents Please"- Museum ZAIM e Galerie Paris, Yokohama, Japan , a cura di Daniel Georges and Rumi Tsuda
-2008/Arcevia,“Piticchio & the Innocent Mailart"-Ar[t]cevia International Art Festival Sala Del Teatro di Piticchio - Castello di Piticchio Arcevia(An)a cura di Massimo Nicotra.
-2008/Staincliffe, installation "A Flock Takes Flight" -Christ Church Staincliffe, Batley West YorKshire, UK. (Regno Unito) a cura di Gary Cromack
2008/Baia Mare Maramures, "Green Eyes - Mail Art Exibition"- Florean Museum (Romania)
-2008/Bandon-by-the-Sea, " Post 2 Coast:97411 " - Watermark Gallery -Oregon (USA)
-2008/Chajari "Words" - Cultural Center Costantine Caballaro - 6 Feria International Book Chiajari (Argentina), a cura di Silvia Lissa
-2008/ Lecce, “Vasi comunicanti”- Segno, scrittura, comunicazione- Accademia di Belle Arti di Lecce -Virtuale rassegna Internazionale di Mail Art (parte integrante della tesi di laurea di Andrea Piccino relatrice Prof. Donatella Stamer.
-2008/Immenstadt, "Schriftelijke-Image-Teken" Internationale Mail Art -Literaturhaus Allgau(Germania),a cura di Harald Dreher 
-2008/Maldonado, 4º Muestra de Arte Correo “Homenaje a Ray Johnson”,organizada por edizione del Cementerio, primera exposición itinerante en la Ciudad de Maldonado e de Punta del Este,Uruguay. A cura di Juan Angel Italiano
-2008/Milano,"Cesare Pavese. le colline, il sole" -Mostra Internazionale Di Mail Art - Casa dell'Energia
-2008/Victoria, "Mailmania 3 Biennial Exhibition"Spaces Studio J, Victoria, British Columbia-Canada a cura di Dale Roberts, September 18-27,
-2008/ Torino, "Cesare Pavese. Le colline, Il sole" -Mostra Internazionale Di Mail Art - Palazzo Bricherasio.
-2008/ Budapest,"Your Documents Please" -2B Galéria, Hungary, a cura di Daniel Georges and Rumi Tsuda
-2008/Cagliari, “Miniature d'autore” Galleria G28 -Palazzo Marini a cura di Nuria Metzil Montoya 
-2008/Vila Nova de Gaia, " ART IN LOCO 2 / 1 St International Contemporary Art Exhibition - Galeria de Arte Sílvia Soares. A cura di Sílvia Soares (Portogallo).
-2009/Berlin,"Your Documents Please" – Galerie Kurt im Hirsch-Germany a cura di Daniel Georges and Rumi Tsuda 
-2009/ Bratislava, "Your Documents Please" – Galeria Z , Slovakia a cura di Daniel Georges and Rumi Tsuda 
-2009 /Victoria, “Mailmania 3 Biennial Exhibition"- Gallery at the Vancouver Island School of Art, CANADA, a cura di Dale Roberts 
-2009/Cesano Maderno, " Mille Artisti a Palazzo "-Palazzo Arese Borromeo 
-2009/Limbiate, "Arte e follia" -Mail art e dintorni-Spazio PD 
-2009/Guadalajara, "Your Documents Please" -Galeria Ajolote Arte Contemporàneo, Mexico - A cura di Daniel Georges and Rumi Tsuda-2009/Bucarest, "Tradition" - Cultural Center Mira, a cura di Ioana Enescu e Dan Tudor Truica,(Romania)
-2009/ Courtenay, "Maurworks 2009" - Cunningham Ford Gallery - Canada a cura di Varney 
-2009/Maldonado, 4º Muestra de Arte Correo “Homenaje a Ray Johnson”,organizada por edizione del Cementerio, primera exposición itinerante en la Casa De La Cultura De Rocha, Uruguay. A cura di Juan Angel Italiano
-2009/Junta de Freguesia de Milheiròs, Exbition “Arte Postal/Poesia Visual” – 2° Bienal de Arte de Milheiròs 
-2009/AIUD, (Transilvania) - Libertate/Liberty, 14 Edizione Internazionale di INTER-ART artcamp. A cura di Ioana Gruija Savu e Ioan Hadarig. Romania
-2009/Staincliffe, "Crossed" -International Mail Art Project -Christ Church Staincliffe, Batley West YorKshire, UK. (Regno Unito) a cura di Gary Cromack 
-2009/Cervia, “Sale Nostrum”- Mail Art Project- Magazzini del Sale. 
-2009/Imperia,“Resistenze"- Esposizione di Mail Art - Teatro Bajazzo 
-2009/Berlin, “20 years since the Fall of the Wall” – Prenzlauer Berg-Museum a cura di Lutz Wohlrab e Uwe Warnke 
-2009/Thessaloniki, “No To Violence” – Aristotle University Thessaloniki (Grecia)
-2009/Maldonado, “Utopía de la comunicación?" - 5º Muestra de Arte correo, Casa de la Cultura de la Ciudad de Maldonado. (Uruguay)
-2009/Coruna, "Radiografia Do Medo" - Biblioteca Falcultade de Ciencias da Educacion. A cura di Imma Doval
-2009/Baia Mare Maramures, “THE DRAWING SALON” - Muzeul Florean, Romania 
-2009/Porto Alegre/RS, "III Mostre Internacional de Arte Postal" - Espaco Cultural da Letras & Cia Livraria (Brasil) - A cura di Nadia Poltosi
-2009/Counternay, “Mail Art Olimpix” – Comox Valley Art Gallery - Canada, a cura di Ed Varney.
2010/Wendell, “Green Seen Mail Art” – Wendell Free Library, a cura di Christine Tarantino e Richard Baldwin- Massachusetts USA 
-2010/Penticton, “Mail Art Olimpix” – Penticton Art Gallery - Canada, a cura di Ed Varney
-2010/Vancouver, “Mail Art Olimpix” – Havana Gallery - Canada, a cura di Ed Varney
-2010/Wells, “Mail Art Olimpix” – Island Mountain Arts Public Gallery - Canada, a cura di Ed Varney
-2010/ Wendell, “Green Seen Mail Art” – Wendell Free Library, a cura di Christine Tarantino e Richard Baldwin- Massachusetts USA
-2010/Greenfield, “Green Seen Mail Art” – Baystate Franklin Medical Center, a cura di Christine Tarantino e Richard Baldwin - Massachusetts USA
-2010/ Pontevedra, "Radiografia Do Medo"- Biblioteca Centrale Campus de Pontevedra. A cura di I. Doval 
-2010/Bologna, "C'era una volta Pasolini..." - Collettiva, Galleria TERRE RARE.Progetto a cura di Rosa Biagi. 
2010/ San Demetrio Corone,“The Owl/Il Gufo” - IV. Biennale Internazionale Mail Art - Chiesa di Sant'Adriano (CS), a cura di Claudio Grandinetti 
-2010/ Scampia, 2° Simposio Internazionale d’Arte Contemporanea di Scampia, “Occhiaperti: guardare, osare, sognare” – Spazio Casarcobaleno
-2010/ Buenos Aires, " Mi lugar en el Mundo". (Argentina). A cura di Claudia Ligorria.
-2010 / Vado Ligure, “Io Ti Video”, Museo Civico di Villa Groppallo, a cura di Spaces - ArteContemporanea. 
-2010/ Tigre, “ Objetos Imposibles” - Espacio Klee, a cura di Luis Morado (Argentina).
-2010/ Gallarate, “GenerAction” - Galleria di Arti Visive dell'Università del Melo di Gallarate (VA) a cura di Ruggero Maggi
-2010/ Buenos Aires, “La Mejor Flor” - Palacio Barceló, Avellaneda.(Argentina)
-2010/-Victoria, “Mailmania 4 Biennial Exhibition"- Gallery at the Vancouver Island School of Art, CANADA, a cura di Dale Roberts
-2010/- Buenos Aires, Mostra Internazionale "10 x 15 Spazio di libertà", Gallery Palermo H . Organizzato dal Dipartimento Universitario di Arti Visive, IUNA di Buenos Aires, a cura di Clemente Padin.
-2010/- New York, "Your Documents Please" - Alma in Manhattan Fine Light Inc. - A cura di Daniel Georges and Rumi Tsuda 
-2010/ Sarajevo, “ Art Show Universal Langage”- Centro de Estudios Hispánicos). A cura di Nataša Stanišić.
-2010/ Yaroslavl, "Yaroslavl is a glorious city!" - Modern Art Center (ARS-Forum). A cura di Katerina Zmejeva.
-2010/ Weilheim, "Blick aus dem fenster" - Stadtmuseum Weilheim (Germania).
-2011/ Modesto, “Airmail 100 Mail Art Exhibition”- Modesto Art Museum.
-2011/ Eindhoven, “Collecting Mail Art Project” - Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhoven (NL) a cura di Miranda Vissers & Diana Franssen.
-2011/ Arcevia, "Tutto un Museo su una parete" - Palazzo Dei Priori (AN).-2011/ Venezia Mestre, "No Commercial Potential phaze II, the Show" - Garage N.3 Gallery. A cura di Maurizio Follin e Giancarlo Da Lio.
-2011/ Barcellona, “Use a Book” IV Festival Del LLibre d’artista i la petita Edicio’ - Artesania Catalunya. A cura di Elisa Pellacani.
-2011/ Bad Kissingen, "Post Fur Otto" - Bismarck Museum Obere Saline - Germany
-2011/ Venezia Mestre,“No Commercial Potential phaze II, the Show” - Sale espositive Centro Culturale Candiani, a cura di Maurizio Follin e Giancarlo Da Lio.
-2011/ Chaam, "Lists" - The Museum Of Instant Images. QS Gallery. (Pays Bas).
-2011 Lönsboda, "Hommage to Harry Martinson“ - Gylsboda Art-Center, Swede. A cura di Ottmar Bergmann.
-2011/Milano, “ Micro² - Collettiva –Circuiti Dinamici Spazio 2. A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno.-2011/12 - Savona, “Arte di frontiera,armonia dei contrari”, Pinacoteca Civica di Savona - Palazzo Gavotti, a cura di Bruno Cassaglia.
-2012 / Milano, “ Micro² - Collettiva –Galleria L’Acanto, A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno.
-2012/Bologna,“No Commercial Potential phaze II, the Show” – Galleria Terre Rare a cura di Maurizio Follin e presentazione critica di Giancarlo Da Lio.
-2012/ Bologna, “Nice to meet you. How to tell that you are pleased to meet them” – Progetto di Loredana Galante, Arte Fiera stand 35 Espoarte. A cura di Olivia Spatola.
2012 /Milano, “ Micro² - Collettiva – Auditorium del PIME. A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno.
-2012/ Torino, “PROGETTO Inviso” - Padiglione Italia - 54° Biennale di Venezia, Spazi Padiglione TIBET - Palazzo delle esposizioni Sala Nervi. A cura di Ruggero Maggi.
-2012/ Padiglione Tibet, Progetto di Mail Art INviso, a cura di Ruggero Maggi - Associazione SalViana, Pianello del Lario (CO).
-2012/ Milano, “ Micro² - Collettiva – Centro Diurno Ospedale San Carlo Borromeo. A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno.
-2012/ Montecarotto, Mostra Internazionale “1962-2012 – 50 Anni di Mail Art”, in omaggio a RAY JOHNSON - Civico Museo della Mail Art, Comune di Montecarotto. A cura di Anna Boschi.
-2012/ Cassino, “Diritti Umani – Il mondo siamo noi” – Spazio "L. G. Pellecchia”. A cura di Mariano Filippetta.
-2012/ Quiliano (SV, "Im[m]agine",Objet d’art - SACS / Spazio Arte Contemporanea Sperimentale, Sala Polivalente, - a cura di Renato Cerisola e Cristina Sosio.
-2012/ Roma, Premio Terna, Mostra online. 
-2012/Milano, Micro² - Collettiva internazionale di opere di piccolo formato, Rocco Basciano Art Gallery. A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno.
-2012/ Chaam, "Scooldays in Artlife" - The Museum Of Instant Images. QS Gallery. (Pays Bas).
-2012/ Ponte Nossa, “1992 / 2012 DECENTRALIZED WORLD WIDE NETWORKER CONGRESS AND INTERACTIVITY” - Artestudio Morandi. A cura di Emilio Morandi.
-2012/ Roanoke, “1992 / 2012 DECENTRALIZED WORLD WIDE NETWORKER CONGRESS AND INTERACTIVITY” - A cura di Jim Leftwich Keith Buchholz. (USA).
