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mercoledì 14 marzo 2018

14 MARZO 2018 FINISSAGE PADIGLIONE TIBET SETUP CENTRO NATURA - BOLOGNA


PADIGLIONE TIBET 
a cura di Ruggero Maggi

FINISSAGE MERCOLEDI' 14 MARZO a partire dalle ore 20.00
ORE 21.15 performance NO CHAIN


10 marzo 1959, il Dalai Lama costretto a fuggire dal Tibet ...tragica data per il suo popolo ...sono passati 59 anni ma nulla è stato fatto per ridare speranza e libertà... 
un momento per ricordare.




PADIGLIONE TIBET a cura di Ruggero Maggi
PROROGATO fino al 14 MARZO 2018

1 FEBBRAIO - 14 MARZO 2018

FINISSAGE MERCOLEDI' 14 MARZO a partire dalle ore 20.00
ORE 21.15 performance NO CHAIN



Padiglione Tibet, a cura di Ruggero Maggi, presentato dall'1 al 28 febbraio 2018 presso CENTRO NATURA all'interno di SetUp+ il contenitore degli eventi culturali che si svolgono a Bologna durante SetUp Contemporary Art Fairè stato prorogato fino al 14 marzo, giornata conclusiva in cui, oltre all'installazione-video e la mostra Lucente Spirito, verrà presentata la performance No Chain (ore 21.15)

SPIRITUALITA' ED ARTE COME CIBO PER LA MENTE E PER L'ANIMA
installazione-video (montaggio di Matteo Pieri) con estratti delle precedenti quattro edizioni (2011/2013/2015/2017) di Padiglione Tibet nato come evento parallelo alla Biennale d’Arte di Venezia. La Biennale veneziana offre da sempre l’opportunità ad ogni Paese di presentare le proprie realtà artistiche più rappresentative con i Padiglioni Nazionali.
L’appello per la dignità di un popolo si può estrinsecare anche attraverso un progetto artisticoUna forma di riscatto culturale voluto fortemente da molti paesi e che, per Padiglione Tibet“il padiglione per un paese che non c'è”ideato da Ruggero Maggi nel 2010, ha assunto anche una valenza sociale.



  • Tibet: una nazione che evoca da sempre un sentimento religioso, mistico, di pace, una vitale “centralina” spirituale per tutti gli esseri umani.
  • Padiglione Tibet, un’idea che nella propria semplicità racchiude una forte carica emozionale, è un sogno che ha lasciato il segno ponendosi l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura contemporanea occidentale con quella tibetana. Un unico tema declinato nei modi della pittura, della scultura, della performance, del video per realizzare un grande evento che sottolinei coralmente il profondo senso di spiritualità dell'universo tibetano.

Un ponte sensibile tra la cultura Occidentale e quella Tibetana densa di affascinanti e mistiche suggestioni spirituali, linguistiche ed artistiche; un passaggio da Est ad Ovest, che crei quella sfumata ma necessaria vibrazione poetica per interagire e comprendersi. Padiglione Tibet: ponte fra culture.






LUCENTE SPIRITO
mostra costituita da una selezione di opere dal profondo contenuto spirituale e concettuale come "The Quest" vero e proprio work in progress di due artisti: Carla Bertola e Alberto Vitacchio protagonisti congelati nell'atto fotografico insieme con le pietre megalitiche, divenendo anch'essi elementi immobili e silenziosi del paesaggio; le opere verbo-visive titolate "Fiabe al vento"di Marcello Diotallevi che traggono ispirazione direttamente dal vento della poesia e dalla naturale inclinazione dell'artista verso un'ironica interpretazione della realtà e della vita; le evocative immagini fotografiche di Anna Maria Di Ciommo che ricreano i momenti in cui i Lama Tibetani realizzano splendidi mandala, sintetizzate in una frase di S.S. il Dalai Lama: "Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e sto cambiando me stesso"; le opere-oggettodi Roberto Testori che nel loro biancore riflettono soluzioni concettuali ricche di significati spirituali e poetici. Poesia visiva che si alterna ad una sedimentata descrizione di tracce, di piccoli oggetti che ritrovano il loro spazio in una decontestualizzazione intelligente e raffinata.



