martedì 17 dicembre 2013

Mostra Personale "I MESSAGGERI DI MAURO MOLINARI"





 
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY  
Via S. Calenda, 105 - Salerno
 



MOSTRA PERSONALE

“I MESSAGGERI di MAURO MOLINARI”

60 Francobolli d’artista creati tra il 1998 e il 2013

21 Dicembre 2013 / 30 marzo 2014

Inaugurazione: Sabato 21 Dicembre, ore 18.00

Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105 – Salerno Tel/Fax 089 5648159

e-mail: bongiani@alice.it – Web Gallery: http://www.ophenvirtualart.it/

Orario galleria: tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.30.





“I Messaggeri di Mauro Molinari” é il titolo della mostra personale che lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica a Mauro Molinari. Verranno presentate 60 artistamps realizzati in un arco di tempo che va dal 1998 al 2013.

Si inaugura sabato 21 dicembre 2013 alle ore 18.00, la mostra Personale dell’artista Mauro Molinari. L’esposizione, sarà accompagnata da un testo critico di Giovanni Bonanno e da uno scritto di Alberto Veca. Verranno presentati sessanta francobolli d’artista inclusi gli ultimi tre del 2013 dedicati espressamente allo Spazio Ophen Virtual Gallery di Salerno che ripercorrono quindici anni di ricerca, dal 1998 a tutto il 2013.




La produzione dei francobolli d’artista è sterminata e comprende opere di importanti artisti che hanno da tempo dedicato forze e attenzione a tale forma di espressione, artisti di grande interesse come Michael V. Hitrovo e Karl Schwesig, Donald Evans deceduto nel 1967, Yves Klein, Lamberto Pignotti, Guglielmo Achille Cavellini, e tanti altri artisti come David Hockney, Ralph Steadman, Allen Jones, Paolo Scirpa e Marcello Diotallevi.




Dal 1998 a oggi, Molinari ha già realizzato una sessantina di francobolli tutti di grande qualità e bellezza. Per rendersene conto basta visionare i lavori come E2 - “Hacia el nuovo Milenio” del 1999 e A - 2000, La lengua International: “Esperanto” creati per il Museo de Filateria di Oxaca in Messico, oppure, la bella serie di francobolli creati nel 2003 per il Festival francese d’Avignon o per Aline Girard e Peter Reindl. Dopo il 2003 vi è stata una breve interruzione di questa particolare produzione. Dobbiamo attendere il 2012 per avere una importante ripresa di questo modo di fare, sollecitato dallo Spazio Ophen Virtual Art di Salerno con il progetto Internazionale “In forma di francobollo” dedicato all’artista Marcello Diotallevi. Inoltre, sono del 2013 le tre ultime e originali opere dal titolo “I Messaggeri” di 1 € che Mauro Molinari ha voluto dedicare all‘Ophen Virtual Art Gallery di Salerno in cui si nota la grande qualità e maestria di questo importante artista italiano. Per questa mostra personale, inoltre, sono stati prodotti 30 cataloghi a tiratura limitata numerati e firmati con all’interno una copia originale dei tre francobolli progettati per lo Spazio Ophen Virtual art Gallery di Salerno.




La produzione “in forma di francobollo” per Molinari non è un semplice cambiamento di formato e di funzione, stimolato dalle sollecitazioni dei temi trattati, nel corso di questi anni Molinari ha sempre cercato di sperimentare visioni e immagini che indubbiamente, poi, si ritrovano presenti anche nelle opere pittoriche. Praticamente “un laboratorio d’idee” da sperimentare ad ampio spettro. Questa ultima e generosa stagione lo vede impegnato a svelare oscuri misteri e strani sortilegi, con una “verve” tutta immaginativa e altamente visionaria. Non è un caso se poi Mauro Molinari li chiama “Messaggeri”, ovvero profeti che condividono l’oscurità e il mistero delle cose per poi divenire anche portatori di conoscenza, di luce e di verità.