-2012/ Odzaci, “1992 / 2012 DECENTRALIZED WORLD WIDE NETWORKER CONGRESS AND INTERACTIVITY” - Multimedial Art Studio / MAS Gallery. A cura di Nenad Bogdanovic (Serbia).
-2012 / Cornwall, “1992 / 2012 DECENTRALIZED WORLD WIDE NETWORKER CONGRESS AND INTERACTIVITY” - The Exchange Gallery. A cura di Rebecca Weeks Regno Unito.
-2012/ Caiazzo, "John Cage Mail Art …. Supposing" mostra internazionale di mail art realizzata per il primo centenario della nascita di John Cage – Palazzo Mazziotti (CE), a cura di Angela Caporaso.
-2012/ Milano, MICRO & BOOK - Circuiti Dinamici, Spazio 2. A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno
-2012/ Montegrotto Terme (PD), “Biennale Internazionale del libro d’artista”, Museo Internazionale del Vetro - Queenartstudio di Padova, a cura di Maria Grazia Todaro.
-2012/ Milano, “Giordano Bruno”, M a i l A r t P r o j e c t - Tufanostudio25. A cura di Rosanna Veronesi con la collaborazione di Gretel Fehr e Ornella Garbin. 
-2012/ Vancouver Island, "Mayworks 2012 - Festival of Labour & The Arts - Nanaimo Art Gallery. A cura di Ed Varney. 
-2012/ Milano, Mostra Collettiva "Economia Mistica" - Teatro Filodrammatici - A cura di Patrizia Gioia. 
-2012-13/ Buenos Aires, “No a la violencia contra las mujeres” - Espacio de arte Umbral, Mayo, Museo de la Mujer, Caba, Plataforma de arte contemporáneo, Quito, Ecuador. 
-2012 - 2013/ Salerno, “ In Forma di Francobollo/ 70 Years di Marcello Diotallevi” – Spazio Ophen Virtual Art Gallery. A cura di Giovanni Bonanno. 
-2013/ Milano,” Inviso” progetto di Mail Art - Spazio Mantegna, a cura di R. Maggi 
-2013 Milano, Micro2 I Micro&Book, Atelier Chagall. A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno
-2013/Rivarolo Canavese . “International Mail Art 2012-13” - Areacreativa42, Casa Toesca. A cura di Giulia Chiono.
-2013/ San Francisco, "Gutai" - San Francisco Art Institute Walter And Mcbean Galleries - A cura di John Held Jr, and Andrew McClintock.
-2013/ Salerno, “Wunderkammer Artistamps And Cabinet Of Curiosities” – Spazio Ophen Virtual Art Gallery. A cura di Giovanni Bonanno
-2013/ Sesto San Giovanni, “Micro2 - Micro&Book. Collettiva internazionale itinerante di opere di piccolo formato e libri d’artista - Spazio Contemporaneo Carlo Talamucci. A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno 
-2013/ Darmstadt, “Friede den Hütten“ – Krieg den Palästen. A cura di Norbert Koczorski,2013
-2013 / Stella Cilento, "Segni d’automazione” - 10° Rassegna d’Arte Contemporanea - Spazio “Rosa Niglio Itri”. A cura di Marcello Francolini. 
-2013/ Olgiate Comasco, “Arte sotto le stelle” – Spazio Medioevo. A cura di Roberto Crimeni
-2013 / Venezia, “Padiglione Tibet” - 55° Biennale di Venezia 2013, Santa Marta - SpazioPorto. A cura di Ruggero Maggi.
-2013/ Torino, “Il gesto creativo e la parola” seconda edizione della mostra internazionale sul libro d'artista, esposizione del progetto AMACI, Giornata Del Contemporaneo. Biblioteca Civica Villa Amoretti – A cura di Mariella Loro. 
-2013/ Venda Nova, “ A Day Like This” International Mail Art Exhibition 1- Galeria Espaço Artever, Portogallo.
-2013, Caracas, "Francobolli d'artista: Aviazione Civile" Circulo Militar de Caracas - A cura di Guroga & Enzo Correnti. 
-2013/ Milano, “Micro2 - Micro&Book" - Collettiva internazionale itinerante di opere di piccolo formato e libri d’artista – Spazio Circuiti Dinamici. A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno.
-2013/ Chaam, "Visions of Bosch" - Jherinimus Bosch Art Center. A cura di C. Gijsen & E. Honders.(Olanda)
-2014/ Milano, Mostra Collettiva Internazionale Micro2 - Palazzo Isimbardi. A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno
-2014/ Venezia Mestre, Collettiva “Il Mito di Lord Byron”, 3D Gallery - A cura di Adolfina De Stefani, Daniele Sartori, Giulia Pistone. 
-2014, Viareggio, “G.A. CAVELLINI 1914-2014 - I FRANCOBOLLI DEL CENTENARIO” Palazzo Paolina. A cura di Vittore Baroni
-2014,Salerno, Collettiva Internazionale “Virtual Underground” - Spazio Ophen Virtual Art Gallery. a cura di Giovanni Bonanno. Aprile 2014
-2014/ Ponte Nossa, “Cavellini Centenary” – ARTESTUDIO MORANDI. A cura di Emilio e Franca Morandi.
-2014/ Comune di San Donato Milanese,“Micro&Book" Libri d’artista Reali e Virtuali/ Collettiva internazionale itinerante di opere di piccolo formato e libri d’artista – Spazio Circuiti Dinamici. A cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno. Cascina Roma.
-2014, Victoria, "Rainbow" - Slide Room Gallery. A cura di Mailarta.
-2014/Salerno, "Ibridi Fogli" - Pinacoteca Provinciale di Salerno. A cura di Antonio Baglivo e Vito Pinto.
-2014/ Cairo Montenotte - "GAC/NEXT/CENTURY", Mostra del Centenario di GAC - Biblioteca Civica di Cairo Montenotte. 
-2014/ Victoria - Mailmania 5, International exhibition,- Slide Room Gallery. A cura di Dale Roberts. (Canada)
-2014/ Arizona - “I BELONG, Who´s handicapped – you or me?“ - Phoenix Art Museum, Usa. A cura di Vanessa Davidson e John Held, Jr
-2014/ Rosignano Marittimo, “Videoterrazza per Gac” - A cura di I Santini Del Prete. 
2014/Juminkeko,Kuhmo "Kalevala Progect" - a cura di Miranda Vissers(Fillandia). 
-2014/ Napoli, "Olè 01/Big Splash" - Palazzo Reale- A cura di Caterina Davinio. 
-2014/Verona, "Progetto Interference", 10° Ed. di ArtVerona - A cura di Add-Art. 
-2014/ Capua, Suoni e Visioni/Tecnologia Creativa con l'installazione “Artisticamente una partitura mail art” - Palazzo Fazio. A cura di Angela Caporaso.
-2014/ Torino, “Krowten” omaggio ad Alfio Fiorentino - THE ROOM. A cura di Carla Bertola e Alberto Vitacchio.
-2014 - Phoenix, “Focus Latin America: Art Is Our Last Hope”, Phoenix Art Museum, Arizona. A cura di Vanessa Davidson e Jhn Held Jr.
-2014/ Salerno, "Mise en Boite / Quasi un’opera collettiva" - Spazio Ophen Virtual Art Gallery A cura di Giovanni Bonanno 
2014/-Victoria, “Mailmania 5 Biennial Exhibition"- Gallery at the Vancouver Island School of Art, CANADA, a cura di Dale Roberts
-2014/ Mar del Plata, “Biennale Del Fin Del Mundo”, IV edizione 2014/2015 . Paese invitato d'onore: Italia, con il Progetto speciale “Padiglione Tibet” a cura di Ruggero Maggi - Centro Cultural Unzue (Argentina).
-2015/ Roma, "Madonnina Social Pop" - Studio . Ra Contemporary Art. A cura di Raffaella Losapio.
-2015/ Casalmaggiore, Mille saluti da Casalmaggiore, Dalle cartoline storiche alla Mail Art. Museo Diotti. A cura di Ruggero Maggi e da Tiziana Priori
-2015/ Napoli, Terza Biennale del libro d’artista PAN Palazzo delle Arti. A cura di Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito e Ruggero Maggi
-2015/ Venezia Mestre, "La Via" - Way Pavilion International - Garace n° 3 Gallery. A cura di Maurizio Follin.
-2015 - Phoenix, “Focus Latin America: Art Is Our Last Hope”, MonOrchid Gallery, Arizona. A cura di Vanessa Davidson e Jhn Held Jr.
2015, Montalbano Jonico, Spazio Permanente Melchiorre Da Montalbano.
-2015- Salerno / “ Ibridi & Simili” - Mostra internazionale di libri d’artista e della piccola editoria a cura di Antonio Baglivo e Vito Pinto - Biblioteca Provinciale di Salerno
-2015, Salerno/ "Virtual Fluxus Poetry" - Shozo Shimamoto 1028-2013. Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0 - A cura di Giovanni Bonanno.
-2015/ Ljubljana, "Mail Art Disruption" Galerija Skuc, Ljubljana e MMSU - Museum of Modern and Contemporary Art, Rijeka, Slovenia, A cura di Tatiana Bazzichelli e Vittore Baroni.
-2015/ Imperia,  “Resistenze” – Teatro dell’Attrito
-2015, La Spezia/ "LIGHT MATTERS. Questioni di Luce" - Palazzo Delle Arti della Spezia. A cura di Tiziana Clara Luisi e Alessio Guano.
-2015/ Milano “Dal cartaceo al digitale  per EXPO 2015” - Spazio Filatelia di Milano. A cura di  Monica Scardecchia.
-2015, Salerno/ "Virtual Fluxus Two" - Shozo Shimamoto 1928-2013. Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0 -  A cura di Giovanni Bonanno
-2015 / “Dal cartaceo al digitale per EXPO 2015” - Spazio Filatelia di Milano. A cura di Monica Scardecchia. 
-2015/ Quiliano, "Diffusa", Collettiva virtuale con Giovanni Bonanno - Bruno Cassaglia - Renato Cerisola - Ruggero Maggi - Cristina Sosio (Biblioteca Civica A. Aonzo) - Spazio espositivo virtuale del SACS - A cura di Cristina Bosio. -2015, Salerno, "Collettiva Internazionale “Ottanta Ben Vautier” - Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0 -. A cura di Giovanni  Bonanno.
-2015, Canada de Gomez / 4° Evento Internacional de Arte Correo - Museo de Arte Canadense- A cura di Rosa Gravino.
 -2015, Scafati,/ "Pompei, L’Archeologia e il Vesuvio” – Real Polverificio Borbonico. – A cura di Domenico Severino. 
-2016, Pavia/ "Padiglione Tibet" . Castello Visconteo - A cura di Ruggero Maggi.
Enna/ "No Muos Mail Art". Galleria Civica di Enna - a cura di Cinzia Farina
- 2016, Salerno / “What would you put in the hat of Joseph Beuys”, Spazio Ophen Virtual Art Gallery - a cura di Giovanni Bonanno con Presentazione critica di Marcello Francolini.
-2016, San Demetrio Corone (CS) / "LA GUERRA - THE WAR" - VIIª Biennale Internazionale Mail Art 2016 - Collegio Chiesa di Sant’Adriano - A cura di Claudio Grandinetti
-2016, Genova / Ben Patterson's Memorial Day – Galleria UnimediaModern, Palazzo Squarciafico - A cura di Caterina Guasco
-2016, Verona / Crucifixion, Una croce per Shozo Shimamoto / Art Verona, Art Project Fair 2016. Site-specific a cura di Giovanni Bonanno
-2016, Marcianise / “Tossica” - Palazzo della cultura. A cura di Angelo Coppola
- 2016, Gallarate / TERRA | materiaprima - Galleria Arti Visive dell'Università del Melo di Gallarate. A cura di Ruggero Maggi 
-2016, Castel S. Pietro Terme / "Homage Pig Dada" - Remembering Baudhuin Simon, (XII Edizione Giornata del Contemporaneo) a cura di Anna Boschi. 
-2016, Caiazzo / "Sugli alberi le foglie" - Palazzo Mazziotti. A cura di Angela Caporaso.
-2017, Gallarate / "GenerAtion" , Museo MA*GA - A cura di Ruggero Maggi 
-2017, Brescia / "Dadaclub.online" , Spazio Contemporanea - A cura di Fabio Paris, con presentazione di Domenico Quaranta e Piero Cavellini. 
-2017, Salerno / Kurt Schwitters 1887- Kurt Merz Ecology, Spazio Ophen Virual Art Gallery, a cura di Giovanni Bonanno.