MERCOLEDI' 14 MARZO ore 21.15
NO CHAIN performance di danza contemporanea di K7

coreografia di Kappa
musica di Paola Samoggia
danza Giuseppe Spinelli, Laura Onofri

...ho pensato a Padiglione Tibet, al ponte tra due culture…. al collegamento… alla denuncia della situazione attuale che però volge verso una libertà raggiunta con l’aiuto delle due culture assieme, l’aiuto di tutti…. In attesa la campana a lastra è libera di muoversi nel vento…. come una bandiera di preghiera….” (Paola Samoggia)


Durante il finissage è possibile cenare presso il Ristorante BioVegetariano di Centro Natura dalle ore 19.15 alle 22.00.



PADIGLIONE TIBET a cura di Ruggero Maggi
centro natura
via degli albari 4a bologna
1 febbraio – 14 marzo 2018

finissage mercoledì 14 marzo 2018 a partire dalle ore 20.00
ore 21.15 performance No Chain

orari di apertura: lunedì sabato 10 - 22.30 | domenica 10 – 18.30
info:051.235643 | www.centronatura.it | maggiruggero@gmail.com| 320.9621497



sabato 5 agosto 2017

Venezia / PADIGLIONE TIBET a cura di Ruggero Maggi



PADIGLIONE TIBET
 
un ponte di cultura e libertà

a cura di Ruggero Maggi

Palazzo Zenobio – Fondamenta del Soccorso 2596 - Venezia
10 maggio – 10 agosto 2017

evento dedicato a S.S. il Dalai Lama 


GIOVEDI' 10 AGOSTO 2017 APERTURA STRAORDINARIA
per condividere insieme la giornata conclusiva di questo significativo evento.





A partire dalle ORE 18.00 si potrà continuare a visitare il Padiglione
attraversando la sala delle LUNG-TA (cavalli di vento) le bandiere di preghiera che enfatizzano e racchiudono in sé il desiderio innato del popolo tibetano di abbracciare l'intera razza umana in una grande preghiera collettiva. Su queste delicate strutture filiformi gli artisti invitati per questa edizione di Padiglione Tibet , ideato e curato da Ruggero Maggi, sono intervenuti con messaggi poetici di straordinaria forza spirituale e creativa: Marco Agostinelli , Dino Aloi , Salvatore Anelli , Piergiorgio Baroldi - Lorenzo Bluer , Carla Bertola - Mariella Bogliacino - Fernando Montà - Alberto Vitacchio , Giorgio Biffi - Giglio Frigerio - Fabrizio Martinelli , Rovena Bocci , Rossana Bucci - Oronzo Liuzzi , Rosaspina Buscarino , Silvia Capiluppi , Paola Caramel , Simonetta Chierici - Loredana Manciati - Tiziana Priori - Elena Sevi , Pino Chimenti Circolo degli artistidi Varese, Marzia Corteggiani , Giampietro Cudin - Carla Rigato , Albina Dealessi , Nyima Dhondup - Livia Liverani , Anna Maria Di Ciommo, Franco Di Pede , Marcello Diotallevi , Giovanna Donnarumma - Gennaro Ippolito , Gretel Fehr , Mavi Ferrando - Mario Quadraroli - Roberto Scala , Alessandra Finzi - Gianni Marussi , Alberto Fortis , Emanuela Franchin , Ivana Geviti , Antonella P. Giurleo , Isa Gorini , Gruppo Il Gabbiano , Peter Hide 311065 - Isabella Rigamonti , Benedetta Jandolo - Angela Marchionni , Oriana Labruna , Silvia Lepore - Sandro Pellarin , Ruggero Maggi , Giulia Niccolai - Gruppo BAU , Tashi Norbu , Clara Paci , Lucia Paese , Salvatore Perchinelli , Marisa Pezzoli , Benedetto Predazzi , Anna Seccia , Gianni Sedda , Roberto Testori .