La visione che ha l’artista romano è tutta improntata a svelare gli strani intrecci tra memoria e tempo in una sorta di struttura compositiva decisamente malleabile e sfuggente in cui la leggerezza dell’apparire convive con la provvisorietà e inconsistenza di un momento magicamente sospeso. Le sue rappresentazioni “a-temporali” smantellano la consueta logica di una narrazione e prospettano una visione quando mai duttile, frammentata, carica di momenti e suggerimenti diversi che s’intersecano e convivono contraddicendo la consueta rappresentazione logica conseguente di un racconto. In Molinari i ricordi diventano frammenti di poesia sospesa e le presenze ci appaiono come lacerti di un vivere illogico e alienato che definiscono una sorta di essenza svuotata dell’uomo contemporaneo di oggi, in cui tutto “può essere e apparire” in un succedersi di eventi e accadimenti provvisori in divenire altamente evocativi e poeticamente profetici.










Mauro Molinari / Biografia



Nato a Roma, vive a Velletri (RM). La sua ricerca artistica si è svolta per cicli che vanno dai registri informali degli anni ’60 alla pittura scritta e alle geometrie modulari del ventennio successivo. Nel 1975 le sue opere sono presenti alla X Quadriennale di Roma. Nel 1974 personale alla galleria d’Arte Internazionale di Roma, pres. S. Giannattasio. Dal 1974 all’81 partecipa alle rassegne internazionali sul disegno della Fundació Joan Miró di Barcellona. Nel 1979 personale alla galleria Il Grifo di Roma, pres. D. Micacchi. Nel 1982 personale alla galleria Il Luogo di Roma, pres. M. Lunetta e C. Paternostro. Nel 1983 e 1985 partecipa all’International Drawing Biennale di Cleveland. Nel 1987 personale alla galleria Incontro d’Arte di Roma, pres. I. Mussa. Negli anni ’90 si dedica alla rielaborazione pittorica dei motivi tessili avviando un ciclo che dura più di 15 anni. Nel 1995 nasce la collana di Orditi & Trame, di cataloghi editi in proprio. Il primo illustra la mostra itinerante promossa dalla Tessitura di Rovezzano e presentata a Roma alla galleria Pulchrum, pres. L. de Sanctis. Nel 1998 personale allo Spazio de la Paix e alla Biblioteca Cantonale di Lugano, pres. A. Veca. Dal 2000 al 2013 partecipa ai Rencontres Internationales di Marsiglia. Dal 2000 al 2008 collabora con la rassegna internazionale Miniartextil che si tiene a Como ogni anno. Nel 1999-2000 crea il ciclo Stellae Errantes sculture dipinte ispirate ai tessuti sacri, che è stato ospitato in numerosi musei italiani in occasione del Giubileo. Nel 2001 personali alla galleria Il Salotto di Como e al Museo Didattico della Seta di Como, pres. M. De Stasio. Nel 2001 personale al Museo dell’Infiorata di Genzano, pres. C. F. Carli. Nel 2002 personale al Museo S. Maria di Cerrate Lecce, pres. L. Caramel. Nel 2003 sala personale al Musèe de l’Impression sur Ètoffes di Mulhouse, pres. L. Caramel. Nel 2004 personale a Oman Caffè di Como, pres. L. Caramel. Nel 2005 esposizione allo Spazio Mantero di Como e al Salons de l’Hôtel de Ville di Montrouge, pres. L. Caramel. Nel 2006 Salone d’Arte Moderna di Forlì, pres. F. Gallo, e sala personale al Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia, pres. L. Caramel. Nel 2007 personale alla Fondazione Venanzo Crocetti di Roma, pres. C. F. Carli e C. Paternostro. Nel 2008 sala personale alla VI Triennale Internazionale di Tournai, e personale alla Biblioteca Angelica di Roma, pres. E. Di Raddo. Dal 2008 sviluppa un ciclo pittorico dove è centrale la figurazione, che si pone come naturale evoluzione del suo percorso creativo. Nel 2009 personale alla galleria Renzo Cortina di Milano, pres. A. Veca. Nel 2010 personale al Museo Carlo Bilotti di Roma, pres. A. Arconti e L. Canova. Nel 2011 e 2012 partecipa al Festival del Libro d’Artista di Barcellona, pres. E. Pellacani. Nel 2013 personale alla galleria Baccina Techne di Roma, pres. G. Evangelista. Allo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno espone 60 artistamps presentato da Giovanni Bonanno.



