venerdì 11 settembre 2015

Ryosuke Cohen / MAIL ART - BRAIN CELL



 MAIL ART - BRAIN CELL

Ryosuke  Cohen



“Quando ero studente d'arte e facevo pittura figurativa, sono rimasto molto impressionato dalla chiarezza del metodo di comporre l’opera di Matisse e di Cézanne.
Dopo di ché,  il mio interesse per l'arte contemporanea  si è evoluto interessandomi al movimento  DADA e FLUXUS.

Nel 1981 ho conosciuto da un video  dell’artista canadese Byron Black  gli artisti della corrente alternativa dell’arte postale  e ho iniziato  a fare la MAIL ART.
Lavorare  con  il disegno, il collage, la  copia Xerox, la foto, il  CD con  una vasta gamma di metodi di espressione e concetti in un interscambio  con artisti di tutto il mondo e con una diffusione  ramificata.

La MAIL ART  è semplicemente utilizzare le idee di altri artisti A differenza di altre cellule, i metodi e il pensiero dello schema sono rispettivamente disposti in modo  ordinato e regolare, tale pratica  io  la chiamò "BRAIN CELL"  come  nel complesso intreccio di sovrapposizione delle cellule nervose  del cervello.

"BRAIN CELL" n ° viene completato dall’utilizzo di  adesivi, timbri e collage ricevuti su carta in formato A3 in 10 giorni. Ogni numero è continuamente alimentato dalla  partecipazione di circa 55 persone, sono passati già  30 anni quest'anno. E’ in preparazione il lavoro  Nà. 925  e tra 2-3 anni è previsto il lavioro per completare il BRAIN CELL  N° 1000.

Da "BRAIN CELL"  ho approdato al FRACTAL PROJECT  del viso e del corpo a partire dal l'Italia del 2001, al fine di realizzare   in diversi  paesi e più proficuamente  il concetto di "BRAIN CELL".
Nel titolo SOUP ORION chiediamo a tutti di cercare di discutere in una libertà  di  pensiero.

Nella  recente diffusione di SNS , Oggi ci sono più scambi in rete  che consentono ancora più facilmente una rapida trasmissione. Ogni giorno  Io  ricevo da voi molte opere provenienti da tutto il mondo. Questo mi carica  ad un  forte impegno  e passione nel lavoro,

DADA, ciò che nasce dal  flusso di Fluxus e della  mail art è l'unico modo per dirigere la nuova arte del domani”.     Ryosuke COHEN        
July 28,2015                                    translated  by Giovanni  Bonanno



LA MAIL ART E' DINAMISMO


Ryosuke Cohen: “la MAIL ART è dinamismo”



Ryosuke Cohen:la MAIL ART è dinamismo”, poichè si può essere più di un singolo individuo, liberi di creare opere d'arte con una nuova mente, essendo frammenti dell'intera rete e condividendo frammenti di molti altri artisti”.

Nella MAIL ART la rete si espande da A a B, da B a C, da C a D, da D ad A, da C ad A e cosi via. Non e una comunicazione da pari a pari. Non solo, si possono creare degli effetti di collages con le mail che si ricevono e si rispediscono, o si possono mettere le idee degli altri nelle nostre proprie mail. E' come un corpo unico con una costruzione cerebrale fatta di un gran numero di cellule nervose strutturate e complesse, sistemate in un ordine non lineare. Ecco perche ho definito questo tipo di arte “BRAIN CELL” (cellule del cervello), e ho reclutato nuovi sostenitori dal giugno 1985. Oggi siamo più  di 5000 persone di 80 paesi e le reclute sono aumentate di 442 dal marzo 1999.
     
Ho scelto la nuova parola COPY LEFT, che significa libero da copy right, l'ho stampata su buste che ho spedito in giro per il mondo. Come ho fatto io, nel mondo della MAIL ART si possono usare timbri di altri artisti, adesivi e francobolli, e inoltre si possono diffondere le proprie idee magari soppresse dai mass media. Inoltre c'è il divertimento di modificare i pezzi degli altri, farne dei collages e mandarli ad altri artisti. In questo modo le opere di MAIL ART cambiano spesso la loro apparenza e contenuti in un modo inimmaginabile, che nessun singolo artista potrebbe creare.