Soffermandosi sulle opere-video di Satish Gupta (presentato dalla prestigiosa BASU Foundation For The Arts), di Francesca Lolli e Marco Rizzoper poi accedere ad un particolare ed originale percorso visivo ed emozionale, costituito da quattro mostre personali con una selezione di opere dal contenuto giocoso e fluttuante come nel caso di Marcello Diotallevi con le sue “Fiabe al vento”; con le evocative immagini fotografiche di Anna Maria Di Ciommo riproducenti Lama tibetani al lavoro su splendenti mandala; con le rigorose opere di Rosaspina Buscarino dal serrato ritmo compositivo, capaci di penetrare a fondo nell'animo umano e con le opere-oggetto di Roberto Testori che nel loro biancore riflettono soluzioni concettuali ricche di significati spirituali ed artistici. 
Camminare all'interno di un'opera poetica, potente e preziosa nello scrigno a cielo aperto nel giardino di Palazzo Zenobio, in cui la natura stessa dialoga con gli elementi che la compongono: Atman (dal sanscrito “essenza” - “soffio vitale”) di Robert Gligorov curata da Luca Pietro AcquatiArchitetto. Nessuna apologia di nazismo, anzi un messaggio di pace e solidarietà verso il popolo tibetano che con quel simbolo (la svastica) rappresentava il sole, l'infinito e l'eternità. Sulle sculture che compongono l'installazione sono incisi i nomi di monaci e di personalità che hanno avuto una rilevante importanza per quanto riguarda la sfera spirituale del mondo tibetano ed indiano, tra cui il Mahatma Gandhi.

ORE 19.00
NO CHAIN performance di danza contemporanea di K7
coreografia di Kappa | musica di Paola Samoggia | danza Giuseppe Spinelli
 ...ho pensato a Padiglione Tibet, al ponte tra due culture…. al collegamento… alla denuncia della situazione attuale che però volge verso una libertà raggiunta con l’aiuto delle due culture assieme, l’aiuto di tutti…. la campana a lastra è libera di muoversi nel vento…. come una bandiera di preghiera….” (Paola Samoggia)

ORE 19.30
RICCARDO PES musicista e compositore
Programma “Padiglione Tibet” Giovanni Sollima – Alone | Giuseppe Tartini – Adagio | Eliodoro Sollima – Sonata 1959 | Kristof Penderecky – Per Slava | Riccardo Pes – Premer e Stalir
Il programma è un mix di musica composta nel 21° secolo, periodo in cui il naturale concetto di armonia classica raggiunse il suo massimo disfacimento a favore di un serialismo di natura espressionista. La realtà frammentata dalle Guerre Mondiali e dalla povertà internazionale viene così tradotta nelle note laconiche e scure del repertorio Novecentesco. Il brano finale, invece, è un omaggio a Venezia, composto da Riccardo Pes ed ispirato al vogare “alla veneta” delle gondole: Premer e Stalir.


ORE 20.00
PRIMA BIENNALE INTERNAZIONALE DI ARTE POSTALE A VENEZIA
a cura di Ruggero Maggi




Termina la mostra di Arte Postale con l'esposizione di numerosi interventi pervenuti per posta e realizzati da circa 800 artisti di tutto il mondo - tra cui Altan , Gillo Dorfles , Shozo Shimamoto , Robert Gligorov - che hanno risposto all'invito dal tema: Il Dalai Lama ed il Tibet.
L'Arte Postale è un network internazionale che ha contrassegnato, soprattutto alla fine del secolo passato, un’infinita serie di progetti, riviste, libri, mostre, in cui ha valore la relazione intrinseca tra l'oggetto spedito, il mittente ed il destinatario. Il Futurismo e il Dadaismo sono da considerarsi senz'altro gli antecedenti storici di questa forma di comunicazione artistica, così come è da sottolineare l'opera di Kurt Schwitters, creatore dei primi lavori realizzati con timbri e l'avvento, alla metà degli anni '50, della ricerca Fluxus con l'opera di artisti come Joseph Beuys, Ray Johnson, George Maciunas, Ken Friedman, Ben Vautier e di alcuni artisti e teorici del Nuovo Realismo francese come Pierre Restany ed Yves Klein. Ray Johnson, artista di New York, è considerato il creatore dell'Arte Postale: nel 1962 fonda, sbeffeggiando le vere scuole per corrispondenza, la New York Correspondence School (così definita da Ed Plunkett). Questa Biennale non vuole assolutamente rendere istituzionale un fenomeno artistico come la Mail Art che ha nel proprio codice genetico un'avversione per tutto ciò che può renderla ufficiale ed istituzionale - nel 1986 scrissi: “la Mail Art usa le istituzioni nei luoghi delle istituzioni contro le istituzioni” - ma vuole fare il punto su questo network antesignano dei recenti social network. Un grande archivio aperto al pubblico.