mercoledì 30 ottobre 2013

UNA MOSTRA A ANNA BOSCHI E UNA GALLERIA TUTTA VIRTUALE




 UNA MOSTRA A ANNA BOSCHI
E
UNA GALLERIA TUTTA VIRTUALE





Lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery, nasce nel 2009 ed è uno dei primi contenitori espositivi virtuali internazionali al mondo con l’arte a portata di mouse. Consapevole di questa nuova realtà ho voluto realizzare compiutamente un mio progetto curatoriale ed espositivo di tipo sperimentale, alternativo e innovativo rispetto all’attività consueta delle gallerie d’arte, assorbendo di fatto tutte le strategie acquisite e utilizzate dalle gallerie tradizionali e nel contempo usando le nuove tecnologie che avevo a disposizione. Senza dubbio si tratta, allo stato attuale, della prima e più importante galleria on-line a livello mondiale che si occupa di arte contemporanea.









Ne parliamo con……

Giovanni  Bonanno
Ophen Virtual Art Gallery di Salerno


Visit:

martedì 22 ottobre 2013

Ebuzzing - Top dei blog - Arte TOP  BLOGS
ARCHIVIO OPHEN  VIRTUAL  ART / Documentazione Arte Contemporanea e Mail Art
diretto da Giovanni Bonanno &Sandro Bongiani. -  Salerno, Italia
 posto in classifica generale

lunedì 7 ottobre 2013

Galleria Tornabuoni / Nuovo spazio a Firenze

BIANCOBIANCO   ITALIATALIA





Tornabuoni Arte ha aperto il 4 ottobre 2013 un nuovo spazio espositivo a Firenze in Lungarno Cellini 3. Una Galleria di oltre 500 metri quadri distribuiti su due piani e uno spazio all’aperto: un giardino delle sculture visibile dalla strada. Un luogo che vuole essere aperto alla città ospitando non solo mostre ma anche eventi di carattere culturale. A inaugurare questi nuovi spazi sarà una mostra significativa e coinvolgente come Bianco Italia, ideata e curata dalla storica dell’arte Dominique Stella e realizzata nella prima metà del 2013 dalla Tornabuoni Arte nella sede di Parigi, dove ha registrato in soli tre mesi un grande successo di pubblico. Bianco Italia, dalla capitale francese, approda a Firenze per celebrare quegli artisti italiani contemporanei che, dalla fine degli anni Cinquanta, hanno posto il tema del non colore al centro della propria ricerca, condizionando il lavoro di una generazione attiva a livello internazionale.




Gli anni ’50 e ’60 sono un periodo di rinnovamento nella storia dell’arte italiana, e il bianco è la testimonianza di questo cambiamento particolare. Il primo bianco su bianco della storia fu il celebre “quadrato bianco” di Malevich mentre in Italia il monocromo bianco trova la sua origine nel lavoro di Lucio Fontana prima di divenire il tema della ricerca del gruppo Azimuth, della scena culturale milanese, e in seguito degli artisti dell’arte povera. Come sottolinea la curatrice nel testo in catalogo “la linea bianca, che sembra segnare il passaggio verso la seconda metà del Novecento, introduce una vibrazione creativa e annuncia trasformazioni socio-politiche e artistiche. Essa è di per sé un simbolo della volontà di contestazione globale”.





Bianco Italia presenta dunque una raccolta di una quarantina opere di: Agnetti, Atchugarry, Biasi, Boetti, Bonalumi, Burri, Calzolari, Capogrossi, Carboni, Castellani, Ceroli, Colombo, Dadamaino, De Dominicis, Fontana, Manzoni, Mauri, Paolini, Pasquali, Savelli, Scarpitta, Scheggi, Schifano, Simeti, Vigo, protagonisti di un bianco su bianco che intreccia pensiero architettonico e riflessione formale.






La mostra rimarrà aperta fino al 9 novembre 2013.

mercoledì 2 ottobre 2013

TORINO / LIBRO D'ARTISTA - Il gesto creativo e la parola - Progetto AMACI, Giornata Del Contemporaneo.






Sabato 5 ottobre 2013 alle ore 15.30 si inaugura a Torino nel Salone delle Feste della Biblioteca Civica Villa Amoretti la seconda edizione della mostra internazionale sul libro d'artistaLibro d'Artista - Il gesto creativo e la parola, ideata e curata dall'artista Mariella Loro. L’esposizione è compresa nel progetto AMACI, Giornata Del Contemporaneo.