-2017, Prima Biennale di Arte Postale a Venezia, Palazzo Zenobio, A cura di Ruggero Maggi. 57° Biennale Internazionale di Venezia.
-2017, Salerno / Marcel Duchamp 1887 - Area di confine Porta Duchamp, Spazio Ophen Virual Art Gallery, a cura  di Giovanni Bonanno.
-2017,  Monza /  “Los Angeles”  - Serrone della Villa Reale di Monza . A cura di Daniele Crippa e Bellavite  Non SoloCarta.
-2017, Salerno /  DADO&CO, Materiali d’archivio 1977 – 2017 – Archivio di Stato di Salerno. A cura di Antonio Baglivo e Vito Pinto.
-2018 Roma / Collettiva Internazionale Maestri Internazionali del Libro d'Arte “Una Metropoli che balla”  Soundriver Recording,  Roma -  A cura di Patrizio Maria, Gabi Minedi, Joe Gabriel Walsh.
-2018, Praia a Mare /  Ibridi e simili - Mostra di libri d'artista, a cura di Antonio Baglivo - Museo Comunale di praia a Mare.
2018 Roma / Collettiva Internazionale Maestri Internazionali del Libro d'Arte “Una Metropoli che balla” Soundriver Recording, Roma - A cura di Patrizio Maria, Gabi Minedi, Joe Gabriel Walsh.
-2018, Palermo/ Scritture d'artista, Artisti per il Museo Sociale a Danisinni. A cura di Nicolò D'Alessandro e Enzo Patti - Palazzo Sant'Elia.
- 2018, Salerno / “SELFIE / Searching for Identity” - Spazio ophen Virtual Art Gallery - A cura di Sandro Bongiani
-2018 - Viareggio / Ritratto con cappello - Progetto internazionale di arte postale Edificando 2018 – Officina di arte Fotografica e Contemporanea. A cura di Maya Lopez Muro.
-2019 - Palermo / Avvistamenti #1, TRA SCRITTURA E IMMAGINE, Museo Sociale Danisinni – A cura di Enzo Patti
-2019 - Venezia / Padiglione Tibet, ART NIGHT VENEZIA, Magazzini del sale, Reale Societa' Canottieri Bucintoro – A cura di Ruggero Maggi
-2019 - Napoli / 5 Biennale del libro d’artista. Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore – A cura di Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma
-2019, Porto Sant’Elpidio, Rassegna Internazionale “omaggio a Fausto Paci” -  Villa Baruchello, A cura di Lucia Spagnuolo
-2019 Sarno, “Ernesto  Terlizzi Da Matera a Matera, “70 Years Ernesto Terlizzi”– Spazio Tekla a cura di Giovanni Bonanno
-2019 Salerno, “70 Years Ernesto Terlizzi” - Spazio Ophen Virual Art Gallery, a cura di Giovanni Bonanno.
-2019, Siena, “Angeli e Artisti” Santa Maria della Scala, a cura di Daniele Crippa 
-2020, Sant’Oreste (Roma), IX Edizione Internazionale Il “Felliniano” Mondo,  Museo Comunale di Palazzo Caccia, a cura di Tiziana Todi. 
-2020, Venezia, “Ricordando il movimento FLUXUS”, Galleria Vsisioni Altre, a cura di Adolfina de Stefani. 
-2020,  Salerno,”GlobalViralEmergency / Fate Presto” – Spazio Ophen Virtual Art Gallery. A cura di Sandro  Bongiani. 
-2020,  Salerno, “Artistamps / Interfolio all’Enciclopedie Covid-19” – Ophen Virtual Art Gallery. A cura di Sandro Bongiani.
-2020,  Salerno,  “Fragilità e distacco / 70 Years Ruggero Maggi – Spazio Ophen Virtual Art Gallery. A cura di Sandro  Bongiani