ANDREJ TISMA e NENAD BOGDANOVIC mi hanno mandato dalla Yugoslavia il timbro del NO-ISM. NO-ISM si riferisce al fatto che nel mondo della MAIL ART non esiste una unica ideologia. “ No”  significa CERVELLO  in giapponese. Io, ambiguamente, uso “No” col significato di “non-esistente” e “cervello.” Ho mandato timbri NO-ISM  in tutto il mondo. Allo stesso modo ricevo ogni giorno ogni tipo di materiale, come cartoline, collages, disegni, immagini di computer grafica, cataloghi, foto, cassette per posta  via e-mail e Internet. Questo mi da un'apertura degli orizzonti spettacolare e mostra in modo travolgente la quantità di idee ed espressioni possibili. Io perciò ritengo che nell'enorme mondo della MAIL ART ogni tipo di “ism” sia mescolato come in un grande caos. Non c'e da stupirsi se nessuna ideologia ben solida riesce a sopravvivere o a prevalere.
Come una volta ha detto RAY JOHNSON  la MAIL ART non e un unico movimento artistico ma piuttosto un grande movimento che ci dice che noi possiamo prendere coscienza di noi stessi.    Molti artisti, di fatto, sono in linea con il concetto di TOURISM, dello svizzero H.R.FRICKER. Ho avuto l'occasione di fare dei viaggi e di stringere amicizia con molti mail artists quando ho visitato l'Europa (1987), il Nord America (1989) e di nuovo l'Europa (1990). Allora ho potuto percepire lo spirito della MAIL ART e la pluralità delle situazioni che esistono. E' stata un' esperienza molto diversa, mentre a casa mi occupavo di fare opere d'arte e dipendevo molto dal mio contatto con altri artisti. Alcuni di loro avevano un modo di vivere molto naturale, altri erano molto sensibili al problema della pace nel mondo. E tra loro ce n'erano alcuni pronti a realizzare le loro opere d'arte al massimo delle loro capacità. Nessuno di loro era esente da problemi finanziari e politici, ma superavano i problemi e avevano un atteggiamento molto positivo. Ho trovato il loro comportamento veramente diverso da quello di noi giapponesi.
     
I tedeschi ANGELA e PETER hanno realizzato il concetto di TOURISM in modo globale, e mi hanno mandato  la posta da tutto il mondo. Credo che le loro esperienze possano essere lontane dalla nostra immaginazione e rivelarci il futuro e dirci il senso dell'arte.

    
Ho spedito mail dal 1997 col concetto di FRACTAL (FRATTALE) in aggiunta a quella dell'usuale BRAIN CELL.  FRACTAL e una parola con figure simili fra loro ed e stata utilizzata dal matematico francese B. MANDELBROT all'Istituto Watson IBM.
Picasso è stato influenzato  da Cezanné  e le sculture africane, Van Gogh da Hokusai e Hiroshige, Pollock da Dalì e Mirò, cosi noi siamo influenzati da numerosi artisti e mail artists. Inutile dire che io sono pienamente influenzato da alcuni mail artists, dai DADAISTI e da FLUXUS. Sono stato insegnante per 25 anni in una scuola per ragazzi. Ultimamente sono coinvolto nell'istruzione di bambini con problemi fisici, e sono stato molto influenzato da loro. Dentro di me esistono molte parti frammentate e mescolate di quegli artisti e bambini. Questi frammenti non si escludono a vicenda come le spine di un cactus, ma tendono verso l'alto. Questo mondo interiore mi da la sensazione reale che sto condividendo molti di questi frammenti con altri artisti, le relazioni personali libere dal - copyright trasformano le opere d'arte di altri artisti, e la libertà rappresentata nella parola COPY LEFT non e legata ad alcuna ideologia, è, insomma, il NO-ISM.
     
Quello che penso, facendo ogni giorno opere di MAIL ART, e che la MAIL ART sia un mezzo dinamico. Per esprimermi meglio dovrei dire che “la MAIL ART è dinamismo”. Poichè si può essere più di un singolo individuo, liberi di creare opere d'arte con una nuova mente, essendo frammenti dell'intera rete e condividendo frammenti di molti altri artisti.   Ryosuke Cohen

L'ARTE COME ECOLOGIA DELL'ARTE


Ryosuke  COHEN:  l’arte come ecologia dell’arte.