Saranno presenti archivi ed artisti storici specialisti del campo, verranno esposti oltre ai preziosi libri d'artista anche: carte, tele, sculture - installazioni (che tratteranno il tema della mostra sotto ogni punto di vista) tra cui ricordiamo le delicate Khata tibetane presentate da Padiglione Tibet, una grande spirale (scultura/installazione su cartoncino) realizzata dagli allievi e professori dell' Accademia egiziana e L'albero Libro da cui si sono tratte le tavole che hanno permesso la realizzazione di un libro d'artista dedicato alla biblioteca a ricordo dell'evento.

Il libro, inteso come oggetto artistico sui generis, da tempo gode di quel particolare riconoscimento che lo rende un vero e proprio unicum.[...]Le pagine che caratterizzano il libro d’artista sono completamente dedicate all’invenzione, allo sconfinamento dell’immagine nella poesia, del contenuto nella forma. [...] Ad esplorare il territorio ancora sconosciuto della creatività, quale luogo della mente ampio, dinamico che si volge alla continua “con-fusione” tra le cose, il movimento “Fluxus” può dirsi tuttora uno dei più attivi in questo campo trasversale, focalizzandosi sulla creatività umana, la cultura e lo sviluppo della consapevolezza in senso lato. Il termine stesso vuole infatti indicare “il cambiamento in altre cose”, cioè la propagazione artistica che si dirige in molteplici direzioni. È questo il contesto concettuale a cui l’artista-poeta Ruggero Maggi, nonché curatore dell'archivio Non solo libri – di cui a Torino verrà presentata una sezione dedicata al Tibet - fa riferimento, sia attraverso la Mail Art, sia nello sconfinamento tra libro-arte-coscienza. Lungo un unico, fluido, filo conduttore, siamo condotti verso noi stessi. (Angela Zenato)

Gli artisti presentati dall'archivio Non solo libri



Libri d'artista - libri/oggetto

Lucio Afeltra, Dino Aloi, Erika Baggini, Piergiorgio Baroldi, Giovanni Bonanno, Paolo Carnevale, Domenico Castaldi, Giampietro Cudin, Giovanna Donnarumma & Giovanni Ippolito, Maria Pia Fanna Roncoroni, Giglio Frigerio, Bruno Gripari,Bruno Gorgone, K↔MariaBenassi ViolaBergamini OrsolaCacici ElisaFerri MelissaSimionato GiuseppeSpinelli, Silvia Lepore, Ruggero Maggi, Marco Rizzo, Lucia Paese, Sandro Pellarin, Marisa Pezzoli, Pino Secchi, Ilaria Sperotto, Francesco Stefanini, Andrea Vizzini, Doriana Vovola.



Khata - Padiglione Tibet

Lorenzo Alagio, Salvatore Anelli, Franco Ballabeni - Biffi Giorgio, Luisa Bergamini, Teo De Palma, Marcello Diotallevi, Annamaria Gelmi, Franca Lanni – Renata Petti, Oronzo Liuzzi, Fabrizio Martinelli, Paolo Nutarelli, Clara Paci, Angela Rapio, Gianni Sedda, Cesare Serafino - Lucio Tiziano Serafin



Mandala - Padiglione Tibet

Rosaspina B. Canosburi, Ursula Huber, Giorgio Piccaia – Matteo Piccaia, Tiziana Priori – Simonetta Chierici, Virginia Ryan, Micaela Tornaghi.



La mostra sarà visitabile dal 5 al 19 ottobre.

Alla cerimonia d’inaugurazione saranno effettuate due performances proposte dagli artisti. Durante questo periodo saranno realizzati due laboratori (necessaria la prenotazione) sul tema per le scuole di ogni ordine e grado, con l’ assistenza di alcuni artisti espositori oltre alla curatrice.