Ospite speciale di questa Prima edizione della Biennale di Arte Postale: GAC , acronimo che indica Guglielmo Achille Cavellini , probabilmente il più controverso artista nella storia dell'arte contemporanea italiana e creatore dell'autostoricizzazione.


ORE 20.30
Sempre nella splendida corte di Palazzo Zenobio conclusione della serata con un momento conviviale coordinato con il Gruppo Giovani Pittori Spilimberghesi "Leoluca Vincenzo Visalli" - l'Associazione Socio-Culturale Erasmo da Rotterdam di Spilimbergo (Pn) - Storica Società Operaia di Mutuo e Soccorso di Pordenone - ANIOC Ass. Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche Pordenone-Spilimbergo e con la fattiva collaborazione per le degustazioni di: Pasticceria Le Strane Delizie Spilimbergo, Formaggi Tosoni Spilimbergo, Vini Castelcosa San Giorgio della Richinvelda, Salumi Lovison Spilimbergo, ArteVino di Eddy Leone Spilimbergo.

ENTRATA LIBERA

info: 
www.padiglionetibet.com | maggiruggero@gmail.com | 320.9621497
orari: martedì – domenica 10.00/18.00 - chiusura: lunedì

PALAZZO ZENOBIO – FONDAMENTA DEL SOCCORSO 2596 - VENEZIA
. Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia facilmente raggiungibile a piedi
. vaporetto 5.1 fermata S. Basilio

mercoledì 10 maggio 2017

VENEZIA - PADIGLIONE TIBET 2017


Padiglione Tibet. un ponte di cultura e libertà
         A cura di Ruggero Maggi 

     Dal 10/05/2017  al 10/08/2017




 
evento dedicato a S.S. il Dalai Lama



CUOREDITIBET
di Dino Aloi


 La 
bandiera 
del 
Tibet 
sventola 
libera 
nei nostri cuori 
e nelle nostre menti
Mentre vivendo da occupati 
si stringono i denti
Guardando paesaggi suadenti
Che paiono dipinti da amanuensi.
Vola libero il pensiero
Sotto lo sguardo del cinese severo
E per farsi ascoltare
Non resta che bruciare
Pensando ad un domani
Da veri Tibetani
Senza politiche di nani
Che si credono 
giganti
Soltanto 
perché 
tanti
E senza 
dolci
 in
ten
ti.


 

PadiglioneTibet a Norcia per il terremoto.  (foto di R. Bocci)


Ultimamente sembra che i muri prendano il sopravvento e che, al contrario, i ponti vengano dimenticati o peggio distrutti. Purtroppo non si tratta di scelte architettoniche, ma di un basso grado di civiltà.


Padiglione Tibet, ideato e curato da Ruggero Maggi, da sempre si è posto come un ponte sensibile tra la cultura Occidentale e quella Tibetana densa di affascinanti e mistiche suggestioni spirituali, linguistiche ed artistiche. Un ponte, un passaggio da Est ad Ovest, che crei quella sfumata ma necessaria vibrazione poetica per interagire e comprendersi.  


Padiglione Tibet: ponte fra culture.