Quindici anni fa ricevetti per posta uno scarabeo da RUGGERO MAGGI,  Italia,  al posto di un bel maggiolino o una farfalla dalle ali meravigliose. L'insetto era sporco, in una busta trasparente. Ancora oggi ricordo il giorno successivo, quando parlai con BYRON BLACK fino a tarda notte della forza artistica della concezione di MAGGI,  ispirato da AMAZON. BLACK in quei giorni realizzavo un video in una scuola d'arte giapponese e mi diede lo spunto per cambiare lo “spelling” del mio nome dal giapponese KOUEN in COHEN come in ebraico; io sono giapponese e sono nato a Osaka nel 1948.   

In Amazzonia, nel Sud America, vivono molte specie di esseri viventi, dipendenti gli uni dagli altri, come le formiche, piccoli insetti che si nascondono sotto le foglie cadute, felci e licheni parassitici su larghi tronchi, funghi che crescono sul legno marcio, insieme a grandi alberi, animali e uccelli. Tutti loro nell'insieme creano la foresta tropicale. Peraltro l'essere umano ha imparato, col tempo, a riconoscere le cose utili da quelle inutili. Distinguiamo i grossi tronchi utili per costruire le case da quelli troppo sottili; facciamo una differenza tra le specie commestibili e quelle che non lo sono; facciamo una differenza tra uccelli e pesci addomesticabili e selvatici. La nostra abitudine a stabilire delle differenze ha causato l'estinzione di un gran numero di specie animali che sono per loro natura essenziali nell'ecosistema dell'Amazzonia. Questa nostra cattiva inclinazione e oggigiorno al centro del problema e sappiamo che questo non riguarda solo l'Amazzonia ma tutto il pianeta. La stessa abitudine a fare delle differenze anche qui in Giappone ha creato terribili alluvioni nella stagione dei tifoni. Enormi quantitativi d'acqua cadono su cedri e “hinoki” piantati artificialmente e i fiumi escono dagli argini. Questo ha portato alla deficienza del nostro sistema immunitario. Siamo noi che abbiamo creato queste deficienze: abbiamo piantato solo conifere e il nostro modo di vivere e troppo pulito. Addirittura alcuni medici arrivano a pretendere di introdurre nel nostro corpo dei parassiti per riottenerne l'immunità.  

Abbiamo modificato il nostro modo di vivere già ricco e confortevole pretendendo molte cose che prima non ci saremmo neanche sognati. Di conseguenza stiamo perdendo - se non abbiamo già perso - molte cose che erano state l'essenza della nostra vita ricca e confortevole. Adesso siamo circondati da problemi sociali, come la delinquenza giovanile e la discriminazione di minoranze nazionali, oltre ai problemi ecologici. E il mondo dell'arte non e un'eccezione: anche in questo campo le persone seguono la stessa inclinazione appena citata. Esse hanno allontanato dalle gallerie ed esposizioni d'arte  gli artisti finanziariamente deboli. Hanno anche deformato il senso artistico dei bambini a scuola, attraverso un sistema scolastico rigido, sebbene la loro sensibilità artistica non valga molto. Queste persone hanno dato troppa importanza ai valori europei e americani perfino nella critica delle opere d’arte. Negli ultimi cento anni il pianeta ha perso la meta del suo legno nello sviluppo dei grandi cambiamenti. Adesso ci troviamo ad affrontare problemi su scala globale come le piogge acide, il buco nell’ozono, gli effetti del riscaldamento ecc. E’ in questo momento che l’ opera d’arte di RUGGERO MAGGI AMAZON ci esorta a ricominciare a ricostruire la nostra arte reale e insiste che e adesso il momento  di cominciare.           Ryosukhe  Cohen


giovedì 10 settembre 2015

SWARM E ARTE MARGINALE



Verso la Marginalità intelligente

Cos'è il Networker? E' la figura di un nuovo artista capace di ridefinire un ruolo "diverso" al futuro dell'arte. Questa esperienza detta comunemente Mail Art continuo a definirla "arte di confine", proprio perché desidera collocarsi al di fuori, in un "altrove praticabile” rispetto allo scenario totalizzante di una mediocrità planetaria. Praticamente un "laboratorio planetario" composto da numerosi "Network" sparsi su tutto il pianeta: archivi di idee, di sperimentalismo e di ricerca spontanea. Oggi ci appare una sorta di strana ragnatela di comunicazioni creata da altrettanti corrispondenti capace di superare le infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo concretamente tutte le Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile, perennemente in movimento”.