Libro d'Artista - Il gesto creativo e la parola a cura di Mariella Loro
5 – 19 ottobre 2013
Biblioteca civica Villa Amoretti
Corso Orbassano, 200 - Torino (linee GTT: 2 - 5 - 58)
orari:lunedì 15.00-19.55; dal martedì al venerdì 8.15-19.55; sabato 10.30-18.00
Per informazioni:011 4438604/4438605

Archivio Non solo libri - Padiglione Tibet: 320.9621497 - ruggero.maggi@libero.it

domenica 25 agosto 2013

MOSTRA RETROSPETTIVA di ANNA BOSCHI




ANNA BOSCHI

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

Via S. Calenda, 105 - Salerno

MOSTRA RETROSPETTIVA

“WUNDERKAMMER / Visual Poetry”

7 Settembre / 30 novembre 2013

Inaugurazione: Sabato 7 Settembre, ore 18.00

Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105 – Salerno Tel/Fax 089 5648159

e-mail: bongiani@alice.it – Web Gallery: http://www.ophenvirtualart.it/

Orario galleria: tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.30.




“WUNDERKAMMER / Visual Poetry” é il titolo della mostra retrospettiva che lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica a Anna Boschi. Nasce in contemporanea con le proposte della 55° Biennale Internazionale di Venezia del 2013. Verranno presentate 82 opere tra “Scritture, Il volo del poeta, Progetti in-consci e trentuno opere di Poesia Visiva realizzate dall’artista emiliana tra il 1970 e il 2012.






Si inaugura sabato 7 settembre alle ore 18.00, la mostra retrospettiva dell’artista Anna Boschi L’esposizione, sarà accompagnata da un poema visivo e da un testo critico di Giovanni Bonanno e da scritti di Valerio Dehò, Mauro Carrera, Beniamino Vizzini, Roberto Vitali e Eraldo Di Vita. Verranno presentati ottantadue opere scelte che ripercorrono oltre quarant’anni di ricerca, dai primi anni ’70, fino alle ultime proposte del 2012.






Anna Boschi, per oltre un quarantennio di attività artistica ha utilizzato in modo assiduo la linea, il collage e il colore. E’ stata, da sempre, attratta dalla parola e dai materiali; un tempo le sue “scritture” contenevano lo stratificarsi di carte e frammenti di giornale in una sorta di oscuri “sudari anemici” che misteriosamente affioravano in attesa di un possibile svelamento. Pagine scritte e frammenti di poesia messa per un momento a decantare, scrittura come traccia ermetica di un messaggio poetico non del tutto svelato e in quando tale teso in una dimensione ancora provvisoria. Garze come frammenti di intime passioni, come pagine di un libro in cui la scrittura, timidamente s’insinua tra le trame dell’immacolato tessuto per integrarsi in sofferto ma intenso rapporto comunicativo. Oggi, con i “progetti in-consci” del 2013, il tempo sembra che voglia davvero dilatarsi a dismisura, con la materia che si trasforma in lievi e soavi impasti e in delicate tonalità, con il relativo affioramento di “sottili incanti” che contagiano compiutamente gran parte dello spazio pittorico. Un procedere decisamente assorto verso un altrove possibile; con le “Mappe Geography” il dilatarsi dello spazio e del tempo incorporano opportunamente tracce e frammenti di essenza in-conscia tra un divenire essenzialmente mobile, in un rapporto di pura e collaborativa integrazione. Nelle ultime opere, inoltre, si notano in prossimità delle periferie delle tavole, zone di collage tra immagine e parola concepiti come momenti provvisori di stasi prima di un nuovo e altro incedere dentro la superficie dell’opera. Tracce e grafie definite come memorie di tempo evanescente, mappe geometriche e nel contempo geografiche che si dilatano a dismisura in delicate superfici di lilla brillanti e di grigi lucenti che sembrano distese infinite. Sottili ansie affiorano a tratti qua e là. L’opera, tra la ricerca di un ordine e il momentaneo disordine raccoglie i “frammenti in-consci del nostro precario esistere” e si fa luogo e campo di insolite apparizioni percettive alla ricerca di un nuovo
valore e significato da assegnare al mistero delle cose.








