giovedì 23 ottobre 2014

LA BELLA PRINCIPESSA DI LEONARDO DA VINCI A URBINO



URBINO





Nel Palazzo Ducale di Urbino

Il capolavoro di  Leonardo da Vinci
La Bella Principessa
5 dicembre 2014 / 18 gennaio 2015




Nel Palazzo Ducale di Urbino arriva in esposizione il capolavoro di  Leonardo da Vinci La Bella Principessa.  Il ritratto di Bianca Sforza, dipinto su pergamena nel 1495, sarà in mostra dal 5 dicembre 2014 al 18 gennaio 2015. 

L’opera era parte di un codice da cui sarebbe stata staccata.  Il ritratto appartiene al  collezionista canadese Peter Silverman ed è stato attribuito a Leonardo dopo una serie di approfondite indagini scientifiche compiute fra il  2009 e il 2011.  I controlli fatti con particolari tecniche hanno permesso di trovare un’impronta digitale altamente compatibile con altre già conosciute, appartenenti al grande genio del Rinascimento. 

La Bella Principessa  (33x23,9 cm) è oggi una delle straordinarie testimonianze del talento leonardesco. Il capolavoro è molto delicato, e il proprietario consente di esporlo solo in rare occasioni. L’esposizione a Urbino rappresenta quindi uno dei pochi casi in cui il  pubblico può ammirare il ritratto in originale. 




 
Tel. 0722 – 309.222 / 309.602






lunedì 20 ottobre 2014

Sabotato l'«albero» di Paul McCarthy


 Suscita qualche perplessità,  l’opera firmata dall’artista Paul McCarthy e comparsa nel bel mezzo di una delle piazze più belle, eleganti e famose di Parigi: Place Vendôme. 
L’albero (di Mc Carthy) è una scultura pensata appositamente per questo spazio.


 

 I vandali sono entrati in azione e - nella notte tra venerdì e sabato - qualcuno ha letteralmente sgonfiato la discussa opera (Foto da Twitter @Flosh)

martedì 14 ottobre 2014

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY / Salerno


LA GALLERIA TUTTA  VIRTUALE CON L'ARTE 

IN PUNTA DI MOUSE

 
Ophen Virtual Art Gallery è la nuova galleria on-line di Arte Contemporanea. Un nuovo spazio espositivo in continua evoluzione che propone un’ampia scelta di artisti in “Permanenza Virtuale Con/Temporanea”, è un’opportunità unica per tutti coloro che vogliono godere l’emozione dell’arte contemporanea. Lo spazio di Ophen Virtual Art Gallery, è dinamico e in continuo aggiornamento, di alta qualità in grado di garantire valore artistico ed estetico, con la presenza assidua degli artisti contemporanei selezionati nel web, intende offrire un nuovo modo e una risposta concreta ad una esigenza sempre più avvertita dal pubblico dell’arte, colmando, altresì, il divario e lo spazio esistente tra la presentazione museale dell’opera d’arte e la presenza personale in galleria. Franco Massanova , Emilio Morandi, Ruggero Maggi, Anna Boschi, Guglielmo Achille Cavellini, Shozo Shimamoto, Marcello Diotallevi, Caterina Davinio, Vittore Baroni, Andrea Bonanno, Omar Galliani, Mario Nigro, Vincenzo Nucci, Giuseppe Modica, Roberta Fanti, Paolo Scirpa, Luciano Caruso, Vittorio Baccelli, Ray Johnson, Mariano Filippetta, Clemente Padin, Guillermo Deisler, Franco Longo, Bruno Cassaglia, Bruno Sapiente, Giuliano Mauri, Giovanni Bonanno, Gabriele Jardini, Giuseppe Celi, Raffaella Formenti, Lancillotto Bellini. 
 
Artisti affermati insieme a selezionati artisti emergenti si ritrovano in Ophen Virtual Art Gallery: nuovo spazio Web che propone un’ampia scelta di opere di qualità. Attraverso un accurato lavoro di ricerca, selezione e coinvolgimento degli artisti, la nostra galleria on-line punta sia sui giovani emergenti che possono trovare una seria opportunità di lancio e visibilità, sia sui grandi nomi dell’Arte Contemporanea che credono nel progetto Ophen e desiderano condividere le loro emozioni con un pubblico più ampio e sensibile. Fruibile in qualsiasi momento e luogo, Ophen Virtual Art Gallery diviene un’opportunità unica per tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo dell’arte in un modo nuovo, e condividere l’emozione dell’arte contemporanea di oggi. Sono presenti 31 artisti in permanenza Con/temporanea:
 
-1 Sala: Giuseppe Celi, Franco Massanova, Shozo Shimamoto, Vincenzo Nucci, Mario Nigro, Giuliano Mauri, Omar Galliani, Andrea Bonanno, Giuseppe Modica, Anna Boschi.
 