Swarm e arte marginale

La swarm non ha bisogno di una forma de-finita ma solo di “una spontanea partecipazione collaborativa in un agire intrinsecamente libero e indeterminato alla ricerca della socialità e della sopravvivenza. Per certi versi lo “swarm intelligence” corrisponde appieno all’attivismo isolato ma incessante degli artisti marginali sparsi in tutto il pianeta secondo una logica non coordinata che diventa collettiva e geneticamente forte. L’arte marginale è ormai una rete consolidata di rapporti relazionali composta da migliaia di artisti del Network che si scambiano ogni giorno messaggi creativi in forma di lettere, buste, cartoline postali, collage, poesie visive, libri d’artista e persino oggetti tridimensionali. Con essa la comunicazione visiva assume dimensioni planetarie, totalmente nuove e inaspettate. l’arte postale, ormai, con il suo tentacolare network di contatti abbraccia il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità. Forse, come dice qualcuno, lo stesso “Networker” è da considerarsi la vera e più grande opera d'arte del mondo. Insomma, è il più grande laboratorio sperimentale di ricerca artistica del pianeta terra (Il laboratorio globale del Network), un grande polmone di ricerca libera. Osservato nel suo insieme sembra un gigantesco dinosauro planetario, uno swarm intelligence, un magnifico essere dal grande occhio che si rigenera permanentemente con gli apporti spontanei di tante presenze individuali. La marginalità non condivide affatto l’omologazione del linguaggio o i modi di fare anacronistici e sclerotizzati. Essa è contaminazione di idee, confronto e condivisione fluida di nuove proposte, invenzione e creatività allo stato puro, senza alcun condizionamento e senza nessuna costrizione. E’, soprattutto, sconvolgimento delle idee e delle regole prefissate in un sistema decisamente anestetizzato e globalmente impotente. L'arte, ormai, ha a che fare con la circolarità elastica, nomade e planetaria delle idee.     Giovanni  Bonanno

INTERVISTA DI JOHN HELD J.r A RYOSUKE COHEN

Intervista del 10 Set. 2012 a Ryosuke Cohen of John Held, Jr. 

al National Art Center di Tokyo, in Giappone .  

Pubblicato il 19 ottobre 2012




Ryosuke Cohen non è un Ebreo Giapponese. Egli è stato introdotto alla Mail Art dal burlone Byron Black (originario di Fort Worth, in Texas, un insegnante di ESL e viaggiatore del mondo), che quando gli viene chiesto di tradurre il nome della famiglia di Ryosuke, avrebbe dovuto rispondere Koan - ma non lo fece. Una improvvisa  confusione forse, tuttavia, la denominazione Ryosuke Cohen  rimase. Ryosuke non è il primo artista postale giapponese, ma lui è l’autore giapponese più longevo nel network internazionale, che ha basato la sua partecipazione al suo progetto “Brian Cell” (Cervello Cellula), un lavoro che raccoglie le immagini di tanti Mail artisti su un'unica pagina allegando un elenco di indirizzi di collaboratori provenienti da alcuni paesi quindici per opera. Per questo modo di fare, egli è forse il più  interessante e attivo nella rete di chiunque altro per la diffusione della Mail Art.  Ho cominciato a scrivere con   Ryosuke poco dopo essere entrato e diventato attivo nella network della Mail Art, e sono rimasto in contatto con lui per oltre 30 anni. Durante questo tempo, ci siamo incontrati in diverse occasioni, sia negli Stati Uniti che in Giappone. Il nostro più recente incontro è stato a Tokyo per vedere la mostra, "Gutai: Spirit of an Era", presso il National Art Center. Ho colto l'occasione per fargli un’intervista  sul suo coinvolgimento nel mondo della Mail Art.

Puoi dirmi quando hai cominciato a fare Mail Art?

1981.

 Come avete sentito parlare di esso?

Byron Black, un artista postale del Canada [che aveva vissuto in precedenza  a Western Front, Vancouver, Canada]. Mi ha mostrato  delle Mail Art in occasione della riunione del gruppo AU. Shozo [Shimamoto] e in quella occasione  ho scoperto Mail Art

In quale anno è  nato AU [Artist Union or Art Unidentified]?