Una società democratica implica il riconoscimento e l'accettazione di un fenomeno  migratorio di massa che non si arresterà mai se le condizioni sociali ed economiche in certi nazioni non cambieranno drasticamente. Pensiamoci bene: perché si dovrebbe fermare?! Noi ci fermeremmo se il nostro Paese fosse segnato da un'indicibile povertà o da tragiche guerre? E' un'inesorabile legge di natura: si fugge da dove si sta peggio per andare dove si potrebbe stare meglio. E' ovvio, ma è così.

Vi era (il passato purtroppo è quasi d'obbligo) un popolo che invece nel proprio paese ci stava benissimo… era il popolo tibetano.

Popolo le cui opere d'arte venivano impreziosite da un'antica spiritualità: come non ricordare i delicati mandala dalle sinuose forme ed i magnifici colori alludenti a metafisiche case, strade, città che sembravano provenire da altre dimensioni? Le meravigliose e delicate Khata simboli di amicizia e di solidarietà, le ruote delle preghiere, le Tangka …


Ma forse gli oggetti (mi rendo conto che chiamarli “oggetti” è decisamente sminuente rispetto al loro utilizzo) che rappresentano meglio questo popolo sono le bandiere di preghiera, le Lung-Ta (letteralmente cavalli di vento), veri simboli che enfatizzano e racchiudono in sé la spiritualità tibetana ed il desiderio innato di questo popolo di abbracciare l'intera razza umana in una grande preghiera collettiva. Filipreghiere che costituiscono la trama stessa del tessuto con cui sono realizzate le bandiere e che, afferrati e sospinti da mulinelli di vento, in un rapido evolversi di volo si trasformano in particelle di preghiera, in un'eco di mantra di buon auspicio per tutti gli esseri senzienti.

Preghiere che si sfibrano in sottili fili portatori di messaggi colorati di pace e compassione giocando con il vento che li accarezza e li trasporta in un dialogo costante con la natura, l'uomo e con tutti gli esseri viventi, librandosi in un appassionante volo di un eterno viaggio.



 


Marcello Diotallevi, fiaba al vento



Delicate strutture filiformi su cui gli artisti invitati per questa edizione di Padiglione Tibet sono intervenuti con messaggi poetici di straordinaria forza spirituale e creativa…. l'anima si eleva con le coinvolgenti preghiereopere che nella mostra creeranno passaggi, paesaggi, sensazioni visive, tattili, in certi casi anche olfattive.


Opere inedite che attendono di essere osservate ed ascoltate, ognuna portatrice di messaggi silenti, ma al contempo voci chiare ed esaustive di ogni singolo artista partecipante:

Marco Agostinelli, Dino Aloi, Salvatore Anelli, Piergiorgio Baroldi - Lorenzo Bluer, Carla Bertola - Mariella Bogliacino - Fernando Montà - Alberto Vitacchio, Giorgio Biffi - Giglio Frigerio - Fabrizio Martinelli, Rovena Bocci, Rossana Bucci - Oronzo Liuzzi, Rosaspina Buscarino, Silvia Capiluppi, Paola Caramel, Simonetta Chierici - Loredana Manciati - Tiziana Priori - Elena Sevi, Pino Chimenti, Circolo degli artisti di Varese, Marzia Corteggiani, Giampietro Cudin - Carla Rigato, Albina Dealessi, Nyima Dhondup - Livia Liverani, Anna Maria Di Ciommo, Franco Di Pede, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma - Gennaro Ippolito, Gretel Fehr, Mavi Ferrando - Mario Quadraroli - Roberto Scala - K7, Alessandra Finzi - Gianni Marussi, Alberto Fortis, Emanuela Franchin, Ivana Geviti, Antonella P. Giurleo, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Peter Hide 311065 - Isabella Rigamonti, Benedetta Jandolo -  Angela Marchionni, Oriana Labruna, Silvia Lepore - Sandro Pellarin, Giulia Niccolai - Gruppo BAU, Tashi Norbu, Clara Paci, Lucia Paese, Salvatore Perchinelli, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Anna Seccia, Gianni Sedda, Roberto Testori


così come le significative opere-video di Satish Gupta presentato dalla prestigiosa BASU Foundation For The  Arts, Francesca Lolli e Marco Rizzo.