-2 Sala: Clemente Padin, Marcello Diotallevi, Ruggero Maggi, Ray Johnson, Giovanni Bonanno, Gabriele Jardini, Roberta Fanti, Paolo Scirpa, Bruno Cassaglia, Guglielmo Achille Cavellini.
 
-3 Sala: Lancillotto Bellini, Franco Longo, Mariano Filippetta, Vittorio Baccelli, Guillermo Deisler, Vittore Baroni, Bruno Sapiente, Emilio Morandi, Luciano Caruso, Raffaella Formenti, Caterina Davinio.

 



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Opera di Emilio MorandiOPERA DI  CLEMENTE  PADINOPERA DI  RAY JOHNSON
Opera di Franco MassanovaOPERA DI RUGGERO  MAGGIOPERA DI  BRUNO  CASSAGLIA

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giovedì 9 ottobre 2014

Nicolò D'Alessandro apre studio a visitatori museo disegno.






PALERMO, - "Apro il mio studio dove opero quotidianamente come laboratorio-Museo del disegno per visite al pubblico su prenotazione". Lo afferma l'artista Nicolò D'Alessandro. "Anche uno spazio privato può servire agli artisti e alla città come spazio espositivo, performativo; - afferma - piccolo luogo incontaminato di riflessione e di discussione, un luogo d'amore per l'arte come archivio aperto condiviso. Ora che le risorse economiche per le arti sono pressoché terminate, bisogna reagire con atteggiamento diverso. 


Alla crisi in atto, che peggiora di giorno in giorno, occorre rispondere con nuovo e rinnovato impegno e spirito di sacrificio". I lavori d'arte sono esposti in tutte le stanze. Si entra per appuntamento". "Il museo del disegno, inteso come laboratorio vivo, accoglierà artisti internazionali sulla base di progetti realizzati appositamente per gli spazi della galleria, - dice - in concomitanza con alcuni eventi di richiamo per la città, in occasione dei quali un artista elabora un progetto espositivo, una performance, un incontro".(ANSA). 




PALERMO - Lo studio che si trova in via Mogia, 8 a Palermo sarà aperto al pubblico, in prima battuta, dall'11 sino al 21 ottobre in occasione della decima giornata del contemporaneo "in attesa di aprirlo definitivamente", dice D'Alessandro. 



mercoledì 8 ottobre 2014

Big Splash - Palazzo Reale, Napoli




 CATERINA  DAVINIO
"Big Splash" - Palazzo Reale di  Napoli


Elenco dei poeti che partecipano a "Big Splash", Network Poetico, l'opera di  Caterina Davinio in mostra a Palazzo Reale di Napoli dal 1 ottobre al 3 novembre 2014, nell'ambito del festival e mostra internazionale OLE.01.  Vernissage giorno 8 ottobre ore 18:00.