Nel 1976

 E 'stato avviato da Shozo Shimamoto nella sua vecchia casa. La casa in cui la rivista Gutai è stata stampata prima.

  Sì, in Nishinomiya

Chi erano le prime persone che  hanno iniziato  la corrispondenza con?

Una artista postale tedesco, Angela Schmidt. Lei ha inviato immagini di ali di uccelli.

C'era qualcun altro a fare Mail Art in Giappone in questo momento?

Kowa Kato.

Quando hai iniziato la stampa Gocco che utilizzi nel tuo lavoro.

Prima ho fatto uso della serigrafia. Poi ho  deciso di stampare con Gocco nel 1983.

 Hai iniziato su cartoline?

Sì. Prima su  postcards e poi su carta Brain Cell.

Brian Cell quando è cominciato?

1985.

 Cosa ti ha dato l'idea?

Brian Cell è l'immagine della rete. Penso che sia simile. Penso che sia un progetto senza fine. Ho iniziato con Brian Cell # 1, e ho fatto già 837 lavori.

 In che tempi  vengono inviate le opere Brain Cell?

Un invio  ogni dieci giorni. Così, tre in un mese.

Quando si riceve l'immagine dal  tuo corrispondente, come si fa a fotocopiare l'immagine sulla carta.?
  
Innanzitutto faccio una fotocopia. Per la stampa Gocco, è necessario il  contrasto bianco e nero. Successivamente, dopo aver tagliato  le fotocopie  li metto insieme.

Fai un collage di immagini in bianco e nero su una pagina. Quante copie si fanno a stampa?
  
150 copie.

Poi vengono inviati ai corrispondenti che hanno inviato le immagini, accompagnate dai nomi e gli indirizzi delle persone che sono inclusi in tale unità. Ci sono copie extra che non sono distribuiti. Cosa succede con questi?

Ci sono una cinquantina di persone in un numero di Brain Cell, e faccio 150 copie. Cinquanta copie vengono inviate agli  artisti postali. Continuo a fare  40 edizioni e gli altri sono assemblati  in libri contenenti 25 numeri di Brain Cell.

Sono questi libri inviati agli artisti o alle istituzioni?

Essi sono inviati per posta  agli artisti.

Non a musei o biblioteche?

A volte ricevo richieste da biblioteche e università.

In Giappone?

Per lo più all'estero.

Molti artisti postali hanno organizzato mostre delle Brian Cell? Dove sono alcuni di questi luoghi?

Ci sono probabilmente due o tre paesi all'anno. Ad esempio, l'anno scorso sono stati mostrati in Olanda e Ucraina.

Dove in Olanda?

E 'stata organizzata dall’artista postale Mai Arts.

Gli hai inviato dei  libri da esporre?

Sì.

Per fare tutto questo da solo, senza alcun aiuto? So che eri un insegnante (Ryosuke recentemente andato in pensione). Forse gli studenti ti aiutano?

No. Solo io.

Hai la macchina Gocco a casa tua?

Sì.

 Continuerai  a fare  opere Brain Cell?

Sì.

Quando arriva il lavoro dagli artisti postali, che cosa fai  con la corrispondenza che ricevi?

Devo cercare uno spazio per  conservare i lavori.

Quanto è grande la collezione?

Molte scatole di cartone. In un anno, forse tre o quattro scatole di cartone, così dopo 30 anni ... circa  ho novanta o cento contenitori pieni.

Che cosa ti invia la gente? Solo immagini per Brain Cell, o le cose che la maggior parte artisti di posta ricevono come  riviste e cataloghi?

  Sì.

E 'una grande collezione. Cosa avete intenzione di fare con essa?

Se possibile, vorrei  conservarli  in una libreria.

Avete una libreria specifica in mente?

No.

Qualcuno ha ti chiesto la collezione? Che dire della Prefettura di Hyogo Museo [che ha una collezione Gutai]?

Non ho alcun contatto con loro.

Vedi la  Mail Art come una continuazione del  Gutai.

Ho imparato Mail Art da Byron Black, quindi non vedo collegate il Gutai  con la  Mail Art.

Mi  ricordo che, in principio,  hai inviato  opere Brian Cell al tedesco mail artista  Klaus Groh?    Chi sono tutti gli altri che hanno ricevuto molte opere Brian Cell?