-2021, Alicante, Spagna – Biennale del libro d’artista, “Mediterraneus | ars liber”, Rassegna Internazionale del libro d'artista – Museo del Mar Castillo Fortaleza Ayuntamiento de Santa Pola – Alicante España. A cura di Giovanna Donnarumma Gennaro Ippolito.

-2021, Casalmaggiore (CR),  “L’Amazzonia deve vivere”, Rassegna internazionale di arte postale - Museo Diotti, a cura di Ruggero Maggi.

-2021, Camerata Cornello (BG), “Mail Art- quintessenza della comunicazione creativa”  - Museo Tasso e della storia postale di Camerata Cornello, a cura di Ruggero Maggi

-2021, Guardamiglio (LO), “Padiglione Birmania”, Palazzo Zanardi Landi, a cura di Ruggero Maggi

-2021, Brescia (BS),  “Mask Over The Mask/ secure the GAC mask from Covid-19”, Galleria Ken Damy Visual Art, a cura di Ruggero Maggi e Pier Roberto Bassi.

-2022, Rho (MI), “Metafora” - Sala delle Colonne di Villa Burba a cura di  Ruggero Maggi

-2022, Bacoli (NA), “Mediterraneus Ars Liber” - Casina Vanvitelliana parco del Fusaro, a cura di   Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito, Enzo Trepiccione e Vittorio Vanacore.

-2022, Biella, “Cura di sé e dell’altro” - Fondazione Pistoletto Città dell’arte, in collaborazione con Cittadellarte e Fondazione Bonotto.

-2022, Castel S.Pietro Terme (BO) “Il dramma della… pandemia” - Studio d’Arte FC, a cura di Anna Boschi.

-2022 Salerno, “Marginal Artistamps History 1924  - 2021” - Galleria Sandro Bongiani Vrspace, a cura di Sandro Bongiani

-2022, Quiliano (SV), Padiglione Ucraina, SACS – Museo Dinamico della  Mail Art di Quiliano,  a cura di Ruggero Maggi

-2022,  Salerno, “Un uccellino per la rinascita”, - San Pietro a Corte, a cura di Pietro Lista e Rosa Cuccurullo.

-2022 - Salerno,  Collettiva Internazionale “Ray Johnson, Relazioni Marginali Sostenibili / TWO”,  Sandro Bongiani Vrspace, a cura di Sandro Bongiani

-2022, Saronno (VA), Mostra Internazionale di Mail Art “60 Anni  di Arte  Postale 1962 - 2022”, Ufficio Postale  di Saronno, a cura di Ruggero Maggi e Poste Italiane

-2023/ Salerno, Memorial Shozo Shimamoto / Avere un’idea per capello,  Decennial 2013-2023. Collettiva Internazionale presso la  Galleria Sandro Bongiani Vrspace. a cura di Sandro Bongiani e Ruggero Maggi.

-2023/ Montecarotto, ARCHIVIO AMAZON | Mail Art: risposta glocal al mondo global di Ruggero Maggi, MAM Museo d'Arte Moderna e della Mail Art di Montecarotto (AN) a cura di Stefano Schiavoni.

-2023/ San Giovanni Valdarno, SELLA/2-"Mostra Internazionale d'Arte Postale- TERRA - FUOCO -ARIA -ACQUA". SOStierra Arte Acciòn- Studio d'arte Il Graffiacielo, San Giovanni Valdarno, Arezzo

2023/ Bacoli, 6 Biennale del Libro d’Artista 2023 presso la Casina Vanvitelliana del Fusaro - Museo d'arte a Bacoli, a cura di Giovanna Donnarumma e Gennaro Ippolito.

2023/ Castel San Pietro Terme TREDICI / THIRTEEN, Progetto Internazionale di Poesia Visiva e Mail Art, Studio D’Arte di Castel S. Pietro Terme, a cura di Anna Boschi.

2023/ Zoppè di Cadore (BL), Progetto Carta & Natura 2023, Comune di Zoppè di Cadore (BL), a cura di ApARTe° & FuoriPosto di Venezia

2023/ Favignana, Egadi Pride 2023, Butterfly Effect, a cura di Anna Patti

2023/ Procida, 6 Biennale del Libro d’Artista 2023 presso la Biblioteca Comunale “ Don Michele Ambrosino,  Isola di Procida a cura di Giovanna Donnarumma e Gennaro Ippolito.

2023/ Salerno, Progetto internazionale L’arte contemporanea è una prigione?  Mostra Collettiva Internazionale presso la galleria  Sandro Bongiani Vrspace di Salerno,  evento a cura di Sandro Bongiani. 

2023/ Montecarotto,  Progetto  M.A.D. 16 Ottobre per la Giornata Internazionale dell’Arte Postale dedicata a Ray Johnson.

2023/ Salerno, Collettiva internazionale del Progetto M.A.D. 16 Ottobre per la Giornata Internazionale dell’Arte Postale dedicata a Ray Johnson, Spazio Ophen Virtual Art Gallery, progetto a cura di Ruggero Maggi con la collaborazione all’evento di Sandro Bongiani.

2023/  Colledoro,(Castelli TE) ANTEPRIMA / Memorial,  "The True Story Of Amarena" - Fondazione "Il Giardino di Maria" una Mostra d'Arte in ricordo di mamma Orsa Amarena. A cura di Gabi Minedi.

 

 





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La Critica


-I PERCORSI DELLA NATURA 1978
Giovanni BONANNO
“Non c’è un’opera, ma soltanto un agire: Le DIS-ABIENTAZIONI

La mia costante e seria preoccupazione è sempre stata diretta alla realizzazione di un evento. Per questo, credo, che l’opera non dovrebbe rappresentare, ma piuttosto significare; il valore è nell’operazione e non nel solo prodotto. L’arte per molto tempo è stata concepita come prodotto, come oggetto staccato e separato da investire sia di un valore merceologico, sia di un valore culturale da conservare religiosamente. Ormai, non credo più alla scultura, o almeno al concetto di scultura che si aveva un tempo, è inutile concepire ancora dei tralicci; strutture isolate dal contesto reale, frammenti di realtà nella realtà. Il paesaggio, quindi, è il luogo delegato a registrare e ad accogliere gli interventi dell’artista. Per me è impossibile un’attività artistica senza una presa di coscienza con la natura, con lo spazio, con la terra, Per documentare ciò mi sono servito della fotografia, tuttavia, rimasto deluso di alcune foto (avevano documentato pochissimo) ho sentito la necessità di operarvi sopra, manipolarle. La manipolazione, per me, non è un ritocco per aggiustamento, bensì una modificazione negativa della natura. Per me, agire nello spazio (spazio fotografico) è pur sempre un segnare la natura, un percorrerla mentalmente, per sperimentare l’oggettività. Credo che l’oggetto separato dall’agire è inutilmente reale, ha un grado minore di esistenza e di durata, quindi conta solo l’atto vitale.Attualmente mi interessa agire su una superficie(la superficie fotografica della natura)ed associare le due nozioni essenziali della mia ricerca: Spazio reale (reperto fotografico) e potenziale distruttivo (liquido in espansione).Ogni volta constato che le due nozioni vengono ad interferire tra loro e a stabilire scontri urti e attriti. Infatti la superficie,la natura, quasi sempre viene modificata da misteriose presenze,(potenziale distruttivo)da colate di materia liquida in espansione.Queste misteriose presenze sono segnali di allarme,che percorrono la natura segnandola definitivamente, cercando così di violentare un ordine prestabilito e accettato che passa per armonico. Questi eventi nascono dal basso,dalla terra,perchè adoperano il percorso come luogo,campo e corpo dell'evento.La cosa che più m'interessa,per ora,è quella di occupare anche mentalmente vaste superfici.Questo bisogno incontenibile di fisicità, di fluidificazione spaziale,mi spinge ad abbracciare la "noosfera",la sfera delle nozioni impalpabili.A questo punto,non mi resta che ricorrere al disegno, alla manipolazione come tecnica manuale di espressione per progettare spazi e campi vasti di grande dimensione,per acquisire una libertà di comportamento che con la scultura (intesa in senso tradizionale) mi era negata.Secondo me, c'è una scultura che diventa oggetto, c'è una scultura che si può realizzare solo estemporaneamente per il gusto di farla e subito distruggerla(Cristo Javacheff),c'è infine,la scultura che si può solo pensare;la mia. Quindi non sono interventi realizzati e neanche progetti da realizzare,sono progetti realizzati, eventi dove qualcosa si è lo stesso rivelato e manifestato: il liquido scende e automaticamente annulla la natura, la vita.Tutto questo per me è segnale di minaccia, di morte. Il fare resta irrazionale,un atto di vita esposto alla negazione.Del resto vivo e lavoro nel dubbio, il senso della distruzione, della morte,sono i motivi primari che mi spingono a progettare,a creare,a manipolare.Quindi ciò che faccio non è un duplicato ridotto dell'universo reale,è tuttaltro che decorativo, elegante, mimetico; è l'espressione di una ossessione,uno straniamento,un momento irrazionale,un Blow op mentale che ci riconduce alle origini.In definitiva è un evento di tipo vitalistico ed esistenziale, dove il gesto del manipolare determina un tramite tra noi e la realtà,un gesto capace di instaurare relazioni,rivelare e soprattutto mettere in dubbio certezze che sembrano verità.