Caterina Davinio: “Big Splash”, courtesy Atelier Multimediale

David hockney, Caterina davinio, Lamberto pignotti, Tomaso binga, Anna maria bonfiglio, Daniel daligand, Giovanni bonanno, John bennett, Alfonso lentini, Fausta squatriti, Giovanni fontana, Luca benassi, Luc fierens, Davide argnani, Luisella carretta, Nicola frangione, Antonio spagnuolo, Alfonso severino, Roberto scala, Juan angel italiano, Silvio perego, Francesco dalessandro, Tiziana pagan, Celia Gilbert, Elda torres, Christina vega-westhoff, Daniela beolchi, Antonella doria, Carmine de falco, Giovanna gentilini, Armando tinnirello, Plinio peri lli, Aldo gerbino, Carol starr, alberto toni, Daniele barbieri, Bastiana tola, anna zoli, Costis, Diana lelis, Panos kouros, Massimo mori, Séamas cain, Ivano mugnaini, Cinzia caputo,  Loredana magazzeni, David jhave johnston, Marisa papa ruggiero, David w. Seaman, Pavlina marvin, Leopoldo attolico,  Leila falà,  Paolo polvani, Viola amarelli, Eugenio lucrezi, Carmelo giummo, Cristina balzaretti, Tatjana macic, Vincenzo pezzella, Giovanna iorio, Emanuele insinna, Giacomo leronni, Lasater, Michael, Carla de falco, Raffaele niro,  Valter ferrari, Sara fontani, Giorgio granozio, Reiner strasser, Massimo giannotta, Antonino conciliano, Emanuele magri, Mario vassalle, Serenella gatti, Dante maffia, Trami nguyen, Gilles vallée, Linda mavian,  Jérémy victor robert, Lucio zinna, Helene paraskeva, J. M. Barnola, d. Raynaud, y. S. Korotkevich et c. Lorius, Giovanna frene, Rose cook, Franca alaimo, Lucetta frisa, Patrizia garofalo, Daniela raimondi, Dean brink, Paola musa, Maura potì, Donatella giancaspero, Cristiana fischer, Birgit salling hansen, Gavin halm, Giacomo cerrai, Valeria serofilli,  Angela ragusa, Natalie shaw, Stephan groß, Marilia aricò, Umut yalım, Oronzo liuzzi, Italo medda, Piera giordano, Harold abramowitz, Evelina schatz, Ada crippa, Christopher.t.funkhouser, Francesca del moro, Rossana bucci, Marcia theophilo, Adele desideri, Marina agostinacchio, Mariastella eisenberg, Nadia cavalera, Giorgio moio, Mariella bettarini, Pasquale vitagliano, Joseph nechvatal, Javier robledo, Annalisa macchia, Ivana tanzi, Pietro pisano, Luigi cannillo, Joyce ryckman, Luigi fontanella, Anna maria dall’olio, Deborah daniele,  Gabriele pepe, Enrico marià, Daniela calisi, Mauro rossi, Beatrice geroldi, Antonio capolongo, Maria grazia scalandrone, Paolo guzzi, Gianfranco isetta, Katia belloni, Narda fattori, Daniela tomerini, Alberto toni, Giorgio bolla, Miriam bruni, Giorgina busca gernetti, Miriam bruni, Michael lasater, Monica de pace, Domenico cipriano, Sara maino, Alessandra paganardi, Alberto mori, Maurizio soldini, Manuela potiti, Marco lando, Joel weishaus, Flavia balsamo, Mary ann sullivan, Luca ariano, Giuseppe panetta, G. E. Schwartz, Rita pacilio, Marco bellini, Giuseppe vetromile, Adriana pedicini, Loss pequeño glazier, Mairéad byrne, Max ponte, Francesco sassetto, Salvatore contessini, Valentina bufano, Alberto scarponi, Fabia ghenzovich, Marco palladini, Annamaria ferra mosca, Alberto figliolia, Claudia zironi, Domenico alvino, Francu pilloni, Julien blaine, Klaus peter dencker, Kei.nak, Demosthenes agrafiotis.

Ray Johnson / October 7 – November 1, 2014



Ray Johnson
Karma
39 Great Jones Street
New York, NY 10012
 





Image

Ray Johnson, "Man in Bunny T-Shirt with Bunnyhead," 12.30.93, 9.?.91, collage on corrugated paper, 15-3/4 by 7-3/4 inches  

 
 
The Ray Johnson Estate and Karma are pleased to present an exhibition of previously unseen work by Ray Johnson (1927–1995). Visit Karma's website here.

American popular culture and the environment of the “art world,” combined with a sly use of puns, codes, inside jokes and signature wit mixed with piercing perceptiveness, comprise the frame for much of Johnson’s work. Using his own brand of semantic structure, Johnson creates complex and multi-layered portraits—of himself and of other subjects.

A comprehensive publication will be released in conjunction with the exhibition, which includes 296 color illustrations of collages, drawings, interventions and other ephemera.

This exhibition is presented in cooperation with the Ray Johnson Estate, Richard L. Feigen & Co., and Jay Gorney.