Shumel, Les Crammer, John Tostada, Carol Stetser, Guido Bondioli [negli Stati Uniti], Peter Kaufmann in Svizzera, Henning Mittendorf in Germania, Robert Kepler in Brasile, Clemente Padin in Uruguay.

Pensi che la Mail Art era più popolare prima  o ora con Internet.

Da quando sono su Facebook, molte persone mi scrivono. Ma penso che sia un diverso tipo di comunicazione.

Qual è la differenza?

 Facebook è divertente, ma a me  piace lavorare con le mani e le postcards. E 'un altro tipo di divertimento.

Quando hai iniziato a fare il progetto silhouette? [Fogli Brain Cell sono uniti insieme in rotoli su cui i soggetti si trovano distesi sopra, mentre Ryosuke disegna intorno a loro.]

2001.  Prima sono andato in Italia.

 Chi erano le prime persone?

Emilio Morandi. Poi sono andato negli Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Irlanda del Nord, Spagna, Jugoslavia, Germania, Olanda e Corea. Due anni fa, ho avuto il cancro, [quindi non ho viaggiato molto]. L'anno prossimo  continuerò il progetto.

 A volte  fai la silhouette di  tutto il corpo e talvolta solo la testa?

Faccio il corpo e il viso.

Quando si completa la silhouette, li dai alla gente a cui hai fatto  il ritratto?

Sì.

Non ti salvi alcuna opera per te, o no?

No.

Sarebbe un ottima  mostra ...

Grazie. 
 ... Ma  risulta difficile raccogliere tutto il  materiale da esporre.

(Courtesy Francisco Arts trimestral  of John Held, Jr.)            translated  by Giovanni  Bonanno



MEETING FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2015

Pubblicato il 21 ago 2015

Ryosuke COHEN



from August 7 to August 25 included (dal 7 agosto al 25 agosto incluso).
I will go on a trip with Noriko Shimizu (my pertner) for portrait project. At each place I am planning to draw a portrait of mail artist. Please get in tiuch with them on FB to join in this movement.


- Meeting on Aug. 9, 2015 at 17 in Venice at the Tibet Pavilion, upon the arrival of Ryosuke Cohen and Noriko Shimizu.Con the presence of Ruggero Maggi, Piero Cavellini, Sandro Bongiani,, Virginia Milici, Giancarlo Da Lio, Tiziana Baracchi and Angela Zenato.

Descrizione: durata 0:50


Visit:


martedì 1 settembre 2015

PALAZZO DUCALE / In arrivo a Genova i festeggiamenti per l’80°compleanno di S.S. Tenzin Gyatso.





Dal 1° al 6 settembre 2015
Palazzo Ducale (Sala del Munizioniere, cortile maggiore)
Piazza Matteotti 9 - Genova
Inaugurazione: martedì 1° settembre ore 18:00



Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet , il 6 luglio 2015 ha compiuto 80 anni.
Oggi il Dalai Lama non è soltanto la massima autorità spirituale del popolo tibetano, ma anche un punto di riferimento etico, morale, culturale e spirituale fondamentale per decine di milioni di persone in tutto il mondo.
Come omaggio all’opera di questo testimone spirituale del nostro tempo (Premio Nobel per la Pace nel 1989 ), tre realtà diverse ma complementari - Fpmt, Comitato Padiglione Tibet e Progetto Eredità del Tibet - hanno dato vita al Comitato Anno del Dalai Lama, per dedicare a S.S. l’anno tibetano 2142 (iniziato il 19 febbraio 2015 e che terminerà l’8 febbraio 2016).

A Genova, dal 1° al 6 settembre, a Palazzo Ducale , è prevista una serie di eventi in collaborazione con il Centro Drol-kar Sabsel Thekchog Ling.
Martedì 1° settembre, alle ore 11, conferenza stampa presso Palazzo Ducale; apertura al pubblico alle ore 18.
Mercoledì 2 settembre ore 17.30 presentazione del libro “Tulku le incarnazioni mistiche del Tibet” (foto di Giampietro Mattolin testi di Piero Verni )
Le varie attività avranno i seguenti orari:
da mercoledì 2 a venerdì 4, ore 15/19
sabato 5, dalle 11 alle 20
domenica 6, dalle 11 alle 18

Il tema centrale dell’avvenimento genovese sarà la costruzione di un mandala di polveri di marmo colorate (a cura dei monaci del monastero di Gaden Jangtse), che rappresenta l’impermanenza insita nelle leggi dell’Universo buddhista. Questa preziosa opera verrà poi dissolta nell’acqua al termine dell’evento (domenica 6, ore 18).

