lunedì 25 aprile 2016

Salerno / Stazione Marittima di Zaha Hadid





Primo Piano:

La Stazione Marittima di Salerno:  firmata dall’archistar Zaha  Hadid, appare come un'ostrica di luce sospesa tra il cielo ed il mare destinata a divenire importante snodo di passaggio turistico.



Appuntamento  importante a Salerno per la mattinata del 25 aprile, presso il Molo Manfredi con la partecipazione dello studio Zaha Hadid, per una giornata tutta dedicata  all’archistar anglo-irachena  scomparsa  prematuramente all'età di 65 anni. Il mattino  vi sarà  la presentazione ufficiale della Stazione Marittima,  uno degli ultimi interventi architettonici nel nostro Paese, con  una lectio commemorativa  di  Stefano Boeri, mentre Il pomeriggio ci sarà  la  commemorazione ufficiale al Teatro Municipale Giuseppe Verdi con la presenza di importanti architetti,  ingegneri internazionali per rendere omaggio alla memoria di una delle più geniali protagoniste dell’architettura e dell’urbanistica contemporanea. La sua creatività ha spaziato oltre che l’architettura e la progettazione d’interni, in ambiti diversi fino a trattare il design dei prodotti industriali e persino la moda, progettando cose diverse come un'automobile a tre ruote, mobili, scarpe e persino  rubinetti. Nel 2004, Hadid è diventata la prima donna a vincere il Premio Pritzker di Architettura, vinto ancora per altri due anni: nel 2010, per una delle sue opere più celebri, il MAXXI, il nuovo centro per le arti contemporanee, a Roma, nel 2011 per la Evelyn Grace Academy, una scuola con forme a Z a Brixton, Londra.  Personaggio di spicco dell’architettura Post-Decostruttivista,  Zaha Hadid è considerata uno degli architetti più visionari ed influenti del nostro tempo con una progettazione che oscilla tra realtà ed evanescenza.


La stazione marittima  di Salerno è situata nel molo Manfredi, tra il porto commerciale e il lungomare cittadino ha il compito di guidare i passeggeri attraverso tre punti focali: la biglietteria, il ristorante e la sala d’attesa.  E’ stata realizzata  in cemento, vetro e una copertura in ceramica  e si sviluppa su una superficie di 4.500 mq distribuiti su due livelli divisi in tre blocchi connessi tra di loro: gli uffici amministrativi, il terminal per i traghetti e quello per le navi da crociera.    Di notte, poi,  la stazione con la sua particolare illuminazione  fungerà  da ideale faro per l’antico porto.  Lo studio Hadid ha definito l'opera come "un'ostrica con un guscio duro esterno che racchiude elementi fluidi e morbidi all'interno; una copertura "temprata che costituisce uno scudo protettivo dall'intenso sole del Mediterraneo". La stessa Hadid aggiunge: “entrando in uno spazio architettonico le persone dovrebbero provare una sensazione di armonia, come se stessero in un paesaggio naturale.” Con le sue linee sinuose il terminal sancisce il passaggio dalla terra al mare, dal solido al liquido sia esteticamente che funzionalmente, rafforzando l'intima relazione tra la città e il fronte di mare attraverso un disegno innovativo.  


Tutto il lavoro di Hadid nasce prima di tutto dalle profonde suggestioni che la legano alla sua terra d'origine e poi da un nuovo modo di concepire lo spazio, dove il rifiuto dei metodi tradizionali di rappresentazione si fonde alla ricerca di forme nuove e complesse elaborazioni digitali.  Infatti, la scrittura progettuale di Hadid si muove essenzialmente tra due tendenze architettoniche: il Decostruttivismo da una parte e il Parametricismo dall'altra. Il Decostruttivismo è una corrente architettonica diffusasi in Europa agli inizi degli anni ottanta del Novecento, che sosteneva il rifiuto dei concetti di equilibrio, armonia, purezza e coerenza formale, tipici della tradizione del moderno. La più recente tendenza parametrica, invece, vede la progettazione affidata ad avanzate tecnologie digitali, dove l'utilizzo di specifici software consente la creazione di forme molto complesse che sfidano la tradizionale geometria euclidea.