ANNA BOSCHI

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

Via S. Calenda, 105 - Salerno

7 settembre – 30 novembre 2013

Inaugurazione: sabato 7 settembre 2013, ore 18.00

Orario: tutti i giorni ore 17.00 - 20.30

e-mail: bongiani@alice.it







Biografia    Anna Boschi - ITALIA

Nata a Castel S.Pietro Terme-BO, inizia il suo percorso alla fine degli anni Sessanta, privilegiando la sperimentazione dei materiali. Espone dal 1974 e dal 1982 si dedica esclusivamente all’attività artistica e a tutt’oggi ha al suo attivo oltre cinquanta personali e numerose mostre di gruppo in Italia e all’estero. Nel corso della sua ricerca rivolge particolare attenzione alla Poesia Visiva e ai Libri d’artista-Libri-oggetto, partecipando a rassegne internazionali con opere in cui il segno-scrittura si pone in collisione con l’immagine- Dal 1984 entra a far parte del circuito della Mail Art (Arte Postale) partecipando a mostre internazionali, dando vita ad un ampio archivio ed è promotrice a sua volta di ventitre progetti (di cui dieci curati per il Comune di Castel S.Pietro Terme-Bologna). Dal 1993 al 1997 ha organizzato i “Mailartincontriamoci a Castel S.Pietro Terme”, eventi di performances, installazioni e azioni poetiche. Nel 2003 ha preso parte alla Biennale di Venezia con il Gruppo Brain Academy Apartment – “Sezione Extra 50”. Molti cataloghi e antologie documentano il suo lavoro (anche “A point of View-Visual Poetry, the 90s” – a cura di Dmitri Bulatov – Kaliningrad-Russia e Art-Books in Italy – 1960-1998 a cura di by Liliana Dematteis – Giorgio Maffei). Nel luglio 2006 – in collaborazione con Mediateca delle Marche e MUSINF di Senigallia – è invitata ad allestire la mostra “Omaggio a Ray Johnson” in occasione della inaugurazione del Civico Museo di Montecarotto (AN). Nel luglio 2006, in occasione del DADA al MOMA Museum, partecipa a New York al “Dadaweek”, un meeting relativo alla New York Correspondance School & Bay Area Dadaists sul tema Dada-Fluxus-Mail Art Internazionale. Nel 2009 è invitata alla Retrospettiva “Ray Johnson, please add to & return” presso la Galleria Raven Row di Londra, dove ha presentato il libro “Ray Johnson e la Mail Art – Retrospettive e testimonianze”. Nel mese di settembre 2010 organizza per conto del Comune di Castel S.Pietro Terme la rassegna ARTBOOKS IN ARCHIVIO – esposizione internazionale di libri d’artista/libri-oggetto in concomitanza e con il logo di ARTELIBRO a Bologna. Nel 2012 organizza ed allestisce presso il Civico Museo della Grafica e della Mail Art di Montecarotto-AN e presso la Galleria d'Arte Contemporanea di Castel S.Pietro Terme-BO - la rassegna internazionale dedicata al cinquantesimo della Mail Art : "1962-2012 - 50 YEARS OF MAIL ART in homage to Ray Johnson" con la partecipazione di 400 Artisti di 37 Nazioni.





Frammenti in-consci, tra segno, spazio e poesia.


Anna Boschi, per oltre un quarantennio di attività artistica ha utilizzato in modo assiduo la linea, il collage e il colore. E’ stata da sempre attratta dalla parola e dai materiali; un tempo le sue “scritture” contenevano lo stratificarsi di carte e frammenti di giornale in una sorta di oscuri “sudari anemici” che misteriosamente affioravano in attesa di un possibile svelamento. Pagine scritte e frammenti di poesia messa per un momento a decantare, scrittura come traccia ermetica di un messaggio poetico non del tutto svelato e in quando tale teso in una dimensione ancora provvisoria. Garze come frammenti di intime passioni, come pagine di un libro in cui la scrittura, timidamente s’insinua tra le trame dell’immacolato tessuto per integrarsi in sofferto ma intenso rapporto comunicativo.




L’artista emiliana inizia l’attività artistica alla fine degli anni sessanta approdando ben presto ad un linguaggio maturo incentrato essenzialmente sul rapporto segno-scrittura e parola-immagine. Segni come di una scrittura stratificata tracciata per “appunti”. Le opere della fine degli anni novanta li chiamava “scritture” per questa sorta di proficua interazione tra la parola e la pagina scritta. Definiamola pure “Nuova Scrittura, Poesia Visiva, Visual Poetry”, sta di fatto che la “parola poetica” nelle diverse e possibili variazioni ha la possibilità di essere incisiva e di grande impatto espressivo con la conseguente capacità di inabissarsi a livelli più profondi per poi ri-emergere in dinamiche del tutto inaspettate e imprevedibili. Lamberto Pignotti, giustamente, parla di “Metonimia” in cui il significante ha definitivamente sostituito il vero significato, con “un sovraccarico” e uno slittamento del senso e del significato della parola. C’è da segnalare che non tutto viene completamente svelato; a dire il vero, alcune parole emergono dal flusso della scrittura evidenziandosi in modo prepotente e più compiuto, molto spesso, però, rimane anche assorbita o intrappolata nel tessuto fluido della superficie dell’opera in attesa di essere opportunamente decifrata.