Il mandala sarà il contenitore metaforico, nonché il supporto di iniziative artistico–culturali di vario genere:
. l’evento d’arte contemporanea Padiglione Tibet presentato recentemente a Venezia, Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l'anima.
Padiglione Tibet - il padiglione per il paese che non c’è – progetto ideato e curato da Ruggero Maggi per il Comitato Padiglione Tibet, si pone l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura contemporanea occidentale con quella tibetana e di coinvolgere il sistema Arte per non far dimenticare la realtà dell'universo tibetano. Proponendo installazioni di forte impatto emozionale e coinvolgendo artisti del mondo della pittura, tra cui Gillo Dorfles e il Premio Nobel Dario Fo, della scultura, della performance, del video e della musica, dal 2011, anno della sua realizzazione come evento parallelo alla Biennale di Venezia, Padiglione Tibet ha creato un ponte sensibile tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale e un luogo fisico, reale e tangibile di incontro tra le differenti anime che lo compongono: artistica, sociale e culturale, religiosa. La terza edizione di Padiglione Tibet è all'insegna dell'ombrello icona della rivolta degli studenti di Hong Kong verso il governo centrale di Pechino, ma anche uno degli otto simboli di buon auspicio presenti nello stupa (simbolo della natura della mente), secondo il grande veicolo (Mahayana) della compassione e della saggezza illimitati. L'ombrello, emblema quindi di protezione e di protesta, è divenuto contenitore e supporto degli interventi artistici e di video arte che hanno reso possibile una grande installazione corale con ombrelli-opere dedicate al Tibet, alla sua spiritualità, ai suoi simboli e alla sua marcia verso la libertà. La libertà è come un'opera d'arte… va creata, plasmata, modellata.
Artisti PADIGLIONE TIBET 2015: Piergiorgio Baroldi, BAU, Carla Bertola - Alberto Vitacchio, Giorgio Biffi, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Pino Chimenti, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma - Gennaro Ippolito, Giglio Frigerio - Fabrizio Martinelli, Ivana Geviti, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Oronzo Liuzzi - Rossana Bucci, Silvia Mariani - Christine Davis, Gianni Marussi - Alessandra Finzi, Fernando Montà, Lorenza Morandotti - Francesco Maglia snc, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Tiziana Priori - Simonetta Chierici, Roberto Scala - Bruno Cassaglia, Anna Seccia, Lucia Spagnuolo, Roberto Testori, Micaela Tornaghi.
Video arte: Francesca Lolli, Marco Rizzo.

. proiezioni di film, esposizioni di fotografie, conferenze
. presentazione del libro “Tulku, le incarnazioni mistiche del Tibet”
I tulku sono quei maestri spirituali che scelgono di ritornare nel mondo, esistenza dopo esistenza, per essere di aiuto agli esseri viventi. La tradizione di queste reincarnazioni mistiche è una caratteristica peculiare del Buddhismo Vajrayana, la forma dell’insegnamento del Buddha diffusa in Tibet, regione himalayana e Mongolia. Profondamente radicata nelle culture di questi Paesi, fuori però dall’universo tibetano questa usanza è stata spesso fraintesa. Scopo di “Tulku, le incarnazioni mistiche del Tibet” è quello di fornire al lettore, attraverso un linguaggio semplice e chiaro, un quadro esauriente di cosa effettivamente sia la tradizione dei tulku e di come interagisca con le società nelle quali è presente. Grazie anche alle numerose interviste concesse agli autori dal Dalai Lama e da altri importanti lama buddhisti, questo libro ricostruisce la storia, l’orizzonte religioso ed etnico, l’attuale condizione e il futuro di questa fondamentale componente della civiltà tibetana. Di particolare interesse inoltre, i capitoli dedicati alla vita del VI Dalai Lama (il più eterodosso di tutto il lignaggio) e all’infanzia dell’attuale quattordicesima reincarnazione, prima che venisse riconosciuta e insediata a Lhasa in qualità di massima autorità del Tibet. Da segnalare infine come dalle pagine di questo volume (sia grazie al testo sia all’imponente apparato fotografico di cui si avvale) emerga anche una nitida immagine del Tibet e dei luoghi in cui i tulku esercitano la loro funzione spirituale.