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-Flaminio Gualdoni
( Presentazione Cat. ed. Galleria La Colonna -Como) Gennaio 1979

I connotati fondamentali delle operazioni di Bonanno inseriscono l’artista siciliano in quell’area di ricerca, viva e vitale, che affonda le sue radici nell’environment e, innervata degli stimoli di minimal e land art, costituisce uno dei settori più fertili del concettuale. L’intervento nella/sulla natura, nello/sullo spazio non si motiva per Bonanno nella necessità di verificare asetticamente la polarità tra l’artefatto e il naturale come normale articolazione dialettica entro cui si produce progresso, ma come violenta mozione disequilibrante e destabilizzante all’interno di un ordine stabilito e accettato per armonico: al di fuori di qualsiasi metafora sulla virtualità dell’operazione artistica, anzi rivendicandone l’effettualità all’interno di uno spazio reale, fisico e vissuto. Atto di negazione profondamente consapevole, gesto provocatoriamente arbitrario, l’operazione di Bonanno frantuma in realtà un ordine apparente o quantomeno relativo e recupera ad una diversa dimensione cognitiva quegli stessi elementi primari che lo costituivano. Scevre da qualsiasi suggestione di tipo edonistico e estetico, le dis-ambientazioni di Bonanno negano il normale nella loro prepotente carica liberatoria: dietro ad esse emerge, utopica, la volontà di un nuovo equilibrio.


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-Flaminio Gualdoni
(Dello spazio di natura, Bollettino n° 1 ed. Galleria P.ta Ticinese-. Milano novembre 1980)

A partire dal 1976 Giovanni Bonanno ha definito in maniera chiara e inequivocabile le sue ricerche come indagini trasgressive a carattere ambientale. I’environment, il progetto, il fotomontaggio (pratiche, tutte, che abbiamo ritrovato presenti pariteticamente nella mostra “Che succede?”, a Como) sono altrettanti strumenti attraverso cui egli ha dato vita al suo intervento nella/sulla natura, nello/sullo spazio, con una gamma di riferimenti che andava, negli anni passati, dalla minimal, alla land art, da certe esperienze ‘povere’ alla scultura urbana. Alla radice delle sue dis-ambientazioni era la necessità non di verificare asetticamente, nella virtualità della pratica estetica, la polarità tra l’artefatto e il naturale, ma piuttosto di produrre violente mozioni disequilibranti e destabilizzanti all’interno di un paesaggio fisico biecamente ‘normale’ . Sotto questa tensione liberatoria e, per certi versi, utopica, correva tuttavia il filo di un’ambiguità irrisolta. Certo, era già ben evidente che, nonostante le diverse e atipiche modalità di intervento, Bonanno intendeva collocarsi entro i margini dello specifico della scultura, verso il quale formulare sì eccezioni di tipo disciplinare, ma solo per rigenerarne quell’intima tensione di partecipazione storica che la mera attività di formazione plastica sembra avere perduto. Tuttavia, lo svariare in chiave sperimentale dalla scultura solo progettata a quella effettivamente realizzata entro i margini angusti dello spazio espositivo, e da questa ancora al fotomontaggio, in cui recuperare effettivamente l’ambiente storico di vita, lasciava ancora aperta la porta a dubbi sui connotati e sulla portata reale degli interventi. Ora, con l’ultima serie di lavori, Bonanno ha sciolto anche questo residuo nodo di lettura, assumendo come pratica esclusiva quella della manipolazione fotografica. Una scelta, questa, che non comporta riduzioni o restringimenti nel suo orizzonte concettuale, ma anzi una lucida puntualizzazione di quell’eversione ambientale che rappresenta il nucleo motore della sua ricerca. In queste ipotesi di macrointerventi naturali 1’artista si misura direttamente, senza filtri metaforici, con il paesaggio, la sua fisionomia e le sue intime componenti costitutive: e la fotografia non ha più l’angusta e precaria dimensione intellettuale del progetto, ma piuttosto l’immediatezza provocatoria del documento, che la manipolazione sovraccarica di una quota di comunicazione ideologica che fa leva sulle corde risonanti dell’immaginazione. Letto in questa logica, il gesto di Bonanno non è più in alcun modo un evento comunque strutturante ma, nella sua impraticabilità concreta, si presenta come manifestazione assoluta di un impulso eversivo: è, il suo, un gesto clamoroso su uno dei grandi temi esistenziali dell’uomo.


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-C. Strano
(come trasgredire la land art) , “Natura Integrale”, Milano n° 13-14 1981

La land art per Giovanni Bonanno opera virtualmente. Il giovane artista siciliano non “interviene” con segni, indicazioni, percorsi in maniera diretta sulla natura, bensì sul reperto ambientale. Una sorta di metalinguaggio della land art, dove ha molto gioco il frammento dell’immagine, della memoria. Non c’è parodia del comportamento, giacchè il suo comportamento è “freddo” e trascende la fisicità per avvicinarsi a posizioni concettuali.Sennonché, ’immagine “naturalistica” ch’egli offre diventa elastica: oltre che come oggetto di transfert del comportamento, può essere assunta come valore oggettuale.


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-Franco Legrottaglie,
Presentazione Cat. ed. Galleria Nuovospaziometropolitano- Milano Gennaio 1984

Tutto può rientrare nella sfera delle umane possibilità di “protezione” e di “garanzia”,e Christo ce lo dimostra attraverso le sue operazioni di impacchettamento di ogni sorta di “dimensione esistenziale” (il Colosseo, l’intero territorio di uno stato americano ecc.). Allora il mondo è ancora esperibile? Giovanni Bonanno ne è convinto e integra il concetto di ”protezione” e di “garanzia” con quello del “recupero” organico (che non è “riappropriazione”) de la dimensione stessa. Analizza la sua storia e, ponendola al confronto critico del mondo contemporaneo, ne ricava una sorta di coscientizzazione del “negletto” da cui contemporaneamente emergono le contraddizioni dell’uomo e la rivincita del tempo sullo stesso. Bonanno, quindi, vitalizza e rende fruibile. Scopre “ruderi” parlanti, che implorano sopravvivenza, ne capisce il linguaggio e, come Christo impacchetta la struttura dimensionale perchè crede nella “capacità del mondo”, Bonanno ne traduce il messaggio in termini di progetto culturale conseguendo la prova inequivocabile della sua esperibilità.Milano, marzo 1985 Alberto Veca Quando Giovanni Bonanno ha iniziato a disporre sul pavimento i disegni della sua recente produzione, che costituiscono la parte principale delle opere esposte in questa occasione, avevo, nella memoria e nell’archivio dei documenti, minuziosi interventi, sempre grafici, sul paesaggio (disegni, fotomontaggi) e oggetti tridimensionali in poliestere colorato, anch’essi “mimesi” di un landscape naturale in cui emergevano o venivano segnalate tracce, percorsi ambiguamente allusivi a un intervento umano o a una sedimentazione vegetale. Ora appunto il paesaggio da lontano si offriva vicino, dall’indefinito di una porzione del piano e del orizzonte a uno spazio ridotto, mentale, al suo rapporto subordinato con una figura e un piedistallo colto nel la freddezza della rappresentazione assonometrica. E la figura ha assunto il contorno ambiguo del riferimento contemporaneo all’universo dell’organico come dell’artificiale. Cercare di puntualizzare allora l’attuale fase di lavoro di Bonanno parte proprio da alcune limitate considerazioni sulle tappe immediatamente precedenti e che risultano sinteticamente esemplificate nella pubblicazione “Le tracce e i reperti” edita nel 1983. In quella occasione il processo ambientale della stanza veniva messo a paragone con quello del territorio, colto significativamente nella opposizione fra un piano e un alzato, fra il rilievo e la pianura. L’immagine “ovvia” del paesaggio veniva aggredita con un intervento grafico, un segnale o una figura che alternativamente potevano travolgere o evidenziare i “segnali” naturali: il cambiare della materia, i disegni dei rilievi, le fratture e le forme che gli agenti atmosferici avevano determinato. Gli interventi grafici tendevano a significare ulteriormente queste trasformazioni, potevano anche giungere a uno stravolgimento dell’immagine di partenza, della realtà. Il secondo aspetto dell’intervento di Bonanno conosceva una divaricante soluzione : da una parte la realizzazione di un modello in scala ridotta del “paesaggio”, allora una miniaturizzazione in tridimensione, un modello su cui le tracce lasciate, i percorsi evidenziati, potessero materialmente assumere il ruolo protagonista rispetto al volume; dall’altra una ricerca grafica, ai limiti dell’illusionismo, della contraffattura, in cui l’uso del carboncino permetteva sul piano l’illustrazione della depressione, del piano e del rilievo. E proprio da quest’ultimo strumento discendono i recenti lavori, in cui vengono esaltati l’aspetto progettuale del disegno e la sua capacità sostitutiva del modello tridimensionale, o della realtà. Del progetto sono rimaste la sicurezza dell’impianto, la grafia del piedistallo e del volume, dell’architettura contenitore, o del semplice zoccolo — base del reperto. Disegno pensato come replica dell’ architettura allora, nella verità mentale dell’assenza di un punto di fuga: ma l’attenzione si è spostata dal paesaggio al tavolo di studio, al piano di lavoro, conoscendo un brusco spostamento l’esterno all’interno, dall’infinitamente lontano al vicino, manipolabile, all’universo confrontabile dimensionalmente con l’uomo. Alla certezza della capacità di riprodurre, o di alludere a spazio, corrisponde l’incertezza, l’insicurezza della figura presentata, che assume l’inequivoca fisionomia del reperto, quasi l’ingigamento di un frammento del paesaggio, mantenendo di quello gli stessi riferimenti al volume, la medesima plasticità. Una presentazione “certa” allora, della tridimensionalità come delle dimensioni relative rispetto al campo, ma anche l’incertezza - è segnale certamente significativo della fisionomia stessa l’oggetto studiato e proposto. Come se le classificazioni tradizionali con cui può essere suddiviso l’ambiente conoscessero l’ambiguità, la contaminazione, forse anche la metamorfosi, la trasformazione. E in effetti la figura proposta da Bonanno suggerisce alternamente un riferimento al mondo organico, al vivente che si sviluppa e si modifica, ma anche al mondo dell’artificiale, dell’aggregazione meccanica, dell’incastro o dell’innesto. Il “corpo” che allora si dispone sul piano può alternativamente conoscere la “continuità’ organica dell’anatomia, dove le singole parti conoscono un innesto omogeneo, senza traumi e senza immediate. distinzioni, e la “discontinuità dell’arto diverso, fisionomicamente estraneo. Contaminazione, trasformazione, metamorfosi: Bonanno sembra cogliere, in questo ribaltamento fra verosimile e .immaginazione, un “istante” del processo: la stessa figura viene sospesa nella posa ambigua fra stasi e movimento: e le soluzioni, lo sviluppo si i seguono da tavola a tavola senza un ordine prefissato, ma nella costanza, nell’omogeneità del punto di vista da cui osservare il fenomeno, La trasformazione è momento dell’instabilità, appunto del cambiamento da uno stadio cognito: a uno sconosciuto o presupposto: Bonanno sembra illustrarla nella sicurezza dell’osservazione distante, probabilmente sorpreso del risultato che di volta in volta emerge.