Ultima considerazione riguarda la serie di lavori richiesti da lungo tempo da parte delle precedenti amministrazioni comunali a importanti archistar per un ipotetico  programma di riqualificazione urbanistica e rilancio socio-economico di Salerno sviluppatosi negli anni a macchia di leopardo in modo incontrollato e  con diverse opere ancora incompiute. Un programma ambizioso che si è avvalso della collaborazione di alcune delle più importanti firme dell'urbanistica e dell'architettura contemporanea come Oriol Bohigas redattore del Piano Regolatore, David Chipperfield progettista della Cittadella Giudiziaria, Ricardo Bofill che ha disegnato il Crescent e la Piazza della Libertà adiacenti la Stazione Marittima, Santiago Calatrava autore del porto turistico  Marina d'Arechi, con interventi  spesso contraddittori che di fatto  lasciano abbandonati al proprio destino importanti zone della città mettendo in mostra solo i  pochi gioielli di famiglia.   Sandro  Bongiani






Caratteristiche tecniche
Stazione Marittima Salerno di Zaha Hadid

Total site area (Superficie totale del lotto) : 4,600 m2
New exterior spaces (Superficie spazi esterni di nuova creazione): 1,600m2
Total floor area (Superficie calpestabile): 4,500 m2
Floors (Piani/livelli): 3
Maximum height (Altezza massima): 13,5 m
Length of cantilever of interior ramp (lunghezza sbalzo rampa interna): 20 m 

Length of the building ( lunghezza edificio ) 97 m

Landscape(paesaggio): 42 m

Program (funzioni)
Maritime Terminal for ferries and cruise liners
With Lounge, check-in area, security control area, passport control area, luggage reclaims
Health, Safety and security offices
Commercial area
Terminale marittimo per traghetti e navi da crociera comprendente: sala di attesa, accettazione, area controlli di sicurezza, area controllo passaporti, area smistamento bagagli, uffici, spazi commerciali.

Construction Data (Dati costruttivi):
Total surface of fair-faced concrete (Superficie cemento a vista) : 12,000 m2
Total surface area of glazing (Superficie vetrata): 2,260 m2
Concrete cast in-situ (Gettata di cemento, non prefabbricato) : 9,200 m3
Concrete cast in-situ for roof (Gettata di cemento continua per copertura edificio, non prefabbricato): 936m3
Total Steel used for structure (Acciaio strutturale): 400 tonnes







Biografia di Zaha Hadid
Nata a Baghdad, in Iraq, da una famiglia benestante (il padre era un ricco industriale e un importante politico), è cresciuta in uno dei primi edifici bauhaus di ispirazione a Baghdad durante un'epoca in cui "modernismo significava glamour e pensiero progressista" in Medio Oriente. Ha conseguito una laurea in matematica alla American University di Beirut prima di trasferirsi a Londra, nel 1972, per studiare alla Architectural Association, dove ha incontrato Rem Koolhaas, Elia Zenghelis e Bernard Tschumi. Dopo aver conseguito il titolo ha lavorato con i suoi ex professori, Koolhaas e Zenghelis, presso l'Office for Metropolitan Architecture (OMA), a Rotterdam, nei Paesi Bassi, diventando socia nel 1977.  Attraverso la sua associazione con Koolhaas, ha incontrato Peter Rice, l'ingegnere che le ha dato sostegno e l'ha incoraggiata nella fase iniziale, in un momento in cui il suo lavoro sembrava difficile. Nel 1994 ha insegnato alla Graduate School of Design dell'Università di Harvard, occupando la cattedra che fu di Kenzo Tange. Nel 1980 fonda il suo studio, con sede a Londra. Dagli anni ottanta insegna alla Architectural Association.  È scomparsa nel 2016 all'età di 65 anni, a seguito di un attacco cardiaco mentre era in ospedale a Miami, dove era stata ricoverata per una bronchite.







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