Infine, per cercare di fornire un quadro realistico e articolato della civiltà tibetana nel suo complesso, alcuni artisti e artigiani hanno formato un gruppo di 14 persone (pittori di tangka, esperti dell’intarsio ligneo, tessitori di tappeti e scultori) in grado di allestire un evento di tre giorni nel corso del quale produrre le loro opere d’arte e consentire quindi al pubblico di seguire, momento per momento, le varie fasi della lavorazione.
Si tratta di un esperimento unico, mai tentato prima d’ora in Italia, che potrà rendere l’incontro con questi importanti aspetti della civiltà tibetana, un’esperienza viva e concreta.

Per informazioni:
Stefano Antichi: annodeldalailama@gmail.com - tel. 3482269667
Facebook: Anno del Dalai Lama
web: www.fpmt.it - www.palazzoducale.genova.it - www.padiglionetibet.com - www.heritageoftibet.com - www.dalailamafoundation.org - www.sabsel.com

Fausto Pirìto
(responsabile per i rapporti con i mass media del Comitato “Anno del Dalai Lama”)
piritofausto@gmail.com



Note:

. MONACI IN TOUR DAL MONASTERO DI GADEN JANGTSE Il progetto di un tour in Italia dei monaci del Monastero tibetano buddhista di Gaden Jangtse ha una duplice finalità. La prima è far conoscere gli aspetti più affascinanti e antichi della cultura tibetana (sempre più a grave rischio di definitiva estinzione) come la realizzazione rituale dei grandi mandala di sabbia colorata, i canti e la musica degli strumenti tradizionale, la medicina tibetana, i costumi e le maschere variopinte e altre forme di arte che costituiscono un patrimonio di grande valore da salvaguardare. Il secondo scopo che i monaci si prefiggono è di raccogliere fondi per il monastero, tramite offerte e donazioni in occasione delle loro performances artistiche. Tutto questo contribuirà anche a sensibilizzare un grande pubblico verso i problemi dei monasteri buddhisti tibetani ricostruiti in India dopo le ben note e drammatiche vicissitudini che l’intero popolo tibetano sta affrontando da più di mezzo secolo. La situazione del Monastero di Gaden ricostruito in India a Mundgod (nello stato del Karnataka) è assai grave: più di 2000 monaci tra anziani, giovani e soprattutto bambini, vivono in condizioni di sovraffollamento degli ambienti e spesso riescono ad avere a malapena un pasto al giorno. Ciò nonostante, questi monaci-studenti continuano ad applicarsi con volontà nel ricevere una formazione in studi difficilissimi e impegnativi tramandati da Maestri a loro volta discepoli di altri grandi Maestri realizzati, in una successione ininterrotta di lignaggio risalente a Buddha Sakyamuni.

. FPMT (Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana)

La Fpmt è un’organizzazione internazionale non-profit, fondata nel 1975 da Lama Thubten Yeshe. La Fondazione si dedica alla trasmissione in tutto il mondo della tradizione buddhista Mahayana e dei suoi valori attraverso l’insegnamento, la meditazione e il servizio alla comunità. Essa si basa sulla tradizione buddhista tibetana della scuola Gelugpa di Lama Tzong Khapa, come ci è stata trasmessa dal nostro fondatore Lama Thubten Yeshe e dal nostro direttore spirituale Lama Thubten Zopa Rinpoce. Inoltre, trae ispirazione dall’esempio di Sua Santità il Dalai Lama e dal suo costante impegno caritatevole. La proposta di specifici programmi di studio e di sessioni di insegnamento tenute da maestri qualificati fornisce una formazione educativa integrata e ha come prima finalità la cura della persona e lo sviluppo del suo pieno potenziale di infinita saggezza e compassione. La Fpmt - Italia appartiene a questa rete internazionale costituita da centri di insegnamento buddhista, centri di meditazione, centri di ritiro, monasteri per monaci e monache, case editrici, hospice, centri di cura e altri centri di servizi per la comunità .