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Milano, marzo 1985
Alberto Veca

Quando Giovanni Bonanno ha iniziato a disporre sul pavimento i disegni della sua recente produzione, che costituiscono la parte principale delle opere esposte in questa occasione, avevo, nella memoria e nell’archivio dei documenti, minuziosi interventi, sempre grafici, sul paesaggio (disegni, fotomontaggi) e oggetti tridimensionali in poliestere colorato, anch’essi “mimesi” di un landscape naturale in cui emergevano o venivano segnalate tracce, percorsi ambiguamente allusivi a un intervento umano o a una sedimentazione vegetale. Ora appunto il paesaggio da lontano si offriva vicino, dall’indefinito di una porzione del piano e del orizzonte a uno spazio ridotto, mentale, al suo rapporto subordinato con una figura e un piedistallo colto nel la freddezza della rappresentazione assonometrica. E la figura ha assunto il contorno ambiguo del riferimento contemporaneo all’universo dell’organico come dell’artificiale. Cercare di puntualizzare allora l’attuale fase di lavoro di Bonanno parte proprio da alcune limitate considerazioni sulle tappe immediatamente precedenti e che risultano sinteticamente esemplificate nella pubblicazione “Le tracce e i reperti” edita nel 1983. In quella occasione il processo ambientale della stanza veniva messo a paragone con quello del territorio, colto significativamente nella opposizione fra un piano e un alzato, fra il rilievo e la pianura. L’immagine “ovvia” del paesaggio veniva aggredita con un intervento grafico, un segnale o una figura che alternativamente potevano travolgere o evidenziare i “segnali” naturali: il cambiare della materia, i disegni dei rilievi, le fratture e le forme che gli agenti atmosferici avevano determinato. Gli interventi grafici tendevano a significare ulteriormente queste trasformazioni, potevano anche giungere a uno stravolgimento dell’immagine di partenza, della realtà. Il secondo aspetto dell’intervento di Bonanno conosceva una divaricante soluzione : da una parte la realizzazione di un modello in scala ridotta del “paesaggio”, allora una miniaturizzazione in tridimensione, un modello su cui le tracce lasciate, i percorsi evidenziati, potessero materialmente assumere il ruolo protagonista rispetto al volume; dall’altra una ricerca grafica, ai limiti dell’illusionismo, della contraffattura, in cui l’uso del carboncino permetteva sul piano l’illustrazione della depressione, del piano e del rilievo. E proprio da quest’ultimo strumento discendono i recenti lavori, in cui vengono esaltati l’aspetto progettuale del disegno e la sua capacità sostitutiva del modello tridimensionale, o della realtà. Del progetto sono rimaste la sicurezza dell’impianto, la grafia del piedistallo e del volume, dell’architettura contenitore, o del semplice zoccolo — base del reperto. Disegno pensato come replica dell’ architettura allora, nella verità mentale dell’assenza di un punto di fuga: ma l’attenzione si è spostata dal paesaggio al tavolo di studio, al piano di lavoro, conoscendo un brusco spostamento l’esterno all’interno, dall’infinitamente lontano al vicino, manipolabile, all’universo confrontabile dimensionalmente con l’uomo. Alla certezza della capacità di riprodurre, o di alludere a spazio, corrisponde l’incertezza, l’insicurezza della figura presentata, che assume l’inequivoca fisionomia del reperto, quasi l’ingigamento di un frammento del paesaggio, mantenendo di quello gli stessi riferimenti al volume, la medesima plasticità. Una presentazione “certa” allora, della tridimensionalità come delle dimensioni relative rispetto al campo, ma anche l’incertezza - è segnale certamente significativo della fisionomia stessa l’oggetto studiato e proposto. Come se le classificazioni tradizionali con cui può essere suddiviso l’ambiente conoscessero l’ambiguità, la contaminazione, forse anche la metamorfosi, la trasformazione. E in effetti la figura proposta da Bonanno suggerisce alternamente un riferimento al mondo organico, al vivente che si sviluppa e si modifica, ma anche al mondo dell’artificiale, dell’aggregazione meccanica, dell’incastro o dell’innesto. Il “corpo” che allora si dispone sul piano può alternativamente conoscere la “continuità’ organica dell’anatomia, dove le singole parti conoscono un innesto omogeneo, senza traumi e senza immediate. distinzioni, e la “discontinuità dell’arto diverso, fisionomicamente estraneo. Contaminazione, trasformazione, metamorfosi: Bonanno sembra cogliere, in questo ribaltamento fra verosimile e .immaginazione, un “istante” del processo: la stessa figura viene sospesa nella posa ambigua fra stasi e movimento: e le soluzioni, lo sviluppo si i seguono da tavola a tavola senza un ordine prefissato, ma nella costanza, nell’omogeneità del punto di vista da cui osservare il fenomeno, La trasformazione è momento dell’instabilità, appunto del cambiamento da uno stadio cognito: a uno sconosciuto o presupposto: Bonanno sembra illustrarla nella sicurezza dell’osservazione distante, probabilmente sorpreso del risultato che di volta in volta emerge.


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-Tutto Montanari,
“Carte” Giovanni Bonanno al Centro Lavoro Arte di Milano 1985

Sono ricordi di avvenimenti lontani, mutazioni che sorgono da memoria atavica da inizio della vita, uniti da un filo che si interrompe dove inizia l’altro brano di racconto. Forme che possono essere disturbatrici perché rinnovano le preoccupazioni delle domande prive di risposte. L’allegoria, se allegoria si vuole intendere, permette una interpretazione individuale dove ognuno riesce a trovare una dimensione richiamata, un’evoluzione non ancora completa. Il solo colore delle tavole che preludono alla proposta del trittico finale è il nero, colore non colore, di deciso impasto, che aumenta la sensazione di fase iniziale. Immagini gonfie di umori, personaggi che cercano una dimensione, una motivazione per cambiare, per definirsi, per trasformare l’embrione alludendo a una forma futura non ancora possibile. L’uscita dalle prigioni lineari avviene per gradi, per tentativi, viene solo imitata, quasi trattenuta dalla paura del cambiamento. Cordoni vitali che finiscono nel nulla che cercano di attaccarsi a se stessi, volendo risolvere in se stessi la loro esistenza. E si arriva alla momentanea conclusione: le forme si definiscono assumendo aspetto antropomorfico. I voli o le cadute, altro modo di volare, narrano di paurosi vuoti, di incombenti minacce, di ambigue maschere necessarie per la sopravvivenza, di prigioni finestrate, di cieli corrotti da presenze indefinibilmente terrificanti. L’unione temporanea dei tre pezzi ha il gusto del provvisorio, dell’intercambiabile, e contemporaneamente del definitivo, dell’unica soluzione possibile. Cassola scriveva nel 1975: “La fantasia, o immaginazione che dir si voglia, non esula dalla realtà. Al contrario si esercita sulla realtà; è il solo scandaglio che vada a fondo della realtà. La fantasia non è necessaria solo agli artisti...” e il messaggio che Bonanno ci fa arrivare si può misurare su tale affermazione.