Dopo aver attraversato l'intreccio delle Lung-Ta si potrà accedere ad un particolare ed originale percorso visivo ed emozionale, costituito da quattro
 mostre personali con una selezione di opere dal contenuto giocoso e fluttuante come nel caso di Marcello Diotallevi con le sue “Fiabe al vento”; con le evocative immagini fotografiche di Anna Maria Di Ciommo riproducenti Lama tibetani al lavoro su splendenti mandala; con le rigorose opere di Rosaspina Buscarino dal serrato ritmo compositivo, capaci di penetrare a fondo nell'animo umano e con le opere-oggetto di Roberto Testori che nel loro biancore riflettono soluzioni concettuali ricche di significati spirituali ed artistici.


 
Anna Maria Di Ciommo, Omaggio 





Roberto Testori, Senso di Colpa



Il percorso prosegue con un altro evento sotto il grande ombrello di Padiglione Tibet: Time Travellers in Venice, curato da Roberta Reali, project assistant Anna Maria Griseri, in cui saranno esposte opere di Tashi Norbu - tra gli artisti tibetani contemporanei di maggior successo – e del suo 9 Pillars Contemporary Art Studio di Amsterdam. La mostra prevede l’omaggio a Tenzin Rigdol e Gonkar Gyatso, che reinterpretano la pittura tradizionale tibetana nel lessico quotidiano dell’era post-industriale. Lo slancio della comunicazione tra oriente e occidente è espresso dai Le Brothers (Le Ngoc Thanh e Le Duc Hai) con video performances radicate nella coscienza contemporanea del Vietnam buddhista; la videomaker Lala Lharigtso presenta con il regista Donagh Coleman A Gesar Bard's Tale, storia del poeta e veggente Dawa ambientata nel Tibet d’oggi. L’Ici Venice (International Cultural Institute) partecipa con il documentario di Anne e Ludovic Segarra Bhoutan: un petit pays possedé du ciel (1972), il primo realizzato in quel paese. Maurizio Pizzo, scenografo e origamista, presenterà workshop a tema.


TashiNorbu,  Water Element&theThird Pole

 





Anna Maria Di Ciommo, Omaggio 





Dalle sale Padiglione Tibet si estende al giardino presentando Atman (dal sanscrito “essenza” - “soffio vitale”) opera inedita site specific di Robert Gligorov realizzata appositamente per il padiglione e curata da Luca Pietro Acquati Architetto. Uno spazio racchiuso e silente, una sorta di giardino segreto che si ispira ai cimiteri anglo-americani dove croci bianche sono piantate direttamente nel prato, ma in cui la croce cristiana è sostituita dall'antico simbolo della svastica tibetana che rappresenta il sole. L'installazione evidenzia il concetto di appartenenza per suscitare una discussione storica e semiologica. Attestazione di memoria che appartiene ad una tradizione che ha sempre cercato la spiritualità e la conoscenza.

Robert Gligorov Atman


Padiglione Tibet sarà anche presente il 17 giugno all'evento Venice Art Night, di cui verrà fornito un programma più dettagliato in seguito, con l'apertura straordinaria fino alle ore 23.00.

Altri significativi appuntamenti sono previsti il 14 maggio con il live painting di Tashi Norbu accompagnato dal recital di musica e poesia di Federica Artuso (chitarra) e Nicoletta Confalone (voce) ed il 6 Luglio, data in cui si celebrerà l'82° compleanno del Dalai Lama.




Il Curatore del Padiglione Tibet  Ruggero  Maggi


- Palazzo Zenobio, Collegio Armeno - Fondamenta del Soccorso, Dorsoduro, 2596 - 30123 Venezia.

eventi@collegioarmeno.com     www.collegioarmeno.com     0415228770    0415203434

Orario d’apertura dalle 10 alle 18 chiuso il lunedì


Recensione a cura dell'Archivio Ophen Virtual Art di Salerno