Un viaggio in divenire, trascorrente, pregno di sovrapposizioni e stratificazioni di tracce di pensiero che emergono in una dimensione seppur labile. Ciò che ha fatto Anna Boschi in tanti anni di attività è disseminare frammenti di senso oscuro in attesa che qualcuno possa concretamente raccoglierli e interpretarli. Insomma, una sorta di “appunti privati” in cui si evidenzia un lento e inesorabile trascorrere del tempo inteso come flusso in costante movimento capace di metamorfizzarsi in segni emotivi e in scarti poetici. Di certo, la ricerca, l’invenzione e l’interpretazione del presente hanno bisogno di strumenti nuovi atti a mettere a fuoco e definire una nuova e possibile strategia. Segno, scrittura, calligrafia e colore si depositano sulla superficie dell’opera sedimentandosi in lacerti di colore e in “parole incantate” che s’intrecciano tra loro alla ricerca di un nuovo e possibile ordine. Il collage, poi, è stato l’altro strumento essenziale che ha permesso all’artista bolognese di mettere a fuoco tale problematica.

Nelle recenti opere le “calligrafie” di Anna Boschi si “relazionano tra loro” per dare vita ad una “weltanschauung” del tutto originale supportata dall’uso del collage e anche dell’immagine che si integrano ora alla ricerca di una nuova forma, in un diverso accordo poetico con il fattivo contributo di diversi materiali che partecipano attivamente ad un vibrare armonico e libero. La ricerca dell’artista bolognese è stata ancorata, da sempre, all’evento temporale che non viene mai definito e trattato in modo consequenziale come un normale e semplice racconto. Infatti, è la magia dell’apparizione che ha innervato in questi lunghi anni tutto il suo lavoro con presenze e frammenti di materia trovata e riutilizzata come per esempio la carta e i cartoni o come le scritte di un libro o di un giornale. “Calligrafie, la vita segreta delle parole, il silenzio delle parole, per parole e immagini”, sono solo alcuni titoli di mostre che Anna Boschi ha realizzato durante questi lunghi 40 anni di attività.

Oggi, con i “progetti in-consci” del 2013, il tempo sembra che voglia davvero dilatarsi a dismisura con la materia che si trasforma in lievi e soavi impasti e in delicate tonalità, con il conseguente affioramento di “sottili incanti” che contagiano compiutamente gran parte dello spazio pittorico.

Un procedere decisamente assorto verso un altrove possibile; con le “Mappe Geography” il dilatarsi dello spazio e del tempo incorporano opportunamente tracce e frammenti di essenza in-conscia tra un divenire essenzialmente mobile, in un rapporto di pura e collaborativa integrazione. Un tempo era la grafia e l’apparizione, ora è il colore e lo spazio dilatato “noosferico” a interessare l’artista emiliana. Prima era il sudario e l’oscuro mistero, ora e la geografia degli spazi dilatati che diventano luoghi d’interesse e d’indagine conoscitiva. Nelle ultime opere, inoltre, si notano in prossimità delle periferie delle tavole, zone di collage tra immagine e parola concepiti come momenti provvisori di stasi prima di un nuovo e altro incedere dentro la superficie dell’opera. Tracce e grafie, quindi, definite come memorie di tempo evanescente, mappe geometriche e nel contempo geografiche che si dilatano a dismisura in delicate superfici di lilla brillanti e di grigi lucenti che sembrano distese infinite. Sottili ansie affiorano a tratti qua e là. L’opera, tra la ricerca di un ordine e il momentaneo disordine raccoglie i “frammenti in-consci del nostro precario esistere” e si fa luogo e campo di insolite apparizioni percettive alla ricerca di un nuovo valore e significato da assegnare al mistero delle cose.

Giovanni Bonanno, luglio 2013