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-A. Boni
N. 14 -Comunicazioni /A R T E 1985

Di contro alle pur motivate operazioni della Land Art, risoltesi però in ameni e sofisticati esiti estetizzanti, mostranti l’impotenza della sola esperienza sensoria a voler decifrare il fenomeno, Giovanni Bonanno, nel suo fare post-concettualista, demanda tale compito alle facoltà intuitive ed immaginative dell ‘uomo. Tant’è che, senza infingimenti di sorta e con chiara lucidità mentale, ha iniziato a lavorare sul “reperto ambientale” e non in maniera diretta sulla natura (in una sorta di metalinguaggio della Land Art) come ha annotato Carmelo Strano. Ai reperti di ieri studiati in gigantometrie per studiare da vicino la spettrale radiografia di una natura toccata da deturpazioni sempre più aberranti, oggi, con la sua personale al “Centro Lavoro Arte”, l’artista propone delle iconografie ancor più acute, tese a proiettare, in un atto conoscitivo brevi manu, dei segnali inavvertiti di processi incogniti ed impronte emblematiche di eventi strazianti. Con la certosina disposizione mentale di uno scienziato si accosta ad un fenomeno naturale per coglierne le ragioni dei, suo essere. La sua arte si propone, allora, come disciplina seria della ricognizione e ricostruzione del fenomeno con la mente ormai libera ed estranea ad ogni sorta di stimmung umanistico-romantica, ormai inerte e deviante con il suo voler risolvere l’arte in un’attività pedissequamente ‘ricopiatrice’ della pelle del reale. Così, l’artista a se stesso ed a noi restituisce una intatta capacità di osservazione del reale con una metodica costanza degna di un appassionato biologo. Così, la parte attiva del suo fare immaginativo si sposa in lui ad acuti stimoli e conoscenze che affondano nei significati più validi della Land Art e del Concettualismo in genere per trovare il punto focale in un’inedita sintesi rinvenibile nelle sue attuali iconografie vertenti sulle metamorfosi strazianti di una natura e sostanza antropomorfa che declina sempre più in un martirio di agonia orrida e sconcertante. Bonanno, invero, abbandona per una genuina esplorazione del fenomeno, ogni idea preconcetta ed ogni metafora azzardata e con il fare di un santo laico si accosta alla natura e ne nomina i martirya irriferibili. Ne segue l’aberrante crescita mista ad un’orrida segnaletica: ancora la natura segue i suoi ritmi? O nell’osmosi della crescita frammenti insoliti ne travolgono l’iter? Certo è che le sue iconografie presentano una struttura vegetale che lascia aperti spiragli alla commistione con frammenti dell’organico che solcano i territori di una figurazione lacerata e lacerante per lo spasimo consapevole che destina il tutto ad un habitat abnorme e senza senso, impietosamente sgorgato dalla consapevolezza dei nostri misfatti. Alla fine, la sua inimaginazione affondata nelle viscere della sostanza organico-vegetale, si ritrae sbigottita insieme alla nostra ragione irrazionale. Già, “I GERMOGLI DELL’ATTESA”! Ora, nella incapacità della previsione certa del ritmo futuro della natura, i germogli sembrano abitare gli spazi di una acconsentita speranza? O’sono le spie più laceranti e d’incubo di una natura che si aliena e degenera sempre più? Al di là, comunque, di questo pseudo dilemma. interrogativo, ci sembra che l’operazione post-concettuale di Giovanni Bonanno traccia, con ironica saggezza, la mappa dei nostri attuali turbamenti ed inquietudini, nell’intuizione che si incammina a divenire certezza, che nell’uomo e nella natura, la componente biomorfa, ssessivamente ormai, si snoda e fluisce secondo ritmi e vie sempre più allucinati ed incontrollabili.


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-Carmelo Strano
Milano, settembre 1991
La ricerca linguistica e iconografica di Giovanni Bonanno si è sempre basata sull’improbabile, sul virtuale. Non un referente eminentemente fantastico, semmai immaginativo. In sintesi: non l’impossibile, ma l’improbabile, appunto. Così è stato per le “Espansioni” (disegni), per i “Percorsi” (foto manipolate), per i “Territoires” (il suo segno grafico e pittorico lasciato sul poliestere, ad esempio). Il corsaro della traccia grafico-estetica: questo ha fatto Bonanno. Sostanzialmente, ha disegnato mappe, segni sul territorio, e il fruitore s’è mosso alla ricerca di un tesoro improbabile, il tesoro di una provocazione in senso naturalistico e ambientalistico. E’ accaduto allora che l’utopia ideologia ha coinciso con l’utopia dell‘immaginazione creativa. Ciò è stato possibile anche perchè nei suoi territori improbabili Bonanno ha giocato ampiamente con la memoria come reperto. Questa assenza di vincolo da un referente realistico, e persino naturalistico-realistico, ha ardimentato la successiva, e ultima, ricerca dell’artista lombardo Il segno grafico, pur rispettando per così dire il canone dell’improbabile, ha perso l’approssimazione e ha definito figure, animali, spazi: un’iconografia di per sè originalissima. Ma non si tratta soltanto del fatto che gli ambienti improbabili si sono popolati di esseri improbabili sulla base dì un’atmosfera generale di piglio surrealista. L’autore ha puntato sostanzialmente la sua attenzione al problema dello spazio. Per quanto fondamentalmente euclideo esso si complica con connotazioni relativistiche. Principalmente vengono contraddette la forza di gravità e la centralità prospettica. Si tratta di un regime spaziale pluricentrico quale si accompagna, come dice il titolo di un testo-manifesto dell’artista, un tempo inoggettuale. Se con le precedenti esperienze Bonanno aveva stabilito la propria distanza dal mero concettuale e dalla pura land-art, sulla base di un “metacomportamento”, adesso egli precisa con coraggio e convincente logica un suo mondo iconografico e spaziale non più negativo, bensì positivo e propositivo. Ho fatto cenno a un certo piglio surrealista. E’ bene precisare che in questo mondo improbabile non vi è traccia dell’automatismo psichico puro millantato da Breton e compagni. L’improbabile di Bonanno può essere semmai ricondotto a un terreno di ricerca patrocinato da Escher e dalle matematiche relativistiche. Tutto questo non penalizza affatto il fruitore: le qualità tecniche di laboratorio sono tali da catturare l’intelligenza e la commozione.


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-A. Boni, 1992


Una "condizione negata" all'uomo è lo stimolo primo che attiva l'operare di Giovanni Bonanno che affronta lo sfaldarsi incessante della soggettività in uno spazio solcato da frammenti della memoria e da lacerti dell'oggettività delle cose. La verifica dell'accorata condizione dell'umano si dispone in lui in vista di un possibile riscatto della vitale poeticità dell'uomo.


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Sandro Bongiani, 2008 “Occupatio/Dissipatio”