venerdì 26 settembre 2014

BIOGRAFIA / GUGLIELMO ACHILLE CAVELLINI







BIOGRAFIA / GUGLIELMO ACHILLE CAVELLINI


Brescia 1914-1990
Guglielmo Achille Cavellini (o GAC, come si firmava) è stato un personaggio multiforme e geniale che per circa un cinquantennio ha vissuto, come fosse un arbitro speciale, l’arte contemporanea, dal secondo dopoguerra fino al 1990, anno della sua morte.
Sta forse qui il cardine per capirlo. Non è stato un artista come tanti altri, con la sua piccola o grande innovazione. Non è stata una questione di stile la sua, ma una specie di giudizio illuminato che ha ricondotto giustamente all’individuo ed al suo pensiero i balbettii di un sistema che si stava sbriciolando in mille rivoli di potere dove l’arte e l’artista rischiavano di rimanere nell’ombra. Non è poco si dirà, eppure sembra che tutto ciò ancora ai più non sia chiaro.
La storia ha inizio sul finire degli anni quaranta quando GAC, messi da parte i suoi primi tentativi espressivi, scopre una nuova arte europea che, chiamandosi astratta, coniuga un fronte nuovo della pittura. Ne diviene uno dei maggiori collezionisti, se ne innamora come pittore e offre il suo primo giudizio all’arte. Per molti sembra che il suo valore termini qui, invece quella non fu altro che la scintilla iniziale, un modo per mettere in piedi un’idea dell’arte come scelta individuale che è stata l’elemento conduttore della sua esistenza d’artista.
Nel 1960 ha ripreso il lavoro con forza, dapprima sul versante dell’astrattismo pittorico che tanta parte aveva avuto nei suoi interessi del decennio precedente, ma con un gesto, un segno nuovi che appaiono ora come anticipatori del suo lavoro sulla scrittura che prenderà corpo più tardi.
La sperimentazione continua e nel 1965 sforna un gruppo di lavori che sono un’ulteriore tappa verso un uso diversificato dei materiali. Recupera dal quotidiano oggetti, soprattutto giocattoli, soldatini, lamette da barba ecc. che uniti a materiali di discarica vanno a formare una sorta di teatrino carico di memoria e anche di denuncia sociale.
E’ quindi la volta delle cassette che contengono opere distrutte (1966-1968) in cui ingabbia i suoi tentativi di lavoro precedente ed anche, e qui appare per la prima volta l’elemento citazione-appropriazione, opere di artisti di cui stima maggiormente il lavoro.
Citazione-appropriazione che prende corpo più chiaramente (1967-1968) con opere formate da intarsi in legno dipinto in cui gioca con i personaggi della storia dell’arte, ed anche con i primi francobolli, dando il via ad una ricognizione sulla celebrazione che sarà poi sempre presente nel suo lavoro.
Nei carboni (1968-1971), che per un certo periodo sono stati un vero e proprio simbolo del suo lavoro, dove bruciare significa creare il nuovo purificandosi, coniuga più apertamente i concetti appena accennati nei lavori precedenti, dalla pittura all’oggetto, dalla citazione all’appropriazione fino a far assumere a certe icone la valenza di opera propria, usando opere di altri autori oppure l’immagine dell’Italia  in innumerevoli situazioni e contesti.
Nel 1970 produce una serie di opere, intitolate Proposte, in cui l’azzardo di appropriazione iconoclasta lo porta a sezionare tele di altri autori di importante valore storico ed artistico. Il gioco e l’ironia prendono ancora più spazio lasciando posto anche al dubbio che ci si trovi di fronte ad un gesto estremo e lesionista (era sì o no Cavellini in tempi passati un famoso collezionista?).
Nel 1971 c’è una svolta cruciale nel suo lavoro: decide di rivolgere attenzione unicamente a se stesso per segnalare la deformazione di un sistema permeato da invidie e chiusure invalicabili. Conia il termine Autostoricizzazione, che fu una vera e propria puntualizzazione, un modo per mettere in pratica il suo giudizio. Il termine può sembrare a prima vista un escamotage brillante e narcisista per mettersi in mostra, ma è tanto forte l’idea da intrufolarsi nel sistema dell’arte e straripare nei suoi gangli più vitali mettendone in luce ogni contraddizione.
Le sue Mostre a domicilio furono una specie di vessillo per tanti giovani artisti con cui ebbe un fitto scambio di arte postale, tanto da creare uno degli archivi-museo tra i più cospicui ed interessanti di questo tipo di opere provenienti da ogni parte del mondo. Museo che egli, a più riprese, disse di considerare “la sua opera più importante”.
Produce quindi i manifesti che innumerevoli musei di tutto il mondo dovranno usare per celebrare il suo centenario, abbinando al suo nome la sigla 1914-2014.
A questo punto la fantasia dell’artista, liberata da ogni pudore verso l’autocelebrazione, si scatena. Nei francobolli entra lui con la sua mimica votata allo sberleffo.
Scrive una Pagina dell’Enciclopedia partendo da una semplice cronaca autobiografica fino a sfociare in una vera e propria iperbole del culto della personalità. La sua scrittura diviene quindi una cifra pittorica usata con maniacale insistenza su tutti i supporti possibili: colonne, manichini, tele e drappi di dimensioni enormi.

E’ questa la realtà che vede Cavellini come autentico innovatore, ed anticipatore anche negli aspetti di una nuova comunicazione nell’arte, scavalcando i canonici rapporti che sembrano una base inscalfibile del sistema, dando una risposta concreta e carica di vitalità al suo messaggio di provocante giudice del territorio dell’arte.
                                                                                                         Archivio Cavellini di  Brescia



 



  
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