Viviamo in una società globale piena di contraddizioni, l’uomo non ha perso soltanto i naturali riferimenti che aveva con la natura ma persino il desiderio di sognare. Da sempre l’uomo ha cercato di essere creatore d’immagini, talvolta sforzandosi di imitare la natura, fino a decidere di contraffarla e di sostituirla nell’artificiale. Di certo, non esistono più limiti, ormai si vive una situazione complessa e deviata. Voler assumere “la diversità del reale”, l’uomo vive una situazione decisamente “anomala”; questa è la realtà della “simulazione significante”, una realtà in cui gli eventi naturali vengono attraversati da accorgimenti che ne alterano le componenti temporali-spaziali, dandoci l’illusione di una verità. In questa condizione, la realtà viene spesso sostituita con quella “virtuale, quasi una seconda realtà simulata e immateriale. La produzione creativa, oggi, vive la dimensione conoscitiva di diverse ricerche e scoperte che vengono “filtrate” dall’artista, confrontate e sublimate in una cosa che chiamiamo “immaginazione”. La produzione artistica risente di questi nuovi fattori; ne è altamente condizionata. L’artista di oggi deve per forza di cose leggere in profondità, dentro una complessità ormai “Post-Humain”. Ormai, i progressi nella biotecnologia stanno variando i confini in corrispondenza dei quali si celebra la fine dell’uomo e l’inizio del post-umano. Secondo tale ipotesi le nuove problematiche in atto contribuiranno a ridefinire “una nuova costruzione dell’io” determinata dall’applicazione consueta di tecniche di trasformazione fisica; la chirurgia plastica, gli interventi a livello celebrale, l’inseminazione artificiale diventeranno una prassi comune per cui bisognerà reinventare se stessi. Si dovrà necessariamente ridefinire i parametri dell’esistenza stessa in un regno evolutivo artificiale. In arte, oggi, emerge un rinnovato interesse verso la natura e il corpo umano, alcuni artisti come G. Bonanno dimostrano di essere molto interessati a tali problematiche, tentando in tutti i modi di rispondere a questi nuovi interrogativi. Già, qualche anno fa C. Strano scriveva: “La ricerca linguistica e iconografica di Giovanni Bonanno si è sempre basata sull’improbabile, sul virtuale. Non un referente eminentemente fantastico, semmai immaginativo. In sintesi: non l’impossibile, ma l’improbabile, appunto. Così è stato per le “Espansioni” (disegni), per i “Percorsi” (foto manipolate), per i “Territoires” (il suo segno grafico e pittorico lasciato sul poliestere, ad esempio). Il corsaro della traccia grafico-estetica: questo ha fatto Bonanno. Sostanzialmente, ha disegnato mappe, segni sul territorio, e il fruitore s’è mosso alla ricerca di un tesoro improbabile, il tesoro di una provocazione in senso naturalistico e ambientalistico. E’ accaduto allora che l’utopia ideologia ha coinciso con l’utopia dell‘immaginazione creativa. Ciò è stato possibile anche perché nei suoi territori improbabili Bonanno ha giocato ampiamente con la memoria”. L’artista, con queste ultime l’opere presenta una serie di lavori incentrati sulla perdita dell’identità dell’uomo contemporaneo, in particolare, è interessato a definire una visione alternativa, un nuovo immaginario. Da sempre, l’artista ha lavorato sulle “dis-nature” immettendo nell’opera, come scrive Flaminio Gualdoni, “una violenta mozione disequilibrante e destabilizzante all’interno di un ordine stabilito e accettato per armonico; atto di negazione profondamente consapevole, gesto provocatoriamente arbitrario, l’operazione di Bonanno frantuma la realtà un ordine apparente o quantomeno normale recuperando una diversa dimensione cognitiva e immaginativa con ciò si nega il normale nella loro prepotente carica liberatoria: dietro ad esse emerge, utopica, la volontà di un nuovo e possibile equilibrio”. In una società carica di profondi cambiamenti culturali, sociali, segnata dall’alterità e dai nuovi modi nella costruzione dell’io, i consueti concetti tradizionali vengono ripetutamente smantellati e sostituiti da nuove e provvisorie percezioni e dal nuovo modo di relazionarsi con l’io. Bonanno, da bravo analista, mette l’uomo a nudo di fronte a se stesso, al suo specchio culturale e sociale facendo intendere come la tecnologia odierna abbia sconvolto definitivamente in nostro io. Con ciò non vuole rappresentare l’io come registrazione del bello, bensì come possibilità per accedere ad un livello più profondo di conoscenza. Con l’ultima serie di opere “Occupatio H.X.”, l’artista tenta di definire un modello di rappresentazione, molto più espressivo e idoneo, in cui le fattezze esteriori del volto e del corpo, gli orifizi degli occhi, del naso, delle orecchie, della bocca e persino dei genitali vengono occupate ossessivamente da una miriade di formiche disegnate a china direttamente sulla fotografia digitalizzata. Ne vengono fuori esseri profondamente mutati, senza una loro chiara identità; esseri caratterizzati da certi stereotipi della società attuale, come quelli imposti attraverso la pubblicità commerciale di massa; non a caso l’artista preferisce lavorare spesso direttamente sopra foto anonime e impersonali, volutamente scelte per il dato asettico e anestetizzato’, in questo modo, si misura direttamente senza filtri metaforici con il corpo umano, la fotografia non ha più l’angusta e precaria dimensione documentaria del ritratto , ma piuttosto l’immediatezza provocatoria che la manipolazione grafica sovraccarica di una quota di comunicazione che fa leva sull’immaginazione. I corpi ripresi dalla realtà più oggettiva, “caricati” di accumuli di formiche occupano ossessivamente parti di corpo umano, creando stati d’animo e situazioni emotive da cortocircuito, decisamente destabilizzanti di un ordine apparentemente normale. Inoltre è da segnalare anche la rappresentazione di presenze inconsistenti e apparizioni apparentemente illogiche che si condensano in modo assai nascosto e velato, ma che hanno la capacità di trasformare l’opera dal puro reperto documentario verso una dimensione “altra”, assai più complicata e pregnante rispetto quella che noi comunemente percepiamo. Condividiamo appieno tali proposte incentrate ad una definizione nuova dell’io, attraverso la commistione di fantasia, finzione e ossessione. Da tali proposte, l’artista perviene ad una riformulazione decisamente “schioccante” dell’ umanità, che trasmette una impressione inquietante della condizione post-umana verso la quale ci stiamo avviando. Il lavoro di Bonanno diventa, in definitiva, il promemoria della fragilità psicologica dell’uomo moderno: il ritratto abbandona la similitudine, la ripetitività e la somiglianza della copia reale, la “mimesi” per divenire presa di coscienza e di conoscenza di un’io che non riesce a definirsi e a consolidarsi in forme più stabili. Di certo, queste apparizioni precarie e negate di accumuli incontrollati di formiche smantellano i luoghi comuni e i modelli certi della pseudo-identità. La dissoluzione della nozione d’identità viene esibita nel tentativo estremo di recupero dell’unità persa, come l’unica condizione possibile per trovare se stesso. L’emozione alla vista di questi lavori è molto forte, nonostante l’evidenza fotografica dell’immagini, dandoci un certo fastidio nel sentirci smarriti e indifesi, forse perché siamo costretti a scrutarci allo specchio del nostro “io impersonale”,che definisce un’identità anonima, sterilizzata, ma perfettamente aderente alla precarietà di come siamo diventati.


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A. Boni, 2009


"Nei suoi interventi l'artista raffigura una miriade di formiche che invadono ed occupano ossessivamente un'estesa parte dei volti e corpi estrapolati dal circuito mass-mediale di una società anonima ed omologata, creando inattese situazioni emotive da cortocircuito nello spettatore e, nel contempo, destabilizzando un contesto antecedente di apparente e spersonalizzata bellezza che si offriva rassicurante e armonica".


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Alberto Sandron

(Da “Mail Art Service”, n. 65, febbraio 2009


ARTIFICIALITA' E RICERCA DELL'IDENTITA' NELLE OPERE DI GIOVANNI BONANNO

Ad un primo e veloce approccio, le immagini di Giovanni Bonanno possono presentarsi come delle rappresentazioni sconvolgenti e spaesanti, tessute su un fraseggio ironico e surreale, dato come un trasgressivo ludus originante un marcato ed acre senso di sbigottimento, anche perchè i volti e le fisionomie anonime e stereotipate, desunti dai circuiti massmediali della pubblicità commerciale, invasi ed occupati da una scia brulicante di piccole formiche, sono in realtà del tutto stravolti, in modo ossessivo e lancinante, nelle loro fattezze e nella loro identità. Il rilevamento ironico da parte dell'artista ed il suo sondare siffatte planimetrie, dove l'artificialità dei volti viene a stridere con la naturalità dei piccoli animaletti, si pongono in direzione di una ricognizione volta alla scoperta di una verità "rimossa", di una evocazione a livello oggettivo di una identità forse ancora possibile. Il processo della visualizzazione e della rappresentazione si offre a valenza fortemente metaforica con uno spessore poetico notevole, in quanto l'intervento dell'artista sulle fotografie digitalizzate, nel sondare le raffigurazioni rassicuranti della pubblicità commerciale, le scopre come effetti di coercitive manipolazioni dell'umano e come alterazioni imposte all'identità dell'uomo. Sono i risultati di una riduzione operata da una omologazione sequenziale e feroce che li ha resi come dei vuoti involucri e come delle forme inautentiche. L'artista, così, sottoponendo ad una incisiva analisi e problematizzazione volti e fisionomie oleografici e anonimi della pubblicità commerciale, ne scardina l'apparente e fredda loro bellezza imposta su schemi precostituiti con un'invasione di qualcosa di inaspettato e di dirompente per romperne la loro serialità e clonabilità secondo un modello monopolizzato sempre identico. L'irruzione del naturale, a valenza fortemente metaforica, nel contesto di forme artificiali e ideologicamente imposte, nelle opere, si configura come possibilità di accesso all' "imprevisto" e al "non pianificato" contro un potere tecnologico onnivoro e disumano, che con l'avvenuto avvento del "villaggio globale" ha reso di fatto gli esseri umani massificati e dalle perdute identità. Bonanno ha il pregio, per via intuitiva ed artistica, di puntare lo sguardo sul massimo problema che riguarda l'uomo di oggi: la ricerca della sua vera identità e anche delle sue possibili potenzialità poetiche, come essere umano che interroghi incessantemente la sua interiorità nei riguardi delle tematiche metafisiche più assillanti e promozioni la sua vera umanità, nell'accertata "totale rimozione della storicità", per dirla con il Vattimo. Dunque, un'arte, quella di Giovanni Bonanno, che accende e promoziona di continuo la speranza di aprire un varco, magari uno spiraglio, che ci faccia accedere alla luce di un definitivo riscatto della nostra umanità nei confronti dei disegni di alterazione e di morte che hanno consentito agli orribili tecnocrati di sostituire il mondo della realtà con un mondo apparente di glaciali forme narcisistiche dell'assenza, svuotate per sempre di anima e di un benchè esile barlume di spiritualità.


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